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DOMANDE DI RIPASSO:
➤ Quali sono le condizioni di massimizzazione del profitto dell'impresa che opera nel mercato di concorrenza perfetta?
➤ Qual è il punto di chiusura e che differenza c'è tra il punto di chiusura nel breve e nel lungo periodo?
Curva di offerta complessiva del mercato: se io ho N imprese sul mercato le imprese conoscono la tecnologie, sono dati i prezzi dei fattori produttivi, avranno tutti la stessa funzione del costo marginale e di offerta individuale e la funzione di offerta complessiva (Q1) del mercato è la somma orizzontale delle funzioni di offerta individuale delle imprese.
Se passo da N imprese a N+1 imprese al prezzo p1 l'effetto sarebbe che la quantità complessivamente offerta dal mercato diventa maggiore (Q) e sarebbe uguale a =qa+qb+qc. Quindi se aumento il numero delle imprese la curva di offerta trasla verso destra e diventa più piatta.
Equilibrio del mercato nel caso in cui ci sia un processo di
In questa slide, sono rappresentati l'equilibrio di breve e lungo periodo. Osservando la parte B relativa al mercato, c'è una curva di domanda decrescente e una curva di offerta di breve periodo crescente. Nel punto di intersezione è raggiunto l'equilibrio di breve periodo, in cui sono presenti un certo numero N di imprese. Il prezzo è p* ed è uguale al costo marginale.
Nel lungo periodo non ci devono essere imprese che escono/entrano e quindi non ci sono profitti.
Nella condizione della massimizzazione del profitto:
- Prezzo = costo marginale.
Nella condizione dell'annullamento del profitto:
- Il prezzo deve essere uguale al costo medio minimo, cioè P = AC.
Perché c'è una curva orizzontale (curva di offerta di lungo periodo)? Perché i profitti sono nulli e quindi il prezzo è uguale al costo medio. Se nel breve periodo ci sono dei profitti, entreranno nuove imprese? Sì, ma produrranno a livello
del costo medio minimo, quindi è come se ci fosse un ingresso sequenziale di imprese, tutte con la dimensione ottima minima. L'offerta delle imprese aumenta per quantità maggiori a quel livello di prezzo fino a quando il numero d'imprese presenti sul mercato è esattamente quello che consente di servire il mercato con profitti nulli. Circostanza in cui sul mercato siano presenti due gruppi soggetti diversi: - gruppo con tecnologie efficienti che permettono di avere costi bassi (curva AC1); - gruppo che ha costi medi di produzione più alti (curva AC2). Queste due curve sono intersecate dalla curva del costo marginale nel punto di minimo. Ciascun gruppo ha una numerosità definita. Se volessimo definire la curva di offerta dovremmo prima sommare la curva di offerta delle imprese del gruppo con maggior livello.di efficienza; sarà orizzontale fin quando queste imprese possono entrare sul mercato e soddisfare la domanda producendo al costo medio minimo. Ma se la domanda fosse maggiore di questa somma, la curva di offerta inizierebbe ad essere crescente e corrisponderebbe con la somma orizzontale dei costi marginali delle imprese del gruppo. Quando il prezzo di mercato sarà salito fino al livello del costo medio minimo del gruppo di imprese meno efficienti, a quel punto anche queste imprese possono iniziare a servire il mercato. Quindi registriamo un tratto della curva di offerta, che diventa orizzontale in corrispondenza del costo medio minimo delle imprese meno efficienti (AC2 *). Quando le imprese efficienti sono finite, l'offerta di lungo periodo non può essere più espansa attraverso l'ingresso di nuove imprese, ma deve essere espansa attraverso l'aumento della quantità prodotta da ciascuna delle imprese esistenti e quindi la curva riprende a crescere.del grafico è sempre lo stesso. Questo significa che l'elasticità della domanda rispetto al prezzo è costante lungo tutta la curva. L'elasticità della domanda rispetto al prezzo può essere calcolata utilizzando la seguente formula: E = (ΔQ/Q) / (ΔP/P) Dove ΔQ rappresenta la variazione percentuale della quantità domandata, Q è la quantità domandata iniziale, ΔP rappresenta la variazione percentuale del prezzo e P è il prezzo iniziale. L'elasticità della domanda rispetto al prezzo è sempre un numero negativo. Questo perché, in generale, quando il prezzo aumenta, la quantità domandata diminuisce e viceversa. L'elasticità della domanda rispetto al prezzo ci permette di capire quanto sensibile è la domanda di un bene o servizio rispetto alle variazioni di prezzo. Se l'elasticità è maggiore di 1, la domanda è elastica, il che significa che una piccola variazione di prezzo provoca una variazione proporzionalmente maggiore nella quantità domandata. Se l'elasticità è minore di 1, la domanda è inelastica, il che significa che una variazione di prezzo provoca una variazione proporzionalmente minore nella quantità domandata. Se l'elasticità è uguale a 1, la domanda è unitaria, il che significa che una variazione di prezzo provoca una variazione proporzionalmente uguale nella quantità domandata. In conclusione, l'elasticità della domanda rispetto al prezzo è un concetto importante per comprendere il comportamento dei consumatori e le dinamiche di mercato.è sempre lo stesso. Ma il secondo termine della formula dell'elasticità invece varia: se ci avviciniamo all'origine degli assi, il rapporto P/Q tende a - infinito (perché il denominatore tende a 0). Invece quando ci avviciniamo al punto in cui la curva incontra l'asse delle ascisse, il numeratore del rapporto tende a 0, quindi il rapporto P/Q tende a 0. Noi siamo abituati a considerare una curva in questo modo, come una curva molto elastica:

l'elasticità può assumere qualsiasi valore e inoltre si può dimostrare che l'elasticità in corrispondenza del punto medio della curva di domanda assume valore medio uguale a 1. Se questo è vero, dire che una curva è più elastica di un'altra curva che significa?
Quello che noi possiamo fare è confrontare per ogni livello di prezzo, l'elasticità di una curva rispetto all'altra. In corrispondenza di p1 nella curva A, l'elasticità sarà infinito mentre nella curva B è minore. Se andiamo a prendere il punto medio della curva di domanda A (p2), vediamo che invece nella curva di domanda B è più basso. Quindi, l'elasticità di A è più alta di B se A è più piatta.
È chiaro che l'elasticità non ha nulla a che vedere con la pendenza della curva. L'elasticità è il prodotto di due termini: il primo
è costante e il secondo varia tra 0 e infinito. Quindi l'elasticità dipende dal prodotto complessivo: se si tratta di curve lineari, tanto più sono in alto (con l'intersezione con l'asse y), tanto più bassa sarà l'elasticità se la confrontiamo con altre curve. Quindi l'elasticità è collegata alla dimensione del mercato. Se il secondo termine della formula dell'elasticità varia, anche la pendenza della curva deve variare per forza, in modo da controbilanciare esattamente l'effetto della variazione del rapporto tra prezzo e quantità.
Curva con elasticità costante:
Alcune considerazioni:
In generale, nel caso in cui l'elasticità è maggiore di 1 si dice che la curva è elastica. Se l'elasticità è minore di 1 la curva è anelastica. Se prendiamo in considerazione una curva di domanda lineare (in cui l'elasticità assume valori
Da 0 a infinito) in cui assume valore unitario proprio nel punto medio, diremo che il tratto della curva di domanda in cui l'elasticità varia fra 1 e infinito è il tratto elastico, il tratto della curva di domanda in cui il valore dell'elasticità varia da 0 a 1 è il tratto anelastico.
Perché si distinguono questi tratti e si prende come riferimento il valore unitario?
Una volta calcolata la curva inversa di domanda, posso calcolare la funzione del ricavo totale, che è RT = (P * Q) ossia nel nostro caso RT = f(Q) * Q.
Se conosco il ricavo totale, posso calcolare il ricavo marginale (dRT).
Con qualche passaggio, troviamo che il ricavo marginale è uguale a:
Se prendo in considerazione il valore assoluto dell'elasticità, il denominatore di questa frazione diventa positivo e devo cambiare il segno all'interno della parentesi (facendolo diventare negativo). Se la curva di domanda è lineare, il ricavo marginale lo
Possiamo graficamente descrivere come una curva che ha la stessa intersezione con l'asse delle ordinate della curva di domanda e pendenza doppia. Il ricavo marginale è la derivata prima del ricavo totale, e ci consente di calcolare la quantità in corrispondenza della quale il ricavo totale è massimo. Quando il ricavo marginale è uguale a 0, il ricavo totale sarà massimo.
* L'espressione cerchiata diventa uguale a 0 quando il termine tra parentesi diventa uguale a 0. Ma ciò accade quando il valore assoluto dell'elasticità è uguale a 1. Ovviamente il punto in cui l'elasticità è uguale a 1, sarà il punto medio della curva di domanda.
Abbiamo detto che il tratto a sinistra (da infinito a 1) è il tratto elastico e quello a destra (da 1 a 0) il lato anelastico. In corrispondenza di q * il ricavo totale deve essere massimo. Poi, in corrispondenza dell'origine, il ricavo totale sarà nullo.
In corrispondenza del punto in cui la curva di domanda interseca l'asse x, vengono vendute molte unità ma a un prezzo pari a 0, quindi il ricavo totale è nullo. Se vogliamo costruire il ricavo totale, possiamo collegare questi tre punti, ottenendo una parabola: * Prendendo in considerazione il tratto elastico (tratto rosso), sappiamo che riduzioni del prezzo aumentano la quantità e generano incremento del ricavo totale. Nel tratto anelastico invece, un aumento del prezzo genera un incremento del ricavo totale. Quindi l'elasticità ci dà un'informazione sull'impatto delle variazioni di prezzo sui ricavi totali e ci spiega se sono più convenienti riduzioni o incrementi del prezzo. Elasticità dell'offerta rispetto al prezzo: è la variazione percentuale della quantità offerta a fronte di una variazione di un punto percentuale del prezzo; di solito è positiva. Obiettivo: possiamo avere comportamentisimili agli operatori