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Estratto del documento

L

• A TENUTA CONTABILE DI UN CONTO CORRENTE

Il titolare di un conto corrente può eseguire diverse operazioni sul proprio conto, riconducibili a

due categorie:

- operazioni di addebitamento del conto, destinate a ridurre le disponibilità presenti sul conto

stesso; danno origine a movimenti di segno Dare sul c/c;

- operazioni di accreditamento del conto, che accrescono le disponibilità presenti sul conto stesso;

danno origine a movimenti di segno Avere sul c/c.

movimenti

addebiti accrediti

assegni (circolari e bancari) stipendi/pensioni

bonifici accredito interessi attivi

MAV incasso di effetti

pagamenti con carta di credito e POS ecc.

Ad ogni operazione effettuata occorre assegnare, al fine del successivo calcolo degli interessi/

commissioni, una valuta, intesa come la data a partire dalla quale l’operazione che ha

movimentato il conto inizia a produrre (o cessa di produrre) i corrispondenti interessi attivi o

passivi.

Movimentazione a debito del cliente --> valutazione uguale o anteriore alla data dell’operazione;

movimentazione a credito del cliente --> valuta uguale o posteriore alla data dell’operazione. È il

gioco delle valute, che consente alla banca di ottenere un beneficio economico derivante dalla

disponibilità gratuita di fondi che si registra nel periodo compreso tra il momento dell’addebito e

quello dell’accredito.

C’è una distinzione tra i “giorni banca”:

data operazione: data contabile in cui il cliente ordina l’operazione;

• data valuta: data in cui il c/c si movimenta (e quindi l’operazione genera interessi);

• data disponibilità: data dalla quale la somma di denaro accreditata sul c/c risulta

• effettivamente a disposizione del correntista, dopo che la banca ha effettuato la verifica o

l’incasso e del cui buon fine la dipendenza accreditante ha avuto conoscenza.

La possibile divergenza esistente fra data dell’operazione, valuta e disponibilità fa emergere una

distinzione tra saldi relativi al conto corrente; infatti è possibile evidenziare:

saldo contabile: somma algebrica delle operazioni registrate a debito e a credito del correntista

• a prescindere dalla maturazione della loro valuta;

saldo liquido: somma algebrica delle operazioni a debito e a credito del correntista in cui è

• maturata la valuta;

saldo disponibile: somma algebrica che sintetizza tutte le operazione di cui la banca conosce

• realmente l’esito ed ha verificato il buon fine. 6 di 46

L

• A DOCUMENTAZIONE ASSOCIATA AL CONTO CORRENTE

Nel corso del rapporto contrattuale, la banca effettua la chiusura del c/c al 31 dicembre, o ad altra

data stabilita, procedendo alla liquidazione degli interessi creditori e debitori (l’art.120 del TUB ha

eliminato le disparità nelle modalità di calcolo di interessi creditori e debitori: stessa periodicità).

Il periodico riepilogo delle operazioni che hanno movimentato il conto corrente è reso possibile dai

seguenti documenti:

1) estratto conto

2) conto scalare

3) prospetto competenze e spese

‣ L’estratto conto espone i movimenti di c/c in ordine cronologico di data di esecuzione. Esso,

quindi, contiene i movimenti per capitali, la valuta, la causale e la data di ogni operazione.

Consente al correntista di verificare la regolarità delle registrazioni effettuate dalla banca e di

riepilogare le modalità di svolgimento del rapporto con la medesima. Egli dispone così di una

chiara informativa sulle somme accreditate e addebitate, sui tassi applicati, le valute attribuite,

le spese esposte e le ritenute effettuate.

‣ il conto scalare riespone le operazioni contenute nell’estratto conto in ordine di data di valuta.

Tale procedimento è finalizzato alla determinazione degli interessi a credito del correntista, e

all’individuazione di eventuali scoperti di valuta (si determinano perchè la valuta sugli

addebitamenti è solitamente anticipata, mentre quella sugli accreditamenti è tipicamente

posticipata) dai quali derivano dei saldi Dare sui quali si dovranno applicare interessi debitori

per il cliente.

Pertanto, la struttura del conto scalare consente di evidenziare:

- i saldi debitori o creditori ottenuti raggruppando tutte le operazioni aventi la medesima

valuta;

- i giorni, intesi come la distanza temporale tra la valuta attribuita ad un dato saldo e quella

relativa al saldo ad esso immediatamente successivo;

- i numeri debitori e creditori, ottenuti come prodotto tra i saldi e i giorni corrispondenti utili ai

fini del calcolo degli interessi.

In tal modo, applicando ai saldi debitori e creditori, rispettivamente, il tasso debitore e quello

creditore si determinano gli interessi da liquidare (metodo scalare amburghese).

‣ il prospetto competenze e spese ha finalità informativa sulle condizioni contrattuali applicate al

conto corrente. In esso vengono riepilogate tutte le competenze a favore del cliente (gli interessi

creditori) e tutti gli elementi di costo a debito rappresentati dagli interessi debitori, dalle

commissioni e spese associate alla tenuta del conto, dalle ritenute fiscali e dall’imposta di bollo

applicata. 7 di 46

La chiusura contabile del conto avviene in genere trimestralmente ed ogni volta in cui la banca e il

cliente si avvalgono della possibilità di recedere dal contratto. Il recesso interrompe anche la

convenzione di assegno: pertanto la banca non è tenuta ad onorare gli assegni emessi con data

posteriore a quella in cui il recesso è divenuto operante, anzi, ritirerà e distruggerà gli assegni

bancari rimasti inutilizzati e renderà inoperanti gli altri strumenti di pagamento di cui il cliente

disponeva. L'estinzione del conto implica la liquidazione delle competenze nette a favore del

correntista e delle eventuali competenze a favore della banca.

L

• E DIFFERENTI TIPOLOGIE DI CONTO CORRENTE

Nell’ultimo decennio sono comparse nuove tipologie di c/c, che si prefiggono di:

1) raggiungere selezionate categorie di clienti proponendo loro un’offerta ampia, mirata e

funzionale alle loro esigenze, scoraggiando al tempo stesso la circolazione di contante come

previsto dalla norma antiriciclaggio;

2) soddisfare le necessità di soggetti interessati a ottimizzare la gestione delle proprie

disponibilità monetarie sotto il profilo della liquidità e della redditività;

3) enfatizzare la natura di depositi moneta dei conti correnti, rendendo meno oneroso il ricorso ad

essi da parte di quei clienti che li utilizzano molto e intendono accedere ad un’ampia gamma di

servizi bancari;

4) incrementare la fruibilità del conto corrente, consentendo un accesso più agevole e veloce

attraverso il ricorso alla multicanalità distributiva e alle tecnologie informatiche.

In linea di principio è possibile ricondurre i diversi conti correnti proposti a tre macrotipologie:

a) i conti correnti tradizionali: costituiscono oggi la categoria più variegata poiché ogni banca ha

ideato numerose tipologie di conto in funzione del target di clientela da raggiungere,

associando a ciascuna tipologia una serie di servizi accessori che enfatizzano l’aspetto di

deposito moneta del conto stesso (ad es.: abbinamento a contratti assicurativi, utilizzo di carte di

credito/debito e carte prepagate, abbinamento a prodotti bancari, pacchetti in convenzione).

Tali conti possono essere movimentati da sportello, con l’applicazione di commissioni, oppure

online (modalità più economica perchè non coinvolge la struttura organizzativa della banca).

b) i conti correnti in valuta: prevedono l’indicazione di una valuta di riferimento in base alla

quale varierà il tasso di interesse applicato; le operazioni effettuate in una valuta diversa da

questa vengono convertite al cambio corrente alla data di esecuzione della transazione.

c) i conti correnti di servizio: a fronte di una remunerazione nulla sulle somme depositate, non

prevedono spese di gestione e consentono di effettuare numerose (se non illimitate) operazioni

gratuitamente. Si tratta di conti pensati per chi usa il conto corrente come strumento di

pagamento e gestione della liquidità, e non come forma di investimento.

Competenze e spese associate ad un conto corrente

Il titolare di un conto corrente può beneficiare di competenze a suo favore rappresentate dagli

interessi creditori che la banca gli accredita dopo aver scomputato la ritenuta fiscale (pari al 26%).

Il tasso di interesse, tipicamente, varia in relazione alla consistenza media annua del conto, alla

forza contrattuale del cliente verso la banca e alla sua appartenenza a particolari tipologie di

correntisti. La banca ha la facoltà di modificare unilateralmente il tasso debitore e creditore, ma le

variazioni sfavorevoli al cliente devono essergli comunicate per iscritto, a pena d’inefficacia.

Vi sono poi le spese e le commissioni associate ai numerosi servizi connessi al conto corrente e che

costituiscono una fonte di guadagno per la banca. Tra i più significativi elementi di costo si

possono considerare:

- interessi debitori, che originano da scoperti derivanti dal gioco delle valute; 8 di 46

- spese di tenuta conto, stabilite in via forfetaria e addebitate alla chiusura del trimestre ed in

corrispondenza dell’invio dell’estratto conto;

- spese per operazioni, determinate in base a una spesa fissa per ciascuna operazione risultante

dall’estratto conto;

- recuperi spese, quali ad esempio il recupero dell’imposta di bollo che colpisce l’estratto conto.

La presenza di queste spese riduce molto il rendimento che un cliente può ottenere da un c/c.

2.2 Altre forme di raccolta

La raccolta di risorse finanziarie può avvenire anche mediante l’emissione di strumenti cartolari

riconducibili ai depositi tempo in quanto finalizzati a riconoscere un rendimento significativo a

favore dell’investitore dietro rinuncia di quest’ultimo all’utilizzo, per un periodo di tempo

concordato, delle somme investite.

Tali somme possono presentare caratteristiche tecniche e un orizzonte temporale differenti tra loro:

si possono infatti considerare le operazioni pronti contro termine sul breve periodo, fino ad

arrivare alle diverse passività di tipo cartolare emesse dalle banche sul medio e lungo termine

quali i certificati di deposito e le obbligazioni.

2.2.1 Le operazioni pronti contro termine (vendite con patto di riacquisto)

Le operazioni pronti contro termine rappresentano una tipologia di raccolta da clientela composta

da due transazioni distinte, ma intrinsecamente collegate:

1) la banca cede a pronti ad un cliente una data quantità di valori mobiliari dietro il pagamento di

un prezzo, e

2) contestualmente, si impegna a riacquistarne a termine dalla stessa controparte un identico

Dettagli
Publisher
A.A. 2014-2015
46 pagine
3 download
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/11 Economia degli intermediari finanziari

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher LatiLeo di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia delle aziende di credito e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Poli Federica.