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Sistema dei prezzi
Il fenomeno della traslazione dipende da tutta una serie di condizioni: dalla domanda, dall'offerta, dal tipo di imposta, dall'ammontare dell'imposta (cioè dalle aliquote), e anche in riferimento alla forma di mercato e al tempo.
L'effetto della traslazione del tributo consiste nel trasferimento di tutto o in parte dell'onere dal soggetto che viene identificato dalla legge come soggetto passivo (quello che deve pagare), cioè colui che è obbligato dal punto di vista giuridico, al contribuente di fatto.
Questa verifica del fenomeno della traslazione può riguardare un tempo breve, un tempo medio o un tempo lungo. Gli effetti della traslazione dipendono, come dicevamo, anche dalla forma di mercato da esaminare.
Noi possiamo descrivere la situazione di monopolio facendo riferimento a valori medi e marginali o valori totali (quindi ricavi e costi totali). L'utilizzo di un modello piuttosto che di un altro dipende da...
ciò che vogliamo andare a definire, cioè possiamo considerare l'imposta come aggravio dei costi o come riduzione dei ricavi. Possiamo dunque andare a vedere un'aggiunta di imposta come un'aggiunta di costo rispetto ai costi di produzione, quindi agire sulla funzione di offerta oppure possiamo agire sulla funzione di domanda come deduzione dei ricavi. Scegliere una strada o un'altra dal punto di vista economico non ha nessuna conseguenza, ma dal punto di vista pratico si mette meglio in evidenza l'effetto dell'imposta agendo sulla funzione dei costi o sulla funzione di domanda a seconda dei casi. Quando ipotizziamo l'introduzione di un'imposta specifica è sicuramente più semplice. Caso A) imposta specifica: agire sulla funzione di costo; abbiamo una situazione iniziale con una funzione di domanda, cioè ricavi medi, e una funzione del ricavo marginale. In questo senso agiamo su grandezze medie e marginali. AlloraLa quantità (Q) e il prezzo (P) di monopolio li stabiliamo in corrispondenza del punto di incontro fra funzione dei costi e funzione del ricavo marginale. La funzione dei costi la consideriamo costante, quando i valori sono costanti i valori medi e marginali coincidono (Cme = Cma). Quando i valori medi decrescono il valore marginale è inferiore al valore medio, qualunque sia l'andamento, mentre quando crescono, il valore marginale sarà superiore al valore medio. Il punto di equilibrio, cioè di massimo profitto, è il punto di incontro tra quantità e prezzo per i quali, i ricavi e i costi, al margine, sono uguali. Introduciamo un'imposta specifica o unitaria, cioè un'imposta che si applica con un certo ammontare per unità di prodotto, ad esempio 10 centesimi a saponetta venduta oppure 1 euro a CD. La funzione del costo viene a crescere, a spostarsi parallelamente verso l'alto esattamente dell'ammontare dell'imposta.
Ora, il punto di equilibrio originario, cioè la quantità che viene venduta dal monopolista prima dell'introduzione dell'imposta non è più la quantità con cui si massimizzano i profitti, ossia non è più la quantità che permette di rendere uguale al margine costi e ricavi. Dopo l'introduzione dell'imposta questa unità di bene si trova ad essere gravata da un costo di produzione più l'imposta, che è superiore al ricavo che la vendita di quell'unità di bene procura al monopolista. Questo differenziale tra costi e ricavi, quindi questi costi maggiori di produzione, sono evidenziati in verde nel grafico. Per rendere di nuovo uguali costi e ricavi al margine, il monopolista non potrà agire sulla funzione di costo perché i costi di produzione sono determinati dalmercato dei fattori produttivi, potrà agire esclusivamente dal lato dei ricavi e l'unico modo che ha per farlo è quello di ridurre la quantità. Riducendo la quantità pian piano il prezzo aumenterà fintanto che giungerà ad una nuova quantità (Qt) ed un nuovo prezzo (Pt). Quantità inferiore e prezzo superiore a quelli originariamente determinati. Siamo di fronte ad una traslazione parziale in avanti dell'imposta. Caso B) imposta sui profitti: in questa situazione, abbiamo una funzione di domanda e una funzione del ricavo marginale; Allora la quantità (Q) e il prezzo (P) di monopolio li stabiliamo in corrispondenza del punto di incontro fra la funzione dei costi e funzione del ricavo marginale. La funzione dei costi è costante, quando i valori medi e marginali coincidono (Cme = Cma). Quando i valori medi decrescono il valore marginale è inferiore al valore medio, qualunque.sia l'andamento, mentre quando crescono il valore marginale sarà superiore al valore medio. Il punto di equilibrio, cioè di massimo profitto, è il punto di incontro tra quantità e prezzo per i quali i ricavi e i costi al margine sono uguali. Introduciamo un'imposta sui profitti. Abbiamo visto che l'imposta specifica in monopolio si trasla in avanti e determina un aumento del prezzo e una riduzione della quantità. Nel caso dell'imposta sui profitti invece l'area delimitata dal rettangolo verde è l'area del profitto del monopolista, il profitto del sovraprofitto. Il sovraprofitto è il differenziale tra il prezzo e il costo di produzione. Quindi abbiamo la differenza tra prezzo e costo moltiplicato per l'ammontare della produzione. Questo punto di equilibrio, dove il ricavo marginale è uguale al costo punto di massimizzazione del profitto, cioè non c'è un'alternativa, data.questa struttura della domanda emarginale è un retangolo, unaparte del profitto diventa gettito. L'area di profitto dopo l'introduzione dell'imposta rimane la parte più grande del rettangolo, il resto è parte del profitto che viene versato allo stato dal nostro monopolista. L'imposta sui profitti non va a alterare quello che è il punto nel quale il costo e il ricavo al margine sono uguali, non va quindi ad alterare la posizione di equilibrio. Quel prezzo e quella quantità rimangono il prezzo e la quantità che permetto di massimizzare i profitti anche dopo l'introduzione dell'imposta. I profitti in assoluto si sono ridotti. Se il monopolista cambiasse laUna distribuzione dell'onere fiscale che agisce, si determina attraverso il cambiamento del sistema dei prezzi. Il fenomeno della traslazione dipende da tutta una serie di condizioni: dalla domanda, dall'offerta, tipo di imposta, dall'ammontare dell'imposta (cioè dalle aliquote), e anche in riferimento alla forma di mercato, dal tempo. L'effetto della traslazione del tributo consiste nel trasferimento di tutto o in parte dell'onere dal soggetto che viene identificato dalla legge come soggetto passivo (quello che deve pagare), cioè colui che è obbligato dal punto di vista giuridico, al contribuente di fatto. Questa verifica del fenomeno della traslazione può riguardare tempo breve, tempo medio, tempo lungo. Gli effetti della traslazione dipendono, come dicevamo, anche dalla forma di mercato da esaminare. Noi possiamo descrivere la situazione di monopolio facendo riferimento a valore medi e marginali o valori totali.
(quindi ricavi e costi totali). L'utilizzo di un modello piuttosto che di un altro dipende da ciò che vogliamo andare a definire, cioè possiamo considerare l'imposta come aggravio dei costi o come riduzione dei ricavi. Possiamo dunque andare a vedere un'aggiunta di imposta come un'aggiunta di costo rispetto ai costi di produzione, quindi agire sulla funzione di offerta oppure possiamo agire sulla funzione di domanda come deduzione dei ricavi. Scegliere una strada o un'altra dal punto di vista economico non ha nessuna conseguenza, ma dal punto di vista pratico si mette meglio in evidenza l'effetto dell'imposta agendo sulla funzione dei costi o sulla funzione di domanda a seconda dei casi. "ricavi Caso A) imposta specifica: In questo caso abbiamo una situazione di tipo totali, costi totali e la quantità". La max funzione dei ricavi totali ha questo andamento semicircolare, è il punto che corrisponde ai ricavi.totali massimi, che sostanzialmente nel grafico dei valori medi e marginali corrisponde più o meno al punto intermedio, la funzione disottostante alla funzione di domanda, quindi al momento dell'intercettaricavi marginali taglia a metà lo spaziocorrisponde il punto di ricavo massimo totale sulla funzione di domanda, che è quello in cui l'elasticità è unitaria. Lafunzione di costi invece avrà questo tipo di andamento crescente. Il ricavo totale e il costo totale corrispondonoall'andamento delle funzioni totali. Dal punto di vista grafico corrispondono alla pendenza della funzione dei ricavitotali e alla funzione dei costi totali. I profitti sono disegnati da l'area tratteggiata in verde nel grafico, che sarà quindi ildifferenziale tra costi totali e ricavi totali. Il profitto è massimo nel punto nel quale i ricavi e i costi al margine sonouguali, dato che abbiamo detto che ricavi e costi marginali sono laLa pendenza delle funzioni totali, il punto di massimo profitto a sua volta corrisponde a quello che è il punto nel quale la pendenza della funzione dei ricavi totali è uguale alla pendenza della funzione dei costi totali. Per fare questo ci spostiamo parallelamente alla funzione dei costi.