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La "umanizzazione" della scuola

Tutte queste iniziative hanno come obiettivo quello di 'umanizzare' la scuola.

Evidenze positive

A. Idea di insegnamento partecipativo contrapposto a quello verticale

L'insegnamento verticale è quello tradizionale, la relazione fondamentale è quella fra insegnante e studenti, con lezioni frontali e gli studenti che si limitano a prendere appunti e leggere i libri di testo, mentre sono gli insegnanti a fare domande.

L'insegnamento partecipativo o orizzontale, invece, si basa sulla relazione fra studenti, con lavori di gruppo e progetti, e sono gli studenti a fare domande ai professori (classificazione introdotta da Algan e altri, studio 2011).

Il metodo partecipativo è applicato principalmente nei paesi del nord Europa, mentre i paesi dell'Europa dell'est e del sud tendono ad applicare il metodo dell'insegnamento verticale.

Possiamo introdurre l'indice dell'insegnamento partecipativo o IPT, Index of Participatory Teaching (varia fra 0 e 1) per confrontare la

situazione di paesi diversi (i dati sono del 1995). Il sistema scolastico tradizionale è stato ideato all'inizio del 1900 ed è risultato della necessità di controllo sociale in una società che si stava industrializzando e che avrebbe dovuto formare operai e soldati (sviluppando le capacità di obbedire e annoiarsi). Anche considerando solo gli aspetti economici, questo sistema non è più efficace, difatti, la creatività è diventata essenziale per il successo economico e si sono affermati nuovi concetti come lifelong learning, economia post industriale, società dell'apprendimento... dal punto di vista sociale invece, l'insegnamento partecipativo è fondamentale per la democrazia in quanto crea cittadini consapevoli e critici, non facilmente manipolabili. Diversi studi mostrano che l'apprendimento partecipativo promuove la cooperazione e le capacità relazionali, l'autostima e lafiducia in sé e dunque anche la felicità, migliorando i risultati scolastici: - Secondo uno studio di Algan e altri del 2013, grazie all'insegnamento partecipativo gli studenti si dimostrano più attivi dal punto di vista sociale, più attivi in attività di volontariato e associazionismo, con maggiori capacità cooperative, maggior fiducia nelle istituzioni, maggiore autostima. - Secondo uno studio di Brulè e Veenhoven del 2014, l'apprendimento partecipativo promuove la felicità. - Secondo uno studio di Durlak e altri del 2011 su 270.000 studenti dalle scuole materne alle superiori e 213 programmi, i programmi di apprendimento partecipativo, emotivo e sociale comportano un maggior benessere emotivo/intelligenza emotiva, e una maggiore felicità, cooperazione e quindi migliori rendimenti (+11%). B. Le scuole Montessoriane (e Steineriane) - Le scuole Montessoriane sono caratterizzate da classi multi-età (per promuovere idea di cooperazione, i più

grandi aiutano i più piccoli che a loro volta quando cresceranno ripeteranno l'esperienza con i più giovani, si impara ad aiutare e a essere aiutati), assenza di voti e test, apprendimento individuale o in piccoli gruppi e incentrato sia su intelligenza cognitiva sia emotiva, gli studenti decidono cosa studiare e come in base ai loro bisogni e interessi (partecipazione attiva), viene dato maggiore spazio all'aspetto ludico e al divertimento.

Le scuole montessoriane sono diffuse in tutto il mondo (sono scuole private, circa 65.000 in totale, in particolare negli USA dove ve ne sono circa 5000) e sono inserite in un network specifico globale.

Uno studio del 2006 di Else-Quest e Lillard dimostra dal punto di vista scientifico la validità di questo metodo di insegnamento. Tale studio mostra che gli studenti di scuole Montessori realizzano risultati migliori nei test standardizzati, interagiscono più positivamente quando giocano tenendo maggiormente

conto dei principi di equità e giustizia, scrivono più creativamente e usano una struttura più complessa delle frasi, sono più cooperativi e si sentono maggiormente connessi alla propria scuola e alla propria comunità. Questo studio potrebbe essere inficiato dal ruolo esercitato dai genitori, difatti i genitori che iscrivono i propri figli alle scuole Montessori hanno in genere un titolo di studio più elevato e quindi i migliori risultati dei bambini potrebbero dipendere dai genitori stessi. Nel caso dello studio di Else-Quest tale distorsione non esiste (gli studenti sono stati iscritti attraverso un sorteggio alla scuola tradizionale e a quella Montessoriana).

Gli studi sulle scuole Steineriane forniscono risultati simili (anche se in questo caso non ci sono prove che tali risultati non dipendano dal ruolo esercitato dai genitori).

In Italia vi è un netto contrasto fra potenzialità e realizzazione, la scuola Montessoriana è stata

Inventata in Italia da Maria Montessori nel 1907, ma nel nostro paese la scuola è stata sempre più 'managerializzata' (in ultima istanza dalla riforma del governo Renzi 'la buonascuola' eccessivamente incentrata sugli incentivi e sul mercato del lavoro).

Capitolo 13, le città - Per il perseguimento della sostenibilità è fondamentale la ridefinizione dei caratteri delle città, poiché la maggior parte delle emissioni inquinanti proviene dalle stesse, i processi di industrializzazione, urbanizzazione, motorizzazione di massa riguardano le città e in esse si concentra ½ della popolazione mondiale (nel 1950 solo 1/3, nel 2050 2/3). Una 1) città sostenibile è anche una 2) città felice? Stefano Mancuso

1) Analizziamo i caratteri di una città sostenibile. ha lanciato la proposta di coprire le città di piante sulla base dell'idea secondo cui 'dovunque sia possibile far

Vivere una pianta, deve essercene una’ (idea di fusione ambiente urbano-natura). Le piante infatti consentirebbero di assorbire enormi quantità di CO2 emesse in aree urbane, limitando i cambiamenti climatici e riducendo l’inquinamento atmosferico.

Copenaghen

Un esempio virtuoso è quello di (che diverrà a impatto climatico 0 o carbon neutral entro il 2025), che ha riorganizzato gli spazi pubblici incrementando il numero di grandi parchi e aree verdi (2260 ettari in totale, coprono il 25% della superficie della città, ogni abitante ha in media 42 mq di spazio verde a disposizione, il 96% degli abitanti vive a non più di 15 minuti a piedi di una grande area verde o blu, verrà costruita a breve una nuova riserva in un’area industriale). La città viene riempita inoltre di piccoli spazi verdi chiamati ‘giardini da tasca’ (di circa 5000 mq) e vengono costruiti in spazi non utilizzati della città (fra le case, nelle piazzette…).

guerra alle auto

Importante anche la dichiarazione di della città, l’uso della macchina è stato disincentivato e sono state individuate/incentivate delle alternative valide (incrementando le infrastrutture per le biciclette, i trasporti pubblici e lo sharing); ad oggi il 45% dei cittadini compresi i parlamentari si reca a lavoro in bicicletta con il conseguente risparmio di 100.000 t di CO2 l’anno.

trasporto pubblico,

Importanti anche gli investimenti nel gli autobus/tram non sono rallentati dalle auto.

spostamenti a piedi,

Sono stati incentivati gli delocalizzando/decentrando i punti di interesse (uffici postali, parchi, negozi, cliniche, scuole), tutto è raggiungibile a piedi.

partecipativo/inclusivo,

L’approccio di Copenaghen è inoltre fortemente i cittadini vengono coinvolti dal basso e sensibilizzati su questi temi, essi collaborano in quanto si sentono parte della comunità cui appartengono.

Ogni cittadino ha a disposizione 42 mq di spazio

verde (e molte altre città europee hanno medie simili); in Italia dovrebbero essere garantiti almeno 9 mq di verde a testa (Milano ne offre 17, Roma 16, Napoli 11, Caltanisetta 2,7). 2) Analizziamo i caratteri di una città felice. Una città felice è principalmente una città relazionale. L'aggregazione delle persone, piazza. Le città hanno sempre avuto come scopo di cui la è spazi urbani simbolo; gli sono quasi tutti pedonali. Chiusa la prima epoca della vita/storia urbana,. Tuttavia, qualche decennio fa si è durata circa 5000 anni. La seconda epoca della vita urbana è iniziata con la diffusione delle auto: infatti, lo spazio pericoloso inquinato. urbano è stato invaso dalle auto, divenendo un luogo e Lo spazio urbano ha perso il suo ruolo aggregativo. spazio pubblico. Le città hanno iniziato ad essere costruite per le auto e non per le persone, lo ha lasciato il posto a quello privato: tutto ciò che è

comune è inquinato, pericoloso ed degradato. centri commerciali.I hanno così assunto una funzione aggregativa, prerogativa delle piazze fino a poco tempo fa. Tuttavia, lo scopo principale non è l'aggregazione, è vendere; si tratta di forme di socialità non democratiche segnate dalla frustrazione di chi non può comprare.

Tutti soffrono di questa situazione, ma in particolare gli individui con ridotta mobilità ossia anziani e bambini, le cui opportunità relazionali diminuiscono generando disuguaglianze relazionali tra generazioni.

Negli Usa l'80% dei giovani sotto i 18 anni e il 40% delle persone sopra i 65 anni dichiarano di sentirsi soli; in Italia il 62% delle femmine e il 36% dei maschi fra gli studenti iscritti all'ultimo anno delle superiori si sente solo.

Che i bambini facciano una vita solitaria e sedentaria è un fatto del tutto inedito nella storia umana. Tale transizione si è completata

Nell'arco di 1 sola generazione alla fine degli anni '80: dagli '70 agli anni '80 il raggio di attività dei bambini si è ridotto del 90%; (fra il 1970 e il 2000) negli Usa la percentuale di studenti che vanno a scuola da soli è diminuita dal 40% al 12%, in Uk dal 1970 al 1990 la percentuale di studenti che vanno a scuola da soli è diminuita dall'80% al 10%; ad oggi 2/3 bambini di 10 anni non sono mai stati in un negozio o in un parco da soli e ½ degli adulti ritiene che 14 anni sia l'età minima a cui un bambino può andare in giro da solo.

La mancanza di mobilità e indipendenza ha provocato una serie di effetti a catena dannosi: mancanza di contatto con la natura, obesità, privazione relazionale (minori abilità sociali), problemi psichici, maggiore dipendenza dai genitori (maggiori tensioni familiari, rapporto ossessivo genitori-figli), maggiore durata dell'adolescenza.

Tutto

ciò ha generato il boom di intere industrie, come l'ind

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A.A. 2020-2021
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SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/01 Economia politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher matildedefilippis di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia della felicità e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Siena o del prof Bartolini Stefano.