vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Da lungo tempo l’utilità decisionale è stata oggetto di studio. Tre conclusioni della ricerca di particolare rilevanza per il
problema della razionalità sono:
1)Portatori di utilità. I principali portatori di utilità decisionale sono eventi, non stati; l’utilità viene attribuita in funzione di
perdite o guadagni rispetto a un punto di riferimento spesso coincidente con lo status quo.
2)Avversione per le perdite. Le perdite appaiono più consistenti dei corrispondenti guadagni.
3) Effetto di contestualizzazione o di inquadramento. I medesimi risultati oggettivi possono essere giudicati perdite o
guadagni a seconda del contesto o del profilo dello stato di riferimento.
1.1 Mostra l’avversione alle perdite in un diagramma di una funzione del valore. La curva è più ripida nel quadrante delle
perdite che in quello dei guadagni.
1.2 Mostra il ruolo de punto di riferimento nella valutazione di una transazione.
Sintesi conclusiva
La classica teoria delle scelte fissa una serie di condizioni di razionalità che sono forse necessarie ma difficilmente
sufficienti: esse, infatti, consentono di definire come razionali molte scelte palesemente sciocche. L’analisi sostanziale
fornisce una definizione più rigorosa della razionalità, escludendo alcune preferenze che supererebbero una verifica di
coerenza. Il cardine di un’analisi sostanziale è un accertamento indipendente riguardo alla qualità dei risultati della
decisione. Negli studi sulle scelte, la corrispondenza tra utilità sperimentata e utilità decisionale viene sovente data per
scontata. Come mostra l’esempio dell’utilità dell’utilità sperimentata , l’esame di ogni criterio proposto per valutare il
processo decisionale deve comprendere tre elementi:
1)un analisi normativa;
2)lo sviluppo di strumenti di misurazione per la valutazione dei risultati;
3) l’analisi dei modi nei quali le decisioni di solito risultano fallimentari, secondo il criterio in esame.
Dal punto di vista dello psicologo, il concetto di razionalità normalmente richiamato nel dibattito economico è per certi
aspetti sorprendentemente permissivo e per certi altri straordinariamente rigoroso. Così, ci si accinge a esaminare
criticamente l’assunto della razionalità deve andare all’attacco dei seguenti ben muniti fortini:
• Una definizione di razionalità che in alcuni punti importanti sembra troppo permissiva;
• Un’inclinazione dei teorici delle scelte a rendere la teoria ancora più permissiva, quanto è necessario per
comprendervi apparenti violazioni dei suoi requisiti;
• Una posizione metodologica che tratta la razionalità come un’ipotesi confermata , rendendo difficile confutarla;
• Un’apparente netta disposizione a presumere che un comportamento non si sia dimostrato irrazionale sia per
questo molto intelligente.
Capitolo 2. Il giudizio in condizioni d’incertezza: euristiche e bias.
Non sempre siamo perfettamente razionali nelle nostre decisioni , molte di esse vengono prese sulla base di convinzioni
riguardanti la probabilità di eventi incerti. A volte la nostra mente ricorre in modo automatico ad escamotage cognitivi che
fanno risparmiare tempo e fatica. L’euristica è quella procedura che semplifica le operazioni che ci portano ad arrivare ad
una data conclusione. Nonostante l’euristica sia di grande aiuto , a volte, ci induce a commettere errori gravi e
sistematici(bies). Nelle teorie di Kahneman e Tversky è possibile adottare tre tipi di euristica.
L’euristica della rappresentatività. si tende ad attribuire caratteristiche simili a oggetti simili, spesso ignorando
informazioni che dovrebbero far pensare il contrario. Ad esempio Steve è una persona molto timida e riservata. È
sempre pronto a dare una mano ma non ama stare in mezzo alla gente. Se ci dessero una lista di possibili professioni
come assegneremo ad una di esse la probabilità che sia quella di Steve? Molto probabilmente in base alla descrizione
personale gli attribuiremo la professione di bibliotecario. Ma con questo approccio si commettono vari errori, in quanto
l’atteggiamento o la personalità può essere condizionata da fattori esterni e quindi inattendibile.
L’euristica della disponibilità. si tende a stimare la probabilità di un evento sulla base della vividezza e dell'impatto
emotivo di un ricordo, piuttosto che sulla probabilità oggettiva. Ad esempio, il rischio di una spedizione in regioni
inesplorate può essere stimato immaginando circostanze accidentali che il gruppo non è preparato ad affrontare. Se a
molte di queste difficoltà viene dato eccessivo rilievo, l’impresa potrà apparire esageratamente pericolosa, anche se la
facilità con cui è possibile immaginare potenziali disastri non corrisponde alla loro effettiva probabilità di verificarsi. Al
contrario, i rischi di un’iniziativa potrebbero essere gravemente sottovalutati se alcuni dei potenziali pericoli sono difficili
da immaginare o, semplicemente, non vengono in mente.
Euristica dell'ancoraggio . se si deve dare una stima di probabilità di un evento, essa è sistematicamente influenzata da
un termine di paragone.
Capitolo 3. Il framing delle decisioni e la psicologia delle scelte.
La teoria del prospetto è una teoria della decisione formulata dagli psicologi Kahneman e Tversky. Essa rappresenta una
alternativa alla teoria dell’utilità di Von Neumann. Ciò significa che mentre la teoria classica dell’utilità aveva il fine di
stabilire le condizioni ideali ‘normative’ secondo cui una decisione può essere definita ‘razionale’. La teoria del prospetto
si propone invece di fornire una descrizione di come gli individui effettivamente si comportano di fronte ad una decisione
in cui è conosciuta( o si può stimare) la probabilità associata ai possibili esiti di ogni alternativa a disposizione.
La funzione valore è descritta dall’equazione
dove è una trasformazione, non lineare, delle probabilità .
framing: il frame, cioè il contesto in cui l’individuo si trova a operare la scelta, ha un effetto determinante sulla scelta
stessa.
Capitolo 4. Una prospettiva psicologica dell’economia
Negli ultimi 25 anni i rapporti tra psicologia ed economia si sono parecchio sviluppati. La chiesa dell’economia
ha ,‘ammesso nelle sue file’ e , persino premiato alcuni studiosi che sarebbero stati *bollati come eretici e l’analisi
economica oggi viene condotta quasi sempre sulla base di principi più plausibili dal punto di vista psicologico di quanto
avvenisse in passato. La metodologia analitica dell’economia tuttavia resta immutata e rappresenterà inevitabilmente un
ostacolo ad ulteriore avvicinamento delle due discipline. In conclusione, diciamo che non si intravede ancora la
possibilità immediata che economia e psicologia giungano a condividere una comune teoria del comportamento umano.
Capitolo 5. Verso una contabilità nazionale del benessere
Come proxy di opportunità e benessere si preferisce ricorrere al reddito. Ma se è vero che gli esseri umani non sono
completamente razionali , le loro scelte non saranno necessariamente tali da massimizzare l’utilità sperimentata, e
aumentare le loro opportunità non li farà necessariamente stare meglio. Occorre tener conto che i progressi compiuti nel
campo della psicologia e della neuroscienza sembrano aprire la possibilità di misurare con una certa precisione l’utilità
sperimentata. Life satisfaction è correlata soltanto debolmente con il reddito e la religiosità, ma del tutto svincolata dal
livello d’istruzione o dal clima. La felicità dichiarata cresce con l’età da 45 a 70 anni, se la salute tiene. La soddisfazione
per la propria vita è bassa tra i disoccupati ed è influenzata dai punti di snodo della vita, come matrimonio, divorzio e
lutti. Coloro che si definiscono felici o soddisfatti della propria salute sono anche estroversi, socievoli e ottimisti.
I giudizi soggettivi globali di episodi tendono , in generale, a sopravvalutare esperienze estreme o recenti e attribuiscono
peso scarso o nullo alla durata dell’esperienza. Sembrerebbe, dunque, che siamo incapaci di esprimere una valutazione
accurata e imparziale di esperienze prolungate nel tempo. I questionari utilizzati per raccogliere dati su soddisfazione e
felicità chiedono ai soggetti di esprimere proprio il genere di valutazione globale che nei test psicologici di laboratorio
appaiono soggetti ad errori. Sono influenzati da manipolazioni dello stato d’animo corrente e del contesto del momento.
Con il metodo del campionamento dell’esperienza si raccolgono dati sulle esperienze individuali in tempo reale e
nell’ambiente naturale dei soggetti. Questo metodo viene applicato fornendo ai soggetti selezionati un diario elettronico
che emette un certo numero di segnali sonori distribuiti casualmente nell’arco della giornata e chiede di descrivere ciò
che si stava facendo appena prima di aver ricevuto l’avviso. Nonostante tale metodo sembra rispondere adeguatamente
al principale requisito di una misura di benessere che sia espressione dell’integrazione di esperienze immediate, ma non
appare un metodo facilmente applicabile.; a) è difficilmente applicabile in caso di campioni molto ampi, b) il tasso di non
risposta è spesso troppo elevato per alcune attività. c) soltanto raramente vengono campionate attività insolite.
Un’alternativa sviluppata da noi è il metodo della ricostruzione giornaliera in quale viene chiesto ai soggetti di descrivere
ogni episodio vissuto con le seguenti indicazioni:
• Quando è iniziato e quando si è conlcuso;
• Che cosa stava facendo;
• Dov’erano;
• Con chi si trovavano.
E per valutare lo stato d’animo occorre che i soggetti compilino una serie di tabelle che vanno dal ‘per nulla’ al
‘moltissimo’.
Capitolo 6. Esperienze di ricerca in collaborazione
Dal 1971 al 1972 io e Amos Tversky meritammo con il nostro attivismo la nomea di ‘duo dinamico’. Lavorando di sera e
di notte, mi dedicai anche a riscrivere completamente il mio libro ‘Psicologia dell’attenzione’, che fu consegnato
all’editore quell’anno e che resta il mio contributo più significativo alla scienza della psicologia. Amos ed io decidemmo di
fare il punto su ciò che che avevamo appreso riguardo a tre euristiche del giudizio e a una decina di bias a esse
associati. Passammo così un piacevolissimo anno in cui non facemmo quasi altro che lavorare alla stesura di un solo
articolo che successivamente pubblicammo su Science. Dopo la pubblicazione , Amos propose di mette