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C
Gra ficamente : Per scaglioni di reddito > R l'individuo
avrà un salario netto più basso.
– Per gli individui che offrono ore di lavoro in A, con l'applicazione dell'aliquota non cambia nulla.
– Per gli individui che offrono ore di lavoro in B, il salario netto si riduce perchè pagano un'aliquota
maggiore, quindi offriremo più ore di lavoro.
In questo caso bisogna guardare quale effetto domina:
1) se prevale l'eff. Reddito se + salario – ore di riposo + ore di lavoro.
2) se prevale l'eff. Sostituzione se – salario + ore di riposo e – ore di lavoro.
– Per gli individui che offrono ore di lavoro in C, è probabile che no offrano più ore di lavoro, perchè se
aumentano le ore pagherebbero un aliquota più alta.
Gli effetti di questo effetto dipendono dall'elasticità, e conviene tassare più gruppi di popolazione con un
offerta di lavoro (inelastica) rigida e meno chi ha un offerta di lavoro elastica.
– Effetti della tassazione :
Se il governo intende passare da un sistema proporzionale ad uno progressivo qual e l’effetto sull’offerta
di lavoro dell’individuo?
Se l’aliquota 1 e la stessa del sistema proporzionale e con quell’aliquota l’individuo offriva un numero di
ore di lavoro compreso tra 0 e R/w, nulla cambia.
Se invece l’individuo offriva un numero maggiore di ore di lavoro (compreso tra R/w e T), allora dovra
pagare un’aliquota piu elevata (si trova sulla porzione piu piatta del vincolo di bilancio) e aggiustera la
sua offerta in base a quale dei due effetti prevale: se prevale l’effetto reddito aumentera le ore offerte, se
prevale l’effetto sostituzione le riduce.
Nel punto di angolo (quando l’aliquota passa da 1 a 2 ) se l’individuo lavorava esattamente R/w ore
sara disincentivato a offrire piu ore.
Gli effetti disincentivanti sull’offerta di lavoro sono tanto maggiori quanto piu elastica e l’offerta di
lavoro rispetto al salario (netto).
La teoria della tassazione ottima dice che i redditi da lavoro vanno tassati con un’intensita
inversamente proporzionale all’elasticita dell’offerta di lavoro rispetto al salario (proposta di tassare
meno il lavoro femminile rispetto a quello maschile per incentivarne la partecipazione al lavoro) .
Esempio (sulla base della teoria precedente):
è stato proposto di aumentare le tasse agli uomini e ridurre alle donne ma per discriminazione non si
può fare.
– offerta di lavoro maschile rigida
– offerta di lavoro femminile elastica
Effetti dei sussidi sull'offerta di lavoro
in fluenzano il reddito non da lavoro
Se il governo intende garantire un livello di consumo minimo G a tutti i cittadini, cio equivale ad un
trasferimento B tale che: Offre sussidio che consente di arrivare a G.
non da niente
Questo trasferimento modi fica il vincolo di bilancio dell’individuo come nella figura che segue e incentiva
alcuni a uscire dal mercato del lavoro, perche equivale a introdurre una tassa implicita del 100% sui
redditi da lavoro inferiori a G. Chi ha il reddito da G in su, non ha il sussidio.
C Effetto disincentivante (per chi ha salari bassi)
A B chi si trova in A se è razionale si sposta in B
perchè è più in alto e quindi non offre lavoro e
riceve sussidio allo stesso livello di reddito.
sussidio Nel caso dell'altro vincolo di bilancio conviene C
perchè è più in alto e non si riceve il sussidio ma il
livello di reddito è maggiore.
Sussidi e trasferimenti possono avere un effetto disincentivante sull'offerta di lavoro.
Tasse, trasferimenti e sussidi in fluenzano l'offerta di lavoro sia sul margine intensivo sia sul margine
estensivo.
Domanda di lavoro
Cap 2 –
(ci basiamo sulla teoria della produzione)
Le imprese domandano lavoro perchè devono produrre.
La domanda di lavoro è una domanda derivata perchè dipende da quello che succede nel mercato del
prodotto.
Modello di base (assunzioni)
• Impresa : - funzione obiettivo è massimizzare i pro fitti e minimizzare i costi
- opera in concorrenza perfetta sia nel mercato dei beni che dei fattori di produzione
(non può quindi in fluenzare i prezzi,i salari e il costo di capitali che sono dati per
imprese e lavoratori)
• La tecnologia (modo in cui si combinano i fattori di produzione) consente di utilizzare i fattori di
produzione in modo continuo e i rendimenti marginali dei fattori sono decrescenti.
• il lavoro è omogeneo e c'è perfetta informazione
• il costo del lavoro è dato solo dal salario orario
• le imprese producono solo un prodotto
Tecnologia e Produzione
(rappresentiamo con una funzione di produzione che descrive la tecnologia che usa l'impresa per produrre)
abbiamo due fattori : lavoro (l) e capitale (k) y = f (l,k) [questa funzione descrive la tecnologia
Con f ' > 0 e f '' > 0 a disposizione dell'impresa]
Le diverse combinazioni (l,k) sono le diverse tecniche di produzione.
Il breve periodo capitale è fisso, varia solo il fattore lavoro
Gra ficamente : Nel breve periodo questa è la curva del
prodotto totale è dato K.
Man mano che aggiungo unità di lavoro
il prodotto aumenta velocemente, ma
dopo un certo momento aumenta
sempre meno.
rendimenti marginali decrescenti
La produttività del lavoro dato il livello di k/1
Data la funzione di produzione si ricava la produttività del lavoro e del capitale.
La produttività del lavoro si basa su due concetti :
– la produttività media AP 1 = y / l
– la produttività marginale MP 1 = d f (l,k) / d l (pendenza della curva del prodotto totale)
MP1 è la variazione del prodotto finale y che deriva dall'assunzione di un unità di lavoro in più,
mantenendo cotanti le quantità dell'altro fattore di produzione (il capitale k).
L'andamento della curva del prodotto totale, prima cresce sempre più velocemente al crescere di l, e poi,
dopo il punto B, cresce sempre meno velocemente. questo implica che la produttività marginale del
lavoro è inizialmente crescente ma oltre il livello A la produttività di ogni lavoratore aggiuntivo sullo stesso
capitale sarà sempre più bassa.
( legge dei rendimenti marginali decrescenti )
Il prodotto marginale del lavoro diminuisce dopo il punto A per la legge dei rendimenti marginali
decrescenti.
Dato lo stock di capitale, i primi lavoratori assunti possono aumentare di molto il prodotto finale perche
possono specializzarsi in compiti de finiti con precisione.
Quanti piu lavoratori vengono aggiunti allo stock fisso di capitale (macchinari) tanto piu i guadagni della
specializzazione si riducono e si riduce il prodotto marginale di ogni unita di lavoro aggiuntiva.
Finche l’impresa non incontra rendimenti decrescenti, espandera l’occupazione all’in finito.
Esempio : Prodotto marginale e prodotto medio del lavoro mantenendo il capitale costante
Dato un certo macchinario se aggiungiamo lavoratori la quantità prodotta aumenta.
Posso cosi derivare il prodotto medio e il prodotto marginale.
Da 20 a 19 inizio ad avere rendimenti marginali decrescenti, prima erano crescenti.
produttività marginale = output / occupati
Se tutti e due i fattori sono variabili la funzione di produzione la rappresentiamo usando gli isoquanti
(che mi dice tutte le combinazioni di k e l che mi danno un dato livello di produzione, la mappa degli
isoquanti mi da la funzione di produzione)
più mi sposto verso l'alto maggiore è il livello di produzione.
Isoquanti :
– hanno pendenza negativa
– non possono intersecarsi
– isoquanti più elevati corrispondono a maggiori livelli di produzione
– la pendenza dell'isoquanto è data dal SMST di lavoro e capitale.
Curve del prodotto totale, prodotto marginale e prodotto medio
1° Gra fico La curva del prodotto totale da la relazione tra output e numero di lavoratori assunti
(mantenendo il capitale costante)
2° Gra fico La curva del prodotto marginale da l'output prodotto da ogni lavoratore addizionale e la
curva del prodotto medio da il prodotto per lavoratore.
Il prodotto marginale del lavoro e l’inclinazione della curva del prodotto totale, il tasso di variazione del
prodotto quando vengono assunti piu lavoratori.
L’output aumenta prima ad un tasso crescente al crescere nel numero di lavoratori: il prodotto
marginale del lavoro e prima crescente, poi inizia a diminuire perche il successivo lavoratore assunto
aggiunge meno prodotto all’impresa di quello precedentemente assunto.
Produttività marginale e media del lavoro
La curva del prodotto marginale sta sopra la curva del prodotto medio quando la produttivita media e
crescente, sta sotto quando la produttivita media e decrescente.
La curva del prodotto marginale interseca la curva del prodotto medio nel punto di massimo della curva
del prodotto medio (cinque lavoratori nell’esempio).
L’ipotesi di rendimenti decrescenti implica che anche la curva del prodotto medio del lavoro da un certo
punto in avanti diminuirà. 05 Ottobre 2015
Massimizzare il pro fitto e domanda di lavoro nel breve periodo (k fisso = k)
L'impresa vuole massimizzare il pro fitto : maxl (y,l) = py –wl –rk
s.v. y=f(l,k) (vincolo dato dalla tecnologia a disposizione)
dove r è il costo di un unità di capitale ed rk è il costo fisso del capitale.
- Sostituendo il vincolo nella funzione obiettivo si ottiene:
maxl (l) = pf(l, k ) – wl – rk
- Condizione necessaria per il massimo e che la derivata della funzione di pro fitto rispetto al lavoro l
sia=0, quindi
cioè : VMP 1 = pMP1 = w MP1 = w/p
– Nel breve periodo il pro fitto e massimo quando il valore del prodotto marginale del lavoro, VMPl =
pMPl (cioe il ricavo aggiuntivo conseguente all’utilizzo di una unita in piu di lavoro) e uguale al costo
di una unita in piu di lavoro.
– Fino a che w< VMPl all’impresa conviene assumere piu di lavoro perche il ricavo marginale e < del
costo e il pro fitto aumenta; se invece w > VMPl il costo una unita in piu di lavoro e superiore al ricavo e il
pro fitto si riduce.
All'impresa non conviene operare nel tratto crescente della curva del prodotto marginale perche ogni
unita in piu di lavoro avrebbe una produttivita marginale sempre maggiore del salario.
L’impresa quindi opera nel tratti decrescente della funzione del prodotto marginale.
La domanda di lavoro nel breve periodo :
– ci dice che cosa accade all’occupazione dell’impresa quando il salario varia, mantenendo il capitale
costante.
– e data dalla curva del valore del prodotto marginal