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(MD):
Quindi, a livello applicativo, la variazione del prezzo sarà:
ES1: Obbligazione
Corso secco 100
D= 10
MD=9
Rialzo tassi di interesse di 50bp (basis point) (+0,5%)
Posta verificata la variazione del prezzo in caso di variazioni
del tasso di interesse vista la duration lunga.
∆P = -9x0,5% = -4,5
P’ = 100 – 4,5 = 95,5
ES2: un investitore desidera acquistare un titolo
obbligazionario tra quelli di seguito elencati con finalità
speculativa:
A) CCT-eu, scadente fra 7 anni, cedola in corso di maturazione
1%
B) BTP 5%, scadente fra 7 anni
C) BTP 3%, scadente fra 7 anni
Sapendo che sul mercato ci si attende una riduzione dei tassi
di interesse, il candidato indichi quale titolo è da consigliare al
risparmiatore motivando la risposta.
A) La duration del CCT in quanto titolo a cedola variabile non è
calcolabile, quindi è escluso NO
B) BTP 5%, duration sicuramente inferiore a 7 anni NO
C) BTP 3% duration sicuramente inferiore a 7 anni, ma
maggiore di B, per tanto avrà una maggior reazione in
seguito alla riduzione dei prezzi MDc>MDb, per tanto
Sì
∆Pc>∆Pb.
Lo scopo dell’investitore è di tipo speculativo, per tanto devo
considerare che non è intenzione dell’investitore detenere il
titolo fino a scadenza ma venderlo al momento opportuno
realizzando un guadagno in conto capitale.
Si prospetta una riduzione dei tassi di interesse sul mercato
che porterà ad un incremento del prezzo delle obbligazioni con
duration lunga, per tanto la scelta ricadrà sul titolo con
duration più lunga.
ES3: un investitore è indeciso tra quale dei seguenti titoli
acquistare con finalità speculativa:
A) BTP 5%, scadente fra 10 anni
B) Obbligazione 1%, scadente fra 10 anni, pagamento cedola
semestrale.
C) ZC scadente fra 10 anni
Sapendo che l’attesa sul mercato è per una riduzione del tasso
di interesse, il candidato proceda ad individuare il titolo più
rispondente alla richiesta dell’investitore.
A) Il titolo ha una duration minore di 10 anni, ma minore di B
NO
B) Il titolo ha una duration minore di 10 anni, ma maggiore di
ANO
C) Il titolo, in quanto zero coupon, ha una duration esatta di 10
anni, per tanto subirà la variazione maggiore di prezzoSì
-Titoli azionari:
Le azioni rappresentano una frazione del capitale sociale di una
società, il sottoscrittore diventa quindi azionista e come tale
impiega un proprio capitale a fronte di una remunerazione incerta.
L’azionista può partecipare alla vita sociale della società,
esprimendo voti e influenzandone la dinamica.
Comportano l’acquisizione
Azioni ordinarie , si tratta dei titoli sempre presenti all’interno di
una società per azioni, attribuiscono al titolare diritti
patrimoniali e diritti amministrativi. Sono diritti patrimoniali
(economici): il diritto al dividendo; il diritto di opzione, ossia il
diritto dei vecchi azionisti di sottoscrivere prima degli altri le
nuove azioni in caso di aumenti del capitale sociale, il diritto di
opzione può essere venduto in quanto valutato sull’MTA; il
diritto di escussione societaria, ossia, in caso di liquidazione ha
diritto alla partecipazione della distribuzione dei mezzi
patrimoniali (se residuano).
Sono diritti amministrativi: diritto di voto, sia in assemblea
ordinaria che in assemblea straordinaria; diritto di
impugnazione delle delibere assembleari.
Azioni privilegiate , possono essere presenti, tuttavia non
possono mai superare in valore il 50% del capitale sociale,
anch’esse attribuiscono diritti patrimoniali e amministrativi.
Per quanto riguarda i diritti patrimoniali: gli azionisti privilegiati
hanno comunque diritto ad un dividendo minimo
indipendentemente dall’andamento economico della società;
possiedono altresì il diritto di escussione societaria.
Per quanto riguarda i diritti amministrativi: gli azionisti
privilegiati possono esprimere il diritto di voto solo in
assemblea straordinaria, possono tuttavia impugnare le
delibere assembleari, sia ordinarie che straordinarie.
Azioni di risparmio , non sono più presenti sul codice civile,
tuttavia, essendo ancora negoziate sui mercati azionari, sono
stati conservati sul TUF tre articoli 145, 146, 147.
Possiedono un tetto massimo di emissione: non possono
superare in valore, assieme alle azioni privilegiate, il 50% del
capitale sociale.
Diritti economici: diritto ad un dividendo minimo stabilito
nell’atto costitutivo della società, indipendentemente dalle
dinamiche economiche; diritto di escussione.
Diritti amministrativi: le azioni di risparmio non possiedono
diritti di voto, né in assemblea ordinaria, né nella straordinaria.
Possono tuttavia impugnare le delibere assembleari, sia
ordinarie che straordinarie.
Il diritto di escussione è in possesso di tutte e tre le categorie di
azioni, è giusto chiedersi se esiste una gerarchia in fase di
escussione. Il legislatore ha disposto che il fallimento della società è
dipendente dalle decisioni di coloro che hanno diritto di voto; in
caso di liquidazione, una volta soddisfatti tutti i creditori della
società, l’eventuale residuo spetta innanzitutto agli azionisti di
risparmio, successivamente a quelli privilegiati e infine agli azionisti
ordinari.
La riforma del diritto societario ha apportato alcune modifiche:
Per le azioni ordinarie:
che ora possono essere emesse con valore nominale pari
a zero se stabilito nello statuto.
Normalmente:
ES: Cs = 1000
N: 100 azioni
VN: 10
A: 500€ 50 azioni
B: 400€ 40 azioni
C: 100€ 10 azoni
Dopo la riforma è possibile attribuire al singolo socio, se
stabilito nello statuto, azioni in base alle sue
caratteristiche:
ES: CS = 1000
N: 100 azioni
VN: 10
A: 500 50 azioni
B: 400 40 azioni
C: 100 50 azioni, supponiamo che C sia un socio di
particolare valore strategico per la società. Così facendo
avremmo 140 azioni, è quindi possibile attribuire a tutte
le azioni il valore nominale 0 in modo da non eccedere il
CS in valore.
azioni postergate nelle perdite, è possibile prevedere
nello statuto categorie di azioni in cui la partecipazione
alle perdite è postergata all’intervento precedente degli
altri azionisti e del postergato sono nel caso in cui il
patrimonio degli altri azionisti non sia sufficiente.
Azioni privilegiate
Azioni di risparmio (solo nel TUF 145, 146, 147)
Azioni correlate (tracking stock), vi sono società che, pur
appartenenti ad un business specifico, operano in più settori.
In questi casi la società può emettere azioni che sono correlate
al singolo settore in cui la società opera.
Può avvenire che i due settori presentino andamenti differenti,
ad esempio uno in perdita ed uno in utile, in questo caso il
legislatore ha disposto che per le azioni correlate possono
essere emessi utili non superiori agli utili risultanti a bilancio
(complessivo).
Azioni di godimento, azioni assegnate a soci a cui sono state
rimborsate le proprie azioni sulla base di un piano di
ammortamento. Sono prive di diritto di voto, salva diversa
disposizione statutaria. Concorrono al riparto degli utili dopo
che sia stato pagato alle azioni non rimborsate un dividendo
pari all’interesse legale. Nel caso di liquidazione, sono
rimborsate solo dopo che siano state rimborsate le altre azioni
a valore nominale.
Azioni riscattabili, lo statuto può subordinare il trasferimento
delle azioni al mero gradimento degli organi sociale e degli
altri soci, limitando l’autonomia dei soci. Tali clausole di
subordinazione sono inefficaci se non prevedono a carico della
società un obbligo di acquisto o diritto di recesso per
l’alienante.
La limitazione al trasferimento delle azioni deve risultare dal
titolo.
-Il fair value dei titoli azionari:
Il termine “fair value” sta a indicare il valore più equo possibile per
un titolo azionario.
I metodi principale per ricostruire il valore del titolo azionario sono
due:
A) DDM dividend discount model
B) Modello di Gordon
A) DDM , tale modello si basa su 4 ipotesi:
1) Gli investitori sono razionali, un soggetto che conosce tutte
le dinamiche del mercato, tutte le informazioni, sa sempre
cosa fare per massimizzare il rendimento di una scelta
2) Gli investitori acquistano il titolo azionario per tenerlo per
sempre, holding period infinito. In gergo finanziario
“cassettisti”.
3) Ogni anno l’azione paga un dividendo costante.
4) Esiste un solo tasso di interesse al quale è possibile investire
o indebitarsi sul mercato.
È facile osservare che a queste condizioni l’azione è
assimilabile ad una obbligazione, il prezzo giusto dell’azione
sarà uguale alla sommatoria del valore attuale di tutti i flussi di
cassa attesi del titolo azionario.
B) Modello di Gordon , anch’esso si basa su 4 ipotesi:
1) Gli investitori sono razionali
2) Holding period infinito
3) Ogni anno l’azione paga un dividendo crescente di un
fattore di crescita costante “g”, di solito dichiarato dalla
società stessa.
4) Esiste un unico tasso di interesse al quale è possibile
investire e indebitarsi
-I multipli di borsa:
Sono dei coefficienti che forniscono delle indicazioni circa la natura
del titolo azionario considerato.
Price-earning , si tratta del rapporto tra il prezzo dell’azione e
l’utile per azione che paga.
P
P/E = E
E utile risultate a bilancio (31/12) diviso il numero di azioni.
P prezzo risultante all’attualità di borsa
Un primo limite di questo multiplo deriva dal fatto che mette a
confronto valori appartenenti a momenti diversi. Si tratta di un
indicatore utile se utilizzato con criterio, molto spesso
calcolato, anziché sull’utile storico, sull’utile previsto.
Il P/E serve per riconoscere se un titolo è “value”, ossia titoli di
società che possiedono una quota di mercato consolidata e
che mirano a mantenerle costanti, sono per tanto società che
cercano di pagare con regolarità un dividendo agli azionisti,
presentano rapporti P/E bassi; oppure “growth”, si tratta di
titoli di società che vogliono crescere e acquisire quote di
mercato, sono i titoli tipici delle start-up, sono società che di
solito non pagano dividendi, presentano P/E alti.
&Egrav