Spessore: un mercato è detto spesso quando i prezzi che si generano
o all’interno del mercato sono prossimi ai prezzi che si generano in questo
mercato in un istante precedente i concetti di “prossimità” e di “istante”
devono essere ben definiti e variano in base alla SGM che regola il mercato a cui
si fa riferimento; in particolare la prossimità si esprime tramite un range
percentuale.
Per Borsa Italiana S.p.A. ad esempio, l’oscillazione massima consentita è del
10% e l’istante di tempo preso in considerazione è il minuto
Quando in borsa italiana succede questa situazione, lo strumento viene sospeso
dalla quotazione finché il prezzo non ritorna all’interno dell’oscillazione del 10%
Ampiezza: un mercato è detto ampio quando in esso gli ordini di acquisto e di
o vendita, oltre ad avere prezzi prossimi a quelli correnti, sono anche di importo
consistente.
Si punta ad avere ordini di grande ammontare perché la finalità del mercato
finanziario è permettere la conclusione di contratti finanziari; quindi, se nel
mercato ci fossero solo ordini di piccola entità la conclusione dei contratti
potrebbe esserci, ma probabilmente con numerosità ridotta rispetto al caso in
cui all’interno del mercato coesistano ordini consistenti e ordini più contenuti
Immaginiamo che ci sia un soggetto A che introduce nel mercato un ordine di
vendita per un ammontare di un milione di euro. A questo punto cosa può
capitare sul mercato?
1. Situazione 1 sul mercato è presente un soggetto B che introduce un
ordine di acquisto per un milione di euro; in questo caso si chiude un solo
contratto, ma la situazione in esame è rara
2. Situazione 2 nella maggior parte dei casi sul mercato sono presenti più
(potrei avere un soggetto C che introduce un ordine di acquisto
soggetti
da 100k, un soggetto D che introduce un ordine di acquisto per 500k, un
soggetto E che introduce un ordine di acquisto per 50k, e così via) che
introducono un numero maggiore di ordini di acquisto dall’ammontare
minore. In questo caso si chiudono n contratti.
Elasticità: un mercato è detto ampio quando è capace di generare nuovi ordini
o di acquisto e di vendita ogni qual volta si generi un nuovo prezzo.
L’elasticità di un mercato è una diretta conseguenza del fatto che il mercato sia
spesso: se i prezzi degli strumenti finanziari sono uno vicino all’altro è più facile
che si generi domanda e offerta; se invece il mercato non fosse spesso potrebbe
verificarsi una mancanza di domanda o offerta
Quindi un mercato è efficiente dal punto di vista del funzionamento se spessore,
ampiezza e elasticità sono contemporaneamente verificate
L’assetto organizzativo dei mercati
Il fatto di essere un mercato efficiente dal punto di vista del funzionamento dipenderà
anche da come questo mercato è organizzato.
Possono essere individuate diverse forme di organizzazione di mercato, ciascuna delle
quali presenta specificità con riferimento:
alla qualità dei prezzi praticati
o alle modalità della loro diffusione
o al livello di trasparenza delle negoziazioni
o ai costi di informazione e di transazione
o alla tipologia di intermediari in esso operanti
o le forme organizzative
Mercato a ricerca autonoma:
o
È la forma organizzativa più elementare. Non è previsto l’intervento di intermediari per
la negoziazione dei titoli; quindi, il singolo operatore deve arrangiarsi nella ricerca
della controparte per la conclusione di un contratto.
Il fatto che non ci sia un intermediario fa si che in questo mercato non siano presenti
costi di intermediazione, e può essere considerato un vantaggio. Tuttavia, proprio per
gli stessi motivi per cui negoziare su circuiti di intermediazione diretti è complicato, gli
scambi su questo tipo di mercato sono rari e difficili e soprattutto il prezzo che si
genera è altamente imperfetto proprio perché è determinato con una trattativa privata
(e come in tutte le trattative private ci sarà un soggetto con forza contrattuale
maggiore che può imporre autorità). no efficienza valutativa
mercato è un mercato per definizione non efficiente (
Questo
perché i prezzi sono imperfetti, no efficienza informativa perché le asimmetrie
possono essere rilevanti, e non gode nemmeno di efficiente funzionamento)
Mercato dei brokers
o
Il broker è un intermediario che ha il compito di mettere in contatto domanda e offerta
per arrivare alla conclusione di un contratto.
Questa attività però non è svolta gratuitamente: il broker può chiedere una
commissione sia al compratore che al venditore. Questa commissione il broker la potrà
incassare solo se si arriva alla conclusione del contratto, altrimenti il broker ha
lavorato gratuitamente.
Il broker dovrà fare quindi una selezione a monte, una cernita, tra i diversi ordini ha
tutta la convenienza economica che si giunga in tempi rapidi alla conclusione del
contratto.
Proprio per questa sua attività preliminare di selezione il prezzo che si determina nel
mercato dei brokers è un prezzo con una qualità migliore rispetto a quello generato nel
mercato a ricerca autonoma. È chiaro che chi si rivolge ad un broker non ha la
certezza della conclusione del contratto e a quali condizioni, ovvero a quale prezzo,
quel contratto verrà concluso.
Mercato dei dealers
o
Il dealer è un intermediario che negozia per contro proprio. Il dealer, quindi, diventa
esso stesso la controparte del contratto.
Dal punto di vista operativo significa che chi accede al mercato dei dealer è sicuro di
se voglio
concludere il contratto perché la controparte sarà direttamente il dealer (
vendere un titolo il dealer sarà l’acquirente, se voglio comprare un titolo il dealer sarà
il venditore).
Il prezzo viene stabilito dal dealer, quindi diventa una sorta di prezzo imposto. Di
conseguenza in questo mercato il prezzo che si forma non è equo, proprio perché
viene stabilito dal dealer. Il dealer è obbligato ad esporre sempre due prezzi:
prezzo denaro: Il prezzo denaro è il prezzo al quale il dealer è disposto ad
o acquistare lo strumento finanziario
prezzo lettera: il prezzo lettera è il prezzo al quale il dealer è disposto a vendere
o lo strumento finanziario.
In questo mercato quindi non si pagano commissioni di intermediazione, ma il
guadagno del dealer arriva dallo spread denaro lettera, ossia dalla differenza tra il
prezzo lettera e il prezzo denaro (il prezzo denaro esposto su uno strumento sarà
sempre inferiore a prezzo lettera.
In passato si sono verificate situazioni problematiche per quanto riguarda questo tipo
di mercati: è capitato infatti che il dealer non esponesse per 1 o più giorni i prezzi,
esempio: è capitato anche
eliminando per quei periodi la possibilità di negoziazione
in Italia che un dealer se nel giorno di scadenza del contratto avesse dovuto pagare
interessi, avrebbe deciso di non emettere prezzo (tornando ad emetterli il giorno dopo
quando il contratto era già scaduto). Per evitare ciò si è stabilito che nel mercato dei
dealer deve essere sempre presente un market maker, ossia un intermediario
aggiuntivo che si affianca ai dealer e che ha l’obbligo di fare mercato (se il dealer non
presenta prezzi sul mercato, lo deve fare il market maker al suo posto sanando la falla
che si era verificata)
Mercato ad asta
o
Il mercato ad asta consente la concentrazione in un unico “luogo” di tutti gli ordini di
compravendita. Lo scopo del mercato ad asta è quello di far concludere dei contratti;
quindi, un elemento che sicuramente viene tenuto in considerazione è l’efficienza, che
viene valutata sia sulla base del prezzo che si origina sia sulla velocità di conclusione
dei contratti.
L’asta può essere:
Fisica: L’asta fisica è un’asta nella quale l’oggetto dell’asta è fisicamente
o (il classico esempio di asta fisica sono le aste per opere d’arte
tangibile )Gli
strumenti finanziari oggi sono tutti dematerializzati; pertanto, l’asta fisica non è
possibile per la loro negoziazione
Telematica: l’asta telematica è un’asta virtuale che permette lo svolgimento
o dell’asta anche se l’asset, il bene, non è fisico.
Le modalità di svolgimento dell’asta sono:
Asta a chiamata: prevede che sia presente un banditore d’asta, il quale chiama
o l’asset, aspetta che ci siano le proposte di acquisto, e solo quando l’asset è
L’asta a chiamata prevede che l’asset
stato venduto chiama il prossimo asset
venga chiamato solo dopo che si è conclusa l’asta del precedente asset, ossia
una sequenza temporale dettata dalla conclusione del contratto precedente.
Quest’asta vale per i beni fisici
Asta continua: prevede contemporaneamente la presenza di più asset
o contemporaneamente vengono collocati più titoli, per i quali quindi più soggetti
potranno contemporaneamente presentare offerte di prezzo. Sono quelle più
usate nel mondo finanziario
Chi partecipa all’asta dovrà sostenere dei costi ulteriori rispetto al prezzo di
aggiudicazione dell’asset Tipologie di mercati:
i mercati possono essere distinti in:
Mercati order driven : ossia mercati guidati dagli ordini, quindi mercati nei
o Sono esempi di
quali il prezzo si forma dall’incontro tra domanda e offerta.
mercati order driven il mercato dei broker e il mercato ad asta
Mercati quote driven : ossia mercati guidati dal prezzo. All’interno di questi
o mercati il prezzo è stabilito dagli intermediari e può solo essere accettato o
È esempio di mercato quote driven il mercato dei
rifiutato dalla controparte.
dealers Mercato all’ingrosso vs mercato al dettaglio
È un concetto che vale anche nel mondo finanziario;
Il mercato all’ingrosso è un mercato nel quale sono accetti solo ordini di grande
o dimensione
Il mercato al dettaglio (o retail) è il mercato nel quale gli ordini sono di piccolo
o ammontare
Il concetto di grande/piccolo ammontare viene stabilito ancora una volta dalla società
di gestione del mercato. Cenni di evoluzione normativa
Nel mondo finanziario con riferimento specifico ai mercati ci sono tre date importanti
da ricordare: libera concorrenza e il libero
1993: nel 1992 si gettano le basi per la
o stabilimento degli intermediari finanziari all’interno della comu
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Economia dei Mercati Finanziari
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