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Fasi della creazione del valore
Un bene si produce attraverso 4+1 fasi:
Ogni settore mediale gestisce in maniera differente le fasi:
- Industria cinematografica opera:
- nel mercato internazionale per la produzione e confezionamento
- nel mercato nazionale per la distribuzione
- nel mercato locale per esercenti es. sala
- Industria televisiva è più nazionale e può gestire alcune fasi internamente (in house)
- Industria libraria gestisce in house tutte le 4 fasi dalla produzione alla vendita.
Differenziamo tra:
INTEGRAZIONE A MONTE: l'azienda assume su di sé funzioni precedenti della catena del valore: da confezionamento a produzione. Sky original, broadcaster televisivo, è nato per mettere insieme film e serie televisive, ma è anche produttrice, con Sky studios, non si limita ad acquistarle e mandarle in onda ma le produce.
INTEGRAZIONE A VALLE: l'azienda assume funzioni
successiva della catena del valore: da produzione a distribuzione. Le fasi della creazione del valore:- Produzione: lavoro fortemente organizzativo e dal quale dipendono le altre fasi della creazione del valore.
- Analisi di mercato per individuare il tipo di prodotto da realizzare
- Selezionare l'idea e il team creativo cui affidare lo sviluppo e la realizzazione
- Organizzare le risorse artistiche, tecniche e gestionali
- Reperire e organizzare le risorse finanziarie necessarie
- Gestire e stipulare accordi con le fasi successive
- Confezionamento (packaging): è il momento in cui vengono organizzati i contenuti e viene gestita l'offerta, i contenuti del palinsesto vengono confezionati in modo strategico e resi vendibili.
- Organizzazione dei contenuti e gestione dell'offerta
- Forma di "mediazione" (linguistica, culturale, operativa) tra chi produce e chi fruisce
- Distribuzione/vendita: con distribuzione parliamo del territorio, della distribuzione
comunicazione per rafforzare la brand identity e affermarsi.
Quando si parla di consumi è importante considerare la Curva di Rogers (1962) che raffigura l'andamento dell'adozione di nuove tecnologie:
- INNOVATORI: alta propensione al rischio e voglia di sperimentare. Sono fondamentali nella fase iniziale di sviluppo e di immissione di una tecnologia sul mercato.
- EARLY ADOPTERS: basso rischio rispetto agli innovatori, alta influenza sociale, spesso si tratta di opinion leader ed è mossi da una motivazione utilitaristica.
- EARLY MAJORITY: tempi decisionali lunghi, ponderazione delle risorse. Anch'essi animati da una motivazione utilitaristica.
- LATE MAJORITY: scetticismo e diffidenza verso le novità emotivati dalla pressione sociale.
- LAGGARDS/LATE MASS: scarsa influenza sociale, indifferenza e mossi dall'inerzia.
SETTORI MEDIALI
- PRODUZIONE →
- AGGREGAZIONE/DISTRIBUZIONE →
- INFRASTRUTTURA FISICA
Oggi le telecomunicazioni sono basate perlopiù su
Le infrastrutture e la distribuzione stanno diventando sempre più importanti nel settore della pay-tv. Ad esempio, Sky non si occupa solo di aggregazione e distribuzione, ma produce anche serie tv e utilizza infrastrutture fisiche.
Le piattaforme OTT, come Netflix, sono nate come servizi di aggregazione e distribuzione, ma ora si stanno spostando anche verso la produzione. Netflix e Prime Video, ad esempio, realizzano i propri film e serie tv.
Le major, come Paramount e Disney, che inizialmente erano concentrate sulla produzione, si stanno ora spostando anche verso l'aggregazione e la distribuzione.
Disney prima produceva unicamente film, ora in realtà li distribuisce anche attraverso Disney+, un proprio canale. È sempre più difficile trovare un'azienda che lavori in una sola fase della filiera. Dunque aumentano i competitors perché una piattaforma streaming non si trova a competere solo con le altre piattaforme di aggregazione e distribuzione, ma anche con i produttori. In tal modo aumenta anche il valore del brand. *PIRATERIA: soprattutto un tempo cercava di abbattere i limiti delle aziende. IL SISTEMA TELEVISIVO Ci sono stati diversi passaggi storici che attraversano la nascita della televisione (1923). John Ellis individua (2000) tre fasi, età della televisione: 1) Età della scarsità (fine anni '40 - fine anni '60): scarsità poiché vi erano pochi canali (frequenze), c'erano pochi programmi e c'era un forte controllo statale, anche perché era vista come uno strumento per1) Età dell'educazione (anni '50-'60): la televisione viene utilizzata per pedagogizzare e alfabetizzare la popolazione, quindi la tv viene vista come uno strumento di modernizzazione.
2) Età della disponibilità (anni '70-'80): nascono le tv commerciali, si moltiplicano i canali, diminuisce il servizio pubblico, nasce il concetto di concorrenza e si inizia a ragionare secondo le dinamiche del mercato dell'attenzione. Si inizia a costruire i palinsesti secondo una linea di continuità che intercorre fra programmi e pubblicità, ovvero si inizia a parlare di "tv di flusso", perché vi è un flusso continuo di programmi e pubblicità senza spazi morti.
3) Età dell'abbondanza (da anni '90): una moltiplicazione dei canali e delle opportunità tecnologiche, si cerca di orientarsi anche verso una tematizzazione dei canali in risposta alla frammentazione del pubblico. Personalizzazione delle forme di fruizione: il pubblico è più avanti della tv, la guarda dove vuole.
rispetto per la diversità culturale e linguistica. Le televisioni europee si suddividono in diverse categorie:→ Servizio pubblico: canali finanziati dallo stato o da enti pubblici, con l'obiettivo di fornire un servizio di informazione e intrattenimento di qualità per tutti i cittadini. Sono generalmente gratuiti e offrono una vasta gamma di programmi.→ Commerciali: canali finanziati attraverso la pubblicità, che offrono una programmazione più orientata al mercato e ai gusti del pubblico. Sono generalmente gratuiti, ma possono anche offrire servizi a pagamento come la tv via cavo.→ Pay-TV: canali a pagamento che offrono una programmazione tematica o di qualità superiore. Sono generalmente disponibili tramite abbonamento e offrono una vasta scelta di programmi.→ Piattaforme di streaming: servizi online che offrono una vasta selezione di contenuti on-demand, come film, serie TV e documentari. Sono generalmente a pagamento e permettono agli utenti di guardare i contenuti in qualsiasi momento e su diversi dispositivi. In conclusione, mentre negli Stati Uniti la televisione si basa principalmente su reti commerciali e canali a pagamento, in Europa c'è una maggiore presenza del servizio pubblico e una maggiore diversità di offerta televisiva.serviziopubblico è un modo per dimostrare che anche la televisione può essere un bene dei cittadini, che deve essere anch'essa una forma di tutela della democrazia, deve garantire la democrazia e deve essere garantita proprio perché il sistema pubblico è un servizio PER e DEI cittadini. È anche vero però che ogni Stato ha un servizio pubblico diverso. Il primo servizio pubblico è nato nel Regno Unito: la BBC, è un servizio pubblico finanziato da un canone circa 200 sterline l'anno e non ha la pubblicità.
IL MODELLO DELLE 5 FORZE COMPETITIVE
Porter, economista studioso di organizzazione aziendale, teorizza il modello delle 5 forze competitive, forze che scontrandosi tra di loro restituiscono le caratteristiche di un dato settore merceologico/industriale.
La posizione centrale è occupata da i concorrenti del settore, i competitors, ovvero le aziende che competono tra di loro rappresentano il primo nucleo
d stesse funzionalità. Questi prodotti possono rappresentare una minaccia perché possono soddisfare le stesse esigenze dei clienti/acquirenti a un prezzo inferiore o con caratteristiche migliori. Inoltre, all'interno del settore vi sono anche i rivali, ovvero i competitors diretti che producono e vendono prodotti simili o identici. La concorrenza tra i rivali può essere molto intensa e spesso si basa su fattori come il prezzo, la qualità, l'innovazione e il servizio al cliente. Infine, è importante considerare anche i fattori esterni che possono influenzare il settore. Questi possono includere fattori economici, politici, sociali e tecnologici che possono creare opportunità o minacce per i competitors. In conclusione, l'analisi di un settore richiede di valutare attentamente tutti questi attori e fattori per comprendere la dinamica competitiva e identificare le opportunità e le minacce che possono influenzare il successo delle imprese in quel settore.partire dagli anni '90, il sistema televisivo italiano ha subito numerosi cambiamenti. L'avvento delle nuove tecnologie e l'espansione di internet hanno portato alla nascita di nuovi canali televisivi e piattaforme di streaming online. Questo ha creato una maggiore concorrenza tra le emittenti televisive tradizionali e i nuovi player digitali. Le emittenti televisive italiane hanno dovuto adattarsi a questa nuova realtà, cercando di offrire contenuti sempre più interessanti e di qualità per mantenere e attirare il pubblico. Inoltre, la liberalizzazione del mercato televisivo ha permesso l'ingresso di nuovi operatori, aumentando ulteriormente la competizione. Questo ha portato alla diversificazione dell'offerta televisiva, con la nascita di canali tematici e di nicchia. Tuttavia, nonostante i cambiamenti e la concorrenza, le emittenti televisive tradizionali continuano a giocare un ruolo importante nel panorama televisivo italiano. Grazie alla loro esperienza e alla loro capacità di produrre contenuti di qualità, riescono ancora a mantenere una quota di mercato significativa. In conclusione, il sistema televisivo italiano si è evoluto nel corso degli anni, adattandosi alle nuove tecnologie e alla concorrenza dei nuovi player digitali. Le emittenti televisive tradizionali continuano a giocare un ruolo importante, nonostante la presenza di nuovi competitor.