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METODO INTEGRALE: RETTIFICHE DI CONSOLIDAMENTO

Eliminazione della partecipazione

 

Art. 33, c1 D.Lgs 127/91 dati contabili alla data del primo consolidamento

 

Art. 33, c2 D.Lgs 127/91 trattamento della differenza.

Bisognerà fare un confronto tra costo di acquisto e patrimonio netto della partecipata, ma solo alla data di acquisizione del controllo

 

Costo = PN partecipata non c’è differenza (nella realtà non capita mai)

 

Costo > PN partecipata differenza positiva:

o Attribuzione alle attività ed alle passività

o Differenza da consolidamento (avviamento)

o Riduzione riserva consolidamento

 

Costo < PN partecipata differenza negativa

o Attribuzione alle attività ed alle passività

o Riserva da consolidamento

o Fondo rischi da consolidamento

DIFFERENZA POSITIVA

1^ ipotesi immobile maggior valore dell’immobile: ci sono delle attività che valgono di più

2^ ipotesi spero di avere un beneficio futuro (avviamento) oppure perché l’azienda ha un personale che possiede competenze che

io non ho. L’avviamento è il maggior costo che ho per far fronte ad un beneficio futuro (è diverso dal consolidamento ed è un rischio).

3^ ipotesi riduzione della riserva maggior costo derivante da un investimento sbagliato (non capita mai)

ATTRIBUZIONE ALLE ATTIVITA’ ED ALLE PASSIVITA’: uguale e contrario a quello di prima

RISERVA DA CONSOLIDAMENTO: ho fatto un buon investimento

FONDO RISCHI DA CONSOLIDAMENTO: rischio che per i prossimi anni subirò delle perdite (es. compro un bar che va male con la

speranza di riavviarlo ho messo in conto perdite future).

HP A differenza tra costo partecipazione e PN della partecipata imputabile a elementi patrimoniali (vedi slide)

HP B differenza tra costo e PN della partecipata NON imputabile a elementi patrimoniali

HP C differenza tra costo partecipazione e PN della partecipata imputabile in parte a elementi patrimoniali.

(vedi slide)

Partecipazione non totalitaria: interessi di minoranza

Art. 32,c3 D.Lgs 127/91

Il trattamento della differenza tra costo e %PN partecipata è il medesimo visto per la partecipazione totalitaria, tuttavia occorre

individuare:

 Il PN di pertinenza dei terzi

 Il risultato di pertinenza dei terzi.

Esempio:

CONSOLIDAMENTO DEL CONTO ECONOMICO

Dal momento in cui ho acquisito il controllo posso consolidare il conto economico.

Il consolidamento è integrale e, quindi, va fatto riga per riga. Se il controllo è al 100% si sommano i dati e basta; se invece il controllo

non è totalitario si sommano tutti i ricavi e costi dell’uno e dell’altro, ma arrivati al risultato d’esercizio lo si deve ripartire in base alla

partecipazione se ho l’80%, il 20% è risultato d’esercizio di terzi, che va a sommarsi al capitale e riserve di terzi in stato patrimoniale

(nel patrimonio netto) che si è rilevato al momento dell’acquisto.

Al gruppo spetta tutto l’utile di A (120) e il 75% dell’utile di B (45), mentre ai terzi spetterà il 25% dell’utile di B (15).

Se tra A e B avvengono degli

scambi, alcuni costi e alcuni

ricavi vengono cancellati perché

costituiscono operazioni

interne al gruppo, ma non è

questo il caso.

Regola generale

 Il consolidamento avviene alla data di acquisizione del controllo

 

Situazione contabile riferita alla data di acquisizione determinazione del PN alla data di acquisizione del controllo da

confrontare con il costo della partecipazione.

 Il conto economico (ricavi e costi) sono consolidati dalla data di acquisizione del controllo.

LA DATA Più FACILE è IL 31/12 perché C’è DA GUARDARE SOLO LO STATO PATRIMONIALE; LE DATE Più COMPLICATE SONO QUELLE IN

CORSO D’ANNO PERCHE’ DEVO SPEZZARE IL CONTO ECONOMICO 

CASO A ACQUISTO IN DATA

1/1

Quale patrimonio netto mi

serve per fare il confronto con il

costo e per capire se c’è una

differenza positiva o negativa? Il

150 di costo lo devo confrontare

con il PN esistente all’1/1.

Da quando unisco il conto

economico? Dall’1/1

CASO B ACQUISTO IN DATA 1/04 Ho bisogno di determinare il PN

dall’1/1 all’1/4; il conto

economico lo consolido

aìdall’1/4 in poi (rappresenta

un flusso di costi e di ricavi).

Ho bisogno di costruirmi

extracontabilmente un

bilancio per i primi 3 mesi,

costruendomi quel 105 di PN

che non leggo da nessuna

parte. Costruisco il PN dei primi

3 mesi dal quale salta fuori un

utile di 5.

A fine anno toglierò al conto economico i ricavi e i costi dei primi tre mesi per poter ricavare i dati che servono per il consolidamento

dall’1/4 al 3/12.

CASO C ACQUISTO IN DATA 1/11 Succede la stessa cosa del caso

B spacco la gestione della

controllata nel prima e nel

doto la data di acquisto. Ciò

che è successo prima serve

per determinare il PN per il

confronto con la

partecipazione. Per il conto

economico si consolidano solo

novembre e dicembre perché i

mesi dopo l’acquisto sono solo

due.

Molte operazioni tra società si vanno a chiudere attorno ad una data in cui le informazioni ci sono da, per poter usare i dati del bilancio

che già c’erano, il che è molto più comodo rispetto alla ricostruzione delle informazioni stesse.

Art. 33.1 D.Lgs 127/91

Eliminazione crediti/debiti e costi/ricavi

Nel bilancio devono rimanere solo le operazioni nei confronti dell’esterno e devono essere eliminate quelle che avvengono all’interno

del gruppo.

Eliminazione rapporti intersocietari

Pertanto tutto ciò che viene fatto tra le società del gruppo non è rilevante ai fini del bilancio consolidato. Situazione analoga agli scambi

 

tra “filiali” della stessa società non rilevano ai fini del bilancio d’esercizio eliminazione dei rapporti intersocietari.

Eliminazione dei crediti/debiti infragruppo Alla fine dell’anno ci sono dei

crediti/debiti nei confronti l’uno

dell’altra.

Il credito può essere nato come credito

diretto o derivato da una

compravendita LO DEVO

ELIMINARE! Perché quel rapporto è

interno al gruppo.

Eliminazione dei costi/ricavi infragruppo Nel conto economico consolidato le

vendite e gli acquisti infragruppo

non devono comparire.

ESEMPIO

Si vanno a cercare le operazioni avvenute all’interno del gruppo con l’obiettivo di eliminarle: A e B fanno parte dello stesso

gruppo. A compra merci da terzi

per 80 e le rivende a B sempre

per 80.

Per far si che questa transa-

zione venga rilevata in contabi-

lità, bisogna che ci sia il fatto

amministrativo, ovvero:

 La società ha rapporti con

soggetti terzi

 Deve esserci almeno un

aspetto finanziario

Dato che A e B formano un

unico soggetto economico e

non c'é nessun soggetto terzo

coinvolto, Loghi non va rilevata

a bilancio consolidato, perché vi si rilevano solo le operazioni tra gruppo e soggetti terzi e non quelle infragruppo

NO RICAVO DI A

NO ACQUISTO DI B

In presenza di correzioni per operazioni infragruppo si effettuano prima tali correzioni e poi si rettificano le operazioni viste prima

(divisione e destinazione dei risultati tra gruppo e terzi).

ELIMINAZIONE DEGLI UTILI INTERNI

 Eliminazione degli utili e delle perdite derivanti da operazioni tra imprese del gruppo relative a valori compresi nel patrimonio,

diversi da lavori in corso su ordinazione

 La non eliminazione è consentita solo per operazioni concluse a normali condizioni di mercato, se la loro eliminazione

comporta costi sproporzionati quando A vende a B e l’operazione avviene a condizioni di mercato (la vendita all’interno

del gruppo avviene allo stesso prezzo a cui lo venderebbe ad un soggetto esterno al gruppo).

 Se il gruppo non dovesse fare la rettifica dovrebbe aggiungere l’informazione in nota integrativa.

Le operazioni infragruppo che generano utili interni sono:

 Vendite infragruppo a prezzi superiori al costo per beni non venduti a terzi

 Trasferimenti di immobilizzazioni

 Dividendi.

Vendita infragruppo a prezzi superiori al costo per i beni non rivenduti a terzi 

1. A vende a B ad un prezzo pari al costo d’acquisto, merci totalmente rivendute da B non c’è utile interno

2. Vendita di beni ad un prezzo pari al costo totalmente presenti nel magazzino di B non c’è utile interno. A differenza della

prima è che quello che ho comprato è rimasto nel magazzino di B. 

3. Vendita di beni ad un prezzo superiore al costo d’acquisto, interamente rivenduto da B non c’è rettifica 

4. Vendita di beni ad un prezzo superiore al costo d’acquisto, totalmente o parzialmente nel magazzino di B rettifica di utile

interno.

VENDITA DI MERCI AD UN PREZZO PARI AL COSTO, INTERAMENTE RIVENDUTE A TERZI

vedi appunti quaderno

VENDITA DI MERCI AD UN PREZZO PARI AL COSTO, TOTALMENTE O PARZIALMENTE NEL MAGAZZINO DI B

Le merci che B ha comprato sono ancora nel

magazzino perché non sono ancora state vendute. A

ha comprato e venduto a 500 quello che cambiano

sono SP e CE di B perché in questo caso le merci

comprate non sono state rivendute allora si

procederà alla rettifica delle rimanenza di magazzino

(costi non di competenza di quest’anno perché non

ancora vendute).

VENDITA DI MERCI AD UN PREZZO SUPERIORE AL COSTO, INTERAMENTE RIVENDUTE A TERZI DA B 

A ha rivenduto a B applicando n margine utile interno

di 200: interno perché lo ha prodotto vendendo ad una

sua controllata. L’impresa B compra da A a 700 e le ha

rivendute a 700. Anche nel caso in cui c’è un utile

interno ma l’operazione si è realizzata all’esterno l’unica

operazione da fare è l’eliminazione della vendita

infragruppo.

VENDITE DI MERCI AD UN PREZZO SUPERIORE AL COSTO, TOTALMENTE O PARZIALMENTE NEL MAGAZZINO DI B

A vende merci a B con un utile, ma le stesse merci

rimangono nel magazzino di B.

Il problema che nasce è sempre lo stesso: costi e ricavi

infragruppo vanno eliminati. Successivamente c’è un

altro problema che nasce (vedi quaderno)

Le rimanenze devono essere iscritte al minore tra

costo e valore presumibile di realizzo. L’impresa B ha

comprato a 700, ma nel gruppo devono essere iscritte

a 500 perché il gruppo ha comprato a 500. I 200 di

troppo rappresentano l’utile interno. Prima non si

pres

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A.A. 2017-2018
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SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/07 Economia aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher giordsani.silvia di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia dei gruppi e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Rizzato Fabio.