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Estratto del documento

Esempio

Prendiamo d'esempio la regione Lazio e supponiamo che questa debba rimborsare alla ASL €1.000.000 e che la regione Lazio non abbia questa somma disponibile immediatamente. In tal caso la ASL può decidere di richiedere ad una delle banche convenzionate con la regione Lazio (ad esempio UniCredit) di anticipare questa somma, così da ottenere la monetizzazione immediata del credito.

La ASL è una di quelle aziende per il consumo che non dovrebbe essere soggetta a fabbisogno finanziario, ma ne è soggetta a causa dello sfasamento temporale tra entrate e uscite dovuto al meccanismo di rimborso della regione.

Altro esempio è quello degli Enti bilaterali per la formazione continua: nascono qualche all'inizio degli anni '90 a seguito della legge che afferma che il lavoratore deve aggiornarsi in maniera continua; questi predispongono dei piani formativi per ogni categoria di lavoratori. Questa azienda è costituita in parte da lavoratori.

E in parte da datori di lavoro, che sono gli stessi che, grazie all'INPS, garantiscono la continuità grazie ai contributi che gli arrivano.

ESEMPIO

A novembre, secondo i suoi calcoli, avrà contributi pari a €100 e lancia dei programmi formativi.

Ma nell'effettivo i contributi non arrivano a novembre, poiché vengono trattenuti dall'INPS per effettuare dei controlli.

A causa dello sfasamento temporale tra entrate e uscite, non avendo contributi, e dovendo sostenere dei costi, richiedono dei finanziamenti indebitandosi.

Altro esempio è il 5 per mille che dona a diverse associazioni e fondazioni. Il 5 per mille indica quota dell'imposta IRPEF una che lo Stato italiano ripartisce per sostenere enti che svolgono attività socialmente rilevanti. Il 30/11/2021 vi è la scadenza per la presentazione della relativa all'anno 2020, ove ogni cittadino/contribuente versa a sua dichiarazione dei redditi contributo effettuando la scelta.

dell'ente destinatario: i contributi relativi adiscrezione unquest'anno arriveranno agli enti nel 2022; ma il fisco ha 5 anni per effettuare il controllo sui redditidei cittadini, quindi tali contributi potrebbero arrivare addirittura nel 2026.

Un modo per incrementare i proventi è quello degli investimenti, la cui scelta è importantissima:infatti questi devono essere a basso rischio, ma essendo tali il rendimento è più basso. Ènecessario avere a disposizione dei proventi addizionali per far fronte ai picchi in uscita nonprevisti e permettersi lo sfasamento temporale.

Azienda che produce per il mercatoA differenza delle aziende che producono per il consumo, per costituzione le aziende cheproducono per il mercato sono in situazione di fabbisogno finanziario (prima vi sono i costi e poi visono i ricavi di cui non si ha nemmeno la certezza: R=f(C, M). ).Il fabbisogno finanziario per l'azienda che produce per il mercato è ontologico,

, questa indebitata, per questo motivo non può prescindere da esso. che produce per il mercato è il dal punto di vista finanziario dell’equilibrio finanziario, differente dall’equilibrio economico dato dal surplus che conferisce all’azienda l’autosufficienza economica. Con equilibrio finanziario si intende la dell’azienda di far fronte ai suoi impegni finanziari, di coprire i suoi debiti con risorse. Attivo e passivo devono essere in equilibrio. L’autosufficienza ovvero la dell’azienda di far fronte ai suoi impegni finanziari senza ricorrere all’aiuto di terzi, che possiede solo l’azienda monopolista, è diversa dall’equilibrio finanziario sopra citato. finanziario effettuando un’analisi: il primo tema da Bisogna capire da cosa deriva tale fabbisogno più grandi finanziatori.dell'azienda affrontare sono le voci che generano fabbisogno finanziario. I sono i dipendenti stessi, che costruiscono risorse attraverso il loro lavoro, erogano la propria prestazione ancor prima di ottenere un guadagno (vengono infatti pagati a fine mese, massimo entro i cinque giorni del mese successivo). Il capitale di funzionamento è la forma di capitale relativa alle fonti di finanziamento che in entrata all'azienda al fine di alimentarne l'attività. Il passivo del rappresentano i flussi di denaro capitale di funzionamento è il capitale di finanziamento, che costituisce i cosiddetti finanziamenti esterni, ed è dato dalle somme prestate dai terzi all'impresa, somme che rappresentano un debito per l'azienda. Il fabbisogno finanziario è generato da: 1. Investimenti; 2. Costi; 3. Crediti: costituiscono la mancata monetizzazione di un ricavo; 4. Liquidità ferma: si tratta di risorse liquide non investite, non impiegate.

fabbisogno finanziario può essere a breve termine o a lungo termine: il primo è gestito per periodi di breve durata, e va coperta con fonti a breve termine; il secondo è gestito per periodi di media-lunga durata, e va coperta con fonti a medio-lungo termine, il cui costo è maggiore.

ESEMPIO

Un'impresa acquista un impianto per €1.000, la cui vita media è pari a 5 anni: si tratta quindi di un fabbisogno finanziario a lungo termine. Ma se l'impianto avesse un elemento costitutivo, il cui valore è pari a €150, che deve essere sostituito ogni 3 mesi, la fonte da tenere in considerazione sarebbe quella a breve termine.

Tenendo conto anche dell'elemento che va sostituito ogni 3 mesi, l'impianto provoca un fabbisogno finanziario a medio-lungo termine per l'acquisto dell'impianto stesso, e un ulteriore fabbisogno finanziario a breve termine per la sostituzione trimestrale dell'elemento costitutivo.

Abbiamo diversi tipi di

fabbisogni:
  • si tratta di un fabbisogno ricorrente, stabile all'interno dell'azienda;
  • Fabbisogno consolidato:

si tratta di un fabbisogno relativo ad alcuni mesi. Se viene calcolato su 12 mesi è quasi pari a 0, se non negativo; se invece viene calcolato mensilmente si noterà l'esigenza in determinati mesi di solo fabbisogno finanziario, mentre altri mesi saranno soggetti unicamente ad entrate. È il caso delle aziende stagionali, ovvero di aziende che producono prodotti da ricorrenza, come pandori e panettoni.

Altra possibile suddivisione dei fabbisogni è la seguente:

  • Fabbisogni rigidi: si fa riferimento ad aziende che hanno molti costi fissi da sostenere, e per evitare di creare un danno alla struttura aziendale si deve disinvestire. In tal caso il fabbisogno finanziario non si può contrarre;
  • Fabbisogni elastici: si fa riferimento ad aziende che hanno pochi costi fissi da sostenere. In tal caso il fabbisogno

finanziario può essere contratto senza causare alcun tipo di problema alla struttura aziendale.

ESEMPIO

I supermercati sono l'esempio perfetto delle aziende che hanno fabbisogno finanziario elastico: infatti l'unico costo fisso, oltre al salario dei dipendenti, è quello della gestione dei prodotti all'interno del magazzino. Nel caso di un prodotto che si vende poco, per esempio, per svuotare il magazzino da tale prodotto, questo viene messo in offerta (politica dei prezzi multipli), invogliando gli acquirenti ad acquistarlo, così da eliminarlo dal magazzino per poi non ordinarlo più.

Fonti di finanziamento

Una volta individuato il tipo di fabbisogno, bisogna individuare la fonte di finanziamento migliore da utilizzare. Le fonti di finanziamento sono 4:

  1. Capitale proprio;
  2. Capitale di credito;
  3. Autofinanziamento;
  4. Fonti ibride (o innovative).

Capitale proprio poiché si assume il rischio d'impresa;

Il capitale proprio è definito

anche come capitale di rischio, parliamo di quello che contabilmente è definito come capitale sociale, ed entra a finanziare l'azienda dalla sua nascita, incrementandosi con il tempo. Viene definito come capitale di rischio perché la sua remunerazione non è né certa né prestabilita. Per finanziare lo sviluppo dell'azienda, è necessario un capitale che sia paziente, che non crei problemi e che attenda di essere remunerato. Nel caso delle grandi aziende, trovare il capitale proprio è più semplice, ma è difficile poiché significa trovare nuovi soci. I problemi riscontrati dall'imprenditore nel cercare capitale proprio sono:
  • La possibile perdita della propria leadership.
ESEMPIO:

Azienda ha capitale per €1.000 -> l'imprenditore è possessore dell'azienda al 100%. Il capitale per arrivare a €2.000, e l'imprenditore non aggiunge denaro al

Se si vuole incrementare diventa

.fine di questo incremento—>l'imprenditore.Se si vuole incrementare il capitale per arrivare a €3.000, e l'imprenditore non aggiunge denaro all'imprenditoredell'azienda).Questo esempio dimostra come l'aumento di capitale proprio, per l'imprenditore che non neprescrive parte dell'incremento, porti alla dell'imprenditorediluizione della quota societariastesso.● Il secondo problema che si presenta è legato fortemente sia alla storia dell'azienda, sia allepolitiche adottate dalla stessa.ESEMPIOImmaginiamo una società quotata in borsa che fa politica dei dividendi molto restrittiva: questasi tiene parte dell'utile, investendola anziché dividerla tra i soci.L'esempio concreto è tra Tim e Vodafone, che fanno due politiche differenti, una generosa e l'altrarestrittiva; quella

Assoggettata da una politica generosa ha maggiori possibilità di incrementare il suo capitale proprio. Un modo per ottenere capitale proprio è la quotazione in borsa. Una società per essere quotata in borsa deve seguire alcune regole. In primo luogo l’ultimo bilancio dell’azienda, prima che questa venga quotata in borsa, deve essere in utile al momento della chiusura. Il bilancio viene sottoposto all’attenta analisi di un revisore esterno; nel caso in cui il risultato dell’analisi sia positiva, l’azienda viene quotata in borsa, e trimestralmente si deve effettuare la relazione per tenere sotto controllo la situazione finanziaria dell’azienda. Anche il capitale finanziario viene sottoposto alla valutazione di un advisor. È vitale per l’azienda trovare capitale proprio, ma non è semplice poiché dipende da:

  • Storia dell’azienda;
  • Valutazione del mercato;
  • Performance finanziaria;
  • Prospettive future.
Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
33 pagine
2 download
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/07 Economia aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher aleevaccaroo di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia aziendale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Bianchi Maria Teresa.