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METODI IRB: INTERNAL RATING BASED
Si fondano sulla stima alcuni componenti di rischio:
Base: PD (probability of default)
Avanzato: PD, LGD (lost given default), EAD, M (maturity)
Tali componenti di rischio vengono inserite nella funzione di ponderazione che individua il requisito
patrimoniale. Il requisito patrimoniale viene applicato all’esposizione per determinare il valore dell’attività
ponderata per il rischio.
Quando voglio lavorare sul rischio di credito, ho tutti i dati che mi servono per stimare queste informazioni
che rappresentano il rischio di credito del mio portafoglio. Esso lo posso sintetizzare in una perdita che mi
attendo dal portafoglio. Se la voglio quantificare, dipende dalla:
• Probabilità di insolvenza della controparte che dipende dal reddito
• Lost given default LGD, se la controparte fallisce e non mi rimborsa, quanto non mi rimborsa? Il
100% o il 50%? Posso stimarla tramite la serie storia dei dati. Se LGD è inferiore a 100 la mia perdita attesa
è mitigata dal fatto che qualcosa recupererò.
PD e LGD sono percentuali.
Se voglio sapere quant’è la perdita attesa in euro, devo moltiplicare la PD e LGD per la EAD per l’importo
in euro dell’esposizione della mia controparte.
La mia perdita attesa è: PD x LGD x EAD.
Mi consente di stimare dato il passato la mia perdita attesa. La perdita attesa è un costo che la banca conosce
e che ribalta sulla controparte. L’interesse che la banca applica alla cliente è costituito dal free risk e dal
premio al rischio, stimato come qui sopra
La perdita attesa non è un parametro che va coperto con il patrimonio perché è già coperto dal costo di
finanziamento. Il problema si pone perché i dati che la banca stima sono dati medi che hanno una varianza,
che è la possibilità che ci siano scostamenti rispetto al dato futuro, il problema è se a fronte di una perdita
attesa si dovesse verificare una perdita inattesa che la banca non ha coperto. Perdita determinata da un PD
reale, rispetto al dato atteso. La perdita attesa la calcolo su dati attesi, mentre quella inattesa è quel rischio
che devo coprire con il patrimonio.
Il modello base prevede solo la PD perché è più semplice da calcolare. È nell’interesse della banca però
utilizzare un modello avanzato per poter stimare l’effettivo rischio e soddisfare i requisiti di adeguatezza
patrimoniale. Le banche centrali devono verificare che i modelli che le banche utilizzano siano efficaci nel
calcolare tutti questi parametri. La banca usa questi modelli per fini propri. Non c’è un conflitto di interesse.
2) Controllo prudenziale: si prevede esplicitamente che le banche centrali che controllano le
banche del proprio paese svolgano un’attività di controllo prudenziale nel proprio sistema in
modo tale da ridurre la disomogeneità tra i paesi, così in tutti i paesi tutte le banche centrali
svolgono quest’attività di controllo.
3) Disciplina di mercato: non poteva esistere con Basilea I perché i mercati mobiliari erano poco
sviluppati. Il mercato svolge attività di disciplina su tutte le aziende quotate, perché punisce le
aziende in caso di notizie negative, le premia in caso di notizie positive. Con Basilea II si
sancisce che il mercato ha un ruolo chiave di disciplina delle banche del rispetto dei requisiti di
patrimonio delle banche. Anche il mercato svolgerà un’attività di supervisione dell’adeguatezza
35
delle banche. Non è una funzione imposta al mercato, si definisce che il mercato svolge di suo
questa funzione.
2-3) concetti poco definiti.
Ad un certo punto Basilea II non basta più, inizia a dare dei problemi il numeratore, dovuto al fatto che si
potevano mettere all’interno gli strumenti ibridi. Poi non è stato tenuto conto il rischio di liquidità e la
quantità di indebitamenti esistenti in portafoglio. La gravità della crisi che ha colpito l’economia mondiale ha
inevitabilmente portato a chiedersi se vi fossero gravi difetti nella regolamentazione e in particolare in
basilea 2.
BASILEA 3
Cerca di trovare gli elementi che in basilea 2 non c’erano e interviene su di una serie di aspetti di evidente
inefficacia di basilea 2.
Fattori che hanno reso così grave la crisi economica e finanziaria nel 2007:
I sistemi bancari di numerosi paesi presentavano un’eccessiva leva finanziaria
Graduale erosione del livello e della qualità della base patrimoniale
Numerose banche detenevano riserve di liquidità insufficienti
Obiettivo: rafforzamento della capacità delle banche di assorbire shock derivanti da tensioni finanziarie ed
economiche, indipendentemente dalla loro origine, riducendo in tal modo il rischio di contagio del settore
finanziario dell’economia reale.
Principale questione: rischio di liquidità ed effetti sulla stabilità del sistema finanziario
Necessità di nuovi interventi per ridurre il rischio di liquidità e rafforzare l’adeguatezza patrimoniale.
Liquidity coverage ratio: impone alle banche di essere in grado di sopravvivere per 30 giorni in caso di
crisi di liquidità.
Le banche devono dotarsi di cuscinetti di attività liquide in grado di coprire deflussi di cassa attesi.
La liquidità è importante perché può portare all’insolvenza anche se non ci sono condizioni reali di
insolvenza.
Orizzonte temporale di 30 giorni
Senza ricorrere al mercato (anche in condizioni di stress molto severe)
Rafforzamento dell’adeguatezza patrimoniale con l’obiettivo di migliorare della qualità degli strumenti
finanziari che possono essere inclusi nel patrimonio di vigilanza.
- Aumento dimensione del coefficiente
- Innalzamento della qualità del capitale
- Introduzione di regole stringenti per l’ammissibilità nel patrimonio supplementare degli strumenti di
debito subordinato.
Leverage ratio più controllo sulla quantità di indebitamento che le banche possono avere in portafoglio.
Sono stati introdotti strumenti volti a limitare l’eccessiva crescita dell’indebitamento nelle fasi di euforia. Il
leverage ratio è il rapporto massimo tra il volume delle attività e delle esposizioni fuori bilancio e il capitale.
BILANCIO D’ESERCIZIO
Il bilancio è costituito dall’insieme di documenti contabili che forniscono informazioni sull’andamento
economico, finanziario, patrimoniale della società.
È il principale strumento di informazione pubblica. Consente ai soggetti interni ed esterni di valutare i
fondamentali della società. Deve essere redatto con chiarezza, rappresentando in modo veritiero e corretto la
situazione, patrimoniale, finanziaria e il risultato economico. 36
Gli schemi di bilancio obbligatori sono 4:
1) Stato patrimoniale: fornisce una fotografia degli investimenti e dei finanziamenti a disposizione
dell’azienda in un dato momento. Forma a sezioni contrapposte. Investimenti a sinistra, fonti di
finanziamento a destra. Totale di sinistra e destra deve essere uguale.
2) Conto economico
3) Nota integrativa: spiega le voci del bilancio, incagli, sofferenze, sul quale si ha una moratoria sui
rimborsi si può leggere nella nota integrativa di queste cose.
4) Rendiconto finanziario
Gli schemi di bilancio bancari sono diversi rispetto a quelli industriali, la differenza è dovuta al diverso
modello di business. Gli schemi sono rigidi, uguali in tutti i paesi, non è possibile trovare voci diversi in
posti diversi. Per rendere i bilanci chiari sono appunto stati bloccati gli schemi. Questo schema consente
anche di comparare le diverse banche tra di loro.
2° caratteristica: le poste sono scritte con criteri di liquidità decrescente.
Rispetto agli anni 80’i bilanci delle banche di oggi hanno molti più titoli e derivati, il peso
dell’intermediazione classico è diminuito.
Quando guardo lo SP capisco subito che tipo di banca ho davanti.
Quindi guardo quanto è grande il portafoglio prestiti e il portafoglio titoli. Se il portafoglio prestiti è il 60%
del totale ho davanti una banca che svolge attività classica.
L’attivo mi dice come la banca impiega i suoi fondi. Il passivo mi dice come la banca raccoglie denaro.
CONTO ECONOMICO
È in forma scalare perché ho subito un ritorno immediato della redditività della banca a vari livelli. Tutta
l’attività caratteristica (erogazione prestiti ecc..) si trova all’inizio del CE. Questa è la parte che l’analista va
a visionare perché da informazioni sostanziali sul fatto che l’azienda abbia un business redditizio oppure no.
interessi
MARGINE DI INTERESSE attivi sui prestiti erogati – interessi passivi sulla raccolta depositi.
Il margine di interesse era 50 anni fa la reddittività della banca. Dipende dalla dimensione dello spread e
dalla dimensione del mercato (quantità di prestiti ecc.. ). Il margine di interesse 50 anni fa era guidato solo
dallo spread poi questi si sono ridotti moltissimo (efficienza del sistema) e quindi ora i margini sono guidati
dalla dimensione che la banca ha sul mercato
MARGINE DI INTERMEDIAZIONE aggiunge al margine di interesse tutte le attività di servizi offerti
dalla banca e il risultato del portafoglio titoli. Rispetto a 50 anni fa il margine di intermediazione è diventato
+ significativo perché è aumentata molto la quantità di servizi offerti dalla banca e perché aumentata
l’attività di negoziazione sul mercato.
Questi margini caratterizzano le banche che sto guardando.
N.B : utile/perdita non sono sempre un dato significativo. I valori assoluti servono a poco è necessaria una
visione dinamica di confronto spazio-temporale.
1 step: percentualizzare lo SP
2 step: indici di bilancio (mi permettono di fare un confronto spaziale e temporale tra le banche)
Se quotate: prezzi di borsa e rating
INDICI DI BILANCIO
Rapporti tra valori di stato patrimoniale e ce (o valori di mercato). Forniscono una + immediata percezione
del fenomeno analizzato. Costituiscono la base di riferimento per evidenziare fenomeni non
immediatamente percepibili attraverso la semplice osservazione dei dati di bilancio. Pongono in risalto le
eventuali anomalie presenti nei diversi comparti della gestione della banca. È molto difficile fissare a priori
valori precisi, l’adeguatezza è valutata con confronti spazio-temporale: 37
- Quozienti medi del settore / aziende
- Trend
Principiali categorie di indici:
1) Indici di reddittività
2) Indici di struttura finanziaria e patrimoniale
3) Indici di liquidità
4) Multipli di borsa
In relazione a specifiche esigenze &eg