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PREVIDENZA PUBBLICA DI PREVIDENZA COMPLEMENTARE PREVIDENZA COMPLEMENTAREBASE COLLETTIVA INDIVIDUALEobbligatoria
Ha sempre la facoltà di erogare una Viene riconosciuta a dei lavoratoripensione integrativa rispetto a anche dei settori diversi.quella di base però è destinata soloai membri di una collettività bendefinita lavoratori dipendenti di unacerta azienda.
Fondi della previdenza di base • FP chiusi (o negoziali) • FP aperti ad adesione individuale• FP preesistenti • Piani individuali pensionistici• FP aperti ad adesione collettiva (polizze assicurative)
PRINCIPIO DI RIPARTIZIONE PRINCIPIO DI CAPITALIZZAZIONE PRINCIPIO DI CAPITALIZZAZIONE
Chi versa i contributi oggi sta Versiamo dei contributi vanno aeffettuando dei versamenti che finanziare solo alle posizionisaranno poi utilizzate per previdenziali che versano ipagare la pensione a soggetti contributi.che sono già pensionati
Fondi pensione collettiviChiusi (o negoziali)
Aperti• Nascono sulla base di accordi siglati tra rappresentanti • Nascono su iniziativa di intermediari finanziari dei lavoratori e datori di lavoro (associazioni senza scopo • Sono scelti di comune accordo dadi lucro) rappresentanti dei lavoratori e datori di lavoro• Possono essere costituiti anche dai lavoratori autonomi • Sono alimentati da lavoratori e datori di lavoro• Sono alimentati da lavoratori e datori di lavoro
Fondi pensione individualiAperti Piani individuali pensionistici• Nascono su iniziativa di intermediari finanziari • Nascono su iniziativa di compagnie di assicurazione• Sono scelti dal singolo lavoratore • Prevedono la stipula di una polizza assicurativa sulla vita• Ogni lavoratore definisce contribuzione, • Le risorse versate confluiscono in un fondo autonomoinvestimento, prestazione rispetto al patrimonio della compagnia
I principi normativi (d.lgs. 252/2005)• Volontariet dell’adesione•
Lavoratori ammessi alla fruizione della previdenza complementare- Principio di capitalizzazione
- Regime a prestazione definita (lavoratori autonomi, liberi professionisti): il soggetto beneficiario al momento del pensionamento otterrà una rendita di ammontare predefinito. All'inizio della contribuzione bisognerà versare delle somme di denaro di un importo congruo in modo che i ratei dei tassi di rendimento atteso sono investimenti del fondo pensione.
- Regime a contribuzione definita (tutti): in questo caso non si sa quale sarà l'ammontare della rendita pensionistica, quindi la prestazione non è definita ma è definita da contribuzione che oggi io decido di versare una somma per esempio al mese. La rendita dipenderà nell'ammontare solo da quanto ho versato oggi in modo da avere un dato della gestione del fondo pensione fatto.
- Meccanismo di conferimento del TFR: entro 6 mesi dalla prima assunzione, il lavoratore del
Il settore privato deve decidere cosa fare del proprio TFR. Può destinarlo in via definitiva a una forma pensionistica complementare (compilando il modello TFR2), aderendovi, oppure, lasciarlo presso l'azienda, non aderendo ad alcuna forma di previdenza complementare.
Portabilità: una volta che il dipendente sceglie il fondo non è vincolato per sempre a quella forma previdenziale, dopo due anni può anche scegliere di switchare un altro fondo.
Le modalità di contribuzione:
- Lavoratore dipendente che sceglie una forma complementare ad adesione collettiva:
- Contributo del lavoratore
- Quota del TFR futuro
- Contributo del datore di lavoro
- Lavoratore dipendente che sceglie una forma complementare ad adesione individuale:
- Contributo del lavoratore
- Quota del TFR futuro
- Lavoratore autonomo:
- Contributo del lavoratore
Regime fiscale della previdenza complementare:
- Contribuzione (del lavoratore e del datore di lavoro, esclusa la
quota di TFR): deducibilità fino a 5.164,57 euro all'anno;
rendimenti: aliquota del 20% sul 62,5% del rendimento che deriva dall'investimento in Titoli di Stato;
pensione complementare: aliquota decrescente al crescere degli anni di partecipazione alla previdenza complementare. Non tutta la rendita tassata, ma solo la parte corrispondente ai contributi dedotti durante il periodo di partecipazione.
SLIDE 15 ELEMENTI DI GESTIONE BANCARIA
L'attività bancaria Il d.lgs. 385/1993
Dispositivo dell'art. 10 Testo unico bancario
- La raccolta di risparmio tra il pubblico e l'esercizio del credito. Essa ha carattere d'impresa.
- L'esercizio dell'attività bancaria è riservato alle banche.
- Le banche esercitano, oltre all'attività bancaria, ogni altra attività finanziaria, secondo la disciplina propria di ciascuna, nonché attività connesse o strumentali. Sono salve le riserve di attività previste
dalla legge.
Panoramica delle attività esercitabili dalle banche
Resta escluso l'esercizio diretto dell'attività assicurativa e della gestione patrimoniale su base collettiva
- Raccolta di depositi o altri fondi con obbligo di restituzione
- Operazioni di prestito (compreso in particolare il credito al consumo, il credito con grazia ipotecaria, il factoring, le cessioni di credito pro soluto e pro solvendo)
- Leasing finanziario
- Prestazione di servizi di pagamento
- Emissione e gestione di mezzi di pagamento
- Rilascio di garanzie e di impegni di firma
- Operazioni per proprio conto o per conto della clientela
- Partecipazione alle emissioni di titoli e prestazioni di servizi connessi
- Consulenza alle imprese in materia
Aree di gestione e manifestazione economico-patrimoniale
Area di attività | Stato patrimoniale | Conto economico |
---|---|---|
Intermediazione creditizia | Crediti | Interessi attivi |
Rettifiche/riprese di valore (-/+) | Profitti/perdite da cessione | Debiti |
RACCOLTA DIRETTA
Interessi passivi
Intermediazione mobiliare → Titoli di proprietà
Incasso cedole/dividendi sul mercato secondario (titoli di debito/di capitale)
Profitti/perdite da negoziazione
Rettifiche/riprese di valore (-/+)
Intermediazione di → Partecipazioni strategiche
Incasso dividendi partecipazione
Profitti/perdite delle partecipazioni
Aree di gestione e manifestazione economico-patrimoniale
Sono attività che non hanno riflesso sullo stato patrimoniale perché si tratta di attività attraverso le quali la banca non assume una posizione propria ma fornisce servizi
Area di attività Conto economico
Servizi di pagamento
Servizi di finanza straordinaria
Servizi alle emissioni
Negoziazione per conto terzi
Commissioni attive e passive
RACCOLTA INDIRETTA
Gestione patrimoniale individuale
Amministrazione e custodia di titoli
Consulenza finanziaria
• Lo svolgimento di tali attività non comporta l'assunzione di posizioni in proprio da parte della banca
La creazione di un rapporto di servizio tra banca e cliente.
Aree di gestione e i relativi margini di redditività
Spese per il personale
RISCHI ASSET & LIABILITY SIDE —> IL RISCHIO DI INTERESSE
- Esposizione della situazione economico-patrimoniale di una banca a variazioni sfavorevoli dei tassi di interesse di mercato.
- Trae origine dalla differente struttura per scadenze dell’attivo e del passivo bancario.
- Rischio simmetrico
- Due effetti: variazione del margine di interesse, variazione del valore di mercato del patrimonio
La misurazione del rischio di interesse
Un sistema di Asset & Liability Management (ALM) volto al controllo del rischio del tasso di interesse lungo due variabili obiettivo:
à à à è
Il modello Base del Maturity Gap
- Finalità: misurare la sensibilità del margine di interesse alle variazioni dei tassi di interesse. Stimano l'effetto della variazione dei tassi di mercato sul margine di interesse della banca
- GAP =
attività sensibili - passività sensibili
Si basa sulla distinzione delle attività (A) e delle passività (P) bancarie sensibili e non sensibili alle variazioni dei tassi di interesse (∆i), in un determinato orizzonte temporale (gapping period), di norma 12 mesi.
La determinazione dell'effetto del rischio di interesse sul margine di interesse
Sappiamo che: MI = IA – IP = (ia x AFI) – (ip x PFI) = [ia x (AS + ANS)] – [ip x (PS + PNS)]
Poiché ∆i ha effetto solo su AS e PS, si ha: ∆MI = (∆ia x AS) – (∆ip x PS)
HP: shock istantaneo dei tassi di mercato e volumi di operatività costanti, per tutto l'orizzonte temporale;
∆i = ∆ia = ∆ip
∆MI = (∆i x AS) – (∆i x PS) = ∆i x (AS – PS) = ∆i x GAPEsposizione della banca al rischio di interesse, in funzione del gap
• INDIFFERENZA A ∆i AS = PS, ossia GAP = 0
• ASSET SENSITIVE AS > PS, ossia GAP > 0 se ∆i > 0 → ∆MI > 0
se ∆i < 0 → ∆MI < 0
0• LIABILITY SENSITIVE AS < PS, ossia GAP < 0 se ∆i > 0 → ∆MI < 0se ∆i < 0 → ∆MI > 0Es. di modello BaseData la seguente situazione finanziaria epatrimoniale all’1/1/xxxxConsiderando un gapping period di 12 mesi,qual ∆ MI se:A) ∆i = +1,5 %B) ∆i = -2,0 %SoluzioneGAP=AS-PS = 90 = banca asset sensitive∆MI = GAP x ∆i =A) Se ∆i = +1,5 %→ ∆MI =90 x 1,5%= +1,35 mln €B) Se ∆i = -2,0 %→ ∆MI =90 x (-2%)= -1,8 mln €Le AS sono maggiori delle PS quindi la banca risente maggiormente dal lato dell'attivo di una variazione dei tassi. Nel caso A ne risente positivamente mentre nel caso B negativamente.Pregi limiti del modello BaseSemplicità Ipotesi di identica data di revisione dei tassi da parte delle diverse AS e PSè èIpotesi che ∆ia = ∆ipA questi limiti pongono rimedio i modelli avanzati di interest risk management: il modello incrementale e il modello standardizzatoIl modello delDuration Gap
Finalità: misurare la sensibilità del valore economico del patrimonio alle variazioni dei tassi di interesse
Ricordiamo che:
Da tale regola generale, discende che per ogni attività o passività j ΔVMj = - DMj x VMj x Δij
A livello di totale attivo e di totale passivo: ΔVMA = - DMA x VMA x ΔiA
ΔVMP = - DMP x VMP x ΔiP
A livello patrimoniale
Es. Dati i seguenti valori
VMA 18000 mln €
VMP 15000 mln €
DMA 6
DMP 5
DG = DMA - [ DMP * (VMP/ VMA)]
DG = 6 - [5x(15.000/18.000)] = 1,83 significa che la banca ha una Duration modificadell’attivo maggiore di quella del passivo
La banca risentirà di più della variazione dei tassi dal lato dell’attivo
Se Δi = +1%
ΔVMW = -1,83 x 1% x 18.000 =