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GLI INTERMEDIARI MOBILIARI

Sono:

  • Società di intermediazione mobiliare (SIM): sono imprese autorizzate a svolgere servizi di attività di investimento che hanno sede legale e direzione generale in Italia. I servizi che offrono sono: negoziazione per conto proprio, gestione individuale di portafogli, ordini per conto dei clienti, ricezione e trasmissione di ordini, collocamento con/senza garanzia, consulenza per investimenti e gestione di sistemi di negoziazione.
  • Società di gestione del risparmio: si occupano della gestione collettiva del risparmio, della gestione dei patrimoni individuali e della gestione dei fondi pensione. Per il loro esercizio si richiede l'autorizzazione della Banca d'Italia e devono essere rispettate alcune condizioni come: deve essere adottata la forma di SPA, la sede legale e la direzione generale devono essere locate nel territorio italiano, il capitale sociale deve essere di almeno 1 milione, i partecipanti al capitale devono...
rispettare i requisiti di onorabilità e i soggetti con la funzione di amministrazione, direzione e controllo devono possedere i requisiti di onorabilità e professionalità. Queste società possono istituire e gestire fondi comuni di investimento e istituire e affidare la gestione ad altre società di gestione del risparmio. GLI INTERMEDIARI DI PARTECIPAZIONE Sono attività di investimento nel capitale di rischio delle imprese con servizi di holding, consulenza, coordinamento e organizzazione. Ne esistono due tipologie: le finanziarie, che detengono parte o tutto il capitale di altre imprese per controllare la gestione finanziaria, industriale e commerciale, e l'istituto di credito che investe nel capitale di rischio di imprese industriali o commerciali con scopo di lucro sull'aumento del valore della partecipazione. Un'alternativa al finanziamento bancario può essere il private equity, forma di investimento di medio/lungo termine.

Il termine "investimento di private equity" costituisce un fondo da parte di operatori specializzati che hanno l'obiettivo di un guadagno in conto capitale all'atto della vendita delle partecipazioni.

Si individuano tre tipologie di investimento per le tre fasi principali dell'impresa:

  1. Finanziamento nella fase di avvio: che supporta la nascita di una nuova iniziativa imprenditoriale nelle sue prime fasi di avvio, la sua richiesta ha lo scopo di sviluppare una nuova invenzione o per migliorare un prodotto/processo esistente dove il richiedente necessita di una grande capacità imprenditoriale e di competenze aziendali e manageriali;
  2. Finanziamento nella fase dello sviluppo: utile per supportare l'impresa nei problemi di sviluppo per vie interne ed esterne o attraverso l'integrazione di altre realtà imprenditoriali;
  3. Finanziamento del cambiamento: utilizzato per finanziare i processi di cambiamento interni che portano ad una modifica dell'assetto proprietario e si usa.

Perché ci si trova in una fase di stallo dove per superarlo si ha bisogno di modifiche.

I RISCHI DELL'INTERMEDIAZIONE

Si hanno tre rischi principali che si possono riscontrare durante l'attività di intermediazione:

Rischio di credito: rischio che alle scadenze previste il cliente si riveli insolvente in perdita attesa, misura totale o parziale, viene misurato analizzando due componenti: la quale è data dall'ammontare medio della perdita sui crediti che può prodursi periodicamente e viene stimata ex-ante, cioè viene caricata in termini di spread sul prezzo; perdita inattesa, applicato dal mercato, e la che misura di quanto le perdite si discostano da quelle attese. Per la gestione di questo rischio, gli intermediari finanziari adottano strumenti e procedure particolari relativi alla politica dei prestiti, i quali determinano la dimensione del portafoglio, la composizione e i criteri di valutazione.

Rischio di mercato: sono tutte quelle

Oscillazioni dei prezzi di mercato di attività e strumenti finanziari con la possibilità di ottenere perdite di valore sugli strumenti finanziari stessi. Si dividono in rischio di interesse, rischio di cambio e rischio di inflazione. Il rischio di interesse è la variazione dei tassi di interesse che possono causare perdite o minori guadagni, il rischio di cambio si riferisce alla possibilità di subire perdite per effetto di avverse variazioni dei corsi delle divise estere sulle posizioni degli intermediari finanziari e il rischio di inflazione è la perdita del potere di acquisto della moneta, dove la stessa quantità di moneta può comprare quantità diverse di beni e servizi in tempi diversi. Rischio operativo: si riferisce alla possibilità di subire delle perdite derivanti dall'inadeguatezza o dalla disfunzione delle procedure, le quali comportano soltanto delle perdite e sono imprevedibili, e sono causate dall'operato.

del personale, dal malfunzionamento dei sistemi e dalle procedure interne. Modulo 3 PROFILI NORMATIVI DELL'ATTIVITÀ DI INTERMEDIAZIONE FINANZIARIA I motivi della regolamentazione si riferiscono alla funzione allocativa, funzione monetaria nell'economia e ad altre funzioni del sistema finanziario, dove i costi derivano dal market failure, cioè il malfunzionamento dei mercati, dal fallimento dell'intermediazione, dove la sua instabilità causa il fallimento causando di conseguenza la contrazione del credito disponibile per le imprese, e dall'effetto contagio, il quale è un fenomeno che si disperde in tutto il sistema finanziario e rendendolo instabile dove il contagio di più banche può minare la fiducia del pubblico sulla moneta bancaria. Il tutto può provocare una vera e propria crisi sistemica, la quale investe il singolo intermediario che di norma non presenta criticità sistemiche e il contagio puòavvenire attraverso due canali:
  • Rapporti interbancari: dove il grado di contagio è in funzione della dimensione, intensità e ramificazione dei rapporti interbancari;
  • Comportamento dei depositanti al dettaglio: dove i risparmiatori potrebbero temere per la stabilità degli intermediari presso i quali detengono i propri risparmi.
La possibilità di crisi porta i depositanti ad esercitare un'attività di monitoraggio sull'operato della banca per controllare la qualità dell'attivo e il grado di solvibilità, però l'azione di controllo è molto costosa, difficile e soggetta al rischio di cattiva informazione. Per questo gli obiettivi della vigilanza si distinguono in:
  • Stabilità: la quale è volta ad assicurare le condizioni di liquidità e solvibilità attraverso la definizione di vincoli all'assunzione dei rischi per evitare che la crisi non danneggi l'intero sistema bancario;
sistema:
  • Efficienza: la quale può essere allocativa, che si riferisce alla capacità degli intermediari di finanziare le iniziative imprenditoriali e i progetti di investimento con rendimenti attesi più elevati, o tecnico operativa, che si riferisce alla capacità di offrire i propri prodotti e servizi al minor costo possibile o di massimizzare il livello di produzione a parità di costo;
  • Trasparenza: che deriva dall'impossibilità di eliminare le asimmetrie informative.
La vigilanza è un'organizzazione funzionale alle esigenze da tutelare e ha degli obiettivi da raggiungere, i quali sono condizionati dalla cultura e dal momento storico del paese. Non esiste un modello unico, per questo se ne hanno due modelli principali: vigilanza accentrata (con un'unica autorità per l'intero sistema) e vigilanza decentrata (che prevede una pluralità di autorità di controllo con compiti specifici). Gli strumentidi controllo utilizzati si dividono in base ai vari criteri di classificazione: finalità, vigilanza strutturale e prudenziale.
  1. Secondo la finalità, si hanno strumenti di vigilanza informativa, regolamentare e ispettiva.
    • I primi strumenti sono delle forme di comunicazione e informazione richieste agli intermediari finanziari dalle autorità di vigilanza per il controllo e la trasparenza nel mercato, migliorano la
  2. Secondo la vigilanza strutturale, i primi sono costituiti da un complesso di norme che delineano la morfologia del sistema finanziario, ne definiscono l'estensione e il numero di soggetti che operano, si privilegia la stabilità del sistema ma vanno a limitare la concorrenza e l'efficacia; mentre i secondi forniscono delle regole di gestione che devono essere osservate dai criteri possono rappresentare dei vincoli o delle opportunità per gli intermediari nel raggiungimento dell'equilibrio economico, finanziario e patrimoniale.

La trasparenza e la correttezza informativa e gli organi di controllo riducono le asimmetrie informative. I secondi sono volti alla produzione di norme e regolamenti di carattere secondario, in regola la legge generale emanata dagli organi legislativi, si riferiscono a controlli di natura strutturale, prudenziale, trasparenza e correttezza nel comportamento degli intermediari. Infine, i terzi si riferiscono a controlli presso la sede dell'intermediario che mirano ad acquisire informazioni difficilmente estrapolabili da comunicazioni periodiche dei documenti.

La cronologia della vigilanza prevede una fase ex-ante e una fase ex-post.

Secondo la legge, si hanno strumenti di vigilanza.

Le autorità di vigilanza per eccellenza sono: la Banca d'Italia, Consob, IVASS, COVIP e ANTITRUST.

Banca d'Italia: garantisce stabilità e buon funzionamento del sistema finanziario, gli obiettivi vengono raggiunti con una sana e prudente gestione degli intermediari finanziari, dove le sue funzioni sono di vigilanza sull'operato delle

borsa, della trasparenza delle informazioni finanziarie, del controllo dei comportamenti degli operatori e del funzionamento dei mercati mobiliari.

mercati regolamentati e delle operazioni di offerta

Dettagli
Publisher
A.A. 2018-2019
8 pagine
1 download
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/11 Economia degli intermediari finanziari

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher f.dionisi.96 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia degli intermediari finanziari e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università telematica Niccolò Cusano di Roma o del prof Cardi Cristiana.