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Quali sono le tipologie di rischi tipici ai quali si espongono le banche:
Il rischio tipico legato all’attività creditizia tradizionale è il rischio di credito.
Rischio di credito legato all’eventualità che il cliente nn sia in grado di
rimborsare il credito ceduto. La valutazione del rischio di credito richiede di
valutare congiuntamente diversi parametri:1)Probabilità di default,ossia
probabilità che il cliente in un dato intervallo temporale possa diventare
insolvente,quindi il primo problema è individuare un orizzonte temporale in cui
misurare la capacità del cliente di adempiere,2)EAD=l’esposizione in caso
di insolvenza,ossia l’esposizione che la banca avrà verso quel cliente qualora
questo risulti inadempiente,e valutare questo è un problema rilevante,ossia a
fronte di linee di credito tendenzialmente strutturate come un muto,io dovrei
essere in grado di valutare in modo abbastanza preciso l’esposizione in caso di
insolvenza in un dato intervallo temprale,xkè andando ad osservare il piano di
ammortamento di un mutuo,sono in grado di vedere il debito residuo,e questo
mi consente di valutare facilmente l’esposizione,per quanto riguarda le linee di
credito ad utilizzo discrezionale è evidente che per la banca risulta complesso
valutare quale potrebbe essere la propria posizione in caso di insolvenza,ossia
la banca indica il massimo livello di rischio sostenibile dopodiché il cliente
utilizza la linea di credito secondo tempistiche legate ai suoi bisogni e
tendenzialmente sconosciute dalla banca,dunque risulta difficile la valutazione
dell’esposizione in quel dato intervallo di tempo risulta difficile,3)la
percentuale di recupero,se un soggetto affidato va in default,probabilmente
la banca nn perderà l’intero importo di credito,potrei in ogni caso riuscire a
recuperare qualcosa,o perché attraverso le procedure fallimentari riesco ad
ottenere qualcosa tra i creditori attraverso la procedure di liquidazione,oppure
perché il credito è assistito da garanzia,ex ipoteca su immobili .Quindi la
percentuale di recupero va ad incidere sul rischio di credito. Il correlato rispetto
la percentuale di recupero sarà la perdita in caso di insolvenza,quindi il
complemento del tasso di recupero(1-R,con R = tasso di recupero,definiamo
1-R come perdita di insolvenza = (P ins),ossia la percentuale di credito che
ritengo di nn recuperare).Ora se vado a moltiplicare la probabilità di insolvenza
per l’esposizione in caso di insolvenza e per la perdita in caso di insolvenza
ottengo la perdita attesa,ossia la perdita che la banca si attende di subire dati
questi parametri. Quindi questa nn è una perdita certa ma dipende da
parametri frutto di una stima da parte della banca,ma che potrebbe nn
coincidere con quella effettiva.
Perdita attesa=Pattesa=PD x EAD x Pins
In caso di insolvenza del cliente io ritengo di avere esposizione pari a
100.000,ritengo di avere una percentuale di recupero pari a 40% e ritengo una
probabilità di default pari al 2%.La perdita attesa sarà 2% x 10000x
(1-40%).Dunque si pone la determinazione di questi parametri soprattutto
dell’esposizione,x quanto riguarda la perdita attesa,ci sono vari elementi da
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considerare:es se ho un immobile in garanzia il recupero del credito dipende
dalla capacità di vendere tale immobile;se io immagino che il mercato degli
immobile sia stabile,da cui dipende la capacità di vendere l’immobile,allora
posso definire la % di recupero in maniera abbastanza chiara.Nel caso in cui il
mercato tende ad essere abbastanza volatile allora è difficile calcolare la % di
recupero
.Poi c’è un ulteriore problema che complica o potrebbe complicare la
valutazione del merito di credito e fa riferimento alla correlazione tra la
probabilità di insolvenza(default) e la perdita che andrei ad ottenere in
caso di insolvenza(1-R):da una parte questa correlazione va a complicare la
valutazione del merito di credito,dall’altra parte potrebbe aumentare quel
rischio complessivo al quale il cliente può essere esposto,quando questi 2
parametri tendono ad essere correlati positivamente,significherebbe che a
crescere della probabilità di insolvenza accresce la perdita in caso di
insolvenza,quindi il rischio al quale la banca si espone tende a rafforzarsi,quindi
nn soltanto aumenta la probabilità di insolvenza,ma anche le perdite che la
banca dovrebbe sostenere a fronte di tale esposizione creditizia,in caso invece
di correlazione negative al crescere delle probabilità diminuisce la perdita di
insolvenza il chè dovrebbe comprimere il livello di rischiosità complessiva del
credito. Torniamo alla correlazione positiva tra probabilità di insolvenza e
perdita in caso di insolvenza:fattore che potrebbe indurre correlazione positiva
tra i 2 parametri sono i tassi di interesse di mercato,questo è vero se
l’incremento nella rischiosità del cliente,tradotto in una maggiore prob. Di
default,è dovuto ad un generale aumento della struttura dei tassi di
interessi;quando questa va ad appesantire il servizio del debito,ossia l’onere
finanziario in carico alle aziende(cliente),questo comporta un aumento della
probabilità di default in capo a queste aziende,e quindi in un rapporto che
potrei utilizzare per determinare il grado di copertura degli oneri finanziari
potrebbe essere di rapportare gli oneri finanziari al margine operativo prodotto
dell’impresa stessa ,se si tratta di un cliente-impresa e che dovrebbe fornirmi la
capacità dell’impresa di coprire gli oneri finanziari e tanto maggiore risulta
l’onere del debito, a fonte dell’incremento dei tassi,sul margine operativo,tanto
maggiore dovrebbe essere la rischiosità del cliente e dunque la probabilità di
insolvenza .Un aumento della struttura dei tassi di interesse oltre che a
scaricarsi sulla rischiosità del cliente dal punto di vista dell’insolvenza,potrebbe
andare a pesare sulla perdita in caso di insolvenza,attraverso una riduzione del
valore delle garanzie date alla banca a fronte di quel credito,in caso di mutuo
garantito da ipoteca su immobili,il tasso di recupero,quindi correlativamente
alla perdita in caso di insolvenza,è direttamente legata alle dinamiche del
mercato immobiliare che è a sua volta legato alle dinamiche dei tassi di
interesse:in un ambiente con tassi di interesse bassi,mi attendo che il mercato
degli immobili sia in crescita,xkè la domanda dei mutui su immobili tende ad
incrementare,invece al crescere dei tassi di interesse,il prezzo sugli immobili
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tende a decrescere e quindi anche il tasso di recupero legato al valore degli
immobili dati in garanzia,questo dalla misura in cui il + difficile accesso al
credito,a fronte del maggiore costo del credito stesso,comporta una
contrazione della domanda di immobili;è chiaro che tassi di interesse in
crescita comporta un aumento della probabilità di insolvenza,quindi
maggiore rischio per il cliente e si traduce anche in una riduzione del
valore delle garanzie,quindi è chiaro che questo effetto combinato di
aumento della probabilità di default e di perdita in caso di insolvenza comporta
un forte incremento di rischio di credito complessivo in capo alla banca.
Potrebbe esserci inoltre una correlazione positiva tra la probabilità di
insolvenza ed esposizione in caso di insolvenza e qui ci riferiamo alle
linee di credito ad utilizzo discrezionale;posso attendermi che
all’aumentare della rischiosità complessiva del clienti,aumenti anche
l’esposizione complessiva del cliente stesso verso il sistema bancario,ossia nel
momento in cui dovessero sorgere delle difficoltà nella gestione
dell’impresa(cliente),ossia dovessero aumentare le tensioni di liquidità
dell’impresa,potrei attendermi che l’impresa vada ad espandere gli utilizzi sulle
linee di fido,ossia incrementare l’esposizione complessiva sul sistema
bancario,x cui ci potrebbe essere correlazione positiva tra probabilità di
insolvenza che aumenta ed esposizione complessiva della banca verso il
cliente in caso di insolvenza. Ossia all’aumentare della probabilità di insolvenza
dei clienti,e quindi all’aumentare dei problemi di gestione dell’impresa,mi
attendo che questa accentui le linee di fido determinando un’accentuazione
dell’esposizione della banca.
Comportamento pro ciclico che il trattamento dei crediti nell’ambito della
banca potrebbe avere:se vado ad osservare il conto economico di una banca, i
margini che vado ad osservare sono i margini di interesse(MI),ossia differenza
tra interessi attivi e passivi,più altre componenti di reddito,ossia immaginiamo
che oltre alla tipica attività creditizia svolga altre attività,quali prestazioni di
servizi che producono reddito nn in termini di interessi,ma di commissioni,ossia
vado a considerare le commissioni nette su servizi(CN),ossia differenza tra
commissioni che riceve da cliente e commissioni che la banca dà in cambio di
servizi che la banca riceve da terzi;quindi vado ad ottenere il margine di
intermediazione(M INT),ossia il margine che comprende il margine di interesse
+ il margine netto da commissioni. Da questo margine poi vado a dedurre i
costi operativI(COSTI),costi del personale e di struttura e che sono
generalmente costanti,ottenendo il risultato lordo di gestione. Da questo
risultato vengono dedotte oppure aggiunte delle rettifiche o riprese di valore
legate ai crediti che la banca ha concesso al cliente,quindi più o meno queste
ratifiche,riprese di valore(RETTIFICHE/RIPRESE VALORE). Ora essenzialmente
rettifica di valore significa che la banca va ad effettuare a chiusura di bilancio
una valutazione sulla qualità complessiva del proprio portafoglio crediti,nella
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misura in cui la banca valuti che il portafoglio crediti è venuto
deteriorandosi,quindi l’aspettattiva di rimborso del portafoglio crediti è andata
deteriorandosi,la banca dovrebbe apportare a conto economico delle rettifiche
sui crediti,rettifiche che sono delle vere e proprie svalutazioni sul portafoglio
crediti,svalutazioni che riducono il margine che vado a produrre. Tanto
maggiore è la svalutazione nel portafoglio crediti maggiore è l’influenza sul
margine prodotto dall’azienda e quindi mi attendo che la capacità della banca
di concedere credito viene a diminuire.
Ossia: 1) (MI+CN)= M int
2)M int –Costi=RIG(risultato lordo della gestione)
3)RIG + o - (rettifiche/riprese di valore)
Ma quando una banca va ad effettuare rettifiche di valore sul suo portafoglio
credito,come problema di tempistica?
Parte finale di elia: Da questo margine deduco i costi operativi e ottengo il risultato lordo di
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