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ROI:

- reddito operativo / totale attivo (dato da ROS – rotazione del capitale

investito).

ROS:

- reddito operativo / ricavi di vendita.

Grado di incidenza extragestione:

- utile / reddito operativo (equilibrio al 50%).

CAPITOLO 4 – IL SISTEMA DI PROGRAMMAZIONE E CONTROLLO

Il raggiungimento dei fini istituzionali è il risultato di un insieme di decisioni e

azioni/operazioni di gestione; i sistemi che raccolgono, elaborano e distribuiscono i

dati e le informazioni sono definiti sistemi informativi, alla cui base vi è la

misurazione di aspetti quantitativi e qualitativi relativi sia a fenomeni interni

all’azienda, sia esterni. Il processo di pianificazione, programmazione e controllo è

composto da:

- Un insieme di decisioni rilevanti per lo sviluppo dell’azienda.

- I sistemi informativi di supporto a tali decisioni.

Le fasi del processo direzionale sono:

Pianificazione strategica:

1) si definiscono gli obiettivi di fondo della gestione

aziendale e si individuano le strategie per raggiungerli. L’orientamento

temporale è il medio-lungo termine. L’output della pianificazione strategica

viene formalizzato attraverso un piano strategico, che deve essere uno

strumento flessibile e modificabile in qualsiasi momento per adattarsi.

Programmazione e controllo della gestione

2) : dopo aver definito le strategie di

medio-lungo periodo, occorre stabilire specifici programmi di azione operativi da

attuare e verificarne il grado di effettiva realizzazione. Si individuano gli

obiettivi, i programmi operativi e le risorse da impiegare.

Budget:

3) rappresenta l’output della programmazione; esplicita in termini

quantitativi le azioni da intraprendere nel periodo e i risultati economico-

finanziari attesi.

Attività:

4) azioni correttive a ciò che è stato programmato.

Misurazione:

5) dei dati e dei risultati effettivamente conseguiti.

Reporting e analisi scostamenti:

6) verifica continua del grado di realizzazione del

programma di gestione. Consente di valutare la correttezza delle azioni

intraprese che, in caso di scostamenti, richiedono azioni correttive, e la

congruità stessa del programma di gestione e degli obiettivi, che può rivelarsi

irraggiungibile o non adeguato e pertanto deve essere modificato.

I sistemi contabili producono dati di tipo consuntivo interni all’azienda, mentre i

sistemi di misurazione extra-contabili elaborano anche dati esterni, sia di carattere

consuntivo che previsionale. Le informazioni consuntive possono essere di sintesi o di

tipo analitico per il controllo di risultati parziali o singoli aspetti.

Nell’ambito delle decisioni economiche è importante considerare l’andamento dei

costi aziendali al variare del volume di produzione. I costi possono essere:

Costi variabili:

- variano al variare dei livelli di attività; si generano da fattori

produttivi il cui impiego è direttamente correlato ai livelli di attività e/o ai volumi

di produzione (in assenza di volumi di produzione i CV sono pari a zero). Il costo

variabile totale aumenta in modo costante.

Costi fissi:

- si mantengono costanti nel loro ammontare al variare dei livelli di

attività/volumi di produzione. I costi sono fissi entro un certo livello di capacità

produttiva, oltre il quale si rende necessario incrementare i costi fissi.

Costi semivariabili (o misti):

- mostrano una componente fissa e una variabile

rispetto ai volumi di produzione (es. costi di energia elettrica).

Costi totali:

- dati dalla somma dei costi fissi e dei costi variabili.

La distinzione tra costi fissi e variabili varia a seconda dell’oggetto rispetto al quale si

definisce la variabilità o meno dell’elemento di costo; la distinzione è valida solo nel

breve periodo ovvero quando l’azienda tiene conto che è stata già scelta una certa

capacità produttiva la quale impone una serie di costi fissi entro i livelli di produzione

previsti.

Le informazioni sui costi sono importanti per definire le politiche di prezzo e

conseguire un certo equilibrio economico dell’azienda; l’obiettivo economico è quello

di conseguire un certo volume di ricavi che in un periodo di riferimento pareggi o

superi o costi totali sostenuti. Si può agire in tre modi:

1. Aumentare i prezzi dei prodotti.

2. Aumentare la quantità venduta.

3. Ridurre i costi.

L’analisi costi-volumi-risultati o break-even analysis consente di misurare la

relazione esistente tra il volume di produzione e vendita e il livello dei costi e dei ricavi

dell’azienda. Inoltre, permette di determinare il punto di pareggio o break-even

point, ovvero il livello di produzione e vendita in corrispondenza del quale i ricavi

totali eguagliano i costi totali. In corrispondenza di ricavi pari a zero la perdita è pari ai

costi fissi. Vc (volume di pareggio) = CF / (Pu – CVu)

margine di

dove Pu – CVu rappresenta il

contribuzione unitario, che esprime il

contributo economico che ogni unità di

prodotto venduto porta alla copertura dei

costi fissi aziendali e alla formazione

dell’utile.

Il volume critico è poco significativo nella

aziende con una gamma ampia di

prodotti/servizi. Il fatturato di pareggio

(Rc) è il prodotto tra volume di equilibrio e

il prezzo unitario di vendita.

La formula del fatturato di pareggio è: CF / marginal income ratio, dove il margine di

contribuzione percentuale è rappresentata da (Pu – CVu) / Pu. Lo stesso risultato si

ottiene se, al posto dei valori unitari, si utilizzano i valori totali. Alcune situazioni sono:

- variazione nei prezzi di vendita

Una modifica la percentuale di contribuzione

marginale e il punto di break-even. Un incremento dei prezzi riduce la quantità

di pareggio ipotizzando che i volumi di vendita non subiscano variazioni.

- incremento dei costi fissi

Un implica un incremento della quantità di pareggio a

causa della diminuzione dell’utile, ma non incide sulla % di contribuzione

marginale.

- incremento dei CV

Un implica un minor margine di contribuzione percentuale e

quindi un maggior livello di produzione per raggiungere il punto di pareggio. Una

diminuzione dei CV implica un maggior margine di contribuzione percentuale e

quindi un minor livello di produzione.

Il target profit rappresenta il fatturato necessario per conseguire un certo livello

desiderato di utile. Il volume di profitto si ottiene: V = (CF + utile obiettivo) / (Pu –

CVu). Moltiplicando entrambi i membri per il prezzo unitario si ottiene: fatturato di

profitto = Pu x (CF + utile obiettivo) / (Pu – CVu).

La break-even analysis fornisce anche indicazioni circa il margine di sicurezza a

disposizione dell’azienda prima di giungere al punto critico, ovvero di trovarsi in

situazione di perdita. Per calcolarlo si deve dividere la differenza tra produzione

attuale e valore critico per la produzione attuale: MS = (Ve – Vc) / Ve.

L’analisi del BEP consente di valutare il grado di rischio operativo di un’azienda ed

esprime la volatilità dei risultati reddituali al variare dei volumi di produzione e di

vendita. Il rischio operativo dipende da:

Fatturato di equilibrio

- (costi = ricavi).

Grado di elasticità/flessibilità operativa,

- cioè della struttura dei costi.

Nelle aziende con elevata flessibilità, l’incidenza dei CV sui ricavi risulterà elevata e

quindi all’aumentare dei volumi aumenteranno in misura maggiore i CV e quindi sarà

minore il margine di contribuzione. In caso di volumi inferiori, un’azienda flessibile

avrà perdite minori rispetto ad una rigida. Le situazioni sono:

1. Un elevato marginal income ratio in presenza di un limitato margine di sicurezza

indica che l’azienda ha una struttura di CF troppo elevata rispetto al volume di

vendita attuale.

2. Un basso MIR e un basso MS indicano che i prezzi di vendita sono troppo bassi,

oppure che i costi variabili sono troppo elevati.

3. In caso di basso MIR e alto MS, l’azienda è caratterizzata da alti volumi di

vendita, senza i quali un ridotto margine di contribuzione non sarebbe

sostenibile per coprire i CF.

4. La situazione ottimale è con MIR alto e MS alto.

Nelle imprese che producono diversi prodotti è necessario determinare i punti di

pareggio di ciascuna produzione e quello complessivo a livello aziendale. La break-

even analysis ha alcuni limiti:

- L’ipotesi che i CV e i ricavi siano sempre rappresentati da rette lineari non è

realistica, poiché non tutti i CV hanno un andamento proporzionale ai volumi di

produzione.

- Le quantità prodotte sempre ipotizzate uguali a quelle vendute, senza

considerare le rimanenze.

- Il fatturato di pareggio è attendibile per le imprese monoprodotto, in quanto in

quelle multiprodotto i risultati sono influenzati dalle variazioni che possono

intervenire nel mix delle produzioni vendute.

- Non tutti i costi possono essere facilmente classificati in fissi e variabili.

CONTABILITÀ ANALITICA le caratteristiche strutturali di un sistema di contabilità

analitica sono legate a:

1. Oggetto di calcolo dei costi.

2. Criteri di attribuzione dei costi e le configurazioni di costo.

3. Metodologie per la determinazione dei costi.

1) Gli oggetti di calcolo dei costi possono essere diversi a seconda delle

combinazioni economiche e dei processi produttivi di un’azienda. Le produzioni si

distinguono in:

- Produzioni su misura: eseguita su richiesta del cliente o attività che hanno

caratteristiche uniche e non ripetitive. L’oggetto di calcolo dei costi è

rappresentato da commesse, contratti, progetti, ecc.

- Produzioni su previsione: l’azienda definisce le caratteristiche del prodotto e le

quantità da produrre per rispondere alla domanda di mercato. È possibile

definire i costi standard. L’oggetto di calcolo è dato dal prodotto finale/servizio e

dai processi di produzione.

2) Oltre all’oggetto, è necessario identificare i costi di impiego dei fattori

produttivi che si intendono inserire nel calcolo. Possono essere utilizzati due criteri:

Natura dei fattori produttivi impiegati:

a) si fa riferimento alle caratteristiche

economiche e tecniche dei fattori produttivi. I componenti negativi di reddito

sono scomposti e aggregati per evidenziare le diverse modalità di assorbimento

dei fattori produttivi rispetto ai prodotti. Alcuni fattori produttivi possono essere

aggregati in classi omogenee (es. trasformazione, costi commerciali, ecc.).

Logiche di attribuzione dei costi al prodotto/servizio

b) : i costi speciali o diretti sono

attribuiti al prodotto/servizio nel loro ammontare sulla base di criteri

Dettagli
Publisher
A.A. 2018-2019
30 pagine
5 download
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/07 Economia aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher MF0909 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia aziendale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano - Bicocca o del prof Guarini Enrico.