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IA IP IA
[ − ]
MI(margine di interesse della banca)= x PFI + [AFI –PFI]x
AFI PFI AFI
Spread Capitale
circolante(CC)
La differenza TRA INTERESSI ATTIVI E passivi li guadagno sulla parte di attività
fruttifere finanziate da passività fruttifere Se ho 10 di AFI e 10 di PFI è ovvio che su
quei 10calcolo lo spread,se ne avessi 12 di AFI,su quei 2 in eccesso guadagno un
interesse attivo ma nn ho il correlativo costo .Lo spread lo guadagno sulla parte di
attività fruttifere di interessi finanziate da passività fruttifere di interessi,infatti osservo
la differenza tra rendimento medio delle AFI e costo medio delle PFI per la parte
finanziata dalle PFI;invece la parte di AFI nn finanziate da PFI,ossia attività a costo
nullo il guadagno è essenzialmente gli interessi attivi,quindi abbiamo individuato la
formula del MI in termini medi,ossia di costi e rendimenti medi. Ossia abbiamo parlato
di interessi medi valutati in relazione alle rispettive attività e passività. Il margine di
interesse come può essere positivo,può essere anche negativo,quando le PFI sono
maggiori delle AFI.
Si potrebbe parlare di SPREAD anche in termini assoluti,ossia come interessi attivi –
interessi passivi,ex la banca ha 100.000 euro di IA e 80.000 di IP,il margine di
interesse sarà 20.000,però posso considerare il MI sia in termini assoluti,come appena
visto,ossia di unità monetaria,ma anche in relazione alle attività che hanno dato luogo
a quei interessi attivi,e le passività che hanno dato luogo a quei interessi passivi,x cui
potrei avere 1 milione di euro di AF che hanno dato luogo agli IA e 100000 euro di PF
che hanno dato luogo agli interessi passivi,rapporto quindi ottengo quindi tassi di
interesse medio.Il vantaggio di esprimere MI in termini di rendimenti medi e costi medi
è utile perché consente di individuare,anziché concentrarsi sulle unità monetarie,le
leve sulle quali potrei agire per ottimizzare il mio margine di interessi,e questo potrei
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farlo dividendo tale espressione del MI sul patrimonio della banca = spread x PFI sul
MI PFI CC IA
x x
=S
patrimonio + CC sul patrimonio x IA sulle AFI ossia + .
P P P AFI
Ora se assumo tale espressione questo rapporto tra MI e patrimonio,rappresenta il
ritorno in termini di MI sul capitale netto,rendimento sul capitale netto. In termini
aziendali quando si vogliono misurare delle performance,si considerano degli indicatori
tra grandezze di ordine economico e grandezze di carattere patrimoniale,quindi un
indicatore che viene utilizzato per determinare le performance dell’azienda come
rapporto tra utile netto e patrimonio. Se io determino tale rapporto tra MI e patrimonio
in realtà nn è proprio rendimento sul mio capitale perché dovrei considerare anziché
margine di interesse l’utile netto sulla banca (UN),utile netto che oltre al margine di
interesse comprende altri elementi di costo e ricavo,xò questo indicatore può indicarmi
il rendimento sul capitale netto della sola attività creditizia della banca.
E qui osservando tale espressione posso evidenziare le leve sulle quali incidere per
migliorare il rendimento sul capitale netto,per cui essenzialmente le leve fondamentali
sono o agire sullo spread,quindi tentare di ampliare questo spread tra IA e IP,la
seconda leve è il capitale circolante,ossia tyentare di ampliare il finanziamento di AFI
con ANF,ossia a costo zero,oppure come terza leva agire nel rapporto tra PFI e
patrimonio della banca,il rapporto tra passività e patrimonio indica la leva
finanziaria,ossia il livello di indebitamento in rapporto al patrimonio della banca. Potrei
immaginare di incrementare la mia redditività in termini di MI incrementando la leva
finanziaria,ossia incrementando il perso delle mia passività sul mio patrimonio. Ora
quali sono le condizioni x cui l’intervento su una leva ha un effetto positivo sulla mia
redditività intermini di interessi sul patrimonio:che lo spread sia positivo,ossia interessi
medi attivi superiori agli interessi medi che vado io-banca a corrispondere. Potrei
pensare di espandere i volumi di intermediazioni,ossia espandere le passività e quindi
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espandere i crediti che vado a concedere all’economia,in modo tale da lucrare questo
spread. Operando con un determinato livello di indebitamento ho un certo spread,nn è
detto che incrementando il mio livello di indebitamento questo differenziale tra
interessi attivi e passivi rimanga lo stesso,xkè ad esempio un espansione del mio
indebitamento potrebbe richiedere la corresponsione agli apportatori di mezzi di
debito di interessi superiori,per poter attrarre maggiori strumenti di
finanziamento,quindi l’incremento delle passività potrebbe portare al restringimento
dello spread o addirittura ad un aumento del mio costo medio altre al rendimento
medio sulle AFI. Anche perché al crescere della leva,ossia del mio indebitamento sul
patrimonio,è chiaro che il rischio di insolvenza della banca percepito della banca
potrebbe aumentare,quindi i finanziatori della banca potrebbero richiedere un premio
al rischio superiore,che traduco in un incremento del costo del debito in capo alla
banca stessa.
Ora considereremo un altro fattore legato alle dinamiche di interesse e quindi vedere
come potrebbe variare il margine al variare dei tassi di interessi:i tassi di interesse del
mercato variano e la banca si vedrà costretta a variare i tassi che applica sia ai
rapporti di credito sia a i rapporti di debito ,con ovvie ripercussioni sul mio margine di
interesse. Ora per capire le ripercussioni che le variazioni dei tassi di mercato
producono sul margine di interesse,occorre effettuare una seconda distinzione delle AF
e PF:distinzione tra attività sensibili(AS) e attività nn sensibili(ANS),passività
sensibili(PS) e passività nn sensibili(PNS). Attività e passività ossia rispettivamente
sensibili e nn sensibili alle variazioni dei tassi di interesse. L’idea è che quindi al
variare dei tassi di interesse alcune attività e passività dovranno adeguarsi ai nuovi
tassi di interesse,x cui la banca adeguerà i tassi di interesse applicati sulle attività e
passività;ma potrebbero esserci altra attività e passività che nn sensibili ai tassi di
mercato,ossia quando questi variano ciò nn produce effetti sui tassi di interesse che
maturano su queste attività e passività.L’importanza relativa alle attività sensibili e
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passività è elavata nel momento in cui i tassi di interesse sul mercato variano
profondamente. QuAndo parliamo di ATTIVITà sensibili e passività nn sensibili occorre
riferirlo ad un determinato orizzonte temporale di riferimento,x cui capire se le attività
e passività in questione adeguano o meno i tassi di interesse a quei tassi di mercato
entro quel dato orizzonte temporale,x cui potrebbe essere che la stessa attività nn sia
sensibile in quel dato intervallo di tempo,ma oltre a quell’intervallo lo sia. Per cui il
ragionamento sulla sensibilità,occorre determinare l’orizzonte temporale di
riferimento. Qui le banche quando effettuano queste analisi assumono orizzonti
temporali di qualche mese. Per cui se valuto un orizzonte temporale di 3 mesi,devo
chiedermi quali attività e passività in questi 3 mesi adeguano il tasso di interesse a
quelli nuovi di mercato. Se mi colloco sul piano delle AF,ma lo stesso vale x le PF,quali
potrebbero essere sensibili in questo orizzonte di 3 mesi,ossia imp quali attivitàin
questo periodo di 3 mesi adeguano il loro tasso di interesse?1)Attività a vista,cioè
quelle attività senza precisa scadenza,come aperture di credito fino a revoca,ossia fino
a quando la banca decide di revocar;in questo caso se in questi 3 mesi i tassi di
mercato variano,la banca può adeguare i tassi dell’operazione del mercato?
Certamente s,xkè essendo un’attività senza scadenza,la banca potrebbe revocare il
credito e poi riconcederlo ad un tasso aggiornato,quindi si tratta di un’attività
sensibile,2)attività che scade entro i 3 mesi,indipendentemente dalla scadenza
originaria della attività stessa,per cui potrei avere un mutuo originariamente concesso
a 20 anni(scadenza originaria) e che viene a scadenza in T3(ossia tre mesi),questa
attività è chiaramente sensibili perché se io concedo alla scadenza un nuovo mutuo
questo verrà adeguato ai nuovi tassi di mercato,x cui le attività ,indipendentemente
dalla durata contrattuale originaria, che scadono entro questo orizzonte temporale
sono sensibili alla variazione dei tassi di interesse;3)attività che hanno scadenza oltre
questo orizzonte temporaleT3,ex attività che scade fra 9 anni:questa attività può
essere assunta come sensibile ai tassi di interesse secondo la circostanza?se si tratta
di una’attività sulla quale la banca recepisce interessi periodici:potrebbe essere anche
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qui il caso del mutuo;ex ti concedo un muto con scadenza a 3° anni,sulle quali pago
canoni periodicamente e le rate che vado a pagare sul mutuo comprendono una quota
capitale + una quota interesse;se ho un mutuo a tasso variabile,ossia un mutuo che
adegua i tassi di interesse a quelli di mercato,è chiaro che,se la scadenza della rata
cade entro quest’intervallo(3 mesi),è chiaro che la rata del mutuo sarà sensibile ai
tassi di mercato,ossia se questi aumentano entro i 3 mesi,gli interessi che il cliente
paga sul mutuo aumentano. Lo stesso ragionamento può essere fatto relativamente
alle passività;quindi entro T3 saranno sensibili passività a vista,quali depositi in
controcorrente,le passività con scadenza entro T3,oppure passività con scadenza oltre
i tre mesi,ma alle quali la banca ad esempio paga rate periodiche e una di queste
scade entro l’orizzonte temporale di riferimento. Imp:stiamo considerando un periodo
di 3 mesi specifico,ossia ta T con zero a T3,nn 3 mesi come periodicità,infatti come
avevamo detto dobbiamo individuare un periodo di riferimento specifico. A seconda di
come viene a configurarsi il bilancio,ossia la relazione tra attività sensibili passività
sensibili,una variazione dei tassi di mercato potrebbe avere degli effetti molto rilevanti
sull’MI. Per esempio le AS potrebbero essere pari alle PS,questa situazione per cui la
differenza tra attività sensibili e passività sensibili è pari a zero,dove tale differenza tra
AS e PS è definita come GAP,in questo caso se i tassi di interesse variano,il mio MI di
interesse avrà una variazione pari a zero,ossia gli IA e IP varieranno,ma in termini di
differenziale nn dovrei