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Tipicamente le operazioni creditizi svolte da un finanziatore vengono classificate a

seconda della scadenza in operazioni a breve termine(durata da un giorno a 12

mesi),di medio termine(fino a 3-5 anni),di lungo termine(oltre ).Il problema nel caso

del credito concesso dalle banca,odei fondi che la banca raccoglie sul mercato come

finanziamento,è che le scadenze contrattualmente previste nn sempre coincidono con

le scadenze sostanziali delle mie operazioni creditizie,quindi potrei avere operazioni a

breve termine ma che in realtà sono operazioni che in realtà si regolano rapporti a

oltre il breve termine. Nel caso tipico delle banche la scadenza delle operazioni

creditizie tende ad essere quella formale,ma raramente coincide con la scadenza

sostanziale della operazione delle banche. E questo essenzialmente per diversi

motivi:1)l’operazione creditizia potrebbe anche nn avere una scadenza

contrattuale,ossia prestiti che hanno efficacia fino a revoca,ossia fino a quando la

banca nn decide di revocare quell’apporto creditizio,o per sopraggiunta rischiosità del

cliente superiore dunque a quella valutata inizialmente per la concessione del fido

oppure semplicemente revoca dovuta a revisione delle condizioni

contrattuali,soprattutto in termini di tassi di interesse. Per cui potrei avere forme di

concessione del credito senza una scadenza ben definita,ossia forme di credito fino a

revoca della banca,ma anche recessione del cliente.2) Ci sono xò tutta una serie di

rapporti creditizi che la banca instaura con il cliente,che hanno durata essenzialmente

proiettata nel breve termine(formale),ma che nella sostanza sono attività che si

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protraggono nel medio - lungo termine .Si pensi a diverse forme tecniche utilizzate

dalla banca quali l’anticipazione su pegno,ossia credito che la banca eroga al cliente

con scadenza tipicamente di qualche mese dietro concessione di garanzia

rappresentato da un pegno,che può essere AF,oppure pegno su merci,x cui il cliente

potrebbe avere un fabbisogno finanziario pari ad un certo ammontare,dà garanzia alla

banca un AF,o merci,la banca valuta questo pegno,ossia attribuisce un valore alla

garanzia,deduce uno scarto precauzionale(del 10-20% a seconda della tipologia del

bene dato in pegno)e i fondi che la banca eroga a quel cliente sono il valore di quella

garanzia meno lo scarto percentuale .La valutazione dello scarto percentuale ha

l’obiettivo di porre la banca al riparo dai rischi legati all’eventuale svalutazione sul

mercato di questa AF o merce dato,la banca fa affidamento su questa garanzia in caso

di inadempimento,ma questo bene dato in pegno potrebbe perdere valore,quindi la

banca otterrebbe meno rispetto al valore originario;quindi la banca si tutela

applicando questo scarto di garanzia. Queste operazioni hanno l’obiettivo di sovvenire

le esigenze di finanziamento a breve termine delle aziende,ossia il capitale circolante.

In realtà la scadenza che viene prevista è del tutto formale,infatti queste operazioni

alla scadenza vengono tendenzialmente vengono periodicamente rinnovate:tengo un

anticipazione su merci con scadenza tre mesi,ora se l’azienda nn presenta elevati

gradi di rischiosità,è normale che le anticipazioni alla scadenza vengano tipicamente

rinnovata,quindi attraverso il meccanismo di rinnovi successivi l’operazione che aveva

scadenza formale di breve termine,sostanzialmente si protrae come un rapporto

stabile. Ci sono poi operazioni x le quali tipicamente nn è prevista una scadenza,ossia

le aperture di credito in c/c,ossia tipologia di credito che si instaura in un rapporto di

c/c con la banca,ossia il c/ può avere saldi anche a credito della banca e a debito del

cliente(l’ultima lezione avevamo visto l’opposto).Il cliente utilizza il credito nella forma

dell’apertura di credito in c/c,ciò significa che la banca concede al cliente la facoltà di

effettuare disposizioni di pagamento in misura eccedente alle proprie disponibilità di

conto,ossia al saldo positivo che ha il cliente in c/c.L banca mi concede ossia di andare

in debito sul c/c,ma questa facoltà che mi concede nn sarà illimitata,ma concessa

entro il limite massimo di rischio che la banca è disposta ad assumere verso il

cliente,valutato a monte nella concessione del fido. Questa operazione prevede,oltre a

nn prevedere una scadenza(valido fino a revoca del fido che potrebbe avvenire per

eccessiva rischiosità del cliente,ma anche nella prospettiva di essere riconcesso per la

revisione dei tassi contrattuali),dei rischi peculiari e che sono superiori x la banca a

quelli a cui sarebbe esposta in un'altra forma di concessione del credito. Confronto tra

apertura di credito e anticipazione:la prima è + rischiosa xkè l’anticipo su pegno è una

forma tecnica per definizione garantita,quindi il rischio è legato qui alla possibilità di

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realizzare il bene dato in pegno,mentre l’apertura di credito tipicamente è una forma

tecnica di prestito che nn è garantita;in realtà xò la sua rischiosità nn è tanto legata

all’assenza di una garanzia specifica ,ma è legata alle stesse modalità di utilizzo del

credito da parte del cliente: mentre nell’anticipazione la banca eroga immediatamente

al cliente i fondi,nell’apertura di credito il deflusso di fondi,ossia l’utilizzo del credito da

parte del cliente è solo eventuale,ossia la banca mi concede di andare a debito sul

conto entro un rapporto limite,rappresentante il massimo rischio che la banca è

disposta ad assumere,ma non è detto che io mi indebiti fino a tale limite,e ciò dal

punto di vista della banca è un problema:ossia la banca nn è in grado di conoscere le

tempistiche con le quali il cliente andrà ad utilizzare tali linee di credito,ossia la banca

assume un impegno ad erogare fondi quando il cliente ne avrà necessità,ma non è

certo né che il cliente decida di andare allo scoperta né sono note le tempistiche,in

ultima analisi l’utilizzo del credito dipenderà dalle esigenze finanziarie del

cliente;quindi si tratta di rischi nell’apertura di credito di diversa natura:da un lato

rischi economici,dall’altro lato di natura finanziaria;questi ultimi fanno riferimento

all’imprevedibilità nell’utilizzo dei fondi da parte del cliente,quindi la banca dovrà

avere sempre i fondi per soddisfare eventuali necessità,quindi si tratta di un rischio di

liquidità,ossia rischio che la banca nn abbia liquidità sufficiente per soddisfare

quell’esigenza di utilizzo fondi da parte del cliente,si tratta di un problema di reperire

fondi di raccolta;ci potrebbero essere anche rischi di natura economica,ossia

reddituale,ossia che incidono sul fondo economico della banca;è ovvio che la banca

per poter soddisfare le esigenze di utilizzo da parte del cliente ,che sono totalmente

discrezionali,dovrebbe detenere sufficienti scorte liquide sul fronte dell’attivo(stato

patrimoniale),o cmq risorse facilmente liquidabili. La tipica attività liquidabili sono le

riserve che io vado a distribuire presso la BC,o titoli di stato a brevissimo termine;ora è

chiaro che tanto maggiore è la detenzione di liquidità da parte della banca,tanto

minore sarà il rischio finanziario alla quale la banca si espone a fronte di queste

aperture di credito in c/c,utilizzabili a discrezionalità del cliente,quindi recupero questo

rischio di liquidità, ma ciò provoca un problema tutto reddituale,legato ai margini di

profitto che la banca può ottenere,anche perché queste attività facilmente liquidabili

sono quelle a redditività + bassa o nulla(le riserve bancarie presso la BC e in

particolare le riserve obbligatorie sono remunerate al tasso di interesse ufficiale,le

riserve in eccesso che le banche detengono sono tendenzialmente a rendimento

nullo),quindi se riduco il rischio di liquidità ò da una parte,dall’altra vado ad impattare

negativamente sul mio rendiconto economico,nel senso che amplio la parte di attività

finanziaria a rendimento basso o nullo e ciò ovviamente impatta sul mio rendiconto

economico;ora uno degli elementi di reddito di maggiore rilevanza per la banca è il

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margine di interesse,ossia la differenza tra tassi attivi(interesse a favore della banca)e

tassi passivi,è chiaro che tanto maggiore è la detenzione di riserve liquide nel bilancio

dalla banca,tanto minore sarà il tasso attivo medio che la banca ha sulle proprie

attività,quindi vado a ridurre il mio margine di interesse. Quindi rischio dal punto di

vista della banca,mentre queste aperture di credito per il cliente rappresentano dei

vantaggi:mi consente di calibrare l’utilizzo di credito tarandolo sulla base delle mie

esigenze. Quindi per il cliente ciò ha implicazioni rilevanti per quanto riguarda il costo

del credito;in un qualunque rapporto finanziario il costo del credito dipende dal tasso

di interesse ed il periodo di detenzione di quel rapporto creditizio,ossia alla banca vado

t

M x

=C (1+r )

a rimborsare il montante pari a e sulla variabile t il cliente va ad

incidere potendo utilizzare il capitale a propria discrezionalità,questo va poi ad incidere

sul montante che vado a rimborsare.

Parte finale di elia: LEZIONE 11 Dal punto di vista della banca, questo presenta criticità

rilevanti, nel senso che la banca non è in grado di conoscere le tempistiche di utilizzo

di questa linea di credito. I rischi sono quindi di diversa natura: da un lato abbiamo

rischi economici dati dal fatto che la banca deve detenere sufficienti scorte liquide a

fronte dell’attivo (cassa o riserve presso la banca centrale, titoli di stato a breve

scadenza) e, pertanto tanto maggiore sarà questa liquidità tanto minore sarà il rischio

finanziario; dall’altro abbiamo rischi di natura finanziaria che constano

nell’imprevedibilità dell’utilizzo dei fondi da parte del cliente (la banca deve avere i

fondi in qualsiasi momento) ossia un rischio di liquidità. Il problema dal lato di vista

economico è del tutto reddituale, ossia legato ai margini di profitto che la banca può

ottenere, in quanto queste attività sono scarsamente remunerate. Dato che il

rendimento maggiore per la banca è dato dalla differenza fra tasso passivo e tasso

attivo; chiaramente tanto maggiori saranno le operazioni di facile liquidità, tanto

minore sarà la redditività della banca stessa.

Dal punto di vista del cliente l’apertura di credito in c/c dà il vantaggio che il credito

può essere utilizzato solamente quando i fabbisogni finanziari si manifestano. Il costo

del credito, invece, sarà piuttosto elevato d

Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
10 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/07 Economia aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Alecop92 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia degli Intermediari e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Udine o del prof Floreani Josanco.