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Estratto del documento

SOCIO-ALIMENTARE DELL’ECOSISTEMA E

SOCIOECONOMICI

1.7 PROSPETTIVA DELLA CLIENTELA 23

Si identifica con i segmenti di clientela e mercato nei quali si è deciso di mostrarsi competitivi,

ovvero sono le fonti all’origine della voce ricavi, figuranti tra gli obbiettivi E-F.

Dall’accurato esame dei segmenti si individuano le attese della clientela.

Le misure primarie per definire l’esito finale dell’attività, nei confronti della clientela

comprendono:

Soddisfazione;

• Quota di mercato;

• Fedeltà;

• Conservazione:

• Acquisizione;

• Redditività della clientela servita.

Le proposte per creare valore rappresentano i driver(indicatori di tendenza) delle misure primarie

dell’esito finale, quelli più comuni sono:

a) Qualità;

b) Rapporto con il cliente;

c) Immagine e reputazione;

d) Prezzo;

In tale ambito è bene ricordare che una strategia creativa non mira a battere la concorrenza

attraverso le leve tradizionali (es. riduzione di costi, spese generali), ma evita la competizione

creando valore per il cliente.

Obbiettivi Indicatori

INCREMNETO DELLA QUOTA TASSO DI CRESCITA DEL

• •

DI MERCATO FATTURATO

TASSO DI CRESCITA DEL SETTORE

COSTUMER SATISFECTION N° DEI RECLAMI RICEVUTI

• • GIUDIZI SULLA QUALITà DEI SERVIZI

• OFFERTI

DIFFUSIONE DEL N° ADESIONE A CAMPAGNA

• •

MARKETING ETICO SOCIO.AMBIENTALI

N° COLLEGAMENTI INTESI COME

• POLITICHE MIRATE A DIFFONDERE

INFO SU TEMATICHE SOCIO-

AMBIENTALI

1.8 PROSPETTIVA DEI PROCESSI INTERNI 24

Si devono individuare i processi per il raggiungimento degli obbiettivi che interessano

clientela/azionisti. Quindi generalmente si formulano gli obbiettivi e le misure dei processi interni,

dopo aver considerato le prospettive precedenti. Spesso la nascita di nuovi processi deriva

dall’analisi dei processi esistenti. Indicatori

Obbiettivi

GRADO COINVOLGIMENTO DEL AMMONTARE DEGL’INCENTIVI LEGATI

• •

MANAGMENT AI RISULTATI

INDICE DI VERIFICA DEL

• RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBB.

STRATEGICI

PRODUTTIVITà DEL PERSONALE % DEL N° ORE LAVORATE SU ORE

• • LAVORABILI

OTTIMIZZAZIONE DELLA CAPACITà TASSO DI UTILIZZO DELLA

• •

PRODUTTIVA STRUTTURA

POTENZIAMENTO DELLA % DEI PRODOTTI RICICLABILI

• •

SOSTENIBILITà SOCIO-AMBIENTALI RICONOSCIMENTO/CERTIFICAZIONI

DEI PROCESSI SOCIO-AMBIENTALI

1.9 PROSPETTIVA DI INNOVAZIONE,APPRENDIMENTO E CRESCITA 25

È strettamente connessa al miglioramento dei processi interni, riguardando nuove tecnologie e

nuove abilità del personale. Indicatori

Obbiettivi

MOTIVAZIONE/FIDELIZZAZIONE TASSO DI ASSENTEISMO

• •

DEL PERSONALE TURNOVER DEL PERSONALE

QUALITà DELL’AMBIENTE N° DI INFOTUNUI E INCIDENTI

• •

LAVORATIVO RAPPORTO TRA IL N° DELLE ORE

• DI SICUREZZA E IL N° DELLE ORE

COMPLESSIVE

AGGIORNAMENTO E N° DI ORE FORMAZIONE PER

• •

FORMAZIONE DIPENDENTE

N° INIZIATIVE LAVORATIVE

• FINALIZZATE ALLA

RIQUALIFICAZIONE O ALLO

SVILUPPO PROFESSIONALE

DIFFUSIONE CULTURA TASSO DI PARTECIPAZIONE ALLE

• •

D’IMPRESA INIZIATIVE PROMOSSE

DALL’IMPRESA

2.0 LA SOCIALIZZAZIONE DELLA BSC 26

La social balance score card, introduce nuove prospettive, orientate alla socializzazione del bilancio

come ad esempio quella degli approvvigionamenti e della concorrenza. Ma naturalmente anche le

altre prospettive risentono del tentativo di socializzazione. Vediamoli ora nel dettaglio:

2.0.1 PROSPETTIVA DEGLI APPROVVIGIONAMENTI Indicatori

Obbiettivi

DIFFUSIONI DI N° CONTATTI FORNITORI

• •

COLLABORAZIONI

MIGLIORAMENTO CONDIZIONI % CONTRATTI PAGATI NEI

• •

CONTRATTUALI TERMINI CONCORDATI

TEMPI MEDI DI DILAZIONE

• OTTENUTI

INCREMENTO PERFORMANCE % RIDUZIONE DI COSTI DI

• •

NELLA CATENA DI FORNITURA TRANSAZIONE

N°INTERVENTI FORMATIVI

• APPLICATI ALLA CATENA DI

FORNITURA

APPLICAZIONE CRITERI SOCIO INDICE DI PREFERENZA DEI

• •

AMBIENTALI NELLA FORNITORI CERTIFICATI (

SELEZIONE DEI FORNITORI ISO e SA8000)

2.0.2 PROSPETTIVA DELLA CONCORRENZA Indicatori

Obbiettivi

RELAZIONE DI N°CONTATTI CON CONCORRENTI

• •

COOPERZIONE CON AMMONTARE DEGLI INVESTIMENTI IN

CONCORRENZA SVILUPPO CONGIUNTO DELLE

COMPETENZE

DIFFUSIONE N°INTERVENTI A TUTELA DEL MARCHIO

• •

PRATICHE DI SETTORE

CONCORRENZIALI N°INTERVENTI A TUTELA DI

• COMPORTAMENTI NON

CONCORRENZIALI

APPLICAZIONE AMMONTARE SANZIONI DISPOSTE DA

• •

NORMATIVA ANTI- ORGANISMI ANTI-TRUST

TRUST N° CASI DI VIOLAZIONE DELLE

• NORMATIVE

CONTENUTO DEL BILANCIO SOCIALE

CAP. III 27

STANDARD BASE, GRUPPO DI STUDIO PER IL BILANCIO SOCIALE (GBS)

I punti cardine sono:

1. Preferenza dell’espressione BS rispetto per es. al rapporto/resoconto sociale;

2. Il BS deve essere redatto da tutti gli istituti profit e non, privati e pubblici;

3. Il BS è necessario per comunicare ma anche per controllare i risultati raggiunti per

programmare la strategia e gli obbiettivi umanistico-ambientali, nella convinzione

dell’interdipendenza esistente fra i risultati sociali e quelli economici;

4. Il BS deve esser posto a disposizione di chi ha interesse a conoscerlo, redatto annualmente e

formato secondo criteri uniformi, che consentono la composizione nel tempo e nello spazio;

5. La forma deve essere libera purché contenga le info. Qualificanti della nozione del BS;

6. Il BS costituisce un report distinto del bilancio d’esercizio tradizionale, al quale

naturalmente è collegato, costituendone il naturale completamento.

FINALITA’E POSTULATI DEL GBS

La finalità di tale gruppo è quella di fornire info. Utili agli stakeholder, sulla dimensione sociale

dell’attività.

I postulati invece, si dividono in:

Peculiari, tendono a fornire ai terzi gli elementi per valutare la coerenza del

• comportamento e l’efficacia dei risultati raggiunti, essi sono:

1. L’esplicitazione dell’assetto istituzionale rivolto a far comprendere ai terzi,

l’identità dell’istituto( ad es. gli interessi che vi convergono, come essi sono

percepiti e le responsabilità di governo del management);

2. I valori di riferimento, ovvero quei principi che ispirano gli obbiettivi e i

comportamenti assunti;

3. I collegamenti esistenti tra valori dichiarati, politiche e scelte compiute;

4. Il processo seguito nella formazione del BS;

Comuni, sono la:

• 1. chiarezza,

2. completezza,

3. mentalità, competenza,

4. prudenza,

5. rilevanza,

6. significatività,

7. comparabilità,

8. conformità,

9. replicabilità ecc.

LA STRUTTURA MINIMA DEL BILANCIO SOCIALE

Possiamo dividere la struttura del BS in tre parti:

1. Dedicata all’identità, dove dovranno essere indicate:

Le info. Che riguardano l’assetto istituzionale ovvero la configurazione dei soggetti,

• nell’interesse dei quali, l’attività si svolge ed i meccanismi che regolano i contributi

che questi soggetti apportano(costi) e le ricompense che ne ottengono(benefici);

I meccanismi tramite i quali, attese ed obbiettivi si compongono in armoniche

• decisioni di governo, inoltre è opportuno considerare i valori di riferimento e la

missione, quest’ultima deve essere definita in modo esplicito, individuando i principi

generali, dai quali derivano gli obbiettivi, che a loro volta si traducono, in programmi

di azione;

una volta definita l’identità diviene più agevole fornire un giudizio sulla coerenza dei 28

comportamenti assunti;

2. Dedicata al calcolo e alla distribuzione del valore aggiunto, dove vengono riclassificati i

dati monetari, che sono stati rappresentati nel C.E. oggetto di valutazione;

3. Dedicata alla relazione sociale, si riferisce ai rapporti non soltanto di scambio tra

l’organizzazione e gli interlocutori, ma descrive inoltre, il loro grado di soddisfazione

mediante indicatori, come resoconti e testimonianze. In ogni caso deve sempre fornire

informazioni, anche attraverso il coinvolgimento degli interlocutori a riguardo dei:

Dipendenti;

• Fornitori;

• Stato/istituzioni;

• Collettività;

• Ambiente;

IL MODELLO DELL’ISTITUTO PER IL BILANCIO SOCIALE (IBS)

Le fasi di definizione del modello sono le seguenti:

1. L’identità, ovvero:

la storia,

• il contesto economico,

• i valori,

• la missione,

• l’assetto istituzionale ed organizzativo,

• il disegno strategico;

• il piano programmatico, esplicitato nelle principali politiche e scelte qualificanti;

2. Il rendiconto di valore, S.P./ C.E riclassificato a valore aggiunto ed indici;

3. La relazione sociale, ovvero:

le risorse umane;

• gli azionisti;

• i clienti;

• i fornitori;

• lo stato;

• le autonomie locali;

• la collettività;

4. Il sistema di rilevazione, cioè l’esplicitazione delle modalità con cui sono stati scelti gli

stakeholder e gli indicatori di performance;

5. La proposta di miglioramento, che si traduce nella ricerca di nuovi target di miglioramento

delle performance economico/sociali;

6. L’attestazione di conformità, da parte di un organismo indipendente, in modo da dimostrare

che il BS non sia autoreferenziale ma bensì rappresenti il principale strumento, in grado di

rappresentare un “processo” che ha come finalità, l’implementazione di una politica sociale

dell’impresa, che tenda sia alla crescita del valore economico, sia al miglioramento dei prfili

umanistico/ambientali.

E MO T’ASPETTA NA BELLA PIRAMIDE FRANCE!!!!

1.1 IL PROCESSO DI RICERCA 29

E’ il processo che intendo seguire nell’individuazione del contenuto sfruttando il processo tipico di

indagine di qualunque ricerca. Si articola nelle seguenti fasi:

1. fissazione del fine della ricerca: contemplando l’impresa come sub-sistema di una più ampia

comunità che anche per il suo tramite si prefigge di gratificare il sistema dei valori in cui si

riconosce, tra i quali un peso non trascurabile ha il benessere economico, si potrebbe pensare

di assegnare al bilancio sociale di dare conto del contributo fornito dalla singola

Dettagli
A.A. 2013-2014
55 pagine
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SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/07 Economia aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher cicciomonta-votailprof di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia d''impresa e bilancio sociale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi Roma Tre o del prof Monni Salvatore.