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3.1 LA VIGILANZA BANCARIA E I SUOI OBIETTIVI

La vigilanza bancaria svolge un ruolo centrale al fine di tutelare la banca e chi si rapporta con essa.

La banca deve operare in modo conforme alle norme ed in modo prudente, non deve, quindi,

prendersi troppi rischi. OBIETTIVI DELLA POLITICA DI VIGILANZA

Gli obiettivi posti dalla vigilanza bancaria sono:

• Stabilità: si devono evitare crisi di sfiducia, si attiva verificando la liquidità, la solvibilità ed

il grado di rischiosità che deve essere contenuto;

• Efficienza: presuppone due livelli, una concorrenza bancaria e la valutazione del merito

creditizio. Il primo livello riguarda l’efficienza operativa (1) con cui si mira ad ottenere il

livello massimo di produttività con il minor costo. Il secondo livello riguarda l’efficienza

allocativa (2) con cui il credito è destinato ai soggetti più meritevoli e che a parità di rischio

mi rendono di più (situazione di trade off);

• Trasparenza: riguarda il rapporto banca-cliente. La vigilanza bancaria, dunque, vigila sulla

trasparenza, essa ha due valenze: (1) dati contabili ed extracontabili della banca in cui al di

là del bilancio pubblico deve rilasciare informazioni all’autorità di vigilanza. Verifica perciò

la situazione esistente e come questa deve essere migliorata, allora la vigilanza diviene uno

9

strumento di gestione. (2) relazione che esiste tra la banca e il cliente; oggi esiste una

maggiore trasparenza, anche se a volte non è subito immediata.

3.2 LA BANCA CENTRALE

Il ruolo che la banca centrale ha nel sistema bancario va di pari passo con l'autorità di vigilanza.

Possiamo dunque dire che la banca centrale è inquadrata nel ruolo di vigilanza. Si evidenzia,

quindi, una dicotomia (funzione economica e di autorità) che tuttora si sta accentuando.

Inizialmente alla banca centrale spettavano diversi compiti tra cui la regolazione del tasso di

interesse, il cambio lira/euro e il rilascio di autorizzazioni. Dopo l'introduzione dell'euro, però,

nasce la Banca Centrale Europea (BCE), e, seppur ancora presenti, le banche centrali non svolgono

più il loro ruolo all'interno della politica monetaria. Il compito principale che resta in capo alla

banca centrale è quello di autorità di vigilanza, ma, ad oggi, nel 2014 stanno modificandosi altri

particolari. Ciò perché è opportuno per le banche facenti parte dell'area euro che la vigilanza sia

unica e centralizzata. Si parla in tal senso di una vigilanza sistemica. L'idea, almeno per la fase

iniziale, prevede che per 130 banche (di cui 15 italiane) dette sistemiche si attui un sistema di

vigilanza a livello europeo da parte della BCE, che si attrezza di strutture tipiche e proprie della

vigilanza. In un sistema con tale filosofia di pensiero si possono ricollegare caratteri di Stato

federale e la funzione di vigilanza risulta fondamentale per verificare l'operatività delle norme.

Si introduce, quindi, il concetto di prestatore di ultima istanza. Tale figura si occupa di prestare

soldi alle banche in crisi. Quindi la banca centrale deve saper anticipare la situazione di difficoltà, e

non aspettare l'ultimo momento prima di intervenire. Il modo migliore per poter anticipare la

situazione di crisi è sicuramente sapere svolgere una ottima vigilanza. Allora esiste un relazione

diretta tra il maggiore controllo effettuato dalle autorità di vigilanza e il sistema (concetto) di

prestatore di ultima istanza.

3.3 FUNZIONE DI VIGILANZA

La vigilanza viene suddivisa in quattro tipologie, al fine di garantire una gestione corretta della

banca. Esse sono:

1. Strutturale: ha per oggetto la struttura organizzativa degli intermediari che operano nel

mercato finanziario. Questa tipologia non è più così importante come nel passato. Infatti, ad

oggi, risulta meno pervasiva in quanto sono stati abbandonati i controlli diretti. In passato,

infatti, la banca centrale (BC) chiedeva di verificare che venissero rispettati certi parametri

tipici dell'operatività bancaria. I parametri considerati erano imposti dalla vigilanza (questo

era inteso come controllo diretto). Tali controlli prevedevano vincoli stringenti riguardo alla

strutturalità della banca (come ad esempio, concessioni di prestiti o in merito alla raccolta).

Tutti questi vincoli però sono stati eliminati in seguito all'introduzione del TUB. Oggi,

infatti, il vincolo principale prevede che l'attività bancaria si adegui a un adeguato livello di

patrimonializzazione. Inoltre, sono previsti tre punti fondamentali che fanno capo alla

vigilanza strutturale, sono: concessione di autorizzazione dell'attività bancaria; controllo

assetti proprietari e gruppi creditizi; modifiche degli statuti a seguito di aumenti di capitale

(come pure fusioni e scissioni); 10

2. Regolamentare: questo tipo di vigilanza è molto importante. L'oggetto di questa vigilanza si

pone nei confronti della corretta gestione dei rischi e nei rapporti con la clientela. In

sostanza, la vigilanza emana disposizioni (prudenziali -Basilea- , e di trasparenza e

correttezza). Con le disposizioni prudenziali si vuole monitorare e limitare il grado di 1

¿

rischio assunto dalle singole banche (si vuole salvaguardare la liquidità e solvibilità .

Le disposizioni di trasparenza e correttezza invece regolano i rapporti con la clientela

affinché questi siano svolti appunto con trasparenza.

La vigilanza prudenziale è più pervasiva, infatti, presuppone criteri comuni per ogni banca. Da

Basilea sappiamo che la gestione della banca è ispirata alla prudenza (nell'ambito dell'attività

bancaria si è infatti prudenti verso i rischi assunti). Per essere in linea, quindi, con quanto detto

finora si deve considerare: adeguatezza patrimoniale, e grazie al patrimonio di vigilanza copro i

rischi presi. Se il patrimonio dovesse risultare inadeguato intervengono allora le autorità di

vigilanza preposte; contenimento del rischio, devo contenere i rischi e posso espandere la

rischiosità se espando la copertura patrimoniale; partecipazioni detenibili, si pensi al caso in cui una

banca detiene partecipazioni delle imprese. Il rischio di un finanziamento è già di suo consistente,

lo è ancora di più assumere partecipazioni. Il rischio è davvero alto, e tale attività e assai rischiosa.

Perciò essendo il rischio di commistione parecchio elevato se assumo un rischio simile devo avere

vincoli fortissimi. Tale attività non è infatti sempre possibile; organizzazione amministrativa e

contabili e controlli interni, analizzata sotto un primo aspetto tale per cui la vigilanza è prudenziale

ma è anche (secondo aspetto) organizzata in merito a determinati controlli che occorre fare. Quindi

deve esistere una struttura organizzativa interna agli istituti che possa informare le autorità di

vigilanza del rispetto delle norme. Questo tipo di controllo allora diviene uno strumento gestionale

interno che permette in primis a chi lo effettua di verificare certe condizioni e modificare certe aree

di gestione.

UN REQUISITO FONDAMENTALE: questo tipo di requisito fondamentale per la

Pdv ≥ 8

vigilanza prudenziale prevede il rispetto di un certo indicatore stimato in .

Appr

Questa frazione mostra al numeratore il patrimonio di vigilanza (distinto da quello

contabile) e al denominatore c'è l'attivo ponderato per il rischio; ogni voce dell'attivo quindi

è ponderata per un suo grado di rischiosità. Questo indicatore, che rappresenta un vincolo, è

fondamentale e deve essere rispettato. Se durante la gestione si modifica il mio grado di

rischio allora deve modificarsi anche il pdv (aumentando),oppure ridursi il mio attivo e per

far si che l'attivo si riduca vendo attività rischiose e ne compro di non rischiose. Comunque

alla base è prevista attenzione da parte delle banche che anche nel rispetto del vincolo

potrebbero ritrovarsi dinnanzi a una situazione in cui si modifica la rischiosità. Ciò deve

essere previsto al fine di evitare crisi prima ancora che intervengano le autorità di vigilanza.

In sostanza per poter sopportare i rischi occorre avere un patrimonio di vigilanza solido e

forte. I rischi sono di varia natura, possono essere legati all'attività bancaria per cui se la

banca presta soldi incontrerà rischi di mercato, di insolvenza o di ritardo nel rimborso,

esistono poi, invece, rischi insisti nelle aziende di credito e quindi ineliminabili. La

valutazione in ogni momento da parte degli istituti allora si rifà proprio al vincolo

11

sopracitato. Tale vincolo è stato istituito in Basilea I e poi ripreso nei successivi. Con questo

indicatore ciascun intermediario è in grado di valutare e misurare i rischi. Riprendendo il

discorso, infatti, si pensi a una banca che presta a lungo ma raccoglie a breve si trova allora

di fronte a scadenza diverse e diversi tassi di interesse. Le posizioni sono sbilanciate e una

attività di credito duratura prevede, per non sopperire al rischio di tasso, il calcolo di un

tasso di interesse che fa perseguire l'attività caratteristica. La prassi allora impone la

valutazione continua del mio grado di rischio e opportune modifiche laddove ci fosse

necessità. Il tutto deve essere fatto nella massima trasparenza e correttezza nei confronti

della clientela, gestendo anche le situazione che potrebbero generare conflitti di interesse

(come il guadagno in seguito al collocamento di certi titoli che vengono offerti).

3. Informativa: questa tipologia di vigilanza utilizza flussi informativi periodici per la verifica

della sana e prudente gestione dell'attività bancaria. Le autorità di controllo, perciò,

richiedono un invio periodico di molteplici informazioni. Tale richiesta è in linea con la

stabilità del sistema. Le informazioni richieste riguardano: aspetti contabili ma anche non

contabili, con cui si mira a conoscere l'ammontare totale dei crediti erogati. Dentro la banca

a tal proposito sono infatti organizzate struttura che periodicamente registrano questo tipo di

informazioni che poi inviano alle autorità di vigilanza. Tale lavoro ha anche un secondo

importante risvolto perché, come già accennato, permette alla banca di svolgere in prima

persona un controllo sull'andamento dell'attività bancaria; posizione creditizia, con

riferimento alla centrale dei rischi che rappresenta un importante strumento perché permette

di verificare la posizione del merito crediti di un determinato soggetto; flusso di ritorno, al

fine di far avere alla banca d'Italia il quadro completo sulla situazione e quindi verificare

certe anomalie nella mia attività (verifico, ad esempio, la posizione della mia banca e come

Dettagli
Publisher
A.A. 2014-2015
37 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/11 Economia degli intermediari finanziari

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher MAGII11 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia delle aziende di credito e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Fandella Paola.