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GLI STATI UNITI

9.

I due secoli del 1776 al 1976 evidenziano il passaggio da piccolo paese, desideroso di

rimanese fuori dagli affari mondiali dopo essersi liberato dal dominio coloniale inglese, al

suo coinvolgimento lento ma costante nel contesto internazionale. I tratti caratteristici di

questa transizione sono:

Non c’era aristocrazia né classe inferiore, salvo gli schiavi nel Sud. Cioè a dire la

 composizione sociale del paese era essenzialmente borghese

Grandi distese di terra su cui lavorare

 Immigrazione massiccia a metà del XIX dall’Irlanda, Germania e dai paesi

 dell’Europa sud orientale

Dopo la crescita iniziale trainata dalle esportazioni do legname, tabacco, cotone e

 zucchero, la decisione di impegnarsi nella sostituzione delle importazioni, con dazi

a protezione dell’industria, rappresentò ulteriore motivo di disaccordo tra Nord e

Sud il che condusse alla guerra civile degli anni sessanta dell’800

Inizio degli investimenti esteri in industrie ad alta intensità di lavoro

 Diffusione delle ferrovie

 Monopoli e guerre ai monopoli

 Coinvolgimento negli affari internazionali

 Entrata nella prima guerra mondiale

 Introduzione di tecniche di produzione di massa

 Affermazione dell’elettricità e automobile e sviluppo urbano e industriale

 Crollo del mercato finanziario nel 1929

 Dopo la seconda guerra mondiale leadership nell’economia mondiale

 23

Firma dell’accordo generale sulle tariffe e il commercio e assistenza per i paesi del

 terzo Mondo

Politica di contenimento del blocco dei paesi socialisti con la guerra fredda

Dopo la seconda guerra mondiale l’atteggiamento statunitense fu di ruolo centrale fino al

1971 quando cominciò a cedere. L’età dell’oro dal 1945 o 1950 ha visto incontrastato

predominio americano.

Ci furono notevoli eccellenze nelle importazioni nel1991 per le automobili ed altri beni di

consumo durevole. L’industria automobilistica ha fatto sostanziali progressi grazie al

ridimensionamento ossia al licenziamento di una grande quantità di quadri intermedi e di

personale assunto per la supervisione e chiudendo le sedi improduttive. Tra le spiegazioni

del declino intervenuto a partire dagli anni sessanta ci sono, oltre alla cattiva gestione, gli

shock esterni, come l’aumento dei prezzi del petrolio nel 1973 e nel 1979 per iniziativa

dell’OPEC, l’esplosione dell’inflazione degli anni settanta che portò le imprese a

economizzare sui loro programmi di ricerca e sviluppo; e lo spostamento dell’attenzione

americana verso la finanza, con il maggiore coinvolgimento nei prestiti a breve, e con la

tendenza a comprare e vendere attività finanziarie piuttosto che beni di consumo e servizi.

Una spiegazione del declino della produttività è fornita dal rallentamento dell’investimento

interno negli Stati Uniti. In parte questo dipende dalla tendenza delle grandi società

americane a investire all’estero, anche se questo dovrebbe essere compensato in parte

dagli investimenti stranieri che arrivano nel paese. Il risparmio delle imprese disponibile

per l’investimento negli Stati Uniti può essere leggermente diminuito. Più significativo è il

movimento verso il basso del risparmio familiare. Parte del calo del risparmio per la

popolazione a redditi più bassi è il risultato delle difficoltà prodotte dall’inflazione,

soprattutto con l’aumento dei prezzi dell’istruzione e assistenza medica. Le diseguaglianze

crescenti nella distribuzione del reddito avrebbero dovuto produrre un aumento dei

risparmi nelle fasce ad alto reddito ma non sembra che questo sia successo. Il programma

di riduzione delle imposte del presidente Reagan nel 1981 intendeva promuovere il

risparmio e gli investimenti ma fallì. Il reddito non destinato alle imposte sembra essere

stato speso in consumi (seconde e terze case, viaggi, macchine e gioielli). Una parte del

risparmio fu mantenuta in forma liquida per commerciare in attività finanziarie.

Esiste una efficace teoria del consumo, il modello del ciclo di vita, secondo cui le famiglie

risparmiano da giovani e spendono da vecchie, mentre il reddito prima aumenta e poi cala.

Tale modello si applica bene alla teoria del ciclo di vita di un paese, ma è difficile applicarlo

alle famiglie. Ma se è difficile applicare l’ipotesi del ciclo di vita alla famiglia americana non

è cosi per gli Stati Uniti nel suo complesso. Il paese ha risparmiato molto durante il

sostenuto sviluppo della maturità e risparmia meno man mano che invecchia. Una terza

causa del declino dei risparmi è stata l’esplosione del deficit del bilancio federale. La cosa

si è verificata malgrado la massiccia riduzione delle imposte nel 1981, che aveva l’intento

di creare risparmio e investimenti, di fare crescere il reddito nazionale e in tal modo

aumentare il gettito fiscale nonostante le riduzioni delle aliquote.

Le spese per assistenza medica e pensioni continuarono a crescere mentre la spesa

militare o per la difesa non diminuiva, anzi aumentava. Il crollo dell’Unione sovietica però

24

ha destabilizzato molte zone del mondo, come la ex Jugoslavia e per un certo periodo

anche il Medio Oriente. Inoltre una certa resistenza a ridurre le spese militari veniva dalle

località interessate. L’ambizioso programma Clinton per la riduzione del deficit fu

approvato dal Senato nel 1993 solo grazie al voto del Presidente del Senato. Era stato

difficile votare per la riduzione delle tasse nel 1981 ma si rivelò difficile rovesciare quella

tendenza, malgrado fosse stato dimostrato che l’azione precedente era sbagliata. Una

seconda crisi si verificò quando il Congresso bocciò il piano per la sanità del Presidente

Clinton che prevedeva che si finanziasse con le imposte l’assistenza sanitaria per tutti,

compresi coloro che non avevano contributi sociali.

Esiste un fattore dinamico che induce ad associare continui miglioramenti della produttività

e innovazioni continue che portano a maggiori esportazioni con un miglioramento nella

bilancia dei pagamenti. Una nuova esportazione migliora immediatamente la bilancia dei

pagamenti. Può succedere che una nuova innovazione si accompagni ad un nuovo

surplus transitorio delle esportazioni e così via. Viceversa in un’economia che sta

perdendo il proprio vantaggio, i deficit transitori accumulati finiscono per peggiorare il

saldo delle partite correnti.

Kindleberger ritiene che il modello dell’assorbimento (absorption) che lega le partite

correnti alla differenza tra il risparmio totale e l’investimento produttivo sia il fattore

principale.

Insieme al declino del tasso di incremento di produttività si è assistito ad un forte

movimento verso la finanza. Il fenomeno non è nuovo: le città – stato italiane passarono

dal commercio e dall’industria alla finanza: Bruges, Anversa, Amsterdam e Londra, fecero

la stessa cosa. L’interesse americano per la banca fu precoce. Ci sono state ondate

speculative nei confronti delle società immobiliari, del debito del Terzo Mondo e dei fondi

pensione. Per mercanti e imprenditori è difficile accumulare fortune del tipo di quelle dei

banchieri. Le difficoltà crescono quando ci sono di mezzo rendite consistenti. Le frequenze

televisive in passato erano concesse gratuitamente a chi le richiedeva, che poteva

arricchirsi con i guadagni della pubblicità televisiva. Con il tempo i proprietari delle squadre

sportive hanno alzato i prezzi delle concessioni alle stazioni televisive che volevano

riprendere le partite, finendo per percepire una notevole parte dei profitti. Il gioco di

squadra perse punti rispetto a quello individuale negli sport popolari e nacque il sistema

degli agenti, per cui uno poteva mettere all’asta le sue prestazioni dopo un periodo di

prova. Il gioco di squadra andò decadendo non solo nello sport ma anche negli affari e

nelle professioni. Ad es. negli studi legali era normale essere sottopagati. Negli anni

ottanta negli Stati Uniti i soci giovani degli studi legali si battevano per ottenere il massimo

e se non lo ottenevano si staccavano dalla società per fondarne un’altra. Lo star system

penetrò anche nel mondo accademico con la concorrenza per avere i ricercatori migliori

che venivano attratti non solo con offerte salariali ma anche con sconti sui compiti loro

affidati, come ad es insegnamento e compiti amministrativi. L’attenzione si concentrò sul

reddito nel breve periodo piuttosto che sulla crescita nel lungo. Il sistema fiscale distorceva

la distribuzione delle risorse. La preoccupazione per il reddito e la ricchezza inoltre

incoraggiò il gioco in borsa da una parte e le truffe o illeciti dall’altro. 25

Il declino del lavoro in squadra e la possibilità che gli scrupoli morali vadano attenuandosi

inducono a porsi la domanda se gli Stati Uniti non stiano diventando una società

fortemente polarizzata, meno disposta ai compromessi tra classi, razze e fasce di reddito.

Il divario sempre più profondo tra ricchi e poveri diminuisce la coesione sociale. La

resistenza dei bianchi poveri rispetto a scelte come l’eliminazione delle discriminazioni

nelle scuole e gli sforzi a favore dell’integrazione razziale in genere, si inseriscono nel

quadro dell’antipatia tra neri e irlandesi a Boston, neri e coreani a Los Angeles. La

coesione sociale esistente ai tempi del Piano Marshall è svanita e gli atteggiamenti sono

più rigidi, intolleranti e sclerotici.

Negli anni Cinquanta prima il governo statunitense e poi il mondo intero cominciarono a

distinguere fra crediti statunitensi nei confronti del resto del mondo e crediti del mondo nei

confronti degli Stati uniti. Alcuni economisti sostengono che gli Stati Uniti agivano come

banca per il resto del mondo, investendo all’estero denaro che in parte era usato per

comprare beni e servizi e in parte per migliorare la liquidità dei debitori. Come banca gli

Stati Uniti non erano in disavanzo.

Le autorità statunitensi adottarono una serie di misure per fare dipendere l’aiuto agli altri

paesi dalle esportazioni di prodotti americani e per ridurre le uscite di capitali. Nessuna di

queste misure si rivelò efficace e i mercati finanziari e mondiali furono alimentati da

molteplici canali; tamponarne uno era lo stesso che spingere gli altri a correre più veloci. A

metà degli anni sessanta finalmente il Tesoro statunitense accettò il programma di

potenziamento del Fondo monetario internazionale con la creazione dei diritti di prelievo,

chiamati anche “oro di carta” che potevano essere utilizzati per ricostruire l’equilibrio a

scala internazionale. Un ulteriore cambiamento si

Dettagli
Publisher
A.A. 2014-2015
32 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/07 Economia aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Stey2j di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia aziendale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Brescia o del prof Canziani Arnaldo.