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AZIENDA COME SISTEMA STRUTTURA E FUNZIONAMENTO
Le risorse riguardano una dimensione strutturale, mentre le attività e i processi si riferiscono all’insieme delle
operazioni compiute e rappresentano la dimensione dinamica: la gestione. Queste sono tutte strettamente
interconnesse. La struttura costituisce, infatti, la base dalla quale scaturiscono le operazioni e queste
alimentano, modificano e utilizzano la struttura medesima creando un intreccio dinamico tra struttura e
operazioni.
La struttura, insieme delle risorse e dei fattori produttivi, è frutto di operazioni che si fondano su scelte e
decisioni, con lo scopo di costruire un complesso nel quale le relazioni tra esse contano più dei fattori e delle
risorse stesse. Le operazioni aziendali sono strettamente connesse e i legami sono sia temporali che
spaziali: si succedono senza soluzione di continuità e sono simultanee; ecco che nasce l’esigenza di
coordinarle. L’azienda, attore fondamentale del mondo economico, svolge attività ed è portatrice di una
propria finalità (diverse dall’obiettivo dei soggetti economici) -> L’AZIENDA HA COME FINALITA’ SE
STESSA. La ricchezza si realizza nel momento in cui il valore degli output (stabilito sui prezzi di mercato)
supera il valore degli input. Così si crea un equilibrio economico, obiettivo di tutte le operazioni orientate e
coordinate in questa direzione. Un sistema è un complesso di relazioni tra gli elementi della struttura
aziendale, la struttura e le operazioni, le operazioni tra di loro, l’azienda e ambiente esterno. Un sistema è in
costante cambiamento e la sua essenza è espressa dalle operazioni che hanno origine nel passato, si
concretizzano e trovano compimento nel presente e si proiettano nel futuro.
L :
A PROSPETTIVA SOGGETTIVA I CRITERI DISCRIMINANTI
La qualità delle relazioni sono fondate sulle scelte e le decisioni del soggetto economico, prese sulla base di
tre criteri:
• Visione sistemica: l’azienda è un aggregato di persone che opera in modo coordinato per il
raggiungimento di una finalità: l’equilibrio economico. Se il soggetto economico è dotato di una forma
mentis, riuscirà ad avere una visione globale, sinestetica e sistemica, vale a dire, concepirà l’azienda
come un insieme di parti in un tutto;
• Autonomia: L’autonomia decisionale del soggetto economico (senza la quale non sarebbe possibile il
raggiungimento della finalità) è una condizione essenziale e irrinunciabile. Autonomia ed equilibrio
economico, inoltre, sono strettamente connesse: il raggiungimento non occasionale delle condizioni di
equilibrio economico fanno sì che l’azienda non debba ricorrere al sostegno di entità e di economie
esterne a essa per la sopravvivenza, e quindi garantiscono che le finalità proprie di tali entità non
interferiscono nel processo decisionale.
• Economicità: è un criterio ispirato alla convivenza economica che abbraccia la complessità del sistema
azienda e prende in esame le molteplice variabili di volta in volta significative. È ravvisabile, inoltre, un
legame tra economicità ed equilibrio economico: la prima infatti è il prerequisito essenziale per il
raggiungimento dell’equilibrio economico medesimo. Infatti, l'impresa rispetta tale principio quando
riesce a raggiungere due equilibri:
Economico: i ricavi devono essere maggiori dei costi. Se i ricavi sono superiori dei costi, allora sono
o in equilibrio economico, ossia la mia azienda produce dei profitti.
Monetario: é la differenza tra le entrate e le uscite. Le entrate devono essere maggiori delle uscite
o per essere in equilibrio monetario.
Un equilibrio impatta l'altro, sono interconnessi tra di loro. Nel medio lungo periodo inficia l'equilibrio
economico.
Il reddito é la differenza tra ricavi e costi.
Il ricavo é il prezzo a cui vendo la merce, anche se non incasso ancora nulla. Il ricavo é sinonimo di
fatturato.
Quando invece alla consegna della merce corrisponde il pagamento della merce, allora i ricavi
corrispondono alle entrate. Le entrate sono quelle che effettivamente incasso.
Lo scollamento tra ricavi e entrate, costi e uscite genera il fabbisogno finanziario; il fabbisogno
finanziario va coperto, e dunque si lavora con le banche, e ciò costa sotto forma di interessi passivi
(costituiscono un costo).
Però é chiaro che se non sono in grado di ripagare la banca, la mia azienda non é più autonoma.
Per raggiungere l'equilibrio economico, la mia azienda deve essere dal lato dei costi efficiente e dal lato
dei ricavi efficace. Il concetto di efficienza é il concetto di ridurre un certo numero di input per ottenere lo
stesso output remunerando le risorse congruamente.
L'efficacia é raggiungere il fine, dare ai clienti quello che stanno cercando.
I MODELLI DI RAPPRESENTAZIONE DEL SISTEMA AZIENDA
Esistono modelli che rappresentano l’azienda come un insieme di variabili strutturali, comportamentali e
risultanti che evidenziano i legami esistenti tra le parti che formano il sistema aziendale.
Il modello input-output rappresenta l’azienda mediante i legami che esistono tra struttura (variabili
struttirali), operazioni (attività e variabili comportamentali) e risultati.
• La struttura riguarda l’insieme dei fattori produttivi e delle risorse;
• L’attività riguarda l’insieme delle decisioni e operazioni poste in essere dall’azienda;
• I risultati: riguardano la presenza di un margine positivo tra valore degli output e degli input e
l’accumulazione o meno delle risorse necessarie per la vita aziendale.
Da una parte la struttura è la base dalla quale partono le operazioni che nel momento in cui si realizzano,
trasformano la struttura stessa sia perché alcuni fattori produttivi sono utilizzati e quindi trasformati in
prodotto finito, sia perché le operazioni poste in essere alimentano processi di accumulazione di risorse
intangibili. Dall’altra dalle operazioni scaturiscono i risultati che hanno un impatto sulla modalità di
svolgimento delle operazioni future e sui processi di accumulazione di risorse.
I - :
L MODELLO INPUT OUPUT UN APPROCCIO EVOLUTIVO
Questo modello però ha tratto maggiori benefici attuando una distinzione tra:
• Attività strategica: complesso delle decisioni e operazioni che in modo diretto hanno come oggetto
l’acquisizione e la modificazione della struttura, ovvero investimenti (acquisto un impianto, un marchio,
un brevetto ecc.);
• Attività operativa: insieme delle decisioni e delle operazioni che mirano allo sfruttamento della struttura
(acquisto e trasformazione delle materie prime, vendita dei prodotti finiti ecc.).
Le relazioni (figura 6.2) sono le seguenti:
1. La struttura influenza l’attività operativa fornendo fattori produttivi e le risorse necessarie allo
svolgimento delle operazioni;
2. La struttura determina le condizioni all’interno delle quali le decisioni e le operazioni strategiche hanno
luogo;
3. L’attività strategica determina le linee entro cui l’attività operativa ha luogo;
4. L’attività strategica determina i processi di accumulazione dei fattori produttivi e delle risorse;
5. Le decisioni e le operazioni di natura operativa offrono informazioni utili per alimentare le decisioni
strategiche;
6. Lo svolgimento delle operazioni alimenta l’acquisizione di risorse di natura immateriale;
7. I risultati sono l’effetto diretto e immediato della gestione operativa;
8. I risultati influenzano l’attività operativa in quanto offrono informazioni circa la vontà delle operazioni
compiute;
9. I risultati influenzano la necessità di acquisizione di risorse e sono un input anche per l’attività strategica;
10. I risultati possono concorrere all’accumulazione di risorse critiche o alla loro distruzione.
I L MODELLO A RELAZIONI CIRCOLARI
Un altro modello che può essere usato è il modello a relazioni circolari. Qui gli elementi componenti la
struttura possono essere pensati come grandezze stock, cioè variabili-livello riferite a un dato istante nel
tempo. Le attività e i risultati invece sono grandezze flusso relative a un periodo di tempo e rappresentano le
modalità con cui la struttura si modifica nel tempo.
Sulla base di queste distinzioni, l’azienda può essere vista come un insieme di relazioni di natura circolare in
cui dalla struttura (nei rettangoli) promanano le attività (nelle ellissi) e quindi i risultati, i cui output però
modificano la struttura stessa. In questo modello le risorse primarie rappresentano la base a partire dalla
quale si pongono in essere sia investimenti tipici della gestione strategica sia le attività di
approvvigionamento, lavorazione e commercializzazione. Il patrimonio tecnico-produttivo rappresenta
l’insieme dei fattori produttivi e delle risorse immateriali tipiche e specifiche dell’attività produttiva. La
reputazione dei marchi è invece una risorsa commerciale, così come, per esempio, la disponibilità di una
rete di vendita e le abilità di natura commerciale dei dipendenti. Gli investimenti sono attività grazie alle quali
il soggetto economico influisce direttamente sulla struttura dell’azienda e di conseguenza sono considerate
strategiche. Le attività operative mirano, in prima istanza, a utilizzare la struttura, anche se tale uso ha un
impatto sulla struttura stessa, in quanto riesce ad alimentare, o meno, processi virtuosi di ulteriore
accumulazione di risorse.
In tale prospettiva, i circuiti (a), (b), (c), e (d) sono relativi principalmente all’utilizzo della struttura e
rappresentano gestione operativa, mentre i circuiti (e), (f) e (g) sono relativi alla sua costruzione e
costituiscono di conseguenza la gestione strategica.
Non è sempre semplice distinguere tra i due tipi di gestione e ciò evidenzia la natura sistemica dell’azienda,
l’importanza delle attività operative e il necessario raccordo che nel sistema azienda devono avere le attività
strategiche e quelle operative.
Capitolo 4: Gli stakeholder e la responsabilità sociale
S HAREHOLDER E STAKEHOLDER
In un’impresa sono diversi i soggetti chiamati a finanziare, pianificare e implementare un orientamento
strategico: gli azionisti, gli istituti di credito, i manager, i dipendenti, ecc. Ciascun soggetto è portatore di
interessi che non sono sempre allineati con quelli degli altri soggetti. Ecco che l’organizzazione deve
garantire che tutti i soggetti siano consapevoli che una deviazione dal proprio fine personale a favore di un
comportamento inter-soggettivo, sia di mutuo interesse. Queste problematiche confluiscono e trova