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Beni Capitale Strutturale / Attivazione
materie prime disponibilità economica
registratori di cassa immobilizzazione materiale
software immobilizzazione immateriale
hardware immobilizzazione materiale
licenze immobilizzazione immateriale
affitto edificio trimestrale - non entrano nel patrimonio
risconto attivo
gas-acqua - i servizi non sono stock
abbonamenti triennali riviste immobilizzazione immateriale
arredi immobilizzazione materiale
generi alimentari disponibilità economica
Il patrimonio aziendale è spiegato secondo la teoria dei flussi e degli stocks che introduce il concetto di stock che viene inteso come elemento patrimoniale. Il patrimonio aziendale secondo questa teoria è un aggregato di stocks, stock inteso come massa che può essere rilevata nella opportuna unità di misura in un determinato istante. Gli stock sono classificati in base alla natura del valore intrinseco di questa massa, in stock economici e finanziari.
Gli stocks economici hanno per
oggetto valore economico, quindi un valore tangibile rappresentato dai beni o attese di valore economico o attese di beni o servizi. Invece gli stock finanziari hanno per oggetto il denaro quindi moneta e attese di moneta. In questa definizione si assume anche quella fra stock effettivi e stock fittizi. Gli stock effettivi sono il valore che l'azienda ha concretamente a disposizione, mentre gli stock fittizi (convenzionali) sono stock che esprimono un'attesa di valore economico e finanziario e le attese sono contrattualmente rappresentate da diritti o obblighi. - Diritti = alias crediti, i crediti sono diritti a ricevere valore. - Obblighi = alias debiti, sono doveri, obblighi a erogare valore, sia di tipo economico che finanziario. Il patrimonio può essere studiato nella dimensione qualitativa rispetto a queste due sezioni. Il patrimonio aziendale dal lato delle fonti esprime l'origine delle risorse finanziarie, cioè monetarie, che vengono investite negli impieghi.Cioè in beni, diritti o in moneta. D'altro canto gli investimenti hanno a monte una copertura finanziaria. L'origine dei finanziamenti sono le fonti, le fonti permettono di coprire (copertura) il fabbisogno funzionario generato dagli impieghi o investimenti che rappresentano la destinazione dell'economia dell'azienda delle risorse finanziarie acquisite da terzi.
Gli impieghi o investimenti si compongono di sub aggregati che si distinguono in base alla natura del valore intrinseco, rispetto alla tempistica (a come il valore intrinseco diventerà estrinseco in relazione al tempo, cioè l'anno).
Fonti o finanziamenti
Fonti o finanziamenti comprendono gli obblighi (debiti); gli obblighi possono essere:
- economici
- finanziari
Obblighi (debiti) finanziari
Sono obblighi a erogare moneta, tuttavia ci sono dei debiti finanziari: debiti finanziari non esigibili - non vige l'obbligo del rimborso se non in casi particolari. Sono chiamati
finanziamenti con vincolo di capitale. Sono rappresentati da mezzi propri, ossia da capitale apportato in azienda dall'imprenditore proprietario, dai soci proprietari, dagli azionisti (proprietari dell'azienda) = chi apporta il denaro in azienda è in parte proprietario dell'azienda. Quindi i soggetti che apportano capitale, convogliano i propri risparmi in una economia di un'azienda, i soci sottoscrivendo il contratto sono obbligati a erogare valore in termine monetario. Il capitale apportato dai soci viene a costituire per l'azienda i mezzi propri/capitale proprio. L'addizione di Capitale proprio viene usata quando nell'azienda vi è un imprenditore unico che nomina l'azienda con il suo nome, ditta individuale in cui il proprietario è l'imprenditore. Quando invece l'azienda viene costituita in forma di società, società di persone o capitale (SRL = società a responsabilità limitata) allora i mezzi
I mezzi propri sono denominati capitale sociale. Se l'azienda assume la configurazione giuridica di una società di azioni (SPA = società per azioni) allora i mezzi propri vengono denominati capitali azionali. Sono tutte fonti con vincolo di capitale: il vincolo è dato dal contratto societario, dal contratto stipulato al momento della costituzione dell'azienda, sono i finanziamenti apportati dai soci che non devono essere rimborsati perché configurano la ricchezza propria dell'azienda, il capitale iniziale di dotazione. Non sono esigibili i capitali apportati dai soci perché sono capitale proprio di dotazione dell'azienda = sono la fonte di finanziamento interna, apportata dagli shareholders che non è sufficiente per l'avvio di una società, quindi l'azienda dovrà attingere anche da fonti esterne. Le fonti interne sono quindi rappresentate dai mezzi propri. Questo finanziamento è esigibile in casi particolari: nel
caso in cui il socio decide di recedere dal contratto/ l'azionista decide di vendere le proprie azioni / l'imprenditore decide di chiudere la propria azienda/ decesso di un socio o azionista. Fisiologicamente questi finanziamenti convincolo di capitale non sono esigibili, rimangono in azienda per tutta la sua vita ma diventano esigibili al momento in cui il proprietario decide di recidere. Nell'ottica dei proprietari questi mezzi propri sono capitali di rischio: il rischio d'impresa si configura quantitativamente e nei mezzi propri, nel capitale sociale/azionario= capitale proprio dell'azienda. È il rischio che deve sopportare il proprietario legato al fatto di aver convogliato i propri risparmi nell'attività aziendale che può andare bene o male. Se l'azienda va bene, significa che consegue dei profitti, il capitale proprio dell'azienda si accresce, quindi gli imprenditori e soci avranno dei vantaggi finanziari legati alIl rendimento dei propri risparmi nell'attività aziendale. L'utile verrà distribuito ai soci, utilizzato dagli imprenditori oppure potrà essere investito in parte o totalmente in azienda.
Il problema accade quando l'azienda chiude il bilancio con una perdita, una perdita di valore la quale riduce la ricchezza propria dell'azienda. Se l'azienda subisce una perdita i soci, gli imprenditori non avranno nessun rendimento del proprio risparmio nell'attività aziendale. Questo è il rischio d'impresa derivante dal fatto che i risparmi non generino una rendita per il proprietario.
Debiti finanziari esigibili → Le fonti di finanziamento sono fonti esterne.
Le fonti sono esterne perché sono risorse finanziarie apportate da terze economie, non dai proprietari. Esigibili significa da rimborsare. I debiti finanziari esigibili vengono chiamati anche finanziamenti con vincolo di capitale di credito (di prestito). I debiti
esigibili sono prestiti ottenuti da terze economie, le economie terze non rappresentano i proprietari dell'azienda. I debiti possono essere esigibili: - entro l'anno: I debiti entro l'anno sono debiti di funzionamento o debiti correnti, cioè debiti da rimborsare entro 12 mesi, perché lo stabilisce la contrattazione con il terzo. Dietro ogni voce contabile c'è un contratto, una relazione contrattuale. Debiti di funzionamento perché sono quelli che scaturiscono da relazioni fra l'azienda e i fornitori, la Pubblica Amministrazione ma anche con finanziatori con i quali è stato stipulato un contratto di prestito a breve termine. Sono debiti che tendono al funzionamento dell'azienda, all'attività aziendale svolta in maniera continuativa. Questi debiti nascono per transazioni produttive e commerciali con i fornitori, non perché si ha bisogno di un prestito. Ad esempio, debiti verso i fornitori quando.L'azienda ha fatto degli acquisti ma ha concordato contrattualmente che il pagamento avverrà entro 30 giorni dalla consegna della merce. Sono debiti di funzionamento anche i debiti verso l'INPS, l'erario (acconti a livello fiscale) o anche nei confronti della banca quando si affida alla banca l'obbligo di pagare bollette (rata mutuo) oltre l'anno, per i quali sussiste l'obbligo di un rimborso graduale/rateale in cui il rimborso è contrattualmente superiore a 12 mesi. I debiti esigibili oltre l'anno sono chiamati anche debiti di finanziamento o debiti consolidati perché il debito sussiste nel patrimonio dell'azienda per oltre un anno, quindi debito consolidato nel senso che bisogna rimborsare per un arco temporale pluriennale. Ad esempio un mutuo bancario che prevede un certo piano di rateizzazione con gli interessi stipulato tra l'azienda e la banca, l'ente erogatore di risorse finanziarie (mutuo passivo).
Abbiamo trovato 3 sub aggregati di fonti o finanziamenti:
- Capitale di rischio → Mezzi propri
- Debiti di finanziamento → Debiti consolidati
- Debiti di funzionamento → Debiti correnti
Stato patrimoniale al 31/12
Impieghi o investimenti Fonti o finanziamenti
- immobilizzazioni immateriali → Mezzi propri
- immobilizzazioni materiali → Debiti consolidati → rendita anticipata
- immobilizzazioni finanziarie pluriennali
- disponibilità economiche → Debiti correnti → obblighi finanziari, obblighi economici a breve termine
- disponibilità liquide
TOT IMPIEGHI TOT
Obblighi (debiti) economici
L’analisi dei debiti economici non introduce nessun altro aggregato.
Guardando il piano cartesiano, sull’asse delle ascisse, tempo, scandito in anni solari (cioè in esercizi); sull’asse delle ordinate c’è il valore economico.
1. L’azienda al 31/12/2020, l’anno del bilancio in cui vige lo stato patrimoniale,
L'azienda ha l'obbligo di erogare valore economico entro l'anno, altrimenti si tratta di un debito economico a breve termine chiamato rendita anticipata o risconto passivo.
Nel caso in cui l'azienda abbia incassato a dicembre l'affitto di gennaio e febbraio 2021, si tratta di una rendita anticipata. In questo caso, l'azienda ha l'obbligo di cedere l'utilizzo del proprio bene al cliente, ma ha delle risorse monetarie in anticipo che può investire.
Il risconto passivo rappresenta una fonte di incasso anticipato che si potrà investire nell'acquisto di beni. Si tratta di un debito economico a breve termine e viene incluso nell'aggregato dei debiti correnti.
Se la rendita anticipata supera i 12 mesi, allora si tratta di una rendita anticipata pluriennale perché l'azienda ha l'obbligo, alla fine del contratto, di concedere all'affittuario
l'utilizzo dell'immobile dopo due anni