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LE VARIABILI DI INPUT

ORGANISMO PERSONALE: l’insieme unitario delle persone che con il proprio lavoro

partecipano stabilmente allo svolgimento dell’attività aziendale. L’insieme delle persone è un

organismo, un sistema, non un’accozzaglia disordinata. Sono quelle persone che con il proprio

lavoro. L’organismo personale è la gente che sta all’interno dell’azienda, qualunque sia il suo

livello. Quando si studia un’azienda bisogna capire le funzioni delle singole perone che

costituiscono l’organismo. Bisogna guardare alcuni elementi fondamentali per capire al meglio:

• Variabili individuali: per capirle bisogna partire dallo studio delle singole caratteristiche

delle singole persone. Tra queste persone ce ne sono alcune che hanno più importanza.

1. I valori: quando assumo una nuova persona, mi interessa sapere i valori di questa,

cosa le interessa per vedere se i suoi valori sono corrispondenti con quelli

dell’azienda. Se una persona lavora bene, ma per la sua mancanza di valore fa danni

in azienda, va cacciata. Ovviamente i valori non bastano perché se ci sono questi, ma

la persona non lavora bene, va cacciata di nuovo.

2. I bisogni: le persone sono importanti, oltre per quello che danno, per quello che si

aspettano di ricevere. Se le loro aspettative non sono soddisfatte, se ne possono

benissimo a lavorare per qualche competitor. Sarebbe quindi questa una perdita per

l’azienda. La piramide di Maslow è un sistema schematico per rappresentare i

bisogni.

- Realizzazione

- Stima

- Socialità

- Sicurezza: ambiente di lavoro, presenza di una normativa.

- Elementari: fame sete, soddisfacibili attraverso beni acquistabili con

remunerazioni monetarie.

3. Le competenze professionali: qualsiasi sia il ruolo della persona, sono importanti le

sue competenze. Ce ne sono di due tipi:

8 - Competenza tecnica, professionale: ognuno deve imparare un mestiere, deve

saper fare qualcosa. Deve imparare fino in fondo almeno una cosa. Non potendo

fare tutto, dobbiamo andare in fondo alle cose che già abbiamo. La competenza

può essere di mestiere (l’applicarsi nella produzione) o di business (cercare le

persone che possano fare questo lavoro).

- Competenze manageriali: come una persona gestisce il proprio ruolo in

azienda, che sia esso esecutivo, di coordinamento o direttivo. Sono le

competenze che ha chi impara a gestire un’azienda.

• Variabili sociali: non contano però soltanto le caratteristiche delle singole persone, ma

anche come queste persone si trovano tra di loro, si tratta del clima aziendale.

• Dimensioni: il tema della dimensione dell’organismo personale è evidentemente

fondamentale. Si pensi ad esempio quando un’azienda ricorre ai tagli del personale. Il

personale è un organismo che costa. Oltre ad avere un grande impatto economico, la

dimensione e l’organizzazione dell’organico riveste anche una notevole importanza riguardo

alla socialità. Le dimensioni dell’organismo personale sono determinate da:

- Livelli di automazione dei processi economici.

- Competenze professionali dei prestatori di lavoro.

- Volume di lavoro contrattualmente pattuito.

- Qualità attesa dei risultati.

- Investimenti in funzione di sviluppo.

- Livelli attesi di efficienza dei processi economici.

• Dinamismo: le persone non sono delle cose, ma vivono. L’organismo non deve essere visto

come qualcosa di statico, ma di dinamico, qualcosa in continuo movimento.

• Flessibilità: se la finalità di un’azienda è di soddisfare i bisogni di clienti o fornitori, deve

essere flessibile, adattarsi ai bisogni di un cliente.

PATRIMONIO

La contabilità ha come scopo di misurare il valore del patrimonio. Il patrimonio è l’insieme dei

mezzi di varia natura. Le imprese per poter fare attività economica hanno bisogno di condizioni di

produzione (risorse e variabili input) e consumo NON personali, poiché fanno parte dell’organismo

personale.

Abbiamo due tipi di condizioni di produzione. Le aziende non usano per forza risorse interne, ma

anche risorse di terzi (fattori produttivi di terzi).

• Condizioni di pertinenza dell’istituto (vedi Ferrari che produce tutto all’interno della propria

fabbrica).

• Condizioni non di pertinenza (l’ambiente, fattori produttivi portati all’azienda da fornitori

terzi).

Possiamo quindi riassumere la definizione di patrimonio:

Il patrimonio di azienda è l’insieme dinamico e unitario delle condizioni di produzione e di

consumo NON PERSONALI, di pertinenza dell’azienda, in un dato momento.

Il patrimonio è in un dato momento, perché se vogliamo analizzarlo, dobbiamo per forza

identificarlo solo in un dato momento, sapendo che questo patrimonio è in continuo mutamento

(insieme dinamico), e che quindi in un altro momento sarà diverso.

Le principali condizioni di produzione:

Lavoro. Quello che l’operaio produce non diventa suo, ma fa sempre parte dell’azienda,

o andando a far parte del suo patrimonio.

9 Immobilizzazioni tecniche materiali, definite anche beni a lento ciclo di utilizzo

o (materiali). Beni che stanno dove sono per diverso tempo e possono essere utilizzati per

diversi anni, ad esempio le macchine, gli edifici, etc.

Immobilizzazioni tecniche immateriali. Ad esempio la licenza per operare in un

o determinato luogo, una volta che ce l’ho, mi rimane sempre, quindi è un’immobilizzazione,

ma immateriale. Un’altra immobilizzazione immateriale è ad esempio il marchio di

un’azienda.

Le immobilizzazioni tecniche possono essere classificate secondo più criteri:

1. ORIGINE

- Esogene

- Endogene

2. NATURA

- Materiali

- Immateriali

Materie prime.

o Servizi privati.

o Servizi pubblici.

o Beni liberi.

o Mezzi monetari.

o 23/10/2012

Le aziende nascono vuote. Per operare devono ricevere risorse dall’esterno, specialmente soldi, da

terzi o soci. I soldi che l’azienda deve restituire si chiamano finanziamenti. Ciò che l’azienda ha,

visto che ha ricevuto (soldi, beni, diritti, etc.) viene chiamato ATTIVITÀ. PASSIVITÀ è il nome

che viene dato ai soldi (debiti) che deve restituire ai terzi. I soldi che deve restituire alla proprietà

vengono chiamati PATRIMONIO NETTO (o capitale proprio, o capitale di funzionamento) ovvero

quello che rimane all’azienda, risultato della differenza del PATRIMONIO TOTALE meno quello

che deve restituire ai terzi. Più semplicemente ATTIVITÀ – PASSIVITÀ. Il resto non è

dell’azienda, bensì della proprietà. Tutto ciò che l’azienda ha è uguale a tutto quello che deve

restituire (ai terzi e ai proprietari). Il patrimonio di un’azienda è continuamente dinamico. Il

patrimonio netto non rimane costante nel tempo, ma varia perché l’azienda riceve dei soldi dalla

proprietà, e quelli li deve restituire. Alla proprietà non dovrà però restituire solo ciò che avrà

ricevuto, ma anche quello che ha prodotto in più rispetto all’inizio. In caso contrario se ha distrutto

il patrimonio, dovrà restituire ciò che ha distrutto. Quindi:

PATRIMONIO NETTO INIZIALE + RISULTATO D’ESERCIZIO = PATRIMONIO NETTO

FINALE

Il RISULTATO D’ESERCIZIO è appunto il risultato di quello che l’azienda ha prodotto nella sua

storia. I fattori produttivi sono acquisiti per essere usati, bene o male. Se usati male si consumano,

non producono niente e il patrimonio netto prima o poi finirà. Se invece le consuma bene, dal

consumo ne nascerà un valore che andrà infine ad aumentare il patrimonio netto. Tutto ciò fa

inevitabilmente variare il patrimonio netto, che varia in base al rapporto tra ciò che abbiamo

consumato e prodotto. Tutte le volte che abbiamo un consumo di fattore produttivo, si riduce il

patrimonio netto, quindi l’azienda avrà meno da restituire ai terzi, nonostante questi abbiano tutto il

diritto di ricevere esattamente quanto hanno dato all’azienda. Se di 50 che l’azienda riceve, ne perde

o ne investe male 10, quello che avrà da restituire sarà solo 40. Il fornitore però ha tutto il diritto di

richiedere 50. Quando c’è un consumo di attività, varia il patrimonio netto, quindi l’azienda ha

meno soldi da restituire. Questa riduzione di patrimonio netto si chiama COSTO. Se però da quello

che consumo, si genera un valore (ex. farina -> pane), si verifica un AUMENTO DEL

PATRIMONIO NETTO, detto RICAVO D’ESERCIZIO.

10

La differenza tra RICAVI e COSTI si chiama RISULTATO D’ESERCIZIO.

I RICAVI D’ESERCIZIO sono le variazioni positive di patrimonio netto conseguenti ai benefici

espressi in moneta, che l’azienda ottiene dalle vendite di beni e servizi.

L’EQUAZIONE DI BILANCIO è quindi la risultante delle equazioni:

ATTIVITÀ = PASSIVITÀ + PATRIMONIO NETTO

o PATRIMONIO NETTO FINALE = PATRIMONIO NETTO INIZIALE + RISULTATO DI

o ESERCIZIO

RISULTATO DI ESERCIZIO = RICAVI – COSTI

o

E può essere scritta in diversi modi:

ATTIVITÀ = PASSIVITÀ + PATRIMONIO NETTO INIZIALE + RISULTATO

 D’ESERCIZIO.

ATTIVITÀ = PASSIVITÀ + PATRIMONIO NETTO INIZIALE + RICAVI – COSTI

 ATTIVITÀ – PASSIVITÀ – PATRIMONIO NETTO INIZIALE = RICAVI – COSTI

Le attività sono costituite da beni monetari, o materiali che possono essere a lento o veloce ciclo di

utilizzo.

SCRITTURA DI ESERCIZIO (convenzioni)

La contabilità rileva soltanto le operazioni esterne, ovvero gli scambi tra impresa e terzi.

o In contabilità le registrazioni vengono effettuate a fronte di documenti contabili (fatture,

o contabili bancarie, etc.)

I beni a veloce ciclo di utilizzo vengono considerati come già consumati.

o I beni a lento ciclo di utilizzo si considerano come consumabili nel tempo.

o 24/10/2012

Scopi della contabilità: dare valore al patrimonio e tenerne sotto controllo le variazioni istante

per istante. Il patrimonio è: il valore di tutto quello che l’impresa ha, meno tutto quello che

deve restituire ai terzi. La modalità migliore per eseguire questo compito è di tener monitorato

costantemente tutto ciò che lo fa variare, ma non possiamo farlo ogni volta, altrimenti passeremmo

tutto il tempo a valutare. Bisogna effettuare un’azione mirata, focalizzata, sugli elementi presi in

esame. Questo riduce la quantità di lavoro necessario per ottenere il risultato finale, ovvero la

“fotografia” del patrimonio. Gli elementi da contare soprattutto sono gli scambi con gli esterni

Dettagli
A.A. 2012-2013
15 pagine
5 download
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/07 Economia aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher federico.lanfranco di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia aziendale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Colli Lanzi Stefano.