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Flessibilità ed elasticità rappresentano le potenzialità degli impianti di variare le proprie
modalità applicative. Queste proprietà sono importanti nel limitare il rischio di un mancato o
non pieno recupero dei mezzi monetari investiti. A tale rischio contribuisce il fenomeno
dell’obsolescenza**;
La specializzazione riguarda la dedizione esclusiva dei Fpp allo svolgimento di specifiche
operazioni;
**L’obsolescenza ha prevalentemente due origini:
1. La prima origine è di tipo interno ed è indicata come “obsolescenza tecnica”. Essa causa
l’esaurimento delle potenzialità produttive del fattore che non è più in grado di svolgere
adeguatamente la propria funzione.
2. La seconda è di tipo esterno ed è indicata come “obsolescenza tecnologica”. Essa deriva dal
processo tecnologico e scientifico che determina l’introduzione nell’ambiente di riferimento e
l’adozione da parte dei concorrenti di nuovi fattori e processi produttivi generatori di risultati economici
superiori (innovazioni di processo). Questo fenomeno è rilevante nei moderni sistemi economici poiché
determina una crescita delle condizioni d’incertezza e di rischio per le aziende.
I fattori produttivi correnti (Fpc)
Possono essere materiali (merci, semilavorati, componenti, imballaggi, materiali di consumo,
carburanti,…) o immateriali (servizi di trasporto, telefonici, di consulenza, manutenzione,…). Con
particolare riferimento a quelli materiali, la parte di essi utilizzata nell’esercizio compare tra i costi di
esercizio, mentre quella impiegata nei cicli non giunti al termine nell’esercizio compare tra le
rimanenze finali.
Generalmente i Fpc vengono ritenuti portatori di un minore livello di rischio, perché realizzandosi
direttamente sui mercati finali mediante la vendita di beni in cui sono incorporati, possono rientrare
come mezzi monetari nella disponibilità dell’azienda nel breve termine.
Particolare importanza per i Fpc assume il processo di approvvigionamento, che deve minimizzare
gli eccessi di scorte evitando però anche il verificarsi di deficienze nelle disponibilità (rottura delle
scorte).
La dinamica del sistema della operazioni aziendali
Il sistema delle operazioni aziendali viene articolato in tre sub-sistemi relativi ai processi di:
- Approvvigionamento dei fattori produttivi (rivolto all’esterno)
- Produzione (rivolto all’esterno)
- Collocamento dei beni/servizi realizzati (rivolto all’interno dell’azienda)
È importante sottolineare che essi sono connessi secondo una logica sequenziale (senza uno non si
possono realizzare gli altri), e per questo si parla di “circolarità delle operazioni aziendali”.
Al fine di rendere completa la descrizione del sistema delle operazioni aziendali risulta importante
descrivere la ”dinamica dei processi” di cui esso si compone, riassumibili in:
a) Aspetto fisico-tecnico, determinato dai flussi fisici di beni;
b) Aspetto monetario, rappresentato dai flussi di denaro e di valori assimilati al denaro;
c) Aspetto economico, che indaga le cause economiche della variazione di ricchezza
determinata da taluni movimenti fisici e monetari relativi all’acquisto dei fattori produttivi e alla
vendita dei prodotti/servizi realizzati;
I processi di approvvigionamento
Il regolamento degli scambi con i fornitori dei fattori produttivi può verificarsi:
- Immediatamente con una corrispondente uscita di mezzi monetari (regolamento immediato);
- Tramite accensione provvisoria dei debiti nei confronti dei fornitori con una successiva
corrispondente uscita di mezzi monetari (regolamento differito);
Il processo di approvvigionamento si sintetizza in flussi fisici in ingresso di beni e servizi e in flussi
monetari e finanziari in uscita. Affinché essi si svolgano in modo efficiente, è necessario il supporto di
ulteriori flussi, rappresentati da informazioni e conoscenza e caratterizzati da bidirezionalità e
continuità che operano a livello inter- / intra-impresa.
I processi di produzione
L’attività di produzione, sia di beni che di servizi, riguarda i processi di trasformazione dei
fattori di produzione (input) in beni/servizi (output).
Conviene, a questo punto, soffermare l’attenzione su alcune peculiarità dei beni/servizi utili al processo
Beni Servizi
Impossibilità di trasporto/immagazzinamento
Possibilità di trasporto/immagazzinamento simultaneità tra erogazione e consumo
Gestione delle quantità (scorte, giacenze,…) Impossibilità di accumulare scorte o giacenze la
svincolare le fluttuazioni della domanda produzione varia in funzione della domanda
Controllo preventivo qualità La simultaneità tra produzione e consumo
riparazione/sostituzione dei prodotti difettosi prima impedisce controlli preventivi il servizio deve
della consegna al cliente sempre espletarsi correttamente
Valutazione oggettiva delle prestazioni Difficoltà di codificare ex-ante l’output del prodotto
Principali tipologie di processo di produzione:
Produzioni unitarie: si lavora un prodotto svolgendo tutte le operazioni necessarie alla sua
realizzazione ed avvalendosi generalmente di pochi strumenti ed eventualmente di macchine
poco complesse. Il prodotto risulta essere “unico”, personalizzabile in base alle esigenze del
cliente (es: azienda artigiana);
Produzioni in serie (piccole, medie, grandi): è necessario disporre, per fronteggiare la
varietà richiesta dal mercato, di impianti aventi flessibilità tecnica, ovvero la capacità
tecnico-funzionale di passare dalla produzione di una determinata famiglia di prodotti a un’altra
in tempi contenuti e a costi limitati;
Produzioni continue o di processo: realizzate in impianti molto complessi e di grandi
dimensioni, il cui esercizio deve essere svolto in modo continuo, possibilmente senza
interruzioni, per evitare perdite di produttività.
Questa classificazione è correlata a due concetti fondamentali: produttività e varietà. Tra di esse
esiste una relazione inversa, per cui all’aumentare della varietà la produttività diminuisce.
Le operazioni di collocamento
Parimenti ai processi di approvvigionamento, anche quelli di collocamento hanno carattere
interfunzionale. In tutte le aziende sono presenti processi di collocamento poiché senza questo
momento delle gestione l’azienda non potrebbe concretizzare la soddisfazione dei bisogni umani. Le
imprese per loro specifica natura collocano sul mercato la loro produzione, cedendo quest’ultima in
cambio di un corrispettivo “prezzo”, rimuneratore della ricchezza precedentemente investita per
l’acquisto dei fattori della produzione. Il regolamento degli scambi con i clienti può verificarsi tramite:
regolamento immediato oppure regolamento differito.
Il processo di collocamento può sintetizzarsi in flussi di uscita di beni/servizi prodotti in
cambio di flussi monetari/finanziari in entrata.
I criteri di valutazione della gestione aziendale
Efficienza
Efficacia
Economicità
EFFICIENZA
L’efficienza esprime la capacità di conseguire un dato risultato con il minimo consumo di
fattori. In termini logici essa è rappresentata dal seguente rapporto:
efficienza = output/input
*dove per output si intende il risultato di una data attività e per input il sacrificio di fattori necessario
per ottenerlo
I giudizi di efficienza sono sempre relativi, non esistono attività giudicabili efficienti. La massima
efficienza è un limite teorico verso cui tendere.
L’efficienza può essere valutata esprimendo tanto il risultato che il consumo dei fattori in volumi fisici: i
rendimenti fisico-tecnici dei fattori. Un limite dei rendimenti fisico-tecnici è che essi devono essere
determinati separatamente per fattori di diversa specie. A questo problema si può ovviare esprimendo i
consumi dei fattori in termini monetari anziché fisici, cioè ricorrendo a una comune unità di misura
(la moneta). Un esempio può essere il CUM, costo unitario medio del prodotto che è riferito ai
fattori consumati in valore e ai volumi di prodotto ottenuti in un dato intervallo di tempo:
CUM = costo dei fattori consumati (€)/quantità prodotto (Kg, l,…)
Le espressioni monetarie del consumo dei fattori riflettono non solo le condizioni di efficienza interna,
ma anche la specifica capacità dell’azienda di approvvigionarsi sui mercati dei fattori a prezzi
convenienti (efficienza esterna). Infatti, il costo del prodotto può variare non solo per un cambiamento
nelle modalità di combinazione dei fattori, ma anche per variazioni nei prezzi di acquisto dei medesimi.
EFFICACIA
L’efficacia esprime la capacità di conseguire gli obiettivi di una data attività. È rappresentata dal
seguente rapporto:
efficacia = risultato (output conseguito)/ obiettivo (output programmato)
Affinché il concetto di efficacia risulti verificabile in modo tendenzialmente oggettivo, è necessario che
gli obiettivi siano espressi in termini quantitativi. È importante distinguere tra:
• Efficacia gestionale: è quella di cui si parlato finora, intesa come capacità di conseguire gli
obiettivi programmati;
• Efficacia sociale: ha a che vedere con la capacità di soddisfare i bisogni, le attese degli
interlocutori sociali dell’azienda. Può essere così espressa:
efficacia sociale = risultato (outcome* conseguito)/bisogni
*outcome: usato invece di “output” con riferimento all’impatto prodotto dall’azienda su una data categoria di interlocutori sociali
ECONOMICITÁ
In una prima accezione, l’economicità è vista come la sintesi dell’efficienza e dell’efficacia. Intesa
come condizione sistemica, l’economicità coincide con il concetto di equilibrio economico durevole.
L’efficienza e l’efficacia, infatti, costituiscono criteri parziali che contribuiscono a far sì che le scelte ed i
comportamenti umani siano orientati al conseguimento del fine dell’equilibrio economico.
Nel concetto di economicità è fondamentale l’autosufficienza economica, cioè la capacità di attrarre
risorse economiche sufficienti a remunerare congruamente tutti i fattori e le condizioni di cui l’azienda
necessita per il suo funzionamento e la sua crescita.
In sintesi, l’economicità, come condizione complessa della gestione, include una serie di condizioni
parziali, tra loro interconnesse:
- Equilibrio reddituale: riguarda il rapporto tra ricavi e costi della gestione (deve essere