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Ciclo produttivo della gestione
Se invece consideriamo l'impresa in funzionamento e il realizzarsi, nel fluire della gestione, dei processi produttivi, si parla di ciclo produttivo della gestione. Un ciclo produttivo costituisce un insieme coordinato di operazioni dalle quali scaturisce il risultato economico di impresa rispetto a un determinato periodo di tempo.
Vi sono differenti classi di fattori che si possono considerare impiegati nei cicli produttivi:
- Il ciclo produttivo in senso fisico-tecnico di breve durata comprende solo i costi dei fattori produttivi a fecondità semplice, che esauriscono la loro utilità in un unico atto produttivo (materiali e manodopera);
- Il ciclo produttivo in senso fisico-tecnico di lunga durata comprende oltre i costi dei fattori produttivi a fecondità semplici, anche i costi dei fattori produttivi a fecondità ripetuta (impianti);
- Il ciclo produttivo in senso economico comprende tutti i costi dei fattori che parteciperanno all'ottenimento dei prodotti.
compresi quelli costituenti risorse immateriali acquisite da terze economie (brevetti) o accumulate internamente mediante processi di apprendimento.
Il ciclo monetario, ossia il tempo intercorrente tra l'esborso di moneta correlato alle uscite relative ai costi sostenuti per l'acquisizione dei fattori in questione e le entrate relative ai ricavi di vendita. La durata complessiva del ciclo operativo è quindi determinata dalla durata del ciclo economico e dalla dilazione concessa ai clienti; al suo interno distinguiamo le durate di attività tra loro collegate, la durata relativa alla conservazione dei materiali in entrata, quella relativa al processo di trasformazione produttiva e quella relativa allo stoccaggio dei prodotti finiti. In definitiva si tratta delle attività che hanno un effetto economico sulla gestione.
Il ciclo monetario rispecchia invece le durate delle dilazioni di pagamento che ci vengono concesse dai fornitori e quelle che concediamo ai clienti;
È importante osservare che solamente considerando la gestione nel suo arco globale, possiamo ipotizzare una coincidenza assoluta tra uscite monetarie e costi e tra entrate monetarie e ricavi. 2.4 L'utilità dei modelli in contabilità: la classificazione delle operazioni e delle variazioni di valore. Dal modello dei circuiti si traggono i presupposti per la classificazione delle operazioni e delle variazioni dei valori e il legame con le transazioni con soggetti esterni su cui si basano le rilevazioni di contabilità generale.- VFP: variazione finanziaria positiva: aumento di denaro o riduzione di debito di finanziamento;
- VFN: variazione finanziaria negativa: riduzione di denaro o aumento di debito di finanziamento;
- VEP: ricavo o aumento di capitale proprio;
- VEN: costo o riduzione di capitale proprio;
gestionaliincompiuti (sia economici sia finanziari).
3. La determinazione del risultato di periodo e del capitale difunzionamento: il modello del bilancio.
L'Indicatore di maggiore rilevanza per esprimere la situazione sotto il profiloeconomico è il risultato economico del periodo.
Il risultato di qualsiasi periodo può essere considerato l'incremento dellaricchezza che si è avuto nel corso del periodo oggetto di osservazione per effettodelle operazioni di gestione; può essere quindi inteso come il risultato positivo(utile) o negativo (in caso di perdita) che si determina sommandoalgebricamente i valori attribuiti ai fattori produttivi utilizzati con quelli attribuitiai proventi conseguiti.
I componenti elementari del risultato di periodo saranno pertanto costi e ricaviche si originano a seguito delle operazioni aziendali.
In qualsiasi periodo il risultato economico sarà dato da: somma di componentipositivi meno somma di componenti negativi =
Il risultato da considerare sarà quello dei ricavi conseguiti nel periodo, mentre i costi faranno riferimento all'utilizzo dei fattori impiegati nei vari processi per ottenere i prodotti e i servizi ai quali i ricavi si riferiscono.
3.2 Il concetto di periodo (o esercizio) amministrativo
Il risultato complessivo dell'attività aziendale nel corso dell'intera vita dell'azienda può essere determinato utilizzando tre diverse metodologie che porterebbero allo stesso risultato:
- Quello finanziario: confronto tra la somma delle entrate e delle uscite avute nel corso della vita aziendale, dedotti i conferimenti, le distribuzioni di utili e il valore dei rimborsi ai conferenti del capitale;
- Quello patrimoniale: confronto tra il valore conferito dagli apportatori di risorse all'avvio, incrementato di tutti i conferimenti successivi, e il valore dei rimborsi effettuati agli stessi soggetti.
Rappresentano quindi il risultato di una ripartizione del costo di acquisizione tra i periodi amministrativi in cui tali fattori partecipano, in modo economico, alla produzione aziendale.
Il costo di acquisizione quindi corrisponde all'uscita che si è avuta nel periodo per procurarsi la disponibilità di un fattore produttivo, mentre il costo di utilizzazione fa riferimento al valore dei fattori produttivi che sono stati impiegati nei processi e che hanno trasferito utilità economiche che si sono trasfuse nei prodotti e nei servizi che hanno generato ricavi nell'esercizio. Ai fini della determinazione del risultato di un qualsiasi periodo dovranno incidere i costi di utilizzazione dei vari fattori.
Il cosiddetto valore residuo, cioè la differenza tra costo di acquisizione e costo di utilizzazione, parteciperà alla formazione dei risultati nei periodi futuri.
Al termine del periodo in oggetto, quindi, il valore residuo rappresenta il valore
essere valutato in base alla loro utilità per l'azienda. Ad esempio, il costo di un macchinario sarà determinato dal suo valore di utilizzo per l'azienda, ovvero dal beneficio che l'azienda otterrà utilizzando quel macchinario. La determinazione del risultato economico di un'azienda richiede anche l'applicazione del principio di prudenza. Questo significa che i costi e i ricavi devono essere valutati in modo conservativo, tenendo conto dei possibili rischi e incertezze futuri. Ad esempio, se un'azienda ha un credito da parte di un cliente, ma esiste il rischio che il cliente non paghi, l'azienda dovrà valutare il credito in modo prudente, considerando anche la possibilità di perdere quel credito. In sintesi, per determinare il risultato economico di un'azienda è necessario considerare i costi e i ricavi relativi alle operazioni effettivamente svolte e per le quali è possibile correlare i costi ai ricavi. Inoltre, i costi devono essere valutati in base alla loro utilità per l'azienda e i ricavi devono essere valutati in modo prudente, tenendo conto dei possibili rischi e incertezze futuri.quindi essere fatto partecipare alla formazione del risultato nel periodo di competenza, secondo la quota di utilizzazione che di quei fattori viene effettuata. L'azienda acquisisce fattori produttivi che possono essere a fecondità semplice (che esauriscono la loro utilità in un unico ciclo produttivo) o a fecondità ripetuta (quelli che cedono la loro utilità per più cicli produttivi). Tra i fattori a fecondità ripetuta possiamo avere poi fattori pluriennali, che oltre a conferire la loro utilità in più cicli produttivi, restano nella combinazione aziendale per un numero di periodi annuali superiore a uno. Ai fini della determinazione del risultato di periodo non è importante il costo di acquisizione quanto piuttosto quello di utilizzazione. Il valore delle utilità residue dei vari fattori acquisiti, nonché quello dei valori finanziari (denaro, crediti e debiti) presenti in azienda al termine del periodo.