Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Strategia realizzata: percorso strategico compiuto sono più flessibili e
dall’impresa che può differire da quello prevedono un
precedentemente stabilito per l’intercorrere di adattamento alla
opportunità di mercato non previste, necessità di situazione di mercato
adeguarsi ad un mercato flessibile, imprevisti. Etc. in corso d’opera.
Porter Strategia è ciò che permette di imporsi sui concorrenti
(1997) dando ai propri clienti un prodotto / servizio:
• = prezzo, ma > valore
• = valore ma < prezzo
• > valore e < prezzo
12 La sua teoria verte su:
posizionamento strategico: svolgimento di attività
diverse rispetto a quelle dei concorrenti, o di attività
simili ma svolte in modi differenti.
Vantaggio competitivo: risultato di una strategia che
permette all’impresa di occupare e mantenere il
posizionamento strategico.
La strategia deve trovare il vantaggio competitivo.
Alla base della strategia vi è l’economicità miglior rapporto per la creazione di maggior
valore tra condizioni interne, condizioni esterne e strategia di un’azienda.
L’economicità è alla base del margine di profitto:
Margine di profitto = ricavo – costi (di produzioni + dei materiali + fissi)
Grazie all’economicità è possibile realizzare margine di profitto. Realizzando questo si ha un
capitale da poter reinvestire nell’azienda per creare ancora più valore.
Per questo tutte le decisioni strategiche devono essere prese in funzione dell’economicità.
I tipi di strategia:
Strategie di corporate:
• organizzativa: pianificazione, programmazione, controllo
• sociale: regola i rapporti con gli stakeholders
• di portafoglio: sceglie in quale ASA operare e le conseguenti distribuzioni delle
risorse
• economico / finanziarie: definizione di obbiettivi:
redditività
o solidità patrimoniale
o liquidità
o crescita
o
In strategie di business (riguardante le singole ASA): in base alle risorse definiscono come
competere all’interno del business:
• Leadership di costo: strutturazione di processi produttivi diversi e meno costosi per
un’azienda rispetto ai propri rivali. Possibilità quindi di far scendere il prezzo del
prodotto.
• Strategia di differenziazione: i prodotti hanno caratteristiche fisico-tecniche o
simbolico-emotivi superiori agli altri prodotti, e per questo viene accettato un costo
maggiore in virtù dell’unicità e superiorità dei prodotti.
Le strategie funzionali sono le strategie fissate a livello di singole funzioni aziendali. Con
quest’ultima espressione si intendono le principali attività specializzate nelle quali si articola
13
l’organizzazione aziendale: finanza, marketing, produzione, ricerca e sviluppo, gestione del
personale. Definire le strategie funzionali significa fissare gli obiettivi propri di ogni funzione
e definire le azioni da intraprendere affinché tali obiettivi possano essere raggiunti. Si tratta,
come è ovvio, di strategie che hanno un ambito di applicazione molto più ristretto rispetto
alle precedenti.
La valutazione della strategia
La matrice Boston Consulting Group (BCG)
Matrice utile per la valutazione del portafoglio ASA delle aziende.
Tasso alto di crescita del ASA star ASA Question mark
mercato
Tasso basso di crescita del ASA Cash cow ASA Dog
mercato Quota di mercato relativo Quota di mercato relativo
alta bassa
• Star: rilevanti possibilità di crescita e redditività. Sono al contempo generatori di
cassa, ma provocano forte assorbimento di risorse.
Strategia: mantenimento del vantaggio competitivo affinchè la situazione
o possa perdurare il più a lungo possibile
• Cash cow: ASA di successo ma con limitato tasso di crescita perché il mercato è
saturo. Queste ASA producono risorse finanziarie che possono essere utilizzate dalle
star e dalle question mark.
• Question mark: possibilità di crescita del prodotto sono alte, ma il riconoscimento del
prodotto da parte del mercato è limitato. Queste possono diventare star o dog.
• Dog: hanno bassi margini di redditività e sono in declini. Oltre a non produrre utili
soddisfacenti possono generare perdite.
Strategia: disinvestire.
o
Altre matrici:
• Successo reddituale in relazione a successo competitivo / sociale
Alto successo Ottima strategia Formula strategica internamente
competitivo incoerente
Besso successo Successo economico dipendente da La strategia non può essere
competitivo condizioni esterne vantaggiose ricompensata dal mercato.
Alto successo reddituale Basso successo reddituale
Alto successo Economicità della gestione e Alto successo sociale a scapito del
sociale soddisfazione di tutti ruolo economico dell’impresa
Basso Successo economico ottenuto con Diseconomicità della gestione e
successo sacrificio delle attese di categorie di insoddisfazione dei partecipanti.
sociale partecipanti
14 Alto successo reddituale Basso successo reddituale
Altre forme di valutazione:
• Catena di valore
• Grafico 3D a diamante
La competitività allargata di Porter
Imprese concorrenti:
• Concentrazione: - imprese = + capacità di decidere il prezzo
• Diversità strutturale: + imprese simili = - capacità di decidere il prezzo
• Differenziazione offerta: + prodotto unico = + possibilità decidere il prezzo
15 • Capacità produttiva: + eccesso produttivo = + abbassamento di prezzo
• Struttura costo
Potere contrattuale fornitori:
• % di acquisti presso unico fornitore: - fornitori = + potere contrattuale
• esistenza prodotti sostitutivi: + prodotti sostitutivi = - potere contrattuale
• costi cambiamento fornitore: + spese risoluzione contratto = + potere contrattuale
• possibilità di integrazione verticale a valle: fornitore diventa produttore e quindi
concorrente.
Potere contrattuale clienti:
• dimensione acquisti: + volume acquisti = + potere contrattuale
• numero clienti: - numero clienti = + potere contrattuale
• possibilità di integrazione verticale a monte: il cliente decide di produrre da sé e
diventa concorrente.
Minaccia di nuove imprese concorrenti:
• Dipende dalle barriere in entrata:
Politiche governative
o Dimensioni investimenti necessari: + investimenti > barriera
o Identità brand (+ forti > barriera)
o Economie di scala
o Accesso canali di distribuzione
o
Minaccia prodotti sostitutivi:
• Impatto qualità / prestazioni
• Identità marchio
• Differenza nei prodotti
16
Capitolo 5:
Organizzazione:
• Coordinazione del lavoro in base all’interdipendenza
Accumulativa: ogni attività presta un discreto contributo al tutto.
o Sequenziale: interdipendenza diretta. Necessità di svolgere alcune azioni in
o sequenza poiché output di una azione è input dell’azione successiva.
Reciproca: attività che devono essere svolte contemporaneamente
o
• Valutazioni sulla base di efficienza/efficacia
Interdipendenza con economie terze:
• Mercato c – “mercato assistito da clan”: per mercato si intende l’utilizzo del prezzo
quale meccanismo di coordinamento e per clan si intende l’utilizzo di meccanismi del
coordinamento di tipo culturale e di confronto.
• Mercato a – mercati in cui un’azienda esercita un’autorità sulle alle con le quali
intrattiene rapporti di scambio.
• Mercato b – mercati assistiti dalla burocrazia: esiste un sistema di autorità formale tra
le aziende che prescrive norme comuni di comportamento.
• Impresa congiunta – creazione di un’impresa giuridicamente autonoma a carattere
temporaneo, per condividere risorse per la gestione di attività extra-ordinarie.
Regolazione delle interdipendenze tra le attività aziendali.
1. Divisioni in unità organizzative:
a. Funzioni: raggruppamento per input. Creazione di gruppi di lavoro omogenei
rispetto alle tecniche di lavoro utilizzate e alle conoscenze necessarie e
condivise per svolgere determinate attività. Sono presenti in tutte le aziende,
ma in maniera esclusiva nelle piccole / medie imprese.
i. Aziende organizzate secondo queste unità orizzontali si chiamano
aziende funzionali o unitarie.
b. Divisioni: raggruppamento per output. Creazione di gruppi di lavoro che
svolgono attività diverse, ma relative ad uno stesso prodotto. Ogni divisione
ripropone al suo interno, poi, gruppi funzionali.
17 i. Aziende organizzate per divisioni prendono il nome di aziende
divisionali
Differenziata Integrata A matrice
Forme Burocrazia: Struttura al alta differenziazione Criterio doppio
•
unitarie ed integrazione: di
Intensa divisione specializzazione
del lavoro differenziazione negli assetti delle unità
• Rigida organizzativi + presenza organi organizzative:
specializzazione dei ad hoc di integrazione: specializzazione
lavoratori • per funzione e
Product manager (tanti
• Depersonalizzazi per prodotto.
prodotti diversi)
one Ogni lavoratore
• Brand manager (marchi
• Ambienti stabili e appartiene a due
diversi)
prevedibili unità
• Account manager (grande
• Sfrutta: organizzative, e
distribuzione)
pianificazione + dipende quindi
• Capo commessa (seguire
gerarchia + da due capi.
esecuzione commessa)
formalizzazione • Task force (risoluzione
problemi complessi)
• Project manager (segue
nuovo progetto)
Forme Multidivisionale: Divisionale integrata: Network –
• •
divisionali form:
Divisioni In presenza di strategia di sistema di
indipendenti ed diversificazione correlata: gruppi di
autosufficienti impiego delle stesse progetto
• risorse per la produzione
Autonomia flessibili che si
di più di un bene.
decisionale formano in base
• Risorse in comune
• È possibile alle esigenze
interdipendenze
valutare la del cliente.
interdivisionali complesse.
performance di • Creazione di organi di
ciascuna
divisione integrazione:
• Struttura a core:
o
Ogni divisione è sfrutta le stesse
una quasi-impresa tecnologie
Divisionale burocratica: Struttura a
• o
Meno autonomia funzione critica:
gestionale, dovuta sfrutta patrimoni
a interdipendenze comuni
sequenziali tra le Struttura ad area
o
unità manager: sfrutta
organizzative conoscenze e
- Risolvere un problema di matematica
- Riassumere un testo
- Tradurre una frase
- E molto altro ancora...
Per termini, condizioni e privacy, visita la relativa pagina.