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Istituto Azienda Fine Economico Immediato

Famiglia di consumo e di gestione patrimoniale soddisfacimento dei bisogni dei membri della famiglia impresa di produzione di beni (merci e servizi) produzione di remunerazioni per i prestatori di lavoro e per i conferenti di capitale amm. pubblica composta pubblica produzione e consumo di beni pubblici e remunerazione dei prestatori di lavoro

Paragrafo 2.2: "Le aziende, ordine economico degli istituti"

Le persone, per loro natura, fanno parte di gruppi e di società. La partecipazione alle società umane risponde a due obiettivi: il soddisfacimento dei bisogni di socialità (ossia di intense e positive relazioni interpersonali) e la realizzazione dei fini non attuabili con le risorse individuali (o comunque più convenienti attuabili con i contributi speciali e comuni di un insieme di persone).

Ogni società umana persegue il "bene comune" dei suoi membri, cioè il prodotto della

cooperazione societaria che condiziona i singoli nella società. Nell'ambito della società umana, sorgono e si evolvono "istituzioni" di varia natura, cioè regole e strutture di comportamento relativamente stabili per i singoli e per i gruppi. Le società umane che assumono carattere di istituzioni vengono denominate "istituti".

L'attività economica si svolge prevalentemente negli istituti e per relazioni tra istituti. Per astrazione, si definisce "azienda" l'ordine economico di un istituto, ossia l'insieme degli accadimenti economici disposti ad unità secondo proprie leggi.

Paragrafo 2.3: "Le aziende familiari, di produzione e composte pubbliche"

1. La famiglia: finalità generali di istituto: di ordine sociale, etico e religioso (genera, alleva, educa ed assiste le persone); interessi economici istituzionali: appagamento dei bisogni delle persone che la

compongono; interessi economici non istituzionali: soddisfacimento di attese economiche di persone• e di società non membri delle famiglie.

L'azienda familiare, ordine economico della famiglia, è tipicamente contraddistinta da processi di consumo e di gestione patrimoniale. I redditi dell'azienda familiare derivano principalmente dal lavoro prestato in imprese o in amministrazioni pubbliche (o svolto in professione autonoma) e dalla gestione del patrimonio.

2. L'impresa: finalità generali di istituto: produzione di beni economici privati; interessi economici istituzionali: fanno capo, di regola, ai prestatori di lavoro di ogni tipo ed ai conferenti di capitale risparmio; ad essi sono destinate, secondo varie combinazioni, le remunerazioni prodotto dall'impresa; interessi economici non istituzionali: interessi economici dei fornitori, dei clienti, dei finanziatori a titolo di prestito (questi ultimi molto rilevanti).

Non sono da considerarsi imprese gli

istituti nei quali la produzione economica ha rilievo marginale, oppure ha per oggetto beni destinati all'autoconsumo. L'ordine strettamente economico dell'impresa è l'azienda di produzione. Tutte le imprese sono caratterizzate dalla combinazione di prestazioni di lavoro con capitale risparmio e dal pagamento di imposte tributarie. 3. L'istituto pubblico territoriale: - Finalità generali di istituto: realizzazione del progresso sociale e spirituale dei suoi membri; perseguimento del bene comune; - Interessi economici istituzionali: produzione e consumo di beni pubblici (sono portatori di questi interessi economici istituzionali tutti i membri delle corrispondenti unità politiche); - Interessi economici non istituzionali: fanno capo a fornitori e conferenti di capitale di prestito. L'ordine economico degli istituti pubblici territoriali, per astrazione, risulta essere l'azienda di pubblica amministrazione. In esse si attuano prioritariamente.

processi economici di produzione di beni (specialmente servizi) pubblici e di consumo degli stessi, con i connessi processi di raccolta dei tributi. Le aziende di pubbliche amministrazioni sono dunque aziende di produzione e di consumo, perciò dette "aziende composte pubbliche" (altra cosa sono le "imprese pubbliche", cioè gli istituti di produzione caratterizzati da un capitale conferito totalmente o in maggioranza da istituti pubblici).

Capitolo 3: "Le relazioni tra aziende: lo scambio"

Paragrafo 3.1: "Le relazioni tra aziende"

Le aziende, in quanto ordine economico di istituti, sono legate tra loro da relazioni molteplici di varia natura. È pertanto necessario, per analizzare la struttura e la dinamica delle aziende, considerare anche l'ambiente economico in cui esse operano, definito in larga misura dall'insieme delle aziende con cui essa interagisce e dalle relazioni che tra le stesse si instaurano.

Tutte le classi

di famiglie);2.acquisti di beni e servizi da parte delle aziende di produzione e composte pubbliche, da aziendedi famiglie e da altre aziende;3.vendite di beni e servizi da parte delle aziende di produzione e composte pubbliche, ad aziendedi famiglie e ad altre aziende;4.scambi di informazioni e conoscenze tra le aziende, al fine di migliorare la propria efficienza ecompetitività;5.collaborazioni e partnership tra aziende per lo sviluppo di nuovi prodotti o servizi;6.condivisione di risorse e infrastrutture tra aziende, al fine di ridurre i costi e ottimizzare l'utilizzo delle risorse disponibili;7.partecipazione a reti di imprese e consorzi, al fine di accedere a nuovi mercati o condividere rischi e opportunità;8.cooperazione tra aziende per la formazione e lo sviluppo delle competenze dei propri dipendenti;9.scambi di know-how e tecnologie tra aziende, al fine di migliorare la propria capacità innovativa;10.condivisione di best practice e benchmarking tra aziende, al fine di migliorare la propria performance e apprendere dagli altri.

1. Apporti di capitale e risparmio delle aziende familiari verso le aziende di produzione e, in particolare, verso le aziende composte pubbliche (e corrispondenti flussi di remunerazioni - quote di utili ed interessi - e di rimborsi).

2. Cessioni di beni privati dalle aziende di produzione verso le aziende familiari e le aziende composte pubbliche (e corrispondenti flussi monetari di pagamento e di riscossione, determinati dai prezzi unitari e dai volumi di merci e servizi scambiati).

3. Flussi di capitale di prestito da aziende di produzione (specialmente aziende di credito e di intermediazione finanziaria) verso aziende familiari, aziende composte pubbliche ed altre aziende di produzione (e corrispondenti flussi di interessi e rimborsi).

4. Trasferimenti di rischi parziali, da tutti i tipi di aziende, verso aziende di produzione del settore assicurativo, unitamente a rimborsi a fronte di sinistri (e corrispondenti flussi di "premi").

5. Pagamenti di tributi.

(imposte e tasse) delle aziende familiari e di produzione a favore delle aziende composte pubbliche (ed erogazione di beni pubblici dalle aziende composte pubbliche verso le aziende familiari e di produzione);

L'ambiente in cui opera un'azienda è sempre descrivibile in termini di istituti con la quale essa interagisce: un'impresa attua operazioni di scambio di beni ed operazioni di negoziazione del credito con le aziende clienti e fornitrici (operazioni di scambio di condizioni di produzione generale, contro un prezzo); l'apporto di lavoro e di capitale risparmio si configura invece come un rapporto di partecipazione all'impresa, piuttosto che come rapporto di scambio e non comporta prezzi, ma bensì remunerazioni.

Paragrafo 3.2: "Lo scambio"

Mediante lo scambio si attuano i trasferimenti di beni privati a titolo oneroso e si originano le relazioni di credito di prestito e di assicurazione, dando luogo a vaste e fondamentali classi di relazioni interaziendali.

Lo scambio caratterizza le economie di mercato fondate sullaspecializzazione economica e sulla proprietà privata e pubblica: in tali contesti lo scambio si attuatipicamente in forma di scambio monetario (ossia quando un corrispettivo dello scambio è moneta o credito monetario). Gli scambi vengono sempre attuati tra aziende, mai tra singole persone: ciò significa che le valutazioni di convenienza economica sono riferite ad interessi ed obiettivi d'azienda e non individuali.

La teoria dello scambio è strettamente connessa alla teoria della moneta. La moneta svolge le seguenti tre funzioni:

  1. mezzo abituale di regolamento degli scambi (ossia mezzo di pagamento accettato comunemente negli scambi);
  2. termine unitario per l'espressione dei "valori", cioè "unità monetaria";
  3. capacità di acquisto da parte dell'azienda che ne dispone.

Nella costruzione del sistema dei valori d'azienda, si distinguono i valori

“numerari” (che esprimonostrumenti di regolamento degli scambi, cioè che caratteristicamente sorgono per la funzione tipicadella moneta), da quelli “non numerari” (cioè che non ineriscono a strumenti di regolamento). Gliscambi originano valori numerari (crediti e debiti di regolamento, disponibilità di “cassa”) e nonnumerari (costi e ricavi di varia natura, debiti e crediti di prestito). Gli scambi avvengono sempre incontesti di mercati.

Capitolo 4: “La varietà e la variabilità delle aziende”

Paragrafo 4.3: “La dinamica varietà delle aziende”

In molte teorie economiche si trovano importanti insiemi di ipotesi che configurano le imprese comerealtà uniformi e stabili, anziché come realtà varie e variabili. Nessuna di queste teorie, naturalmente,afferma che, nella realtà e in un dato momento, tutte le imprese si presentino con caratteri identici: ilproblema

consistere nella scelta tra una posizione che considera le differenze irrilevanti ai fini della costruzione di una teoria e una posizione che invece fa delle differenze un elemento caratteristico dei sistemi economici. Per lo sviluppo del tema occorre prendere in analisi l'ipotesi della convergenza delle imprese verso un modello unico "ideale". Tale ipotesi può basarsi sull'idealizzazione di una razionalità assoluta degli obiettivi, delle strutture e dei comportamenti delle imprese, ma può anche essere frutto di insiemi di considerazioni più specifiche alimentate dall'osservazione della realtà concreta. In qualsiasi momento, infatti, dall'analisi comparata dei sistemi economici a livello internazionale è possibile giungere all'individuazione di un sistema economico in quel momento più efficiente e da questo arrivare ad un tipo di impresa "caratteristico", modello ideale verso il quale convergere per.ripetere in un altro paese i livelli di efficienza del sistema economico preso in esame. L'ipotesi della convergenza si fonda su
Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
32 pagine
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SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/07 Economia aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Sara F di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia aziendale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Bianchi Maria Teresa.