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FATTORI DI PRODUZIONE

In economia le risorse sono rilevanti solo se limitate nella quantità e cioè richiedono all'azienda un investimento e il loro valore monetario è oggettivamente determinabile poiché scaturisce da un scambio di mercato. Così il denaro li rende comparabili e omogenei, e viene considerato un fattore generico, investito per l'acquisto di fattori specifici.

I fattori si distinguono anche per la provenienza esterna o interna, e tra tangibili (risorse materiali e servizi) o intangibili, ovvero immateriali (competenze individuali, capitale umano, know-how, capacità organizzativa dell'azienda, il patrimonio di relazioni con il mercato di sbocco e con i propri clienti attuali e potenziali, l'immagine aziendale).

Un'altra importante distinzione in funzione della durata tra:

  • fattori produttivi correnti o a fecondità semplice, quando vengono utilizzati si consumano interamente e si possono usare in un
  1. unico ciclo produttivo (un esempio è il lavoro perché si esaurisce nel momento in cui viene prestato, in questo caso il fattore di produzione delle risorse umane non sono i lavoratori, ma il servizio lavorativo lasciato dalla persona) e il recupero degli investimenti avviene direttamente con la vendita
  2. fattori produttivi pluriennali o a fecondità ripetuta, beni che l'azienda può utilizzare più volte in più circuiti produttivi (macchinari, impianti, computer, attrezzature), cedono l'utilità gradualmente e il recupero dei mezzi monetari avviene indirettamente, con i prodotti realizzati con il loro concorso.

Per identificare il valore del fattore produttivo utilizziamo il costo o valore di acquisizione (il sacrificio economico, la ricchezza investita in quel fattore). I fattori correnti non hanno però un successivo valore residuo, mentre nei fattori pluriennali il valore residuo alla fine di un periodo è dato da: costo

di acquisizione - costo di utilizzazione. In questo caso concorre anche il calcolo dell'obsolescenza economica, ovvero il superamento economico che rende il fattore inidoneo e scarsamente conveniente anche se ancora funzionante, determinato dai gap tecnologici e dalla performance di fattori più progrediti utilizzati dalla concorrenza, per questo la vita utile è in realtà più breve della loro vita fisica. I CIRCUITI DI GESTIONE Tramite i circuiti misuriamo le operazioni di scambio tra l'azienda e terze economie, osservabili su una duplice prospettiva: - prospettiva finanziaria: variazione di moneta - prospettiva economica: ricchezza investita o acquisita. Esistono 3 circuiti: - circuito della produzione: in cui l'azienda anticipa uscite monetarie per pagare i fornitori e acquistare fattori produttivi, con un anticipo temporale rispetto a quando potrà recuperare l'esborso monetario. Infatti esso per potersi attivare ha bisogno degli altri

2 circuiti:

  • Circuito dei finanziamenti attinti a titolo di capitale proprio: attivato alla stessa costituzione dell'azienda quando i soci versano le quote che hanno sottoscritto. Per avere le forze finanziarie necessarie, bisogna a volte chiedere prestiti, e quindi si arriva al circuito...
  • Circuito dei finanziamenti attinti a titolo di capitale di credito: strumentale come il precedente. Un quarto circuito è quello dei finanziamenti concessi, il quale si avvia quando per eccedenza di mezzi monetari l'azienda effettua investimenti accessori per renderli fruttiferi.

CIRCUITO DELLA PRODUZIONE

Opera su diversi mercati: -mercato del lavoro, mercato dei beni strumentali, mercato di sbocco e coinvolge diversi soggetti: azienda, lavoratori, altre aziende, consumatori o acquirenti.

In questo circuito si applicano le già citate operazioni di gestione, oggettiva: acquisizione, trasformazione produttiva (in cui ci spostiamo dentro l'azienda, sono operazioni di...

gestioneinterna e i fattori di questa fase non sono fattori di scambio, ma fattori produttivi, infatti non ci sono aspetti finanziari, solo economici), e collocamento, il quale consente la remunerazione delle risorse monetarie investite con il ricavo di vendita. CIRCUITO DEI FINANZIAMENTI Quando l'azienda si costituisce ha istituito una sua ricchezza, che deriva dal conferimento delle quote dei soci, e dovrà approvvigionarsi di mezzi finanziari da fonti esterne (ma anche da fonti interne, come il reddito d'impresa derivante dalla gestione). Un'impresa si dice istituzionalmente in debito se non anticipa le uscite. CAPITALE PROPRIO: acquisizione di scambio sul mercato finanziario tra l'azienda e gli investitori che intendono investire in capitale di rischio, viceversa i flussi vanno dall'azienda al mercato nel momento della restituzione. CAPITALE DI CREDITO: l'acquisizione e la restituzione si svolgono nel mercato del credito, adesso riguarda l'azienda e i creditori.che adesso non sottoscrivono azioni, ma obbligazioni (cioè non quote di partecipazione, ma quote di prestito soggette a obbligo di restituzione, con le differenze che ci indica la tabella. SISTEMA DI VALORI Le operazioni possono essere di gestione interna (di natura fisico-tecnica, misurabili con delle ipotesi di congetture), o di gestione esterna, che comportano uscite e entrate monetarie e quindi possiamo misurarle in maniera attendibile: sistema delle operazioni come sistema di valori, secondo due aspetti: aspetto originario, ovvero quello finanziario con oggettiva misurabilità attraverso le variazioni di denaro, aspetto derivato, ossia quello economico. TERMINOLOGIA - entrate e uscite: incrementi e decrementi dei messi monetari/numerari (finanziario) - costi e ricavi: oneri e vantaggi, investimento e recupero di ricchezza (economico) - crediti e debiti di funzionamento o regolamento: rispettivamente se si cede un bene e servizio e si concede all'acquirente.

di corrispondere l'equivalente monetario in modo differito, e viceversa.

  • crediti e debiti di finanziamento: stessa cosa, ma con autonome negoziazioni di denaro, ossia prestiti ricevuti o concessi, a cui si aggiungono i costi di restituzione (interessi passivi) o il ricavo di restituzione (interessi attivi maturati).

In breve quando si cedono beni si origina un ricavo, misurato da incassi o crediti, quando si acquistano beni si origina un costo, misurato da pagamenti o debiti.

Se l'incremento o riduzione di moneta deriva dai proprietari, non si parla di ricavo o costo riconducibile alla gestione, ma si manifesta un incremento del capitale di proprietà.

CIRCUITO DELLA PRODUZIONE CAPITALE PROPRIO FINANZIAMENTI A TITOLO DI CREDITO (costo economico) REDDITO e CAPITALE

Per conoscere l'andamento di un'azienda in un dato periodo sono necessarie misure di sintesi per la ricchezza che l'azienda è stata in grado di creare/distruggere nel periodo osservato:

Il reddito è la misura più adatta e si ottiene sottraendo dai ricavi del periodo i costi ad essi correlati. Lo definiamo come flusso di ricchezza conseguito dall'azienda per effetto della gestione lungo il periodo di tempo osservato, e se va a incrementare si dice reddito positivo o utile, a diminuire viene chiamato reddito negativo o perdita.

Comunque ha comunque dei limiti, dovuti essenzialmente al fatto che sia una grandezza monetaria e quindi non riesce a catturare altri fattori soggettivi (competitivi, sociali..). Difatti è necessario un intero sistema di misure, di cui il centro è sicuramente il reddito.

D'IMPRESA

REDDITO TOTALE (RT), cioè l'incremento o il decremento che il capitale di proprietà subisce per effetto della gestione nel corso dell'intera vita dell'impresa. Dunque presuppone la completa cessazione dell'attività e si trova in condizioni come: consumato/venduto tutti i fattori produttivi.

venduto tutti i beni, non possiede crediti o debiti di funzionamento o finanziamento, e la consistenza del patrimonio dovrebbe essere in forma liquida. Esistono 3 metodologie per misurarlo: - Metodologia reddituale: centra l'attenzione sulle determinanti del processo di creazione e distruzione della ricchezza. Si ottiene sommando algebricamente costi e ricavi, misurando finanziariamente nel corso dell'intera vita dell'impresa. Questa metodologia esclude quindi di considerare le variazioni di apporti nuovi da parte di soci. - Metodologia patrimoniale: misura la ricchezza complessiva creata o distrutta per via indiretta. Si sottrae dalla ricchezza al termine della sua esistenza (capitale finale) la ricchezza conferita in fase di costituzione (capitale iniziale). - Metodologia finanziaria: si basa sulla differenza tra entrate e uscite monetarie intervenute nel corso dell'intera vita dell'impresa. Anche in questo caso si escludono gli aspetti economici.come conferimenti/rimborsi dei soci, perché non sono dovuti alla gestione dell'impresa. Il REDDITO DI PERIODO o D'ESERCIZIO è la ricchezza generata dall'impresa in una frazione della sua intera vita, un intervallo di tempo chiamato periodo amministrativo o esercizio, di solito un anno. È necessario valutarlo perché ha un'utilità informativa superiore e quindi è essenziale per gli stakeholders sia esterni che interni (in quest'ultimo caso ad esempio serve a decidere e verificare le strategie della direzione, stabilire un limite al prelievo di ricchezza da parte dei conferenti, per ottemperare agli obblighi di legge di pubblicare i bilanci e per il fisco. Ma esso comporta dei problemi di oggettività perché non tutti i cicli produttivi avviati sono conclusi: possono essere stati acquistati fattori produttivi, ma non ancora lavorati, o le lavorazioni sono iniziate ma si hanno semilavorati, o i prodotti finiti.

Non sono stati ancora venduti. Si tratta di uno sfasamento temporale tra investimenti (costi) e recuperi (ricavi), risolvibile con il principio della competenza economica, per individuare i costi e i ricavi di pertinenza del periodo. Esistono due logiche: modello contabile dei cicli conclusi e modello dei cicli in corso di svolgimento.

MODELLO DEI CICLI CONCLUSI

La conclusione di un ciclo produttivo si identifica nel momento della vendita e più esattamente quando il prodotto è stato materialmente trasferito/erogato all'acquirente, (così viene trasferito anche il rischio perché abbiamo una esecuzione della prestazione ed esplicazione della ricchezza). Qui la determinazione del reddito di periodo si estrinseca attraverso due sotto principi, due fasi in un ordine logico e non cronologico: principio di realizzazione dei ricavi secondo cui vanno indicati i ricavi di competenza, denominati realizzati (solo con la relativa prestazione in favore del cliente, ad esempio

i, vengono registrati nel bilancio dell'anno successivo. Questo perché gli abbonamenti venduti a dicembre coprono gli spettacoli che si terranno nel corso dell'anno successivo. Pertanto, i ricavi derivanti dalla vendita degli abbonamenti vengono riconosciuti come entrate nel bilancio dell'anno successivo, quando gli spettacoli vengono effettivamente eseguiti. Questo approccio contabile consente al teatro di registrare correttamente i ricavi in ​​base al principio di competenza economica, che richiede che le entrate siano riconosciute quando sono guadagnate e non quando i soldi vengono effettivamente incassati.
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Publisher
A.A. 2021-2022
25 pagine
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SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/07 Economia aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Paoport di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia aziendale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Catania o del prof Leotta Antonio.