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Economia Aziendale
- abbiano economie strettamente dipendenti dall’impresa, con grave pregiudizio se l’impresa dovesse
cessare di operare
Gamma dei contributi (apportati dai portatori di interesse):
• mezzi monetari
• imprenditorialità
• competenze manageriali
• competenze tecniche
• cooperazione interna
• cooperazione esterna
• protezione esterna
SISTEMA DI PRODOTTO E VANTAGGIO COMPETITIVO
Per configurare il proprio sistema di prodotto, l’azienda deve operare su 4 elementi:
1. caratteristiche materiali e gamma di beni offerti: le caratteristiche materiali si possono suddividere in
attributi fisici, tecnico-funzionali ed estetici. Spesso le aziende apportano una gamma, ossia un determinato
assortimento tra cui il cliente sceglie a seconda delle sue esigenze specifiche.
2. Servizi collegati ai beni offerti: - prevendita: informazioni prodotto, consulenza in fase di scelta,
reperibilità, personalizzazione; - post-vendita: consegna, installazione, addestramento all’uso, riparazioni,
manutenzione, assistenza
3. Caratteristiche immateriali: immagine e reputazione di un sistema di prodotto
4. Condizioni dello scambio: il sistema di prodotto include il prezzo e le altre condizioni contrattuali.
Il vantaggio competitivo è l’insieme dei tratti che distinguono il sistema di prodotto di una determinata azienda da
quello dei concorrenti, e si divide in:
- Vantaggio di differenziazione: consiste nell’offerta di un sistema di prodotto diverso da quello della
concorrenza in uno o più aspetti,
- Vantaggio di costo: si ha quando, grazie ad un livello inferiore di costi di produzione e distribuzione, il sistema
di prodotto di un’azienda è ottenuto con costi unitari particolarmente bassi e che consentono do offrirlo ai clienti ad un
prezzo significativamente più basso di quello dei concorrenti.
CAPACITà PRODUTTIVA: si intende il numero massimo di output producibili in un certo intervallo di tempo date
certe condizioni operative quali, ad esempio, il numero di turni di lavoro e i tassi di difettosità degli output giudicati
accettabili.
GRADO DI SATURAZIONE O ECONOMIA DI ASSORBIMENTO: grado di utilizzo della capacità produttiva:
produzione effettiva/ capacità produttiva * 100
ECONOMIA DI SCALA: è la riduzione di costi unitari che si ottengono installando capacità produttive maggiori.
ECONOMIA DI APPRENDIMENTO: è la riduzione di costo unitario che per l’effetto di accumulo di esperienza, si
realizza ogni volta che si producono addizionali quantità di beni. Questi vantaggi derivano dalla cresente abilità nello
svolgimento delle attività, la migliore selezione delle risorse produttive, il coordinamento più efficiente, una più elevata
programmabilità dell’attività, la semplificazione dei prdotti e dei processi.
SCELTE DI ESTENSIONE DELLE COMBINAZIONI ECONOMICHE
L’estensione delle combinazioni economiche di un’impresa, è determinata da scelte che riguardano: la dimensione,
l’estensione interfunzionale, l’estensione verticale e orizzontale.
1 le scelte di estensione interfunzionale, consistono nel scegliere quali funzioni, come: ricerca e sviluppo,
produzione, logistica, marketing, vendite, acquisti, contabilità, finanza, gestione del personale svolgere
all’interno dell’impresa (internalizzare), e quali fare svolgere all’esterno dell’impresa (esternalizzare).
Le scelte si ispirano in base ai seguenti criteri: - efficienza ed economicità di produzione: esternalizzando una
certa attività è possibile che il fornitore della stessa sia in grado di realizzare economie di scala non possibili
per la nostra azienda, chiedendo così prezzi inferiori rispetto i costi da chiedere all’esterno.
- Costi di transazione: le imprese tendono a mantenere al proprio interno le attività i cui contenuti sono
scarsamente definibili e controllabili
- Criticità strategica: le imprese internalizzano le attività che costituiscono competenze distintive.
2 estensione orizzontale: ciascuna impresa deve continuamente riflettere e decidere in merito alla numerosità e
alla disomogeneità delle aree di affari (combinazioni economiche parziali) nelle quali operare, ossia al suo
grado di diversificazione.
Nel linguaggio delle imprese, le strategie di diversificazione sono denominate anche “strategie di portafoglio”,
con tale espressione si evoca l’esigenza che l’impresa in ogni momento disponga di un portafoglio equilibrato
di aree strategiche di affari. Un giusto mix tra: aree mature e aree in sviluppo, aree che producono abbondanti
flussi di mezzi monetari e aree che richiedono investimenti, aree ad alto e basso rischio. I fattori che
influiscono sul successo delle strategie di portafoglio, sono: