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SCHEMA OPERATIVO PER LA STIMA DELLE SVALUTAZIONI DEI CREDITI
Per stimare la svalutazione dei crediti si identificano gli indicatori di probabile perdita di valore e stima della perdita di valore presunta, si osserva poi il numero di crediti:
- Se è basso si effettua una valutazione analitica della perdita presunta;
- Se è alto, si osserva l'importo dei crediti;
- Importo elevato: valutazione analitica per i crediti di importo significativo e si effettua valutazione di portafoglio mediante l'applicazione di formule per i crediti di importo non significativo;
- Importo basso: valutazione di portafoglio mediante l'applicazione di formule.
SVALUTAZIONE DEI CREDITI VALUTATI AL COSTO AMMORTIZZATO 33
L'importo della svalutazione al 31/12 è pari alla differenza tra val. contabile e val. dei flussi finanziari futuri stimati, ridotti di importi che si prevede di non incassare, attualizzato al tasso d'interesse effettivo originario del credito.
SVALUTAZIONE DEI CREDITI NON VALUTATI AL COSTO AMMORTIZZATO
Iscrizione crediti: valore nominale - importo della svalutazione (rilevato nel CE).
Se, in un esercizio prossimo, vengono meno (in tutto o in parte), le ragioni che hanno comportato la svalutazione (es. per miglioramento solvibilità del debitore)?
- La svalutazione rilevata precedentemente deve essere stornata;
- Ripristino del valore del credito non superiore a quello ottenuto se non ci fosse stata la svalutazione;
CANCELLAZIONE DEL CREDITO
L'OIC 15 prevede che la società cancelli il credito se si verifica una delle seguenti situazioni:
- I diritti contrattuali sui flussi finanziari del credito si estinguono;
- La titolarità dei diritti contrattuali sui flussi finanziari del credito è trasferita e con essa tutti i rischi del credito (cessione pro soluto);
Se il credito è cancellato dal bilancio a seguito di un'operazione di cessione pro soluto, la differenza tra corrispettivo e valore nominale del credito deve essere rilevata come provento o onere finanziario.
contabile del credito è detta perdita di cessione (B.14 CE).
NOTA INTEGRATIVA
Criteri adottati in alternativa a quelli dettati dal legislatore se gli effetti sono ritenuti irrilevanti ai fini di una rappresentazione veritiera e corretta (art. 2423, co. 4 cc); Criteri di valutazione applicati alle voci di bilancio, quindi anche ai crediti (art. 2427, co.1, c. c.); Variaz. delle voci di bilancio, anche quelle avute da un esercizio all'altro nei crediti (art. 2427); Movimenti delle voci dei crediti (art. 2427, co. 1, c. c.); Ammontare dei crediti di durata residua superiore a 5 anni, integra l'informazione sulla scadenza, entro o oltre l'esercizio amministrativo, già presente nello SP (art. 2427, co. 1, c. c.); Ripartizione secondo aree geografiche e se significativa, la ripartizione dei ricavi delle vendite e delle prestazioni secondo categorie di attività (art. 2427, co. 1, c. c.).
Il PC, OIC 15 ritiene utile, se rilevanti, fornire le seguenti informazioni
- Il tasso d'interesse effettivo e le scadenze;
- I crediti le cui condizioni di pagamento sono modificate con evidenza del relativo effetto sul CE;
- L'ammontare dei crediti dati in garanzia di propri debiti o impegni;
- Interessi di mora compresi nei crediti scaduti, distinguendo tra quelli recuperabili e irrecuperabili;
- Il grado di concentrazione dei crediti (evidenzia posizioni di rischio significative);
- La natura dei creditori e la composizione della voce B.III.2.d e C.II.5 crediti verso altri;
- I crediti v/imprese controllate, collegate, controllanti, sottoposte a controllo e altre oltre alle info. suicrediti v/soggetti che fanno attività di direzione e coordinamento e v/altre società sottoposte.
NI PER IMPRESE CON BILANCIO ABBREVIATO E MICRO-IMPRESEex art. 2435bis cc.
Le società che redigono il bilancio in forma abbreviata e le microimprese che redigono la nota integrativa, forniscono le seguenti:
Informazioni in NI:
- Criteri di valutazione applicativi alle voci di bilancio, quindi anche ai crediti (art. 2427, co.1);
- Movimenti delle voci dei crediti (art. 2427, co. 1);
Se tali società valutano i crediti al costo ammortizzato ne devono dare informazione in NI.
ANALISI DI BILANCIO (LEZIONE 9)
Le finalità dell'analisi di bilancio sono elaborazioni secondo procedimenti appropriati dei valori di bilancio, allo scopo di approfondire le conoscenze sull'assetto aziendale e sulla funzionalità econom-finanziaria della gestione, in particolare, le finalità conoscitive dell'analisi di bilancio sono:
- Analisi di redditività netta: x il rendimento economico del capitale di rischio;
- Analisi di redditività operativa: x la capacità di produrre reddito dell'attività caratter. d'azienda;
- Analisi di struttura finanziaria e patrimoniale: x la struttura di impieghi e fonti;
capacità di creare valore; è uno degli strumenti necessari per valutare gli andamenti aziendali e le strategie, ma non è uno strumento sufficiente perché non dà indicazioni sul valore creato dall'azienda, ma solo sulla redditività dell'azienda. Per osservare la redditività al valore occorre definire il rischio d'impresa.
VALUTAZIONI
Le valutazioni emergono da confronti tra indicatori, poste di bilancio o aree del bilancio, e sono:
- Temporali: confronto del valore di un indice riferito ad un determinato esercizio con quelli relativi ad esercizi precedenti; concorrenti
- Spaziali: confronto del valore di un indice con quello di imprese differenti (es. ), o con indici medi di settore o indici standard.
- Assolute: confronto della situazione specifica con indicatori standard/medi (struttura finanziaria standard 2/3 capitale di debito e 1/3 capitale proprio);
- Relative: comparazione delle performance/indicatori
Soggetti esterni sono solo quelle esterne e disponibili a tutti, ossia hanno solo il pacchetto informativo di bilancio, che è a livello obbligatorio (in alcuni casi volontario) ed è divulgato all'esterno.
PROCESSO DI ANALISI DI BILANCIO (IMPORTANTE)
Per effettuare l'analisi di bilancio si deve seguire il seguente ordine:
- Riclassificazione di SP e CE secondo un criterio che segue gli schemi che emergono dall'applicazione del criterio finanziario, ossia che non è tenuto a seguire destinazione e natura;
- Analisi della redditività;
- Analisi della struttura e della situazione finanziaria;
- Interpretazione degli indici e formulazione del giudizio sullo stato di salute dell'impresa.
FASE: RICLASSIFICAZIONE DELLO STATO PATRIMONIALE 35SP CIVILISTICO
Lo SP civilistico segue lo schema della destinazione del criterio civilistico di riclassificazione. Escluso crediti immobilizzazioni materiali-immateriali-finanziarie v/soci, nelle ci sono i valori
Che rappresentano costi finanziarie pluriennali (mat. e immat.), mentre nelle ci sono tutti i crediti e le altre attività finanziarie che non costituiscono crediti e partecipazioni che rispettano certi criteri (tutti i crediti di finanziamento sono nell'immobilizzazione finanziarie).
La presunzione civilistica è che il credito qualunque sia la durata, se è finanziario è una immobilizzazione, mentre se il credito è di funzionamento va nell'attivo circolante.
Nella riclassificazione si passa da uno che serve a dare informazione all'esterno degli andamenti della gestione ad uno che deve evidenziare la destinazione, ma anche la provenienza e durata di tali mezzi.
STATO PATRIMONIALE RICLASSIFICATO
- Nell'ATTIVO (capitale di funzionamento o impieghi) è usato il criterio della liquidità crescente. Per capirlo si fa riferimento al concetto di (dall'acquisto dei fattori
All'incasso dei crediti riferiti alla vendita di quei fattori). Dal concetto di liquidità crescente si ha:
- Attitudine a tornare in forma monetaria;
- Logica del going concern (l'azienda non viene liquidata);
- Sistemica
Tutti gli elementi che rientreranno in forma monetaria prima della fine dell'anno sono inseriti nell'attivo disponibilità circolante e sono detti attività correnti; mentre tutti gli elementi che hanno un ciclo operativo superiore a 1 anno, ovvero rientrano in forma monetaria dopo l'esercizio in chiusura, sono inseriti nelle immobilizzazioni, capitale fisso, detti anche attività non correnti.
Il passivo (capitale di finanziamento o insieme di fonti) è composto da capitale proprio e di terzi. Il capitale di debito, capitale di terzi (passività correnti) ha provenienza esterna; mentre il capitale proprio ha parte di provenienza interna e parte esterna; la provenienza esterna, anche se di proprietà dell'azienda, è riferita al capitale sociale/proprio.
apportato dai soci, quindi rientra nell'attività extra-gestionale. All'