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CONTRIBUTI

Ci sono delle volte in cui un'azienda non è in grado da sola di generare un determinato

investimento,siccome c'è un interesse pubblico nel far sviluppare determinati settori

produttivi o determinate tipologie di aziende, lo stato, la comunità europea e degli enti

pubblici danno una mano e cioè danno un CONTRIBUTO.

Alcuni contributi devono essere restituiti,altri contributi restano definitivamente all'azienda.

Es: se vai in banca si può aderire ad una legge Sabatini, lo stato può aiutarmi a pagare

l'interesse.

I contributi sono di due tipi:

-contributi conto capitale:(servono ad aiutare l'azienda a sostenere degli investimenti di

fattori a fecondità ripetuta di carattere durevole)se devo comprare un macchinario (fattore

a fecondità ripetuta) e la comunità europea mi da un contributo allora questo è un

contributo in conto capitale.

-contributi conto esercizio :(servono ad aiutare l'azienda a coprire dei costi

dell'esercizio)se devo pagare il 6% di interessi passivi ogni anno e pago il 2% perché lo

stato mi da il 4% allora ho un contributo per coprire i costi di esercizio.

Se devo assumere dei dipendenti e devo fargli fare delle ore in più per imparare a fargli

utilizzare un sistema di monitoraggio delle strade previsto dalla comunità europea e la

comunità europea mi rimborsa quelle ore e cioè quel costo di salario in più viene

rimborsato dalla comunità europea attraverso un contributo che copre i costi di esercizio.

Naturalmente ci sono delle condizioni che vanno rispettate altrimenti si va incontro alle

restituzioni del contributo.

TRATTAMENTO CONTABILE DEI CONTRIBUTI:

Prima cosa da fare è considerare l'interpretazione economica del fenomeno di gestione,

dopo consideriamo il principio contabile ed il trattamento.

I principi contabili che trattano dell'argomento sono per lo IASB ( IAS 20 government

grants) per l'OIC (OIC 16 e OIC 12 per i contributi in conto esercizio).

Trattamento contabile dei CONTRIBUTI CONTO ESERCIZIO: se devo pagare alla banana

100€ di interessi passivi e 40€ me li dà la comunità europea,il mio costo effettivo degli

interessi passivi è 60€. I contributi in conto esercizio sono legati alla tipologia di onere, se

l'onere è un onere dell'esercizio e quindi è di competenza di quell'esercizio allora il

contributo sarà di competenza di quell'esercizio (va direttamente a conto economico). In

quale parte del conto economico va?

Per gli interessi passivi l'OIC 12 prevede lo storno diretto degli interessi passivi,che

significa: interessi passivi 100, contributo in conto esercizio 40 . Il conto interessi passivi

non avrà più un saldo di 100, ma avrà un saldo di 60(la parte di interessi passivi che

rimangono a carico dell'azienda). Per gli oneri finanziari i contributi in conto esercizio si

sottraggono direttamente dagli oneri finanziari. Per tutti gli altri contributi in conto esercizio

(materie prime,dipendenti, servizi) non vanno a rettificare la specifica voce del conto

economico, ma vanno nella voce a5 altri ricavi e proventi.

Quindi non ci sono differenze tra i vari principi contabili, i contributi in conto esercizio

vanno imputati a conto economico (perché essendo a copertura di un costo di competenza

dell'esercizio quel contenuto è tutto di competenza dell'esercizio). Per gli oneri finanziari

l'OIC 12 prevede che si mettano al netto del contributo. Per tutti gli altri contributi conto

esercizio vanno nella voce a5 del conto economico.

Trattamento contabile dei CONTRIBUTI CONTO CAPITALE: secondo alcuni era

considerato come un aumento di capitale che fa lo stato e non si deve pagare nulla e si

faceva riferimento ad un passaggio nello sp senza passare per il ce (chiama una riserva,

RISERVA CONTRIBUTI IN CONTO CAPITALE). Questa opzione patrimoniale è stata

abbandonata perché ci si è resi conto che non è vero che il contributo non doveva essere

restituito,perché se non rispetto i vincoli il denaro deve essere restituito. È una situazione

che riguarda il circuito produttivo.

Allora la cosa che prima passava nello sp adesso passa totalmente nel ce. Su questa

impostazione reddituale sono d'accordo tutti i principi contabili.

Es: compro impianto di 2milioni di euro, lo stato mi da un contributo di 800000€, aliquote

ammortamento 10%.

Nel ce metto nelle voce a5 i contributi in conto capitale.

Acquisto l'impianto per 2 milioni,faccio l'ammortamento 200000,l'impianto diventa

1,8milioni. Nella voce a5 metto i contributi per 800000. Qui è il costo che determina la

competenza del ricavo,per cui non posso mettere tutti gli 800000 nel ce.

Soluzioni:

1- metto 200000 come quota di ammortamento e metto 800000 in voce a5 del ce, poi mi

accorgo che sto sbagliando perché in a5 non vanno 800000 ma vanno 80000 con una

tecnica che è il risconto. Inscrivo in sezione dare il risconto per 720000 così nel ce va

800000-720000=80000. Il risconto si chiamerà risconto passivo perché sto eliminando un

pezzo di ricavo. Quindi a5 80000 e risconti passivi 720000.

L'anno dopo:risconto passivi 720000-80000=640000 e voce a5 80000+....

2-quella che useremo: i miei 800000 li levo direttamente dal costo storico dell'impianto è

così il mio impianto diventa da 2milioni ad 1,2milioni,l'ammortamento lo faccio su 1,2

milioni. Faccio l'ammortamento ed esce 120000.

RIMANENZE

La voce C dello stato patrimoniale è composta da una serie di voci che si chiamano

rimanenze:

Materie prime

Lavori in corso su ordinazione

Prodotti finiti

Merci

C'è un primo problema che riguarda le rimanenze ed è l'INVENTARIO FISICO(permette di

capire quello che hai in magazzino).

Un secondo aspetto riguarda la GESTIONE DELLE SCORTE, è un aspetto strategico.

(Si fa riferimento anche alla scorta vincolata, che non va nelle rimanenze ma è una parte

di scorta che va nelle immobilizzazioni).

Rimanenza: compro 10 penne,al primo anno ho una perdita di 8. Ma devo vedere quante

penso ho in magazzino,perché se ho comprato 10 penne ed ho una perdita di 8 ma 9

penne sono rimaste in magazzino, il principio di competenza economica che collega i costi

con i ricavi (un costo è di competenza quando trova il correlativo ricavo)(salvo i casi di

contributi dove si manifesta prima il ricavo e poi il costo) mi dice che di quei 10 di

competenza ne è solo 1 perché 9 sono in magazzino e quindi i costi di competenza non

sono 10 ma è 1 perché le altre 9 le venderò l'anno prossimo e quindi anche i ricavi legati

alla vendita di quelle penne saranno relativi agli anni successivi. Allora dovremmo iscrivere

una RIMANENZA FINALE ATTIVA (attiva perché va nei ricavi e quindi aumenta il mio

reddito). Allora ho messo 10 come costo ma di questo costo 1 è di competenza perché gli

altri 9 non hanno ancora trovato il correlativo ricavo. Scrivo una rimanenza finale attiva in

dare dello sp quella si chiama rimanenza attiva finale perché aumenta i ricavi, ma non è

un ricavo ma è una rettifica di costi. Questo vale per le materie prime, per le merci,per i

prodotti, per i prodotti in corso di lavorazione... L'anno dopo questa rimanenza finale

diventa rimanenza iniziale attiva e si sposta di nuovo nel conto economico e riparte il

procedimento.

Quindi una RIMANENZA FINALE ATTIVA è una parte del costo di acquisto di una materia

o di una merce che viene rinviato al futuro perché non è di competenza economica, per

rinviarla al futuro la scrivo in avere del ce e in dare dello sp. È attiva perché aumenta i

ricavi e perché ci sono costi che ho già sostenuto e che non devo sostenere di nuovo.

Come gestire contabilmente le RIMANENZE e vale anche per LAVORI IN CORSO SU

ORDINAZIONE fatta eccezione per lo IASB che non considera solo le rimanenze e di

lavori in corso su ordinazione ma le considera come ricavi.

Es: ho comprato 10 penne, queste dieci penne vanno in dare di un conto che si chiama

MATERIE CONTO ACQUISTI

Si accende un conto RIMANENZE FINALI MATERIE che ha un dare e un avere, l'importo

va in dare per 9. Siccome non posso avere 9 in dare e niente in avere si accende un conto

chiamato CONTO VARIAZIONI RIMANENZE MATERIE che avrà in avere 9. Al 31/12 i

conti vanno epilogati: il conto RIMANENZE FINALI MATERIE può essere epilogato nello

sp, il CONTO VARIAZIONI RIMANENZE MATERIE va epilogato nel ce.

L'anno successivo si riaprono i conti: l'articolo di riapertura riguarda il conto RIMANENZE

FINALI MATERIE, questo conto si riapre addebitando il conto rimanenze finali (che però

non si chiamano più rimanenze finali, ma si chiameranno rimanenze finanziarie) per 9 e

accreditando un conto a specchio che si chiama STATO PATRIMONIALE INIZIALE dove

in avere ho 9. Le rimanenze iniziali possono stare in bilancio in un solo giorno, quel giorno

è il 1 gennaio. Il primo articolo da fare è RIMANENZE INIZIALI MATERIE in avere e

VARIAZIONI RIMANENZE in sezione dare. Quindi prima cosa riapro il conto rimanenze

iniziali,che però nell'esercizio non faccio perché già me lo trovo nello sp, poi prendo le

rimanenze iniziali e le giro nel ce per fare questa cosa si utilizza il conto variazioni

rimanenze materie e questa operazione si effettua al 1 gennaio.

Arrivo al 31/12 vado in magazzino e vedo quelle che sono le rimanenze, ne trovo

12(probabilmente ne ha comprate altre di penne ma non le ha utilizzate e quindi 12 sono

rimaste in magazzino)

Rimanenza finale 12, faccio l'articolo di partita doppia: in dare RIMANENZE FINALI DI

MATERIE 12,in avere del CONTO VARIAZIONI RIMANENZE MATERIE 12. A questo

punto devo epilogare i conti:

RIMANENZE FINALI si epilogano allo sp,allora si fa sp RIMANENZE FINALI 12

Nel mio conto economico devo decidere se epilogare in sezione dare o avere, per

decidere guardo il conto variazioni rimanenze, in questo conto sto confrontando 9 e 12 . 9

sono rimanenze iniziali e 12 sono rimanenze finali. Allora scrivo 3 in dare del CONTO

VARIAZIONI e 3 in avere del ce.

All'anno successivo: si riapre il conto rimanenze che non saranno più rimanenze finali, ma

si chiameranno rimanenze iniziali. RIMANENZE INIZIALI 12 in dare ed in avere ho un

conto a specchio che si chiama STATO PATRIMONIALE INIZIALE (è un conto che mi

serve solo per effettuare le riaperture dei soli conti di sp) 12. Al 1 gennaio si accende il

conto rimanenze iniziali che però rimane solo per il 1 gennaio, quindi la prima cosa che

devo fare è girarlo al conto variazioni che sarebbe il passaggio dallo sp al ce. Le

rimanenze iniziali sono in dare, per chiudere il conto devo scriverle in avere e in dare di un

altro conto che si chiama v

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Publisher
A.A. 2019-2020
63 pagine
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SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/07 Economia aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher antonio.mola di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia aziendale 2 e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Napoli Federico II o del prof Kuntz Alberto.