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La catena può essere configurata in modo diverso da impresa a impresa, per assicurarsi un vantaggio competitivo
(elementi dell'impresa e dei suoi prodotti o servizi che creano valore aggiunto e differenziano l'offerta da quella dei concorrenti agli occhi dei clienti):
- Esternalizzare alcune attività interne a fornitori esterni (outsourcing: ZARA)
- Sperimentare soluzioni tecniche differenti per aggiornarsi continuamente (re-engeneering: TOYOTA)
- Investire in determinate attività in grado di innovare radicalmente il prodotto (focalizzando: APPLE)
- Ricercare economie in tutte le attività considerate non essenziali (ristrutturando: IKEA; Ryanair)
Una diversa configurazione della catena facilita la definizione di un vantaggio competitivo (che genera il margine) basato su:
- DIFFERENZIAZIONE rispetto ai concorrenti
- MINORI COSTI rispetto ai concorrenti
Si ha una condizione di vantaggio mutabile nel tempo e che deve continuamente
la produttività dei dipendenti;• ridurre i costi di approvvigionamento;• ottimizzare la logistica e la distribuzione;• utilizzare tecnologie efficienti e innovative.DifferenziazioneL’impresa mira a creare un prodotto o un servizio unico nel suo genere, che siadifferente e riconoscibile rispetto a quelli offerti dai concorrenti.✓ La differenziazione può riguardare diversi aspetti del prodotto o del servizio, come laqualità, il design, le caratteristiche tecniche, il marchio, il servizio post-vendita, ecc.✓ La strategia è applicabile quando il consumatore è disposto a pagare un prezzo più elevatoper un prodotto o un servizio che offre un valore aggiunto rispetto alla concorrenza.Esempi: Apple, Ferrari, Rolex, Nespresso, Harley-Davidson.L’impresa deve investire nella ricerca e sviluppo per innovare costantemente il prodotto oservizio offerto, in modo da mantenere la differenziazione rispetto ai concorrenti. Deve inoltrecomunicare in modo efficace le caratteristiche distintive del proprio prodotto o servizio ai clienti.FocalizzazioneL’impresa mira a servire un segmento di mercato specifico, concentrando le proprie risorse esforzi su quel segmento.✓ La focalizzazione può essere basata sulla differenziazione o sul costo.✓ La strategia è applicabile quando il segmento di mercato scelto è sufficientemente grande edèpossibile soddisfare in modo efficace le esigenze dei clienti di quel segmento.Esempi: Ferrari (segmento di mercato delle auto sportive di lusso), Ikea (segmento di mercatodei mobili a basso costo).L’impresa deve conoscere approfonditamente il segmento di mercato scelto e adattare ilprodotto o il servizio alle specifiche esigenze dei clienti di quel segmento. Deve inoltre costruire unarelazione di fiducia e fedeltà con i clienti del segmento scelto.L'efficienza della catena di fornitura può essere migliorata attraverso diverse strategie:
- Riduzione delle scorte in magazzino
- Riduzione del costo delle materie prime
- Riduzione del costo della manodopera
- Esternalizzazione di alcune attività
- Riduzione della catena distributiva, consegnando direttamente il prodotto all'utente finale
- Offerta di un prodotto di massa e standardizzato
La differenziazione è un'altra strategia che un'impresa può adottare per distinguersi dalla concorrenza. Questo può essere ottenuto offrendo un prodotto o servizio con caratteristiche uniche che sono percepite come superiori dal consumatore, per le quali è disposto a pagare un prezzo premium. La differenziazione può essere reale, basata su caratteristiche concrete e tangibili del prodotto o servizio che gli altri non hanno, o percepita, basata su come il prodotto o servizio viene presentato nella mente del consumatore attraverso attività di marketing.
Differente dagli altri presenti nel mercato (es. Dash vs Bio Presto). Spesso la differenziazione reale e percepita si «mescolano» tra loro (es. Apple, Audi, Cartier, Bulgari, Louis Vuitton, Four Seasons, Prada, ecc.).
Focalizzazione
L’impresa si concentra su una nicchia (un segmento circoscritto di mercato), i cui bisogni non sono soddisfatti dai prodotti commercializzati nel mercato di massa, e attua una focalizzazione che può essere:
- Orientata al costo: serve un segmento ristretto di mercato e offre un prezzo più basso rispetto alla concorrenza;
- Orientata alla differenziazione: serve un segmento ristretto di mercato e offre un prodotto personalizzato;
- Mix: es. Social Holiday: «Abbiamo identificato una nicchia nell'ampio ambito del turismo […]. […] è un’agenzia viaggi specializzata in vacanze per gruppi e famiglie numerose […] che sacrificano volentieri qualche lusso e comodità a fronte di tariffe accessibili».
ricerca e sviluppo comprime il costo unitario, favorisce la produzione serialee standardizzata nel tempo, ma rende difficile la differenziazione. • E dall’analisi SWOT cosaemerge?
La struttura organizzativaConfigurata la catena (quali attività includere e quali no) si devono individuare i responsabilidi ciascuna attività e favorirne il coordinamento. In altre parole, si deve DEFINIREL’ASSETTO ORGANIZZATIVO dell’azienda.
• Dimensione verticale: la gerarchia tra funzioni (↓↑)
• Dimensione orizzontale: il coordinamento tra funzioni (↔) Obiettivo: ricercarel’eccellenza in ciascuna funzione senza perdere di vista i collegamenti tra lediverse funzioni (es. «produzione» al crescere della qualità richiedemaggiore/migliore selezione dei fornitori da parte degli «acquisti» evalorizzazione dell’output da parte delle «vendite», le «vendite» richiedonobudget più alti,
maggiori risorse, per comunicare al mercato maggiore qualità, ecc.). Progettare la struttura organizzativa significa definire:
- la MACROSTRUTTURA: struttura organizzativa di base dell'intera azienda (organigramma);
- la MICROSTRUTTURA: struttura delle singole unità organizzative (organizzazione della singola funzione);
- i MECCANISMI DI COORDINAMENTO tra le diverse parti dell'organizzazione.
Il coordinamento verticale è demandato alla gerarchia e le linee di trasmissione del potere sono verticali: dalla direzione generale (organo di governo) dipendono gli organi di staff e le direzioni di funzione e, da queste ultime, dipendono gli organi operativi. Adatta ad imprese di dimensioni grandi, che realizzano combinazioni produttive complesse e talvolta disomogenee (più linee di prodotto diverse tra loro) e/o destinate a mercati diversi.
- Raggruppa le attività sulla base dell'output prodotto.
- Tipi più diffusi: divisione per prodotto, divisione per area geografica,
divisione per mercato (clienti).
- Esempi: Vodafone/Tim (divisione private e divisione business);
- Poltrona Frau (Divisione Residenziale e Ufficio. Divisione Contract. Divisione Interiors in Motion).
La visione per processi
Talvolta il coordinamento tra diverse funzioni (produzione e vendita) o tra diverse divisioni (ristorante e hotel; private banking, customer banking) non sono risolvibili unicamente con la gerarchia (decide il manager sovraordinato su possibili conflitti) o con i classici meccanismi di coordinamento (dal sistema informativo al team di lavoro). Il problema è particolarmente sentito se esistono delle relazioni di subfornitura tra diverse divisioni (es. il ristorante serve anche l'hotel oltre che clienti esterni; ecc.). IL PROCESSO (e il suo eventuale responsabile) è la soluzione che combina attività anche in capo a funzioni e divisioni diverse per generare la maggiore funzionalità possibile per il cliente finale.
Alcuni processi
trasversali• CONTROLLO QUALITÀ (coinvolge acquisti, produzione, logistica, ecc.)• EVASIONE DEGLI ORDINI (coinvolge marketing, vendite, produzione, logistica,amministrazione, ecc.)• SVILUPPO E LANCIO NUOVI PRODOTTI (ricerca, amministrazione, vendite, produzione,ecc.)
Per funzionare il processo deve:
- Essere FLESSIBILE: si adatta alle priorità del caso (non si manda in riscossione crediti“forzata” un cliente che non paga senza verificare se si sia lamentato della qualità).
- FACILITARE LA CONDIVISIONE DI COMPETENZE: prevede gli opportuni momenti diverifica tra i responsabili delle diverse attività (istruisce delle procedure che facilitino ilconfronto tra le informazioni in capo ai diversi responsabili).
- ESSERE INTRODOTTO CON LA FINALITÀ DI MAGGIORE VALORE PER IL CLIENTEFINALE: si investe maggiormente nell’architettura della struttura operativa e dei relativiresponsabili “verticali”
“orizzontali” se vi è maggiore creazione di valore (vendo piùprodotti, con maggiore soddisfazione, con minore litigiosità, con minori costi d’inefficienza emagari un premium price rispetto ai concorrenti).
I sistemi operativi
A supporto della struttura organizzativa stabile e rigida (attività primarie, funzioni e processinecessari per svolgere la trasformazione economica) troviamo degli elementi chegarantiscono flessibilità e dinamicità al sistema, i cosiddetti sistemi operativi, che produconola necessaria pressione sui comportamenti degli individui (li orientano) affinché le aspettativeverso la realizzazione di ciascuna attività e di ciascun processo possano concretizzarsi:
- Sistema e gestione del personale
- Sistema informativo aziendale
- Sistema di pianificazione e controllo.
I sistemi operativi e la struttura organizzativa
Gestione del personale
Sistema che definisce le dimensioni, la composizione e la
dinamica del personale.
- Ricerca e seleziona
- Dimensiona l'organico
- Formazione
- Gestione delle carriere
- Remunerazione
- Valutazione
Sistema informativo
Il SISTEMA INFORMATIVO AZIENDALE è l'insieme delle strutture tecniche, delle persone e delle procedure con cui si raccolgono, memorizzano, elaborano e distribuiscono dati e informazioni aziendali con l'obiettivo di sostenere i soggetti interni preposti all'attività decisionale e di controllo e di soddisfare il fabbisogno informativo di soggetti esterni all'azienda.
CONOSCERE PER DECIDERE: Compito del sistema informativo è:
- raccogliere dati dall'ambiente esterno ed interno;
- elaborarli mediante strumenti appropriati;