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IMPRESA, OVVERO IL RISCHIO DI PERDERE TUTTO IL PATRIMONIO INVESTITO

Il rischio che si può associare a Stellantis è diverso da quello che si può associare ad Apple. Oggi Apple ha liquidità maggiore dei debiti finanziari, pertanto è come se non avesse debiti finanziari. Per investire in Apple quindi chiederemmo un rendimento del 10%.

Se noi dovessimo investire in azioni di Apple, se Apple non avesse liquidità ma avesse 2000 miliardi di dollari di debiti finanziari:

2000 Debito ipotetico

0.03 (3%) Tasso di interesse ipotetico

60 Interessi passivi ipotetici

Da questo concludiamo che l'investitore, se il debito finanziario cresce, percepisce un rischio maggiore e siccome è avverso al rischio, chiede un rendimento maggiore, dove la maggiorazione del rendimento rappresenta il prezzo del rischio.

3000 Debito ipotetico

0.03 Tasso di interesse ipotetico

90 Interessi passivi ipotetici

1000 Debito ipotetico

0.03 Tasso di interesse ipotetico

30 Interessi passivi ipotetici

Quando gli interessi sono 30 il rischio non è tanto.- Quando gli interessi sono 60 il rischio aumenta.- Quando gli interessi sono 90 il rischio è tanto.-Perché i finanziatori di Apple (coloro che fanno credito ad Apple), accettano il 3% invece del 10% che chiederebbe una persona per finanziare un'azienda non indebitata? Ovvero come si spiega la differenza tra il 10% sopra e il 3% di quelli sotto? Questo accade perché i finanziatori a titolo di prestito hanno un privilegio sui finanziatori a titolo di capitale di rischio. Ciò vuol dire che se io ho diritto ad avere i 90 miliardi di interessi ipotetici, e anziché avere 1000 miliardi di risultato operativo (90 ai creditori e 10 agli azionisti), diventano 90 miliardi, i creditori si prendono tutti i 90 miliardi e agli azionisti rimane zero.Se i creditori hanno un privilegio, questo vuol dire che gli interessi degli azionisti sono postergati.Quindi, la differenza tra il 10% e il 3%,

Cioè il 7%, esprime il privilegio dei creditori, ma a fronte di questo privilegio, gli azionisti chiederanno un rendimento maggiore del 10%. Quanto maggiore? Esattamente nella misura necessaria per compensarli del maggior rischio, che corrisponde al minor rischio e al minor costo del debito.

5.9.4. Alcuni indicatori di bilancio di formulazione recente

  1. Net operating cash flow: rapporto tra debiti finanziari netti e flusso di cassa operativo.
  2. Rapporto tra DFN e EBIDTA: contrappone il debito finanziario netto a un elemento che occupa un ruolo centrale nella produzione dei flussi di cassa operativi.

6.1. La logica delle attività di produzione di ricchezza, le opzioni di comportamento di fronte al rischio di business e al rischio finanziario

Le principali decisioni che danno forma alle attività aziendali riguardano:

  • Il business in cui l'azienda opera mediante la propria gestione tipica, ovvero mediante le attività che ne definiscono la sua identità.
Queste decisioni ricadono nella parte dell'industria e sono rappresentate dallo sviluppo, dalla produzione e dalla vendita. L'impiego delle eccedenze di liquidità, che definiscono l'ambito della gestione patrimoniale, e la limitazione e la copertura dei fabbisogni di liquidità, che definiscono l'ambito della gestione finanziaria e delle operazioni sul patrimonio netto. Queste decisioni ricadono nella parte della finanza. L'equilibrio tra le decisioni di gestione tipica e le decisioni sulle eccedenze di liquidità da un lato, sui debiti finanziari e sul patrimonio netto dall'altro. Queste decisioni compongono le esigenze dell'industria e le esigenze della finanza in un quadro coerente. La gestione tributaria in ognuna di queste decisioni è assorbita nelle decisioni che possono incidere su di essa. Le decisioni relative alla gestione patrimoniale, alla gestione finanziaria e alle operazioni sul patrimonio netto integrano.gli effettifiscali associati ai proventi finanziari. Non vi sono opportunità di upside senza rischio di downside: questo è il motivo per cui le decisioni elencate sopra hanno importanza.

6.2. Le decisioni in merito al business

Le prospettive di creazione di ricchezza e il rischio di business dipendono da quattro scelte:

  1. Scelta del settore o dei settori in cui operare, che può essere più o meno redditizio e più o meno rischioso.
  2. Scelta del posizionamento strategico iniziale, ovvero come lavorare in quel settore, che può comportare opportunità di successo e rischi di insuccesso più o meno elevati.
  3. Scelte in merito alla struttura dei costi, i quali condizioneranno il rischio, che può avere conseguenze più o meno notevoli sulla variabilità dei risultati al variare del volume delle attività.
  4. Obiettivi di conservazione e di rinnovamento del posizionamento strategico, che possono essere più o meno
ambiziosi e rischiosi, anche alla luce del posizionamento e degli obiettivi. Le decisioni che condizionano le prospettive di creazione di ricchezza e il rischio di business chiamano in causa variabili diverse.

6.2.2. La scelta del settore (Warren Buffet)

Il settore è un insieme di aziende in concorrenza tra loro, impegnate nella produzione di beni simili.

a. Esistono settori con condizioni generali di difficoltà, come quello del trasporto aereo, quello degli elettrodomestici bianchi (questo perché soprattutto in alcuni comparti ci sono condizioni di redditività modeste, perché vi è concorrenza), quello dei salumi DOP.

b. Esistono settori caratterizzati da condizioni migliori, come quello farmaceutico, dei soft drink, profumeria e cosmesi o quello del software.

Perché le aziende non prediligono sempre i settori in cui le condizioni sono migliori? Perché quando un settore attrae molti operatori, alla fine la conseguenza di questa attrazione

possibile formattazione del testo utilizzando tag html potrebbe essere la seguente:

È che si crea un eccesso di offerta, e il settore cessa di essere redditizio. La scelta del settore risulta essere molto importante, infatti scegliere un settore difficile vuol dire esporre l'azienda a condizioni avverse. Tuttavia, molte aziende e molti manager non abbandonano i settori difficili per diverse ragioni: ci sono radici che legano alcune aziende ad alcuni settori, rendendo difficile uscirne, e ci sono ragioni che portano singole persone ad impegnarsi in alcuni settori nella condizione di avere esperienze e motivazioni necessarie per fare meglio degli altri.

Oltre a questo, molte volte le aziende rimangono in un settore difficile poiché ci sono "barriere all'uscita" (investimenti difficili da smobilizzare), altre volte le persone sono spinte da tradizione o la passione per un certo tipo di attività. Altre volte si tratta di opportunità, la sensazione di poter fare un affare, acquistando un'azienda a un prezzo vantaggioso.

volta che un'azienda è entrata in un settore, questa circostanza incide sui risultati di business che può raggiungere, condizionandone le prospettive di creazione di ricchezza e rischi. 6.2.3. La scelta del posizionamento strategico In aggiunta al rischio di settore, in alcuni casi si aggiunge il rischio che deriva dalla scelta di posizionamento iniziale, in quanto uno può essere più rischioso dell'altro. La strategia di business consiste nella composizione delle attività aziendali di gestione tipica in un disegno coerente e unico rispetto alle aziende concorrenti che compongono il settore. La strategia di business definisce i risultati di business, rendendoli superiori o inferiori alla media nei concorrenti nel medio-lungo periodo. a. Il posizionamento strategico fondato sul vantaggio di costo (leadership di costo) è più rischioso di quello fondato sul vantaggio di prezzo (differenziazione), poiché minore opportunità di.differenziazione del prodotto accentua il rischio che l'azienda si debba esporre alla guerra dei prezzi. b. Il posizionamento strategico fondato sull'ambito ampio è più rischioso di quello fondato sull'ambito stretto, poiché l'ambito stretto presuppone minore attrattività e maggiore difficoltà di accesso per i concorrenti. Le diverse opzioni di posizionamento strategico portano a prospettive di creazione di ricchezza e rischi di business differenti, secondo le condizioni del settore in cui si innestano. A parità di posizionamento strategico, si avranno meno rischi nel settore in cui le dinamiche competitive sono meno accentuate. 6.2.4. La scelta della struttura dei costi La scelta della struttura dei costi può essere definita da un maggior o minor ricorso ai costi fissi o ai costi variabili. Costi fissi: i costi che non variano al variare della quantità di produzione e di vendita. Tra questi abbiamo: a. Costi deilocali occupati dallo spazio: non possono essere ridotti a causa dei vincoli contrattuali che caratterizzano i contratti di locazione e a causa dei tempi e dei costi necessari per la ricerca di nuovi spazi e il trasferimento delle attività. Costi del personale indiretto: non possono essere ridotti senza adottare iniziative di ristrutturazione e senza provvedere a modifiche radicali nell'organizzazione del lavoro. Costi variabili: i costi che variano al variare della quantità della produzione e di vendita. Tra questi abbiamo: - Costi dei materiali e dei servizi acquistati dall'esterno per lo svolgimento delle attività produttive: possono essere modulati in modo automatico al variare del volume delle attività produttive. - Costi dei servizi di vendita forniti dagli agenti del commercio: sono legati contrattualmente alle vendite realizzate e non agli incassi ottenuti dai clienti a seguito delle vendite realizzate dagli agenti. Distinzione tra costi

fissi e costi variabili permette di ottenere:

  1. Il punto di pareggio: il volume di produzione e vendita che permette di ottenere i ricavi totali uguali ai costi totali (rapporto tra costi fissi totali e il margine di contribuzione unitario, registrati nelle condizioni di partenza).
  2. La distanza del volume di produzione e vendita dal punto di pareggio: da questo scaturisce il margine di sicurezza, ovvero il massimo livello di riduzione del volume di produzione e vendita sopportabile senza entrare nell'area delle perdite.

Esempio:

Margine di contribuzione 1000

Costi fissi 400

Risultati gestione tipica corrente 600

La prima cosa che un gestore di un'azienda vuole sapere, quindi, è il break even (= punto di pareggio), quindi prendendo l'esempio di un ristoratore, questo sicuramente vorrà sapere quanti coperti deve fare per coprire i costi.

Per determinare il punto di pareggio bisogna sapere la definizione di alcune sigle:

Q = quantità di produzione e vendita.

RT = ricavi totali.

CT = costi totali.

CT = ricavi totali.

CVT = costi totali.

MCC = margine di contribuzione complessivo.

CF = costi fissi.

Π = profitti totali.

Dettagli
A.A. 2021-2022
76 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/07 Economia aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher GiuliaMastroberti02 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia aziendale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Russo Paolo.