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Equilibrio Economico e Profitto Normale
In questo caso tutti i fattori produttivi sono remunerati, compreso il soggetto economico. Se si verifica questo equilibrio esiste un reddito (profitto, utile d'esercizio), che assume la denominazione di "profitto normale", ovvero il profitto stimato dall'imprenditore in sede di definizione degli oneri figurativi. Se esiste profitto normale, le aspettative del soggetto economico sono soddisfatte, quindi non è in dubbio la continuazione dell'attività aziendale.
Es. Costo Totale = Costo economico Tecnico = 130€ 100€ Oneri Figurativi = 30€
Se Ricavo tot. = 70€ perdita d'esercizio = 30€ nessun utile perché Costi > Ricavi
Se Ricavo tot. = 100€ reddito = 0 Equilibrio Contabile
Se Ricavo tot. = 112€ utile d'esercizio = 12€ non raggiunto il profitto normale
Se Ricavo tot. = 130€ utile d'esercizio = 30€ Equilibrio Economico profitto normale
Ricavo tot. = 180€ profitto normale + extraprofitto
L'equilibrio economico rappresenta la condizione di minima economicità, condizione di esistenza dell'azienda che deve essere verificata nel medio - lungo termine. Nella realtà la condizione di minima economicità si verifica se: Ricavo totale > Costo Economico Tecnico. Cioè esistono extraprofitti, anche di minima entità. Per raggiungere l'equilibrio economico tecnico e monetario finanziario, si richiede di disporre di un efficace sistema informativo, che favorisca in via preventiva e consuntiva la conoscenza delle manifestazioni economiche, finanziarie e monetarie della gestione.
Valore Economico del Capitale
Il valore economico del capitale è già stato nominato nel caso degli inventari straordinari di cessione, ovvero la redazione di un documento precedente alla vendita in blocco dell'intero pacchetto aziendale. In caso di cessione il capitale economico
dell'azienda scaturisce dalla valutazione della potenziale capacità dell'azienda di produrre utili in futuro, stimandoli e sommandoli al prezzo richiesto in sede di cessione e prodotto dall'inventario redatto in occasione della valutazione dei finanziamenti e degli investimenti. Deriva quindi dalla capitalizzazione (trasferimento di valori dal reddito al capitale) dei redditi futuri attesi. V = valore economico del capitale = reddito medio annuo / tasso di attualizzazione = R / i Reddito medio annuo calcolato in proiezione futura in un numero pari al tasso di reddito normale indefinito di anni. -nV = valore economico del capitale tempo n finito = R *[1-(1+i)] / i Es. reddito medio annuo = 50000 € tasso di attualizzazione = 12% (rendimento del capitale 4% + rischio d'investimento 8%) = oneri fig. V = R / i = 50000 / 12% = 417000 valore economico del capitale Si tratta di un valore da aggiungere al valore del netto ricavato con l'inventario ordinario.e che comprende l'avviamento e le eventuali riserve occulte. Per ricavare direttamente l'avviamento, occorre trovare il rapporto tra gli extraprofitti e il tasso di attualizzazione (i). Quindi: Avviamento = S(extraprofitti futuri stimati) / i Quindi si può affermare che, tramite l'inventario di cessione si ricavano diverse informazioni aziendali, ovvero: - Valore economico del Capitale - Permette di calcolare l'Avviamento - Permette di calcolare le Riserve occulte La valutazione del valore economico del capitale soddisfa l'esigenza conoscitiva di avviamento e riserve occulte, utili anche non in sede di cessione, per determinare se l'azienda opera, in relazione alla presenza di riserve occulte, i saturazione del capitale oppure in annacquamento del capitale. In entrambi i casi occorre confrontare il valore economico del capitale con il capitale di bilancio. Per capitale di bilancio si intende il capitale netto presente in inventario ordinario di funzionamento.Detto anche capitale contabile, in quanto è lo stesso capitale netto rilevato alla fine dell'inventario. La valutazione dello stato di saturazione o di annacquamento presuppone quindi il confronto tra i documenti di inventario ordinario e dell'inventario di cessione.
Se il valore economico del capitale è maggiore del capitale di bilancio, l'azienda opera in saturazione del capitale. In questo caso il capitale risulta rinforzato, dal momento che l'azienda risulta più ricca di quanto sembra, ma si reca danno agli stakeholder, in quanto la situazione aziendale è poco trasparente.
Se il valore economico del capitale è minore del capitale di bilancio, l'azienda è in una situazione di annacquamento del capitale. Si tratta di una situazione negativa, in quanto non si attua una gestione trasparente verso gli investitori, ma inoltre si sono verificati casi di sottovalutazione del passivo e sopravvalutazione
dell'attivo. Esempi legati alla possibile diversa valutazioni di componenti del capitale:
- capitale netto = 300 € SP al 31/12/n
- Attività:
- Passività:
- Rimanenze finali merci = 100 €
- Fondo ammortamenti = 300 €
- Capitale Netto = 400 € (utile netto = 100 €)
- Attività:
- Passività:
- Rimanenze finali merci = 80 €
- Fondo ammortamenti = 360 €
- Capitale Netto = 360 € (utile netto = 60 €)
Si sono valutate le rimanenze di magazzino, ad esempio al costo medio, prudenzialmente, e il fondo di ammortamento sempre secondo una logica prudenziale. SP al 31/12/n
Si sono valutate le rimanenze di magazzino al costo LIFO, sottovalutando l'attivo, e le quote di ammortamento sono state riviste, sopravvalutando il passivo, per velocizzare il processo di ammortamento.
Si sono venuta a creare con
Questi processi di valutazione riserve occulte per 40€. Siamo di fronte ad un caso di saturazione del capitale. La società ha quindi una situazione poco trasparente: in particolare gli investitori sono (anche se non volutamente) espropriati di parte dei loro dividendi, che SP al 31/12/n rimangono a loro insaputa variamente investiti nell'azienda.
Attività: Passività: ... = 1800€ Es. ... = 1200€ Rimanenze finali merci = 120€ Fondo ammortamenti = 280€ Capitale Netto = 440€ (utile netto = 140€)
Le rimanenze di magazzino si sono valutate al valore corrente desunto dal mercato, con molta poca prudenza, ed allo stesso modo si è scelto di dilazionare maggiormente le quote d'ammortamento, riducendone l'incidenza tra le passività. In sostanza si è sottovalutato il passivo e sopravvalutato l'attivo. In questa situazione si verifica l'annacquamento del
capitale.
La Rilevazione dei Costi
Lo strumento utilizzato per la rilevazione dei costi è la contabilità analitica, detta anche industriale o contabilità dei costi.
I costi possono essere analizzati in base:
- Momento (della rilevazione)
- Contenuto
- Modalità
- Scopi
In base al momento in cui si misurano i costi possiamo distinguerli in:
- Costi consuntivi rilevati dopo che le operazioni a cui si riferiscono sono terminate
- Costi preventivi previsione dei costi di operazioni ancora non iniziate
A loro volta i costi preventivi si possono suddividere in:
- Costi medi presupponendo l'unitarietà della gestione, livella le oscillazioni del valore del costo da un periodo all'altro. È utile per un confronto con il prezzo di vendita, e quindi per valutare se proseguire o no la produzione di un dato prodotto, valutandone la convenienza.
- Costi stimati rispecchia le più probabili modalità future di svolgimento
- Informazioni (Esterne & Interne, Consuntive & prospettive)
- Piano (Obiettivi
di medio - lungoTermine)Programmi(Obiettivi a breve termine)Feed-back Budget(Obiettivi brevissimo periodo , dati analitici Azioni correttivee numerici)GestioneOperativa Azioni correttiveControlloBudgetario(Rilevazione scostamenti)Esempio di formazione di Budget : Budget VenditeBudgetGlobale Budget di Budget MagazzinoInvestimento Budget ProduzioneBudget altre areees. Costo dei prodotti fabbricati (per verifica raggiungimento degli obiettiviprogrammati) :Unità di Valori di Budget Valori Effettivi ScostamentiProduzione (Costi Standard) (Costi Consuntivi) (Varianze)Costo materie € € €prime(unità x prezzounitario)Costo lavoro € € €Diretto(ore lavoro xretribuzione media)Costo Primo € € €Costi Indiretti di € € €natura IndustrialeCosto di € € €ProduzioneCon riferimento al contenuto delle rilevazioni , deve essere formulata unaII. scelta tra : Costo pieno Contabilità a costi pieni o Full Costing .
Comprende tutti i costi (fissi, variabili e semi-variabili) relativi ai fattori produttivi utilizzati per il prodotto. Costo variabile: Contabilità a costi variabili o Direct Costing. Comprende unicamente i costi variabili e la componente variabile dei costi semi-variabili. Con riferimento alle modalità delle rilevazioni, i costi si rilevano in via: III. Contabile Extracontabile A livello internazionale si utilizzano due sistemi: Sistema unico o Sistema Patrimoniale (Co.Ge. + Co.An.) tipico delle aziende inglesi Sistema duplice o siste