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COSTI DI PRODUZIONE NEL LUNGO PERIODO
Nel lungo periodo sia l’intera industria sia le singole imprese che ne fanno parte
possono effettuare tutte le variazioni in termini di risorse impiegate che desiderano.
L’impresa
Può modificare la capacità produttiva degli impianti;
Può realizzare un impianto produttivo di dimensioni maggiori o cominciare a
impiegarne uno più piccolo.
L’industria
Può variare il livello complessivo della propria capacità produttiva: il lungo
periodo rende disponibile un tempo sufficiente per l’ingresso di nuove
imprese o l’abbandono di quelle che già operano.
Si immagini che un produttore dotato di un unico impianto produttivo cominci a
produrre su piccola scala e poi, dopo operazioni di successo, espanda la propria
attività servendosi di impianti sempre più grandi e con capacità produttive sempre
maggiori.
Cosa accadrà al costo medio totale?
In un primo momento impianti più grandi ridurranno il CMT, ma alla fine la
realizzazione di impianti sempre più grandi ne comporterà una crescita.
Supponiamo di considerare 3 diversi livelli di impianti, ossia
3 livelli di capacità produttiva, via via crescente. CM1, CM2,..
sono le curve di costo di breve periodo corrispondenti alle
diverse possibili dimensioni degli impianti.
CMT decrescente al crescere della produzione
- CMT crescente al crescere del livello della
- produzione
Unendo tutti i punti di minimo del CMT otterremo una curva di costo di lungo
periodo (curva di lungo periodo del costo medio totale o curva di
pianificazione dell’impresa).
Economia di scala: riduzioni nel costo
medio totale della produzione di un bene
che si verificano al crescere delle
dimensioni dell’impresa e quindi della
produzione nel lungo periodo.
Diseconomie di scala: incrementi nel costo
medio totale da sostenere per la
produzione di un bene al crescere delle dimensioni operative (e del livello di
produzione) di un’impresa nel lungo periodo.
Rendimenti di scala costanti: non si ha alcuna variazione nel costo medio totale per
la produzione di un bene con l’espansione della scala operativa (e della produzione)
nel lungo periodo.
Le economie di scala o economie derivanti da produzioni massive, sono responsabili
della porzione decrescente della curva CMT di lungo periodo e sono generate dal
fatto che, al crescere delle dimensioni dell’impianto, tutta una serie di fattori indurrà
una riduzione dei costi medi di produzione, quali:
Specializzazione al lavoro (ciascun lavoratore svolge una sola mansione a cui
si dedica pienamente);
Specializzazione gestionale (una produzione più vasta implica un miglio
utilizzo delle capacità organizzative);
Livello efficiente di dotazione ( le dotazioni delle imprese sono sempre più
efficienti e più costose);
Altri fattori
Scala minima efficiente (MES): il più basso livello di produzione al quale un’impresa
è in grado di minimizzare il costo totale di lungo periodo.
RICAVO
Ricavo totale: la quantità totale di ricavo rilevata da un’impresa per la vendita di un
bene. R = P x Q
Ricavo medio: il ricavo totale derivante dalla vendita di un bene diviso per la quantità
complessiva venduta di questo stesso bene.
RT
RM = Q
Ricavo marginale: la variazione nel ricavo totale
che deriva dalla vendita di un’unità addizionale del
∆ RT
Rmg=
bene prodotto da un’impresa. ∆Q
Quando conviene produrre?
Se RT > CT l’impresa realizza un profitto
- positivo
Se RT = CT l’impresa realizza un profitto
- nullo
Se RT < CT l’impresa subisce una perdita
-
Oppure
Se P > CMT l’impresa realizza un profitto positivo
- Se P = CMT l’impresa realizza un profitto nullo
- Se P < CMT l’impresa realizza un profitto negativo
-
Il COSTO MEDIO TOTALE di un’impresa price taker è detto
PUNTO DI PAREGGIO.
Se P > CMT minimo, l’impresa è redditizia
- Se P = CMT minimo, l’impresa è in pareggio
- Se P < CMT l’impresa è in perdita
-
Si potrebbe pensare che un’impresa non redditizia P < CMT minimo non dovrebbe
più produrre. Nel breve periodo l’impresa deve continuare a produrre anche se il
prezzo scende al di sotto del CMT minimo. La decisione di produrre nel breve
periodo deve dipendere dai costi variabili (CV) in quanto i costi fissi (CF) non variano
la quantità prodotta. La decisione di produrre nel breve periodo si prende sulla base
del Costo medio variabile minimo.
Se P = CMV minimo, prezzo di chiusura
- Se P > CMV l’impresa continua a produrre
- Se P < CMV l’impresa deve cessare la produzione
-
Abbiamo visto che esiste una relazione diretta tra il prezzo e la quantità offerta: la
quantità offerta cresce all’aumentare del prezzo e il profitto economico è più elevato
quando aumenta il prezzo. punto A non conviene produrre, punto B
CMV < B < CMT
punto C P = CMT, punto di pareggio e
profitto nullo
punto E P > CMT, profitto positivo.
Anche in condizioni di pareggio ( costi
economici = ricavi) l’imprenditore è
comunque remunerato con la condizione di
profitto normale.
Il tratto di curva di costo marginale
dell’impresa che si colloca al di sopra della
curva di CMV rappresenta la curva di offerta dell’impresa nel breve periodo. La
curva di offerta di breve periodo è inclinata positivamente a causa della legge dei
rendimenti decrescenti.
Le curve di offerta del settore nel breve
periodo è data dalla somma delle offerte
delle imprese nel settore.
Emkt: equilibrio di mercato nel breve
periodo al di sotto del prezzo di chiusura
non troveremo nessuna impresa che
voglia produrre. Nel breve periodo
l’industria è composta da un numero
specifico di imprese, ciascuna delle quali dispone di un prodotto immediato fisso.
Nel lungo periodo le imprese che già
operano in una certa industria hanno
abbastanza tempo per espandere o
contrarre la propria capacità produttiva. Il
numero di imprese può aumentare o
diminuire. Per rappresentare la situazione
di lungo per. Ipotizziamo:
Ingresso o uscita
- Costi identici
- Costi costanti nell’industria
-
BARRIERE ALL’ENTRATA
Qualunque condizione che ostacoli l’entrata di un’impresa nel mercato; nel
monopolio forti barriere bloccano tutti i potenziali concorrenti.
Barriere meno efficaci possono determinare l’insorgere di un monopolio
Barriere più deboli possono consentire l’entrata ad un numero relativo di
imprese
Barriere inesistenti possono permettere l’entrata di molte imprese
concorrenza perfetta
Barriere all’entrata sono: artificiali o naturali. Le tipologie sono:
Controllo di risorse o fattori di produzione scarsi
Le economie di scala
La superiorità tecnologica
Le barriere di natura giuridica
MONOPOLIO NATURALE
Un’industria in cui le economie di scala sono così grandi che una sola impresa può
raggiungere la scala minima efficiente di produzione. Un monopolio creato da
economie di scala si chiama Monopolio Naturale.
Ossia le economie di scala offrono un considerevole vantaggio in termine di costi al
punto da far sì che tutta la produzione del settore possa essere convenientemente
prodotta da un’unica impresa. Quando la curva del CMT è decrescente per lunghi
intervalli, le imprese di grandi dimensioni sostengono CMT più bassi di quelle di
dimensioni più piccole. Es. i servizi di pubblica utilità.
BARRIERE LEGALI ALL’ENTRATA
Lo Stato può creare delle barriere legali all’entrata attraverso l’assegnazione di
brevetti e licenze.
Brevetto: è il diritto esclusivo di un inventore a usare la propria invenzione o a
consentirne l’uso a terzi. L’uso di brevetti e le leggi sui brevetti mirano a mettere al
riparo gli inventori dai rivali che potrebbero farne uso improprio.
Licenza: lo Stato può limitare l’entrata in un’industria o in una professione attraverso
l’uso di licenze. Lo stato può assegnare a se una qualche forma di licenza ed
elevarsi a monopolista pubblico.
PROPRIETA’ O CONTROLLO DI RISORSE ESSENZIALI
Un monopolista può usare la proprietà privata come ostacolo ai potenziali rivali, per
esempio un’impresa che controlla o è proprietaria di una risorsa essenziale al
processo di produzione (es. leghe di calcio).
PREZZO E ALTRE BARRIERE STRATEGICHE ALL’ENTRATA
Anche se un’impresa è protetta da consistenti economie di scala o dalla proprietà
delle risorse essenziali, l’entrata potrebbe essere facilmente bloccata dal modo in cui
un monopolista risponde ai tentativi di accesso all’industria da parte dei rivali (caso
Microsoft 2001).
Monopolista = unica impresa che produce un dato bene per il quale non esistono
beni sostitutivi.
Monopolio = un settore controllato da un monopolista.
Nei sistemi economici più avanzati è difficile trovare monopoli puri grazie all’azione
delle politiche antitrust.
In concorrenza perfetta, prezzo e quantità del bene
scambiato sono determinati dalla domanda e dall’offerta.
L’equilibrio in C si ha con il prezzo Pc e con una quantità
Qc. Il monopolista riduce la quantità offerta Qm
aumentando il prezzo fino a Pm.
La capacità che ha un monopolista di alzare il prezzo al
di sopra del livello concorrenziale, contraendo la
produzione, è detta POTERE DI MERCATO aumenta il
prezzo per aumentare il profitto.
Supponiamo di considerare un modello di monopolio puro, vogliamo analizzare le
decisioni di prezzo e quantità. Ipotizziamo:
Esistenza di brevetti, economie di scala o proprietà delle risorse assicurano il
o monopolio all’impresa.
Non esiste alcuna regolamentazione da parte dello Stato.
o L’impresa è un monopolista che pratica un unico prezzo e applica lo stello
o livello di prezzo per una ciascuna unità di output.
La differenza tra un monopolista puro e un’impresa di concorrenza perfetta proviene
dalla domanda di mercato.
L’impresa di concorrenza perfetta di confronta con una domanda perfettamente
elastica in corrispondenza del prezzo dato dall’intersezione tra domanda e offerta di
mercato.
L’impresa di concorrenza perfetta è price taker e può vendere le quantità che
desidera al prezzo di mercato.
Dunque ciascuna u