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FATTORI ED ELEMENTI
Quando si parla di clima è necessario distinguere fattori da elementi.
- FATTORI:
Producono climi diversi e sono divisi in due grandi gruppi:
Fattori cosmici sono la conseguenza dei movimenti astronomici di rotazione e
rivoluzione della terra, con conseguenti variazioni dell’incidenza dei raggi solari
sulla superficie del pianeta, determinano le stagioni;
Fattori geografici sono l’insieme delle caratteristiche della superficie terrestre e
dell’atmosfera, che possono indurre delle modificazioni nelle condizioni climatiche.
I principali sono: la distribuzione delle terre e dei mari sul globo, le correnti marine,
la circolazione generale delle masse d’aria, la disposizione, estensione ed elevazione
dei sistemi montuosi (aspetto importantissimo, ad es. in sud America nelle Ande si
distinguono versanti con diversa piovosità), i grandi laghi interni e la vegetazione.
- ELEMENTI:
Sono le componenti del clima che lo definiscono e che con il loro interagire determinano le
sue caratteristiche in una data area della superficie terrestre. Sono tutti misurabili: radiazione
solare, temperatura, umidità dell’aria, precipitazioni, pressione atmosferica, venti. Bisogna
però tenere conto che quasi mai vengono misurati tutti insieme per via del costo elevato.
Oggi ci sono centraline automatizzate (solo di enti pubblici, tipo ARPAS, con attive 10
stazioni che costano più di 20.000 euro, all’inizio erano più di 30 ma i soldi non bastano per
le riparazioni) alcune di amatori che non sono molto affidabili. Un’altra difficoltà è
l’incidenza del cambio di tecnologia utilizzato per le misurazioni. Per questi motivi si
effettuano misurazioni più che altro di temperatura e precipitazioni, in quanto individuati
come caratteri diagnostici, semplificando un sistema di per sé molto complesso in due sole
variabili.
METODO DI STUDIO
Il metodo di studio si basa prima di tutto sul corretto monitoraggio che dovrebbe comprendere un
check up aggiornato dei parametri ambientali.
In Italia alcuni monitoraggi sono fatti meglio mentre altri non sono presi in considerazione, ad
esempio i monitoraggi sulla biodiversità non sono aggiornati. In Sardegna vengono monitorate solo
altitudini fino agli 800 m s.l.m., nonostante l’altezza massima raggiunga i 1800 m s.l.m. Visti i
continui problemi di siccità sarebbe necessario misurare anche le zone montane, le più piovose.
Anche i parchi nazionali, in Sardegna, hanno forti problemi di gestione; ad esempio non hanno una
check list aggiornata delle specie che dovrebbero tutelare.
Oggi esistono diversi metodi per poter fare una classificazione del clima. Tutti fanno ricorso
all’utilizzo di indici sintetici e formule che mettono in relazione uno o più parametri climatici
(misurati e misurabili in maniera standard in tutto il mondo) e che diano informazioni condensate
sulle principali caratteristiche del clima in un dato luogo o area geografica. La media non è un
indice molto utilizzato negli studi climatici perché il clima presenta un’alta deviazione standard.
I modelli bioclimatici più importanti sono quelli di Rivas-Martìnez, Thornthwaite, Gaussen,
Emberg, De Martonne, Lang.
I dati climatici possono essere rappresentati anche senza numeri con diversi metodi di
rappresentazione grafica; in particolare si utilizza un sistema di assi cartesiani nei quali si
inseriscono i parametri essenziali del clima come precipitazioni e temperature. Tali
rappresentazioni prendono il nome di DIAGRAMMI CLIMATICI e permettono un confronto
immediato tra diversi tipi di climi e tra climi di diverse località. Ciò ha una notevole importanza
nell’indagine di carattere fitogeografico ed ecologico in generale, ma anche per la soluzione di
problemi di carattere applicativo, soprattutto nel campo della pianificazione territoriale a fini agro-
zootecnici e selvicolturali. Sono inoltre utili per visualizzare in maniera immediata come variano le
temperature e gli eventi climatici durante l’anno mentre i diagrammi termo-pluviometrici sono
perfetti per identificare un certo tipo di clima.
Oltre a l’utilizzo di diagrammi si può ricorrere anche al METODO CARTOGRAFICO. Tramite
un algoritmo si possono spazializzare i dati climatici presi da stazioni puntiformi per poi inserirli in
una cartina geografica, il tutto in base agli indici bioclimatici rilevati. Nel caso in cui non siano
presenti stazioni di monitoraggio in una data zona si può fare anche il lavoro inverso: in base al tipo
di vegetazione presente si può risalire al microclima del luogo. Ad esempio in Sardegna non sono
presenti faggete perché i faggi non hanno foglie abbastanza coriacee o con modificazioni tali da
mantenere una bassa traspirazione ed evitare il disseccamento. La situazione ottimale per la vita
delle piante è dove sono presenti temperature e precipitazioni sempre elevate (zone tropicali).
BIOCLIMATOLOGIA
Studia i rapporti tra clima ed esseri viventi, in particolare la distribuzione di specie e comunità
sulla superficie terrestre in relazione al clima. Attraverso lo studio bioclimatico per un’area di
studio, in base alla latitudine e ai parametri climatici (temperature, precipitazioni, umidità
atmosferica, regime dei venti, precipitazioni nevose), si possono individuare regioni di paesaggio e
piani fitoclimatici occupati da diversi tipi di vegetazione prevalente.
CLASSIFICAZIONE BIOCLIMATICA
Per la classificazione seguiamo il modello bioclimatico di Rivas-Martìnez in quanto molto utilizzato
nel campo geobotanico (www.globalbioclimatics.org http://webs.ucm.es/info/cif/map/index.htm).
Come già accennato la distribuzione sulla Terra degli organismi viventi è determinata anche dalle
condizioni climatiche, attuali e passate.
Es.
L’areale di Sylvia melanocephala (occhiocotto) si sovrappone perfettamente con il clima
mediterraneo
L’areale di Turdus philomenos (tordo bottaccio) si sovrappone quasi completamente con clima
temperato continentale e con il clima boreale, l’area mediterranea è utilizzata solo come area di
svernamento.
La classificazione bioclimatica di Rivas-Martìnez comprende:
- 5 macrobioclimi
1. Polare;
2. Boreale (taiga, dominanza di conifere, presente con molte varianti);
3. Temperato (dominano le piante arboree caducifoglie=latifoglie, presente qualche enclave di
conifere);
4. Mediterraneo;
5. Tropicale (presenta molte varianti).
I macrobioclimi sono abbastanza assodati; ognuno di essi presenta differenti varianti dette bioclimi
(ad oggi se ne riconoscono 27) la cui classificazione è in costante aggiornamento.
In Europa sono presenti 4 macrobioclimi.
In Sardegna il macrobioclima è mediterraneo pluvistagionale oceanico.
MACROBIOCLIMA MEDITERRANEO
È localizzato in 5 regioni mondiali tutte caratterizzate dalla presenza di grosse masse di terra ad
est e di acqua ad ovest, oltre ad essere tutte situate poco più a nord o poco più a sud dei tropici. È
caratterizzato inoltre da un lungo periodo di siccità estiva (almeno due mesi consecutivi) e inverni
miti e piovosi, grazie alla presenza del mare che trattiene il calore estivo per rilasciarlo nei mesi
invernali.
Tutte le aree caratterizzate dal clima mediterraneo sono aree ad enorme biodiversità. Per quanto
riguarda le piante è il 3 al mondo per biodiversità (è maggiore a quella della foresta amazzonica) a
causa della pressione adattativa del clima, che spinge le piante a speciare.
PIANI FITOCLIMATICI O TERMOTIPI
I piani fitoclimatici ci permettono di distinguere le varianti termiche in un bioclima. Suddividono
i macrobioclimi in aree che ripercorrono il gradiente termico influenzato dai sistemi montuosi
prevalenti, dalla latitudine e dalla distanza dal mare.
Es. Alghero=termomediterraneo; Sassari=mesomediterraneo; Fonni=supramediterraneo;
l’inframediterraneo è presente solo nelle Isole Canarie, per quanto riguarda l’Europa, o in Africa.
PIANI FITOCLIMATICI IN SARDEGNA
Si differenziano otto piani fitoclimatici di cui alcuni scarsamente rappresentati, come il
Termomediterraneo inferiore, il Mesotemperato superiore, il Supratemperato inferiore e superiore.
Il Mesomediterraneo inferiore è il Termotipo più diffuso sia nelle aree di pianura del nord
Sardegna (in particolare nella costa settentrionale e nelle aree della Nurra, della Gallura e della
Piana di Chilivani), sia nelle aree interne del Sarrabus e della Marmilla, nonché in buona parte delle
zone interne del Sulcis-Iglesiente.
Nelle aree costiere di quasi tutta la regione e in tutto il Campidano, la classe più rappresentata è il
Termomediterraneo superiore.
Il Mesomediterraneo superiore è comunque ben rappresentato nelle aree collinari e montuose del
centro nord e nelle aree montuose del sud dell’isola.
In particolare possiamo trovare:
- Gennargentu 1832 m s.l.m. Orotemperato inferiore Umido-iperumido (a livello di
oro si cambia il macroclima, ad eccezione della Sierra Nevada in Spagna -Andalusia- dove
è presente l’unica montagna che supera i 3000 m s.l.m. e che presenta tutte le categorie di
mediterraneo ad eccezione dell’inframediterraneo).
Specie rappresentative: Berberis vulgaris L. subsp aetnensis (C. Presl.) Rouy et
Foucaucaud (crespino comune); Juniperus nana Willd. (ginepro nano);
- Monte Limbara 1324 m s.l.m. Supratemperato (Submediterraneo) Umido.
Specie rappresentativa: Daphne laureola L. (in Sardegna presente solo sul Limbara);
- Monte Rasu 1258 m s.l.m. (Marghine Goceano) Mesotemperato (Submediterraneo)
Umido.
Specie rappresentativa: Lotus alpinus (DC.) Schleicher;
In questi piani fitoclimatici troviamo la Serie Meso-Supratemperata (Submediterranea) Umida
del leccio: Saniculo europaeae-Querco ilicis sigmetum e la Serie Meso-Supratemperate
(Submediterranea) Umida della roverella: Glechomo sardoae-Querco congestae sigmetum.
In Sardegna anche Taxus baccata L. ed Ilex aquifolium L. sono spesso localizzati in queste isole
climatiche.
- Villanova Monteleone 550 m s.l.m. Mesomediterraneo Subumido (superiore)
- Cuglieri 484 m s.l.m. Mesomediterraneo Subumido
Specie rappresentative: Arbutus unedo L. (corbezzolo), Erica arborea L., Quercus suber L.
(sughera);
In questi piani fitoclimatici troviamo la Serie Mesomediterranea Subumida della sughera: Violo
dehnhardtii-Querco suberis sigmetum.
- Isola Asinara Termomediterraneo secco (piove pochissimo, deficit idrico per più della
metà dell’anno).
Specie rappresentativa: Centaurea horrida Badarò;
- Alghero Termomediterraneo secco.
Specie rappresentative: Chamaerops humilis L. (unica palma spontanea della nostra flora),
Pistacia Lentiscus L. (lentisco), Calicotome villosa (Poiret)Link. Insieme formano una
comunit&a