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Alcuni tipi di batteri sono in grado di ossidare l'ammoniaca o lo ione
ammonio; questa ossidazione viene detta nitrificazione, ed è un
processo durante il quale viene liberata energia che viene utilizzata dai
batteri. Anche se le piante possono utilizzare direttamente lo ione
ammonio, il nitrato è la forma in cui la maggior parte dell'azoto passa
dal suolo alle radici.
Assimilazione
Una volta che i nitrati si trovano all'interno delle cellule vegetali, sono
ritrasformati in ioni ammonio che vengono trasferiti a composti
contenenti carbonio per produrre composti organici azotati necessari
alla pianta (organismo autotrofo). In tal modo le piante costruiscono la
propria struttura e divengono alimento per gli organismi eterotrofi di
primo livello (erbivori).
Denitrificazione
I nitrati possono essere distrutti in seguito alle attività di alcuni batteri
che vivono nel terreno; questi batteri scindono i nitrati liberando l'azoto
che torna all'atmosfera.
Dilavamento
L’azoto in forma di nitrato, presente nei terreni, è estremamente solubile
e quindi può passare rapidamente negli ecosistemi acquatici, dove
svolge un ruolo importante come fattore limitante assieme al fosforo.
Il ciclo del fosforo è uno dei cicli biogeochimici che viene ritenuto
• fondamentale, perché le sue implicazioni riguardano da vicino molti
organismi che se lo scambiano attraversano le catene alimentari.
ll vero serbatoio di fosforo è la crosta terrestre. Nelle sue rocce, infatti, è
possibile riscontrare elevate quantità di fosfati. La strada più veloce alla
diffusione dei fosfati è, un po’ come per gli altri cicli biogeochimici,
l’entrata all’interno delle catene alimentari. Il fosforo si trasferisce negli
ecosistemi in forma di ioni fosfato principalmente attraverso le reti
alimentari terrestri e marine. Tutti gli organismi ne assorbono una certa
quantità che viene “restituita” all’ambiente alla morte dell’organismo
tramite i processi di decomposizione. Questa dissoluzione può avvenire
sia nelle acque che sulla terraferma (a seconda degli ambienti in cui
vivono gli organismi).
Il passaggio tra organismi risulta alquanto veloce: da una pianta che ha
assimilato ioni fosfato dal terreno, agli organismi che si nutrono delle
piante, il fosforo arriva sui terreni e sulle rocce, disperso dagli organismi
consumatori, come rifiuto attraverso gli escrementi. Grazie alle azioni di
dilavamento dei terreni e di erosione della roccia, il fosfato depositato
su di questi viene trasportato (seguendo il ciclo dell’acqua) verso gli
oceani. Qui si sedimenta assieme ad altri minerali.
Il ciclo dello zolfo è il ciclo biogeochimico riguardante le varie forme in
• cui lo zolfo è presente nelle condizioni ambientali.
Lo zolfo partecipa alla costituzione di aminoacidi e di altre molecole di
grande importanza metabolica chiamate tiocomposti (o tiomolecole).
Lo zolfo presente nell'ambiente può derivare da eruzioni vulcaniche
(soprattutto sotto forma di H2S – idrogeno solforato, un veleno
tossico), da attività industriali o da incendi che, in seguito alla
combustione, liberano in atmosfera ossidi di zolfo (SO2), che sono
inquinanti atmosferici. Questi, grazie ad un processo di ossidazione
fotochimica, vengono ulteriormente ossidati a SO3 (triossido di zolfo,
altro inquinante atmosferico) che, a sua volta, si scioglie nell'acqua
piovana formando acido solforico (H2SO4) il quale si dissocia
liberando ioni solfato (SO4--). Altre sorgenti di zolfo sono minerali come:
il gesso o la pirite.
Lo ione solfato è la forma in cui lo zolfo viene assorbito dalla
maggioranza delle piante verdi e dei batteri, che poi lo riducono e lo
"attivano" per sintetizzare aminoacidi solforati ed altre molecole. Lo
zolfo, una volta diventato organico, torna al suolo attraverso le
demolizioni metaboliche o la morte degli organismi; a questo punto i
tiocomposti vengono degradati da vari microrganismi sia aerobi che
anaerobi.
Risorse fuoriposto: Sia il ciclo dello zolfo che quello dell'azoto sono
coinvolti nei processi di inquinamento urbano e industriale. Gli ossidi di azoto
e di zolfo sono gas tossici presenti solo come passaggi temporanei dei
rispettivi cicli. La combustione di combustibili fossili, ha incrementato la
concentrazione di questi ossidi volanti nell'aria, sia in zone urbano-industriali
sia in zone poste sottovento così da incidere sulla salute umana degli
organismi. La combustione di carbone è la principale sorgente di anidride
solforosa, i gas di scarico delle auto e delle industria sono la principale
sorgente di ossidi d'azoto. L'anidride solforosa danneggia la fotosintesi
perché interagisce col vapore acqueo producendo acido solforico diluito che
ricade sulla terra come pioggia acida (che danneggia vegetazione e pesci).
Inoltre la costruzione di alte ciminiere negli impianti di combustione del
carbone ha aggravato il problema, dato che più a lungo gli ossidi rimangono
nello strato nuvoloso, maggiore è la quantità di acido che si forma. Questo è
un esempio di quello che viene chiamato quick-fix, o soluzione a breve
termine.
L’Ozono si forma naturalmente nella stratosfera dall’interazione dei
raggi solari con l’ossigeno. Lo strato di ozono presente nell’alta atmosfera ci
protegge dalle radiazioni ultraviolette e la sua formazione ha consentito lo
sviluppo della vita. Alcuni inquinanti presenti nell’aria, soprattutto i
clorofluorocarburi derivanti da bombolette spray e dagli aerei a reazione
rischiano di distruggere tale importante fascia di protezione. Inoltre si è
dimostrato che l’ozono presente negli strati bassi dell’atmosfera è molto
dannoso per i raccolti.
L’effetto serra è un fenomeno naturale in base al quale l’aria e i suoi
componenti agiscono appunto come i vetri di una serra lasciando passare la
luce solare e trattenendo il calore della terra che raggiunge la temperatura
che consente la vita. Circa metà della radiazione solare è assorbita dalla
terra, mentre una parte di esse si disperde nello spazio. La superficie della
terra emette a sua volta delle radiazioni infrarosse, una piccola parte di essa
viene dispersa nello spazio, mentre il resto viene riassorbita dai gas serra e
riemessa in tutte le direzioni. Oggi la presenza di presenza di questi gas serra
è stata enormemente aumentata dalle attività umane provocando squilibri con
gravi problemi ambientali primo fra i quali il processo di riscaldamento totale.
Il più noto gas serra è l’anidride carbonica o biossido di carbonio, il quale è
aumentato notevolmente a causa del troppo utilizzo dei combustibili fossili e
della deforestazione (le foreste infatti assorbono anidride carbonica). Anche il
metano è un gas serra, 21 volte più potente dell’anidride carbonica nell’effetto
del riscaldamento totale. Viene emesso in grande quantità da coltivazione
(come il riso), bestiame, rifiuti. L’incremento artificiale dei gas serra ha come
effetto il riscaldamento del globo il quale creerebbe nel futuro catastrofiche
conseguenze come lo scioglimento dei ghiacciai e quindi l’innalzamento del
livello del mare e la sommersione delle zone costiere, aumento di
precipitazioni e inondazioni, diffusione di malattie tropicali (malattie trasmesse
da zanzare ecc).
L’Albedo è la capacita di una superficie di riflettere una certa
percentuale della luce incidente. Ogni tipo di suolo e vegetazione presentano
valori di albedo diversi. Ad esempio il ghiaccio e la neve fresca hanno valori
di albedo che si avvicinano a 0.9 su una scala che va da 0 a 1, questo
significa che se un raggio di sole colpisce una superficie ghiacciata tale
superficie sarà in grado di riflettere il 90% dell'energia del raggio e assorbire
solo il 10% dell'energia rimanente. La parte assorbita viene "trasformata" in
calore e fa aumentare la temperatura dell'aria, del suolo e degli oggetti
circostanti. Un suolo senza ghiaccio ha un effetto albedo inferiore e quindi
assorbe e libera molta più energia rispetto ad un suolo ghiacciato.
La Legge del minimo di Liebig afferma che la crescita è controllata
non dall'ammontare totale dei nutrienti disponibili, ma dalla disponibilità di
quello più scarso. Questo concetto venne applicato originariamente alla
coltivazione delle piante o dei raccolti dove si scoprì che l'aumento delle
sostanze nutrienti già abbondantemente disponibili non migliorava la crescita.
Solo l'aumento della somministrazione della sostanza nutriente più carente
causava un miglioramento nel fattore di crescita delle piante o dei raccolti.
Per spiegare la sua legge Liebig usò l'immagine di un barile, che in seguito
venne chiamato barile di Liebig. Così come la capacità di un barile con doghe
di lunghezza diversa è limitata dalla doga più corta, anche la crescita di una
pianta è limitata dalla sostanza nutriente in quantità minore. Possiamo
introdurre dunque il concetto di fattore limitante attraverso il quale è
possibile affermare che il successo di un organismo, popolazione o comunità
dipende da vari condizioni; ogni condizione che si avvicini o ecceda i limiti di
tolleranza dell'organismo o gruppo può essere considerata un fattore
limitante. L’ossigeno, per esempio, è una necessità fisiologia, ma diventa un
fattore limitante solo dove è presente in quantità scarse rispetto alla
domanda.
Legge della tolleranza di Shelford recita che ogni organismo di fronte
ai fattori ambientali ha un intervallo di tolleranza compresi tra un minimo e un
massimo entro cui si colloca il suo optimum ecologico”. Ciò implica che ogni
specie, per ogni fattore ambientale, ha un intervallo ottimale di crescita entro
il quale la popolazione prospera. Al di fuori di tali valori ottimali esiste un
intervallo di tolleranza entro il quale la specie ha ancora possibilità di crescita
ridotta o almeno di sopravvivenza in attesa che si ripristino le condizioni
ottimali. Oltre i limiti di tolleranza, per ogni fattore ecologico la specie non può
esistere in un certo ambiente.
Il riciclo della carta: Carta, cartone e cartoncino, una volta utilizzati, si
possono riciclare. Appositi macchinari macerano la carta, il cartone e il
cartoncino provenienti dalla raccolta differenziata e ottengono una pasta
omogenea con la quale si possono produrre di nuovo materiali cellulosici.
Una volta utilizzati,
questi materiali saranno poi nuovamente raccolti, consegnati alle piattaforme
di selezione, ridotti in balle, nuovamente affidati alle cartiere e
successivamente agl