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FINANZIARIA CHE DIVENTA BANCA.

In questo caso abbiamo dei clienti, quindi un avviamento e quindi vado meglio. Ma la

differenza è anche un'altra perché le nuove banche (quelle di prima) normalmente vengono

costituite in ambiti locali piccoli e sono spesso BCC mentre le finanziarie che diventano banche

sorgono nelle grandi città.

APERTURA NUOVI SPORTELLI.

Per lunghi anni non si potevano aprire nuovi sporteli dal 1940 si è data la possibilità alle

banche di aprire nuovi sportelli con un meccanismo ancora in vigore molto semplice: c’è un

modulo che viene compilato dove c’è scritto dove vuoi aprire il nuove sportello e consiglio

questo modulo a banca di italia. Una volta trascorsi 60 giorni dal momento in cui il documento

è stato presentato alla banca di italia se non si hanno notizie vale la logica di silenzio-assenzo. E

si ha un anno di tempo per aprire il nuovo sportello. È questa la regola utilizzata.

L’osservazione da fare è che dopo lunghi anni di euforia in cui si aprivano sportelli in dismisura

ora le cose sono cambiate infatti gli sportelli si chiudono.

TRASFERIMENTO SPORTELLI.

Ciò va inteso nel senso che ho uno sportello in una piazza e lo trasferisco in un'altra piazza. Le

regole sono stipulate in modo da non creare salti territoriali troppo grandi. Non posso chiudere

uno sportello in Trenito e spostarlo in Basilicata perché non si capisce la ratio. Posso però

chiudere uno sportello in trentino e aprirlo il Friuli. Il trasferimento degli sportelli era molto in

vigore in passato e molto di meno oggi. Un tempo infatti non potevo aprire sportelli come e

quando lo desideravo e quindi il mio desiderio di andare su una piazza poteva essere

soddisfatto solo trasferendo un mio sportello già esistente nella piazza che tanto desideravo.

LA CESSIONE DEGLI SPORTELLI.

Cessione vuol dire vendita degli sportelli. Vendita comprensiva di tutto ossia della tecnologia e

delle persone. Vendo anche le persone che prima erano di una banca e oggi sono di un'altra. Il

problema della cessione più importante sta nel fatto che oggi si cedono pochi sportelli perché

c’è meno domanda di sportelli. Fino a 5,6,8,10 anni fa c’erano banche che compravano

sportelli da altre banche e li compravano strapagandoli. Ci sono banche che hanno comprato a

prezzi super sportelli sei anni fa tali sportelli non sono mai arrivati a break even e quindi oggi li

chiudono. Ex post si vede quindi che è una strategia sbagliata. 31

Ma a che prezzo vendo sportelli? Qual è il prezzo giusto? La banca di Italia da un’indicazione

utile ma non troppo ossia dice che il prezzo di cessione di uno sportello non deve discostarsi in

modo significativo dal prezzo di cessione di analoghi sportelli ( di stesse dimensioni) avvenuti

nella stessa piazza. L’utilità di quest’informazione non è molta perché in piccole località non ci

sono molte cessioni di sportelli quindi non c’è tanta possibilità di comparabilità ed è per

questo che nella realtà alcuni sportelli venivano ceduti a prezzi super, fuori dai prezzi di

mercato.

Tutte le operazioni che abbiamo trattato oggi fanno parte della vigilanza strutturale e

cambiano completamente le logiche della vigilanza.

Vigilanza prudenziale (controlli effettuati dalla Banca d’Italia relativamente alla rischiosità

dell’attività bancaria)

Prevede una serie di regole:

a) l’adeguatezza patrimoniale (cioè i coefficienti patrimoniali imposti alle banche)

b) Il contenimento del rischio nelle sue diverse configurazioni. Questo è il modo normativo,

ufficiale con cui chiama questi controlli un modo più amichevole è riferito al termine

grandi rischi, grandi fidi.

c) Le partecipazioni detenibili. Da oramai un mesetto abbiamo introdotto il rischio di

commistione.

a)L’adeguatezza patrimoniale.

Questo punto lo riprenderemo più attentamente nelle prossime lezioni. Si fa riferimento ad una

serie di coefficienti patrimoniali di rischiosità disposti da banca d’Italia. Se una banca non è a posto

con questi coefficienti è un disastro, coefficienti. Uno dei coefficienti più importante è quello di

solvibilità : patrimonio di vigilanza \ RWA.

RWA = risk waighted asset→ totale delle attività ponderate per il rischio di credito

Questo rapporto deve essere maggiore uguale all’otto per cento. Se non è così sono problemi seri.

b)Il contenimento del rischio nelle sue diverse configurazioni.

Si fa riferimento ad una tipologia di rischio ossia la concentrazione del rischio. Quando si ha una

concentrazione del rischio? teniamo conto che qui parliamo in maniera quasi esclusiva del rischio

di credito, ossia del rischio associato al rischio di concedere credito. L’obiettivo è che le banche

evitano di essere esposta in misura eccessiva nei confronti di un unico soggetto perché se questo

soggetto salta io perdo molto. I finanziamenti di grosso importo prendono il nome di grandi fidi

oppure grandi rischi. La grandezza è un concetto relativo non è un concetto che ha valore

assoluto. Quello che è grande per una piccola BCC può essere un finanziamento medio-piccolo per

un grandissimo gruppo bancario. Il concetto quindi di grande fido è relativo. La normativa ha

previsto che si parla di grande fido quando il finanziamento assume un importo almeno pari al 10

per cento del patrimonio di vigilanza della banca. (grande fido ≥ 10% PDV)

Ci sono dei limiti riguardi ai grandi fidi perché è rischioso concedere finanziamenti di grande

importo rispetto al tuo PDV (patrimonio di vigilanza). A quali limiti si può pensare? In prima

battuta ad un limite individuale, relativo al singolo grande fido, e globale, relativo al monte grandi

fidi.

Il limite individuale è rappresentato dal 25 % del pdv. Quindi un grande fido è quello maggiore

uguale del 10% pdv fino ad un massimo del 25% del pdv. Ossia un grande fido è compreso tra il 32

10% del pdv e il 25% del pdv. Capiamo quindi come è strategico il pdv perché a seconda del valore

1

del pdv io posso concedere determinati importi di fido.

Il limite globale fino a poco fa era il monte grande fidi deve essere contenuto entro il limite di 8

volte il pdv. Questo vecchio limite non c’è più quindi se il prof all’esame te lo chiede non devi dire

che c’è un limite!

Soprattutto oggi che non vige più un limite globale può essere interessante chiedersi come faccio

a sapere se una grande banca ha concesso grandi fidi o non li ha concessi. Ovviamente chi ha

concesso grandi fidi sta facendo qualcosa di più rischioso. Se noi andiamo tra le attività del bilancio

bancario troviamo ovviamente i crediti, i finanziamenti, i fidi ma non c’è nessuna evidenza sul

prospetto di bilancio sul fatto che questi fidi siano grandi, piccoli, medi. Ma le banche hanno

l’obbligo di evidenziare i grandi fidi concessi nella nota integrativa.

Secondo voi è più normale che conceda grandi fidi una banca piccolina o una banca grande?

grande perché non bisogna andare a ragionare sull’entità del pdv ma bisogna ragionare sulla

clientela. Una piccola banca si rapporta con piccole imprese che non hanno bisogno di grandi fidi.

Una grande banca ha rapporti con multinazionali, grandi imprese che possono aver bisogno di

importi rimarchevoli. Esiste una corrispondenza biunivoca tra la dimensione della banca che eroga

il finanziamento e la dimensione del finanziato. Quindi è pià normale trovare grandi fidi nella nota

integrativa di una banca grande rispetto che in quella di una piccola banca.

Nb tutte le norme di vigilanza prudenziale assumeranno come riferimento il patrimonio di

vigilanza che è quindi una variabile strategica, essenziale di una banca. Ora il prof non ci spiega

cosa è il patrimonio di vigilanza ma per capire ci introduce qualcosa. Non centra nulla questo

patrimonio con quello che troviamo in bilancio ma si chiama patrimonio perché è una somma

algebrica di voci positive e negative stabilite dall’autorità di vigilanza. Il patrimonio di vigilanza non

lo ho in bilancio ma è fondamentale per una banca perché condiziona la rischiosità delle

operazioni che posso effettuare e anche l’importo dei finanziamenti che posso concedere.

C)partecipazioni detenibili.

Le partecipazioni che noi studiamo sono quelle delle banche nelle imprese e quelle delle imprese

in una banca ma non c’è solo questo perché le banche possono partecipare anche in

-un'altra banca,

-in una compagnia di assicurazione,

-in società strumentali,

-in imprese non finanziarie.

Nb Le società strumentali sono strumentali alla gestione bancaria, alla gestione di una banca. La

società è strumentale quando lavora in modo presso che esclusivo per quella banca. Esempi di

società strumentali. Immaginiamo società immobiliare che gestisce il patrimonio di immobili della

banca, questa società compra, vende, affitta immobili per la banca. Altro esempio sono le società

informatiche, società di software possono essere completamente dedicate al supporto all’attività

bancaria.

Partecipazione: il possesso di azioni o quote nel capitale di un’altra impresa che, realizzando un

situazione di legame durevole con esso, è destinata a sviluppare l’attività del partecipante. Un

rapporto durevole c’è in tutti i casi di controllo e di influenza notevole.

1 PDV: non è il patrimonio in bilancio ma è la somma algebrica delle voci positive e negative

stabilite dalle autorità di vigilanza. 33

Vediamo ora le norme relative ai vari tipi di partecipazioni. Le norme su ciascuna partecipazioni

sono due. Una introdotta dal tub del 93 e poi queste norme sono state recentemente riviste e

modificate da una direttiva comunitaria. Quindi ai fini dell’esame dobbiamo capire cosa si è

andato a modificare ma se dovesse esserci un banale esercizio il prof si aspetta una risposta sulla

base della direttiva comunitaria che è la normativa vigente.

Partiamo dalle prime tre fattispecie semplici.

Una banca per partecipare in una banca.

AUTORIZZAZIONE:

per il tub

doveva avere l’autorizzazione della banca d’Italia se venivano superate alcune soglie ossia se si

superava

-il 10%, 20% per cento e il controllo del capitale del partecipato.

-il 10 % del patrimonio di vigilanza del partecipante. Immaginiamo che io assuma una

partecipazione in una banca pari al 7% del capitale della partecipata ( non devo chiedere

l’autorizzazione). Se però questo 7% costituisce un ammontare rispetto al mio pdv del 10% allora

dovrò chiedere lo stesso l&rsquo

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Publisher
A.A. 2017-2018
76 pagine
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SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/08 Economia e gestione delle imprese

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher gici-unicatt di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia delle aziende di credito e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Oriani Marco.