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Dworkin: un anti-positivista e teorico del diritto
Dworkin, nato nel 1931 e morto nel 2013, è considerato come un anti-positivista ed è un allievo di Hart. Divenne il teorico del diritto più famoso del suo tempo e scrisse vari libri sulla filosofia politica.
Per i positivisti, il diritto è un insieme di norme, e queste lo compongono. Dworkin inizia a criticare proprio questo aspetto. Nel sistema anglosassone, chiamato Common Law, il giudice è vincolato dal precedente, cioè dalla sentenza emessa da un altro giudice. Nel sistema continentale, chiamato Civil Law, il giudice non è vincolato dal precedente. Il Common Law è un sistema conservatore, mentre il Civil Law cerca di interpretare la legge in base ai fatti.
"I diritti presi sul serio" è una tesi di dottorato di Dworkin ed è una critica al suo maestro Hart. Dopo questa tesi, Dworkin scrisse il libro "Il concetto del diritto" con un post-scriptum. Dworkin critica i positivisti affermando che il diritto si compone di altro.
questo altroin realtà ha delle conseguenze devastanti per la teoria positivista. Il diritto si compone anche di principi e non solo di norme. Questa posizione è stata molta critica con una strategia intelligente, i positivisti danno ragione a Dworkin per l'esistenza dei principi, ma il problema è che tra norme e principi non ci sono differenze. Invece Dworkin sostiene che si parla di cose completamente diverse. Fare riferimento al linguaggio per questa distinzione è ambiguo. Dice Dworkin le norme del tipo se X, allora Y si applicano in base al criterio del tutto o niente e non ci sono "vie di mezzo". I principi sono suscettibili ad impartizione graduale. Se confliggono due regole non possono coesistere e una va eliminata, mentre i principi sono sempre in conflitto e la soluzione non può essere quello di eliminarne uno per salvarne un altro. In più i principi possono essere non scritti. (Sick con il coltello, ma libertà)religiosa) Dworkin dice in questi casi, il caso giuridico si risolve attraverso la scelta di quale principio applicare o meno (non nel senso delle regole nel quale si elimina definitivamente una di queste) e vanno armonizzati dal giudice e capire il peso che hanno. L'ordinamento si compone di regole e di principi. Art 10.12 preleggi criteri interpretativi, se non c'è una legge il giudice applica una norma che disciplina il caso simile. (Struttura aperta di Hart e discrezionalità del giudice) In questo caso il diritto si spegne e si accende la discrezionalità del giudice. Mentre per Dworkin il diritto è sempre presente con i suoi principi e le sue norme. Laddove non arrivano le regole arrivano i principi (veicoli nel parco). La critica a Dworkin poiché la discrezionalità non può essere tolta dal diritto completamente. Non è vero che i giudici hanno totale discrezionalità, ma sono guidati dai principi. (L'impero deldiritto) Idea dell'interpretazione costruttiva, Dworkin qui è in debito con Fuller. Secondo Dworkin tanto il diritto inteso come pratica quanto la teoria devono essere intesi come processi come interpretazione costruttiva ed esprime il proprio oggetto nella sua luce migliore. Dworkin credeva che questa interpretazione è utilizzata anche nel campo artistico e letterario. Secondo Dworkin il giudice quando si accosta al diritto è mosso da queste de forze: adeguatezza al precedente e realizzazione del valore (come secondo lui deve essere la storia o sentenza). L'ordinamento giuridico va inteso non come atti episodici di singoli giudici, ma nel suo insieme (interpretazione collettiva) (si rifà a Fuller con la story-telling). Dworkin critica Hart e la sua definizione di diritto (Concetto di diritto 1961) poiché non rinviano a niente di esterno, ovvero diritto autonomo. Dworkin teorizza che il diritto si compone da norme e principi. Questi principi servono
al giudice quando non ha regole da applicare al caso concreto. Ma anche quando questa fosse esistente, il principio serve a dare significato alla regola. Lacuna giuridica viene colmata dal principio, questi svolgono anche una funzione fisiologica. Mentre Hart ritiene che quando la norma contiene una zona di penombra, il giudice decide discrezionalmente. Ma diritto e discrezionalità non vanno d'accordo secondo Dworkin perché in un ordinamento ci