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DURKHEIM

Durkheim fu uno dei più illustri predecessori del funzionalismo contemporaneo e insiste sul concetto di integrazione o solidarietà. Alcune sue idee sono state incorporate da Goffman nella prospettiva interazionista. Suo padre e suo bisnonno erano rabbini, ma lui si distaccò presto dalle loro orme (diventò agnostico, affermando che era impossibile accertare l'esistenza di Dio) e riuscì a completare i suoi studi, ottenendo una cattedra a Bordeaux. Per Durkheim l'insegnamento rappresentava il SACRO DOVERE, poiché molti studenti dei suoi corsi sarebbero diventati a loro volta professori. Egli fondò insieme a dei colleghi la prima rivista sociologica "L'ANNEE SOCIOLOGIQUE". Probabilmente questo autore è la persona a cui spetta il maggior merito per aver introdotto la sociologia come DISCIPLINA ACCADEMICA: scrisse un libro chiamato LE REGOLE DEL METODO SOCIOLOGICO = Le regole del metodo sociologico.

Costituiscono una chiara e rigorosa formulazione dei presupposti e dei procedimenti della ricerca sociologica. I diversi capitoli dell'opera sono dedicati alla determinazione del concetto di "fatto sociale", alle condizioni dell'osservazione dei fatti sociali, al problema della spiegazione sociologica e a quello della verificazione in sociologia. Attraverso quest'analisi Durkheim formula i principi di una sociologia concepita come scienza oggettiva, che trae le condizioni della propria validità dalla capacità di determinare un campo autonomo di ricerca e di procedere alla spiegazione dei fatti sociali sulla base dei riferimenti ad altri fatti anch'essi di natura sociale, e non già a fenomeni di altra natura).

Durkheim si preoccupa in maniera particolare del problema della solidarietà sociale, ovvero dei legami collettivi che uniscono le persone. Alla base vi sono postulati in cui si esplica che la società è retta

DA VALORI CULTURALI CONDIVISI. LE NORMESOCIALI (aspettative collettive sul comportamento individuale) vengono sostenute inmaniera informale dai costumi e dalle tradizioni, per poi essere espresse in manierapiù sistematica dalle leggi. QUANDO QUESTE NORME SOCIALI VENGONOINTERIORIZZATE DAGLI INDIVIDUI DIVENTANO IL PERNO FONDAMENTALE DELLASOLIDARIETÀ SOCIALE.

LA DIVISIONE DEL LAVORO SOCIALE:
Esistono due tipi di solidarietà: MECCANICA E ORGANICA.
MECCANICA: COESIONE SOCIALE BASATA SULL'ESPERIENZA CONDIVISA E SULL'IDENTITÀ COMUNE. Es. SOCIETÀ AGRICOLE -> le persone avevano lo stesso tipo di lavoro, religione comune ecc -> maggiore COESIONE SOCIALE. Es. SOCIETÀ TRIBALI.

Con la crescita delle società industrializzate, persone sono diventate sempre più diverse le une dalle altre. L'ECONOMIA RICHIEDEVA UNA CRESCENTE DIVISIONE DEL LAVORO (poiché ogni persona si specializzava in ambiti differenti) e le religioni

Le tradizioni culturali non furono molto omogenee. La risposta fu la solidarietà organica: una nuova forma di coesione sociale tipica delle società industriali basata sull'interdipendenza. La coesione sociale è possibile perché dipendiamo gli uni dagli altri: per poter continuare a funzionare, la moderna società urbana necessita di una crescente divisione del lavoro. Questa teoria aiutò a spiegare come mai non si arrivò a un collasso della solidarietà sociale ma al contrario nacque un nuovo tipo di coesione in grado di assicurare equilibrio tra individualismo e gruppo.

Con l'aumento delle persone aumenta la conflittualità legata alla sopravvivenza pacifica e la soluzione è appunto l'interdipendenza funzionale. La solidarietà meccanica è un'unione basata sulla somiglianza tra le persone, dovuta al fatto che nella società tutti agiscono all'incirca allo stesso modo e nessuno si distingue.

Quando le società diventano complesse si differenziano perché le persone si specializzano in attività diverse. In queste condizioni non è più possibile la solidarietà meccanica e scatta la solidarietà organica, dovuta al fatto che si ha coscienza di essere interdipendenti, di aver bisogno l'uno dell'altro, e ci si pensa come parti di un unico grande organismo. In altre parole: "I fatti sociali consistono in modi di agire, di pensare e di sentire esterni all'individuo, eppure dotati di un potere di coercizione in virtù del quale si impongono su di lui" FATTO SOCIALE: OGNI MODO DI FARE PIÙ O MENO FISSATO, CAPACE DI ESERCITARE SULL'INDIVIDUO UNA COSTRIZIONE ESTERNA. Ad esempio nel più importante studio del sociologo francese, sul suicidio, costituisce un fatto sociale l'influenza della religione sulle probabilità di suicidio: esaminando le statistiche sui casi nelle forze dell'ordineIn diversi distretti Durkheim affermò che le comunità cattoliche hanno un tasso di suicidi minore di quelle protestanti. LA RIFLESSIONE SULLA PUNIZIONE DI DURKHEIM fornisce un eccellente esempio dei punti forti e deboli della sua analisi: LA PUNIZIONE È UNA REAZIONE SOCIALE AL CRIMINE, NON SVOLGE SEMPLICEMENTE L'OVVIA FUNZIONE DI CASTIGO DEL CRIMINALE MA ANCHE QUELLA DI PRESERVAZIONE DEI SENTIMENTI COLLETTIVI O DEI VALORI CONDIVISI (in questo caso, l'avversione al comportamento criminale). QUANDO VI È SOLIDARIETÀ ORGANICA, LA LEGGE SI CONCENTRA DI PIÙ SUL DANNO CAUSATO LASCIANDO SPESSO DA PARTE L'ASPETTO PUNITIVO. NORMALE E PATOLOGICO: Per Durkheim esistono diverse patologie che possono portare alla distruzione della società: LA DIVISIONE FORZATA DEL LAVORO E L'ANOMIA (una rottura dei legami sociali di un individuo o un gruppo di individui e la società, DOVUTA ad un aumento troppo rapido della popolazione. PER

DIVISIONE FORZATA DEL LAVORO SI INTENDE UNA SITUAZIONE IN CUI CHI DETIENE IL POTERE, SPINTO DALLA RICERCA CECA DEL PROFITTO, CAUSA SITUAZIONI PER CUI MOLTISSIMI INDIVIDUI SONO COSTRETTI A FARE LAVORI PER I QUALI NON SONO ADATTI. Si trovano quindi in una condizione di infelicità che porta alla destabilizzazione della società.

IL SUICIDIO - DURKHEIM

Che cos'è il suicidio?

SUICIDA È QUALCUNO CHE DECIDE DI COMPIERE UNA AZIONE CHE LO PORTERÀ ALLA MORTE CONSAPEVOLMENTE.

Nello studio sul suicidio è centrale il concetto più famoso elaborato da Durkheim ossia L'ANOMIA. LA PAROLA ANOMIA SIGNIFICA LETTERALMENTE ASSENZA DI NORME. Una situazione anomica è caratterizzata da obiettivi indeterminati e aspirazioni illimitate, un disorientamento o una vertigine CREATA DALL'ECCESSIVO AMPLIAMENTO DEGLI ORIZZONTI DEL POSSIBILE.

Esistono due tipi di anomia:

  • ACUTA (RISULTATO DI UN BRUSCO CAMBIAMENTO)
  • CRONICA (DETERMINATA DA UNO STATO COSTANTE)
DI CAMBIAMENTO, CARATTERISTICO DELLA SOCIETÀ INDUSTRIALE MODERNA). Egli si concentra sul secondo tipo, perché preoccupato dalla situazione in Francia e negli altri paesi industrializzati. DURKHEIM non assume posizioni NEUTRALI al suicidio, anzi, era molto preoccupato dal crescente tasso di suicidi nei paesi avanzati. Lui non si è limitato a descrivere i tassi di suicidio, ma è partito dall'assunto che un LIVELLO DI COESIONE TROPPO ALTO O BASSO POSSA RISULTARE DANNOSO PER LA SOCIETÀ. RISULTATI: IL TASSO DI SUICIDI ERA PIÙ ELEVATO TRA GLI ADULTI NON SPOSATI CHE QUELLI SPOSATI, TRA PROTESTANTI PIÙ CHE CRISTIANI. Lui spiegò queste differenze tra i gruppi attraverso l'analisi della solidarietà sociale OVVERO SIA DALLA FORZA DEI LEGAMI SOCIALI CHE PERMETTONO ALLE PERSONE DI SENTIRSI PARTE DI UN GRUPPO, SIA DI QUELLE NORME SOCIALI CHE CONTROLLANO IL COMPORTAMENTO DELLE PERSONE. L'ECCESSO O LA CARENZA DI UNO DI QUESTI

FATTORI COMPORTA UNAUMENTO DELLE PROBABILITA’ DI SUICIDIO.

Il metodo di ricerca che egli sviluppa fa de Il suicidio una delle prime ricerche scientifiche effettuate in ambito sociologico. Con quest’opera Durkheim afferma un principio fondamentale: i fatti sociali possono essere studiati scientificamente adottando metodi opportuni.

Il metodo scientifico qui usato da Durkheim è il metodo comparativo, attraverso il quale mette a confronto uno stesso fatto (il suicidio) verificatosi all’interno di paesi diversi nell’arco di un periodo determinato (ad es. un anno, un quinquennio, ecc.).

La tassonomia del suicidio

Attraverso lo studio dei tassi di suicidio in vari paesi e nelle varie epoche, Durkheim scopre che ci sono 4 tipologie di suicidio: altruistico, egoistico e anomico e fatalista.

Nel suicidio altruistico, l’individuo si sacrifica per affermare o preservare i valori etici del gruppo o della società cui appartiene; esso è finalizzato a

esprimeredevozione nei confronti dei valori collettivi nei quali la persona si riconosce. In pratica, l'individuo si sacrifica per il bene della comunità. Per Durkheim si tratta di un attopositivo dal punto di vista sociale. Nel suicidio egoistico, l'individuo ha sensazioni di esclusione e mancanza di integrazione in un gruppo, che lo inducono a uccidersi. Si manifesta infatti nell'individuo come scontro interiore tra desiderio di affermazione e reali possibilità di affermazione sociale (frustrazione). Il sacrificio è indotto dalla competizione sociale. Per Durkheim si tratta di un atto negativo dal punto di vista sociale. Il suicidio anomico è forse quello più interessante, nell'analisi di Durkheim, proprio perché il più moderno, o meglio, il più "occidentale". "Anomia" significa "mancanza di valori", di "punti di riferimento ideali". È il gesto di chi non riesce asopportareimprovvise perturbazioni che abbassano il livello del proprio stile di vita; ma anche il gesto di chi non riesce più a ritrovare se stesso all'interno di una società che, nel proprio benessere, evolve troppo in fretta. MORTE DI UN CONIUGE, PERSONA DELLO SPETTACOLO. CON LE GUERRE DIMINUISCE. Il suicidio fatalistico è quello che Durkheim ha voluto contrapporre a quello anomico e che non ha molto convinto i sociologici successivi. Si ha quando esiste una sorta di disciplina caratterizzata da prescrizioni assolutamente esagerate, che impediscono all'individuo di emergere, di farsi valere come tale. Una situazione del genere è rappresentata dalla schiavitù. I SUICIDI AUMENTANO QUANDO LE PROPRIE ASPETTATIVE VENGONO DELUSE. La corrente suicidogena come Durkheim l'ha chiamata, presuppone anche un coefficiente di preservazione, cioè delle condizioni soggettive che diminuiscono o aumentano la probabilità del suicidio. Per
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Publisher
A.A. 2020-2021
6 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/07 Sociologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher frankiediana di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Sociologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Napoli Federico II o del prof Bifulco Luca.