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Riassunto dottrine per esame

Prima dello stato:

  1. Gli esseri umani hanno sempre vissuto in gruppo, la loro evoluzione in gruppi umani procede per alcune tappe. Questo processo porterà l'uomo ad essere un po' più padrone del proprio destino.
  2. La nostra riflessione politica, quindi il caso occidentale, ha luogo nell'antica Grecia. In essa fioriscono le libere città nelle quali si hanno discussioni attorno alle forme di governo che poi ritroveremo nel corso della storia. Si tratta di unità politiche di ridotte dimensioni come lo erano Atene e Sparta. La prima fu una importante città mercantile, aperta verso l'esterno, e i suoi cittadini partecipavano attivamente alla vita politica secondo meccanismi democratici. Sparta invece era governata da un Diarca, la quale figura gode di potere assoluto in tempo di guerra ma in tempo di pace doveva sottostare all'approvazione dei sommi magistrati.
  3. Nell'Atene del IV e V secolo a.C. si

Affermano i sofisti, ovvero filosofi che cercavano di convincere gli altri e di vincere nelle discussioni, non avevano a che fare con la verità ma con ciò che serviva a loro, erano persone che avevano viaggiato e conoscevano.

ProtagoraIl primo sofista è (484/481-411 a.C.) del quale possiamo "noi non conosciamo la verità ma possiamo farne una nostra elaborazione". condizione umana, Con lui e i sofisti il pensiero e le discussioni si spostano sullal'oggetto dei loro studi non è la verità ma l'approssimazione che ne possono dare gli uomini. eristica.

I sofisti insegnano a dimostrare una tesi e una antitesi, che prende il nome di Socrate (470/469-399 a.C.) è contemporaneo dei sofisti ma in contrasto con loro su alcuni punti filosofici. Secondo egli, l'ignoranza umana è un tratto che caratterizza la specie umana. Esserne consapevoli, e sapere quindi di non sapere, dovrebbe liberarci dalla presunzione intellettuale.

Questa predominanza umana, che pensa di potersovrastare la natura, va eliminata in quanto induce all'errore nel ragionamento è fa il male degli affari pubblici. Fu il primo a parlare della professionalità della politica, essa però entrava in contrasto con l'idea della polis dove erano tutti uguali, bisognava cercare attraverso la ragione il miglior sistema politico. Per questi suoi pensieri fu condannato a morte.

Platone (430/425-355 a.C.) apprese molto da Socrate e continuò la sua idea politica, fondando una scuola filosofica. "La Repubblica" è sicuramente una sua opera di carattere politico (390-360 a.C.) dove parla della polis ideale. Questo testo fu descritto come la prima utopia della storia. La sua riflessione sul buon governo nasce dalla domanda su chi debba governare, la comunità politica ideale è quella che fa il bene della polis e non i loro interessi privati, e questi buoni governanti sono ovviamente i filosofi.

I filosofi infatti sono coloro che si lasciano guidare dall'intelletto dominando i bassi istinti. La società quindi secondo lui doveva essere divisa in tre parti:

  1. Uomini d'oro: dominati dalla ragione e che quindi tendono a fare il bene (filosofi).
  2. Uomini d'argento: dominati dal desiderio di gloria, onore e potenza (guerrieri).
  3. Uomini di ferro e bronzo: dominati dal bisogno dei piaceri materiali (contadini...).

Inoltre i confini tra queste caste sono per lui invalicabili. Nella sua polis è convinto che vada perseguito un certo equilibrio, per questo donne e figli sono un bene comune da accoppiare o distribuire in modo giusto in modo che la popolazione sia la migliore. Inoltre non esisteva la proprietà privata in quanto era qualcosa che poteva dividere i cittadini. Lasciare spazio alle azioni individuali andrebbe ad intaccare le fondamenta di un buon governo.

Pericle, nel 430 a.C., gli ateniesi scelsero il quale cercò di dimostrare

L'importanza di sacrificare la propria vita per una città come Atene. Se da una parte Platone pensava che chi non fosse filosofo non potesse partecipare alla vita politica, quindi una rigida divisione di ruoli, dall'altra parte Pericle voleva un'ampia partecipazione alla vita politica. L'Atene di Pericle era una società sulla quale le persone potevano fare carriera per meritocrazia e non per nascita.

Secondo un filosofo austriaco di nome Popper, che cercò di creare l'albero genealogico del totalitarismo, la radice più profonda secondo lui era Platone, in quanto egli cercò di garantire il governo dei migliori.

Aristotele (384-322 a.C.), discepolo di Platone, si distanzia molto dal maestro. Se Platone teneva all'utopia, Aristotele è il primo a cercare una versione scientifica. Dopo un viaggio, al rientro ad Atene fonda la sua scuola, detto Liceo (355 a.C.). Tutto quello che faceva era analizzare la realtà.

così come gli si presentava e la analizzava con metodo logico. Ancora oggi è frutto del nostro ragionamento logico, ovvero se A è uguale ad A, A è quindi diverso da B. "La politica" Aristotele scrisse e studiò 150 costituzioni, con il suo commento cambiò per sempre il modo di vedere la Polis. Al centro della polis per lui doveva esserci "zoon politikon" l'uomo libero, da lui definito ovvero un animale politico. Studiando le costituzioni egli applicò un metodo comparativo, li studiò tutti per permetter ad Atene di avere la migliore costituzione. Per lui inoltre l'uomo diventa uomo solo se ha certi valori altrimenti è solo un animale, con il logos l'uomo non è animale ma uomo filosofo. Se per Platone la famiglia era sacrificabile, per il suo allievo diventa fondamentale, in quanto la famiglia è il centro, da cui si creano i villaggi, che uniti formano la polis. Nella sua visione il

capofamiglia ha il compito di governare la casa, produrre ricchezza e orientare la famiglia verso una buona vita economica e crematistica. Egli divide tra due forme di arricchimento:

  1. Economica: il padre di famiglia col lavoro crea il bene della famiglia, soddisfa i propri bisogni e contribuisce alla ricchezza della società.
  2. Crematistica: si fonda sul commercio e sulla speculazione ed è fine al raggiungimento della ricchezza fine a se stessa.

Con ciò si afferma quindi contro il comunismo di Platone, per lui la proprietà privata è considerata il sistema migliore affinché l'uomo lavori e produca, senza vederlo come uno scontro tra il popolo. In sostanza per lui una comunità politica è fatta di uomini con compiti diversi, non c'è uno stato di eguali. Bisogna perseguire l'unità ma senza eliminare la pluralità.

Ad Aristotele dobbiamo le prime forme di governo, distinte sulla base di quante persone

partecipano alle funzioni di governo.
  1. Monarchia: se comanda uno solo e fa l'interesse di tutti i cittadini.
  2. Tirannia: se comanda uno solo ma egli fa solo il suo interesse.
  3. Aristocrazia: governo di pochi che fa il bene comune.
  4. Oligarchia: governo di pochi ma che ne fa solo i propri interessi.
  5. Politìa: dove a governare è l'insieme della polis, dove vige quindi un'autogoverno della città.
  6. Democrazia: governo di molti che fanno gli interessi solo di una fazione (concezione contemporanea del termine).
Nel 146 a.C. la Grecia divenne ufficialmente protettorato romano. Lo stoicismo diventò anche la filosofia dei funzionari romani. I romani però la modificarono in modo da ottenere uno strumento per poter governare la loro grande macchina imperiale. Il primo stoico fu Zenone di Cizio (336/335-264/263), questi stoici credevano che l'uomo può trovare riparo nella tranquillità dello spirito, per loro è saggio colui chesatenersi alla larga dalle passioni o riesce a dominarle. La loro dottrina prescinde dall'appartenenza a una comunità politica, e sottolinea come i principi di diritto siano originati dalla ragione. Il diritto di natura è dunque considerato il sommo principio sia dell'azione morale sia dell'ordinamento politico. Per lo stoico ogni essere ha un dovere da compiere, e per mezzo della ragione può comprendere il suo posto nell'universo. Popolo e Chiesa nella storia iniziarono a fondersi predicando le loro diverse idee di Paolo pensare. Affermava che tutti gli uomini sono uguali davanti a dio nonostante abbiamo differenze dinnanzi al potere politico. Per lui la sovranità era un ministro di Dio che doveva punire e guidare il popolo quando giusto farlo perciò è giusto stargli sottomesso, sia per paura di punizione che per ragione di coscienza. Agostino Mano mano che la Chiesa cresce, cambia il modo di pensare. Diceva che il compito delle

istituzioni pubbliche è quello di preservare la pace. Nel 410 d.C. ci fu il sacco di Roma, l'accusa cadde sulla presenza del cristianesimo, ma Agostino rispose che la debolezza dell'impero non era il fatto di aver abbracciato il cristianesimo, ma di non averlo fatto con abbastanza convinzione. Il genere umano per aspirare all'unità lo deve fare sotto la guida della Chiesa cristiana. Nel tempo ci furono diverse lotte tra impero e papato. Tommaso d'Aquino (1225-1274) conciliò il pensiero di Aristotele con quello del cristianesimo. Il concetto di natura è legato a quello di legge, la legge naturale, prodotta dalla ragione, è uguale per tutti, cristiani o Pagani, quindi il rispetto del governo non dipende dalla religione. Per lui la migliore forma di governo è quella mista, se aristocrazia, popolo e monarca partecipassero insieme alla vita politica si avrebbe un governo stabile. Il miglior ordinamento politico a suo avviso si ha

quando:Le redini del governo sono in mano a uno solo, che governa con virtù. Sotto di lui stanno altri uomini con virtù. Il governo è cosa di tutti, tutti possono aspirare a cariche politiche.Egli spiega che il tiranno può far valere il proprio potere solo se governonell’interesse dei sudditi. ragione divinaPer Tommaso la prima fonte di giustizia è la che guida tutti verso lalegge di naturabeatitudine eterna. La seconda è la conoscibile per mezzo dellalegge umanaragione. Le deve basarsi su entrambe.Juan de Mariana (1536-1624) un seguace di Tommaso, diceva che il re deve esseresottomesso alla leggi al pari dei sudditi, se necessario andava anche castigato equalora fosse necessario anche punirlo a morte. Ammette quindi il tirannicidio, inquanto neanche lui è libero dalle norme di diritto naturale.Marsilio di Padova qualche secolo prima diceva che per avere la pace, poteretemporale e
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A.A. 2019-2020
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SSD Scienze politiche e sociali SPS/02 Storia delle dottrine politiche

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Simone1258 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia delle dottrine politiche e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Bassani Luigi Marco.