appunti di pedagogia sperimentale
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COSA S’INTENDE CON PEDAGOGIA SPERIMENTALE:
• cioè evita le facili risposte
Rifiuta ogni scorciatoia irrazionale, Rifiuta la pedagogia popolare,
cioè una serie di opinioni su cui l’insegnante può basarsi, ma non c’è alcun fondamento scientifico.
La via irrazionale è molto più semplice, ma si può sbagliare, mentre la via razionale è più complessa,
ma è efficace.
• Pericolo di un Se si lasciasse spazio solo al sapere da trasmettere, si perde
dogmatismo scientifico.
il bambino davanti, viceversa, se si tiene conto solo del bambino si perde l’obiettivo. Si va verso il
allude a un modello interpretativo e operativo dei processi educativi rivolto alle
problematicismo:
teorie e prassi educative.
• Parte sempre da un’ipotesi ed ha un di tipo
di ricerca approccio razionale.
• si ha mai una perché i bambini che si hanno davanti sono sempre diversi,
Non verità assoluta
quindi si ha mai una pratica S’interessa avere un
non didattica definita. approccio di tipo
nei confronti della
scientifico ricerca educativa.
QUALI ATTEGGIAMENTI DEVE ASSUMERE IL RICERCATORE?
Il punto di partenza della in particolare della è la
ricerca in educazione, ricerca sperimentale,
volontà di comprendere i fenomeni educativi al fine di assumere decisioni educative che abbiano,
in tal senso, maggiori probabilità di essere efficaci.
L’impostazione scientifica predispone di avere:
1. Atteggiamento interrogarsi costantemente per poter rivedere l’ipotesi di lavoro e procedere
critico:
nella ricerca. L’opera dei maestri deve essere contestata, criticata, altrimenti la ricerca non va
avanti. L’atteggiamento dell’insegnate, quindi, deve essere critico, in senso costruttivo.
2. Atteggiamento si può trovare una conciliazione tra A e B, conciliare istanze diverse.
problematico:
3. Atteggiamento prova di errori, ci si muove in situazioni didattiche dove si deve
pragmatico:
sperimentare, provare.
John Dewey, Ricerca della certezza: ma è impossibile
bisogna provare a raggiungere la certezza,
arrivarci.
John Dewey, Logica delle teorie dell’indagine: fare logica vuol dire avere un atteggiamento critico,
problematico e dogmatico.
Chi opera nel settore di ricerca deve costantemente confrontarsi con una specifica difficoltà:
l’educazione è un’esperienza diffusa, di cui tutti hanno conoscenza diretta, ciascuno si sente
autorizzato di commentare decisioni educative senza essere specializzati e senza che gli esperti
abbiano la possibilità di far valere il senso del loro lavoro di accumulazione di informazioni. A
differenza della medicina che è una scienza vera e con un proprio linguaggio, la pedagogia
sperimentale ha il compito di trasformare l’insegnate in professionista, di vagliare più scelte
educative e di valutare la migliore. Quindi la ricerca deve contribuire a scegliere una soluzione
La sociale ha il compito di i che aiutino a trovare domande
migliore. ricerca raccogliere dati
concernenti ai diversi aspetti della società per Es. raccogliere dati per
aiutarci a comprenderla.
provare a capire il bambino. I possono essere scritti, video…
dati
funziona attraverso le costruite a monte. Difficile è
Osservazione coordinate di osservazione
memorizzare la propria osservazione nella mente: l’esperienza nella testa non permette di avere
degli schemi e dei dati da trasmettere agli altri. Una può avvenire attraverso la
raccolta dati
ad es., durante la compresenza di 2 insegnati uno svolge l’attività e l’altro annota
scrittura di diario,
cosa accade. Mediamente, però, le insegnati osservano i bambini che hanno bisogno di una
certificazione e non “quelli bravi”.
PERCHÉ NASCE UNA RICERCA SCIENTIFICA? QUALI TIPI DI RICERCA SI POSSONO EFFETTUARE?
La ha il compito di contribuire a scegliere tra le diverse soluzioni possibili di problemi educativi.
ricerca
Quando si lavora su queste domande e si cerca di se esistono
esiste già un’idea di risposta verificare
soluzioni possibili per uscire dalla situazione problematica e raggiungere una nuova situazione che può
definisce la ricerca sociale attribuendole il compito «della raccolta di dati che
essere migliore. Bailey:
possono aiutarci a rispondere a domande concernenti i diversi aspetti della società, così da permetterci di
1
comprenderla». è dunque quello di indagare i con i quali si possono verificare le possibili
Obiettivo METODI
soluzioni dei problemi educativi. Le ricerche possono avere caratteristiche diverse:
• elaborazione e verifica alcune teorie pedagogiche. Mette a confronto, riflette su
Ricerca pura:
alcuni modelli teorici ed educativi, riflettere in maniera teoretica sui diversi approcci e modelli per
elaborare modelli alternativi di fare educativo.
• accade che si cerca di delle intravedere delle
Ricerca applicata: sul campo stilare ipotesi, soluzioni
e si se le soluzioni sono effettivamente giuste e valide. La si effettua
prova a verificare verifica
attraverso metodi, strumenti, forme d’indagine... su chi ha già scritto su quell’argomento,
Si riflette
si elaborano modelli alternativi.
La pedagogia si muove con le ricerche.
entrambe
COS’È IL METODO?
costrutto che ha delle teorie e delle pratiche, ha un fine e delle metodologie che
Metodo = modello,
seguono. È più corretto utilizzare la parola “modello”. La di “modello” fu data da ha
definizione Bertin:
teorizzato il e fu il maestro di padre del Bertin: il
problematicismo Frabboni, problematicismo pedagogico.
è uno schema concettuale che concilia delle istanze, delle finalità e delle pratiche = direzioni che
MODELLO
devono, però, essere perseguite con una Baldacci, I modelli della didattica: spiega
direzione metodologica.
cos’è il modello, facendo dei modelli della didattica:
4 esempi
1. Finalità di portare tutti alle stesse competenze = modello di competenze di base
2. Finalità di portare tutti i bambini = sperimentarsi
a poter provare i loro interessi
3. sviluppo dei processi cognitivi superiori
Modello dei processi cognitivi superiori:
4. interessa che gli allievi vengano messi di fronte alle grandi
Modello dell’arricchimento culturale:
opere, che hanno un’impronta educativa forte.
Per ciascuno di questi modelli, Baldacci prova a fare delle pratiche, costruendo gruppi, strategie per
permettere ai bambini di arrivare a tutte le conoscenze, favorisce per permettere ai bambini di
attività
provare i (es. pittura), Il terzo modello permette di far lavorare i bimbi con
propri interessi talenti. attività
Per quanto riguarda l’ultima, i bambini vengono portati al
di laboratorio, promuovendo il ragionamento.
per poter
museo osservare, apprendere.
QUALI SONO LE CARATTERISTICHE DEL CAMPO DI INDAGINE DI SCIENZE DELL’EDUCAZIONE?
Innanzitutto è importante cogliere i punti di contatto che si possono avere con le altre scienze. Il campo
d’indagine è caratterizzato dallo studio della realtà e si va a per cui bisogna avere
intervenire sulla realtà,
tener conto dei bambini, genitori…, avere una Inoltre bisogna
cautele etiche, metodologia professionale.
tener conto che spesso gli prodotti della ricerca sono osservabili solo dopo anni: la è
effetti ricerca lenta,
si vede ragion per cui alcune ricerche spesso falliscono. Durante la ricerca bisogna
non subito il risultato,
tener presente l’influenza dei Ciò porta alla necessita di avere dei ben
fattori esterni. setting (= contesto)
delineato.
Il ricercatore, durante la ricerca, deve assumere un atteggiamento critico inteso come ragione critica: mai
generalizzare, assumere che gli enuncia,
mai giudizi “per buoni” in base all’autorità della persona non
assumere “per senza chiedersi perché si sono fatte, ritenere le cose su
buone” cose sempre fatte non vere
cui è d’accordo la delle persone o su cui è d’accordo il gruppo di riferimento, citare gli
maggioranza errori
dovuti alla strumentazione scientifica.
QUALI SONO LE FASI DELLA RICERCA SCIENTIFICA?
Tutte le idee possono diventare ricerca. Ma per fare ricerca bisogna seguire un determinato protocollo che
procede lentamente, ha bisogno dei tempi propri della ricerca. La ricerca è suddivisa in varie fasi:
1. Si può prima indagare su un determinato fatto per
Scelta del problema e definizione delle ipotesi.
vedere se c’è un problema o partire proprio dal problema. Le ipotesi sono delle domande che ci si
pone di fronte alla ricerca, al problema. Fondamentale è definire problema e ipotesi
2. in senso lato vuol dire che si definiscono le
Formulazione del disegno di ricerca: tempistiche
(quanto tempo mi do per la ricerca), il luogo… Tutto è sempre un’ipotesi di ricerca, non si ha una
soluzione matematica. 2
3. Scelta, costruzione e messa a punto degli che permettano di analizzare il problema e
strumenti
capire se sono necessari per la ricerca o meno. A seconda del tipo di ricerca che si fa, si mettono a
punto degli strumenti. Lo strumento deve essere e in base alle fasi della
congruente può cambiare
ricerca, quindi possono essere più di uno.
È la fase che richiede molto tempo, non è sempre così immediato.
4. Raccolta dei dati
5. riguardano un certo tipo di strumenti di analisi (es. excell). Codificare
Codifica e analisi dei dati:
può essere, ad es., raggruppare per categorie. Senza codifica, non si può avere l’interpretazione dei
dati. Essa è oggettiva, non ha riflessività.
6. Bailey afferma che bisogna accettare i dati in modo
Interpretazione e comunicazione dei risultati:
provvisorio, consapevoli del fatto che indagini successive possono rivelarli sbagliati.
COSA PUÒ INTERFERIRE UNA RICERCA SCIENTIFICA?
Quando si fa ricerca in campo educativo, bisogna che il ricercatore si fa un po’ di autovalutazione e deve
valutare il condizionamento interno ed esterno.
Condizionamento interno del ricercatore:
Ogni ricercatore si muove all’interno di un cioè uno schema mentale che
paradigma scientifico, funge da
Contiene conoscenze e valori e ha una tendenza a resistere al cambiamento,
lente per analizzare la realtà.
grazie alla persistenza. I paradigmi, ad un certo punto, si rompono: accade quando il vecchio paradigma
non è più soddisfacente, quindi si evolve (Kuhn). I dei ricercatori sono concezioni
valori di riferimento
complessive e regolative su ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. Gli stessi valori si possono sottoporre alla
ricerca scientifica, per cui il ricercatore deve riconoscere questi valori. Ma il valore non può essere né a
priori, né assoluto, perciò, secondo Dewey, è possibile sottoporre i valori all’investigazione scientifica.
Infine, la che il ricercatore deve assumere deve essere congruente al tipo di problema, per cui
metodologia
deve rimanere flessibile e deve avere una molteplicità di approcci che garantiscono i risultati migliori e
spesso è la problematica stessa che suggerisce l’approccio più adeguato.
sono legati al contesto e non possono essere controllati dal ricercatore. Essi
Condizionamenti esterni
comprendono:
• necessario conoscere il quadro istituzionale e normativo del contesto in cui si
Contesto legislativo:
fa ricerca. Quindi è da vedere se il contesto o no mi permette di usare un determinato tipo di
ricerca. L’importante è dichiarare perché si è stati condizionati.
• il programma politico delle istituzioni orienta la destinazione dei fondi destinati alle
Indirizzi politici:
ricerche, creando opportunità, ma ponendo anche vincoli
• sia le risorse economiche che quelle di tempo impattano sulla ricerca e spesso sono dettate
Risorse:
dalla committenza o, ancora più a monte, dalla natura stessa del problema.
DA DOVE PARTE UN DISEGNO DI RICERCA?
Il disegno di ricerca è composto da che definiscono utilizzare i di
obiettivi di ricerca in che modo risultati
ricerca. È un’operazione strettamente connessa alla e alla definizione delle
formulazione delle ipotesi fasi,
ovvero cosa faccio successivamente. viene estrapolata da un momento creativo del
L’ipotesi di ricerca
ricercatore e segue la percezione di una situazione come problematica. Se un’affermazione non può essere
Essa agisce come
sottoposta IN ALCUN MODO A VERIFICA, non può essere utilizzata come ipotesi. idea
per indirizzare la ricerca. Un’ipotesi è una e può sorgere
guida proposta di risposta al problema osservato
sia dall’osservazione del fenomeno (ipotesi sia da deduzioni teoriche (ipotesi Essa deve
indotta), dedotta).
affermare l’esistenza di una relazione o di un rapporto casuale tra fenomeni e deve fare previsioni
sufficientemente rischiose da poter essere falsificata in senso popperiano. Inoltre deve far uso di concetti
attraverso definizioni operative che abbiano comunque una giustificazione anche sul
definiti chiaramente
piano teorico.
CHE METODI SI POSSONO ADOTTARE NELLA RICERCA?
Essi si suddividono in sei filoni: 3
a. l’indagine ha il compito di approfondire apparati concettuali e costrutti teorici
Approccio teorico:
che stanno alla base della ricerca educativa, attraverso strumenti conoscitivi di tipo teorico,
logico ed epistemologico. Tutti gli impianti scientifici si confrontano con il problema di una forte
dimensione teorica.
b. qualsiasi ricerca educativa colloca il suo oggetto di studio nella storia e quindi
Approccio storico:
necessita di una rigorosa indagine legata all’esame delle fonti e ai diversi paradigmi storiografici
che regolano la ricostruzione, la narrazione e l’interpretazione degli eventi. In particolare,
richiedono una ricostruzione storica, le indagini longitudinali sull’evoluzione dei sistemi educativi
e sull’evoluzione delle metodologie educative.
c. ha come obiettivo quello di comprendere e spiegare casi concreti, fatti
Approccio clinico:
particolari, situazioni individuali cercando di approfondire la dimensione qualitativa e di coglierne
le particolarità.
d. indagine che confronta, in maniera sistematica, modelli educativi e
Approccio comparativo:
sistemi formativi di differenti contesti regionali o nazionali
e. è un tipo di indagine riflessiva, orientata all’azione e al
Approccio di ricerca-azione:
cambiamento di pratiche in cui si è coinvolti in prima persona. Qui collaborano operatori e
ricercatori: serve per migliorare il lavoro degli operatori attraverso il monitoraggio e la
valutazione delle modifiche introdotte che sono guidate dai ricercatori. Si utilizzano: strumenti
(griglie, questionari, registrazioni) e (diari, racconti, fotografie
denotativi strumenti connotativi
che fanno si che gli operatori siano coinvolti in prima persona).
f. si ha un’analisi quando ci si limita a osservare le
Approccio sperimentale: della correlazione
variabili controllate, senza intervenire attivamente su quelle indipendenti. In questo approccio, si
cercano al fine di delle relazioni sul piano
correlazioni significative tra variabili ipotizzare
teorico, senza poter interferire sulle relazioni causa-effetto. Se, invece, la sperimentazione
avviene in condizioni e lo sperimentatore sulle variabili
rigorosamente controllate agisce
indipendenti e monitora l’influsso di tali cambiamenti sulle variabili dipendenti, allora di tratta di
un Esso è l’UNICO per definire relazioni di causa-effetto.
ESPERIMENTO. METODO
IN COSA CONSISTE LA RICERCA SPERIMENTALE?
È una che parte dalla volontà di comprendere i fenomeni educativi, indagando sui
modalità di ricerca
per ai possibili problemi educativi sempre più efficaci le quali, però,
metodi poter trovare diverse soluzioni
secondo non saranno e possono essere sempre in senso popperiano.
Dewey, mai verità assolute falsificate
Quando si fa ricerca si parte sempre da di ricerca. L'ipotesi tipica è l'introduzione del
un'ipotesi
sulla variabile indipendente, ossia una della variabile indipendente, che implicherà
trattamento modifica
un in un determinato della Naturalmente, in
cambiamento senso variabile dipendente. campo educativo
non abbiamo le stesse condizioni di un laboratorio scientifico, dunque non è possibile mantenere sotto
controllo le variabili. Il ricercatore, perciò, attua in cui la variabile indipendente si
esperimenti occasionali,
verifichi spontaneamente. della ricerca sperimentale è quello di isolare le variabili indipendenti
L'obiettivo
e dipendenti in modo da (effetto storia, effetto maturazione, effetto
neutralizzare effetti confondenti
mortalità…) e poter identificare i tra le variabili.
nessi di causa effetto
Rispetto ad altre ricerche, la ricerca sperimentale utilizza disegni di ricerca, è in grado di stabilire le relazioni
causali tra variabili e controllare al meglio le condizioni. Inoltre permette di effettuare studi longitudinali e
ridurre le dimensioni del campione. Però è possibile creare situazioni artificiose, provocare effetto reattività
nel campione analizzato, ossia nei soggetti s’innesca la consapevolezza di partecipare ad un esperimento,
modificando il loro comportamento e si ha, infine la necessità di estrarre campioni adeguati per avere una
certa rappresentatività di tutta la popolazione.
QUALI SONO LE PRINCIPALI FONTI DI ERRORE DURANTE UNA RICERCA SPERIMENTALE?
Le principali che possono invalidare un esperimento, secondo sono:
fonti di errore Campbell e Stanley,
• poiché essi devono essere ma visto che ciò non è
Fattori legati alla costruzione dei gruppi equivalenti,
sempre possibile, bisogna tenerne conto. I soggetti che formano i gruppi possono avere caratteristiche
simili (uniformazione oppure i soggetti vengono assegnati in maniera casuale
semplice) 4
(randomizzazione). Inoltre, se i gruppi sperimentali vengono sottoposti a pre-test e post-test, un altro
fattore di errore sta nella se l’esperimento è abbastanza lungo possono
durata dell’esperimento:
intervenire degli quali:
effetti confondenti,
legato al mutare delle condizioni sperimentali nel tempo
Effetto storia, legato alla crescita personale dei soggetti
Effetto maturazione,
legato alla perdita dei soggetti che fanno parte del campione
Effetto mortalità,
Inoltre un test iniziale può provocare anche una reazione allo da parte dei candidati, cioè lo stimolo
stimolo
può modificare significativamente i risultati. Questi ultimi potrebbero anche essere errati a causa delle le
del ricercatore, le quali possono influenzare gli esiti della ricerca in molti modi (modificando il
aspettative
comportamento dei soggetti, selezionando i dati, orientando la scelta delle statistiche, guidando le
interpretazioni…); oppure legati a un essi devono avere validità di aspetto, cioè
errore dello strumento:
devono anche agli occhi dei in più devono essere
sembrare validi e adeguati soggetti, adeguati al contesto
in cui vengono somministrati. Infine, sebbene il setting sia ben circoscritto dal ricercatore, si
culturale
possono riscontrare anche errori legati all’ambiente: il contesto ambientale in cui si svolgono gli
esperimenti può Il fatto che ci siano osservatori in laboratorio genera un
influenzare prestazioni e risultati.
nei soggetti.
effetto reattività
COSA SI PUÒ ESTRAPOLARE DAI DISEGNI DI RICERCA? (METODO DI RICERCA)
1. In un comprende un gruppo sperimentale A,
disegno a 2 gruppi equivalenti con misure in ingresso
sottoposto a e un gruppo di controllo B che non è sottoposto ad alcun trattamento. I
trattamento
gruppi sono omogenei e vengono sottoposti sia a misure di sia a misure Le
pre-test, post-test.
misure di consentono di verificare e di effettuare un
pre-test l’omogeneità effettiva del gruppo
di ciascun gruppo. Da questo disegno è possibile vedere
confronto longitudinale all’interno
nei soggetti, cioè i soggetti siano consapevoli di partecipare a un esperimento e
l’effetto reattività
quindi possono modificare gli esiti della prova. Attraverso l’analisi tra i risultati iniziale e finali del
gruppo B emergono gli effetti maturazione che, confrontandoli con i risultati del gruppo A, vengono
fuori gli effetti del trattamento uniti all’effetto reattività.
2. Nel Qui i gruppi non vengono sottoposti al test iniziale per poter
disegno a 2 gruppi senza pre-test.
eliminare la loro reattività. Tuttavia, questo espediente fa si che ci sia una
non verifica
all’interno di ciascun gruppo.
dell’omogeneità di gruppo e di effettuale confronti longitudinali
3. Disegno di Solomon a 4 gruppi.
Questo disegno è la combinazione dei 2 gruppi di disegni precedenti, per cercare di combinare i
vantaggi. Si prevede tra cui poi effettuare dei
1 gruppo sperimentale e 3 gruppi di controllo
confronti incrociati per riuscire a isolare gli effetti confondenti.
Nel gruppo A, il gruppo sperimentale con pre-test, si evidenziano i risultati del trattamento con
effetti confondenti, che, comparato al gruppo C che non ha trattamento, si possono vedere gli
effetti di reattività. Similmente, l’effetto reattività emerge attraverso la comparazione tra il gruppo
B e D che non hanno avuto alcun trattamento.
A COSA SERVONO I DISEGNI PRE-SPERIMENTALI
Vengono utilizzati nel caso in cui non si disponga del gruppo di controllo e in gruppi non equivalenti
(quando i gruppi si formano senza campionamento casuale).
1. Disegno pre-sperimentale a 1 gruppo senza pre-test
Si può usare quando si hanno dati derivanti da test standardizzati o da ricerche precedenti, che
riguardano risultati che ci sarebbero stati in assenza di trattamento (es.: corsi di formazione per chi
ha perso il lavoro).
2. Disegno pre-sperimentale a 2 gruppi non equivalenti senza pre-test.
Si usa in esperimenti occasionali, cioè quando il trattamento viene somministrato da circostanze
esterne non controllabili e non dal ricercatore. Si può allora procedere ad un tra chi ha
confronto
ricevuto il trattamento e chi invece no. La dei gruppi rende
non casualità impossibile distinguere
nettamente tra effetto trattamento ed effetto non-equivalenza. 5
DESCRIZIONE APPUNTO
Il file contiene, sottoforma di domande, appunti realizzati durante le lezioni di pedagogia sperimentale da poter essere utilizzato come aiuto allo studio della materia. Gli argomenti trattati sono: come fare ricerca e le varie fasi; i vari modi di fare ricerca, come progredire e perché falliscono; il ruolo del ricercatore (il comportamento e il metodo che deve avere durante la ricerca, come deve svolgere la ricerca...); gli strumenti di ricerca; etc...
I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Giorgia_Caponi di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Pedagogia sperimentale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Carlo Bo - Uniurb o del prof D'Ugo Rossella.
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