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Estratto del documento

Per quanto riguarda l’ambiente competitivo, tra i motivi per andare all’estero troviamo: la globalizzazione

della domanda, il tasso di crescita della domanda, la crescente intensità della concorrenza, l’elevato grado

di complessità tecnologica, la possibilità di creare vantaggio competitivo grazie alla presenza internazionale.

Tutti questi fattori spingono l’impresa e ricercare mercati più interessanti con fattori di produzione meno

costosi, migliore accesso alla forza lavoro e alla tecnologia.

Le condizioni di contesto, ovvero le specificità del territorio ospitante, sono un’ulteriore spinta esterna. Le

caratteristiche del tessuto produttivo sono essenziali produttivo per l’intensità delle relazioni instaurabili

che determinano la capacità di accedere a risorse e condizioni essenziali per competere all’estero.

Il patrimonio genetico, fattore di natura interna, si articola nella spinta imprenditoriale, nelle risorse

tangibili e intangibili disponibili e nella capacità di attuazione del sistema delle relazioni.

Infine, la stipula di un progetto strategico, ovvero un piano di estensione geografica in cui si delineano i

fattori disponibili per costruire una posizione di vantaggio sostenibile rispetto al contesto.

3. Elencare spinte PMI e in particolare spiegare ambiente competitivo

4. Elencare spinte all’internazionalizzazione delle PMI e parlare delle condizioni di contesto.

5. Spinte del processo di internazionalizzazione Delle PMI e spiegare il patrimonio genetico

6. Quali sono i fattori che spingono le PMI ad internazionalizzarsi e parlare nello specifico del piano

strategico

7. Difficoltà nell’internazionalizzazione delle PMI.

Gli ostacoli al processo di internazionalizzazione delle PMI sono la piccola o piccolissima dimensione che

non le permette di sfruttare economie di scala, limitate competenze organizzative per la gestione di

business internazionali, la mancanza di risorse umane che si occupino delle attività estere, contenute

capacità finanziaria e limitato accesso alle informazioni necessarie.

8. Pi caratteristiche del processo di l'internazionalizzazione

Il processo di internazionalizzazione delle PI si apre con una fase del ciclo evolutivo in cui l’impresa inizia ad

operare anche con l’estero; segue l’estensione geografica, ovvero l’azienda si espande verso paesi

geograficamente e culturalmente vicini. Con il consolidamento della presenza estera, la PI sviluppa un

grado di diversificazione e inizia ad instaurare relazioni con gli attori del contesto estero; infine, sceglie una

modalità di entrata tra esportazioni o accordi strategici.

Il processo si caratterizza di un’alternanza di fasi di impulso delle operazioni estere e fasi di stabilizzazione

delle posizioni raggiunte (approccio di Schumpeter).

9. Effetti dell’internazionalizzazione sul processo evolutivo dell’impresa

L’internazionalizzazione rappresenta un potente fattore di impulso per l’acquisizione di nuove risorse, lo

sviluppo del patrimonio di conoscenze, lo sviluppo qualitativo e quantitativo del capitale sociale, il

rafforzamento della reputazione e la percezione goduta, l’accrescimento della visibilità e della fiducia,

l’evoluzione del sistema organizzativo e di governance. Inoltre rappresenta un fattore di innovazione di

prodotto e di processo.

10. Internazionalizzazione progettata.

L’internazionalizzazione progettata avviene a seguito di una decisione imprenditoriale tramite un processo

di espansione graduale e razionale. Le criticità presenti sono la capacità di adottare misure organizzative

necessarie per attuare l’espansione estera e la disponibilità di condizioni interne adeguate quali fattori di

vantaggio competitivo e disponibilità di risorse.

11. L'internazionalizzazione congiunturale.

L’internazionalizzazione congiunturale è guidata da un intermediario commerciale, non prevede un disegno

strategico ma rappresenta un’opportunità casuale, ovvero un’esperienza che non modifica l’orientamento

strategico e ha un limitato impatto sul piano organizzativo.

12. Internazionalizzazione trainata, fattori di spinta e criticità

L’internazionalizzazione trainata si ha quando l’espansione estera dell’impresa è legata all’orientamento del

cliente verso l’estero. Solitamente questo tipo di internazionalizzazione riguarda fornitori o sub-fornitori di

imprese medio-grandi.

La configurazione produttiva internazionale del cliente porta il fornitore locale a confrontarsi con operatori

di diversi paese e si trova di fronte a una rigida alternativa: attrezzarsi come fornitore internazionale o

perdere la commessa.

L’internazionalizzazione trainata rappresenta un’opportunità in quanto elimina i problemi e i costi di

comprensione del mercato estero e aumenta il potere contrattuale nei confronti del cliente riguardo a

misure a supporto per l’impegno del paese estero (durate temporale rapporto fornitura, margini economici

garantiti, sostegno finanziario, supporto organizzativo).

13. Descrivere le born global e i loro fattori di successo.

Per impresa born global si intendo un’impresa di piccole dimensioni che dall’inizio sviluppa la sua attività a

livello internazionale; si caratterizza per un’elevata specializzazione in una nicchia di mercato, spiccato

orientamento all’innovazione e alta qualità del capitale immateriale.

L’impresa born global è in grado di neutralizzare gli svantaggi dimensionali tramite l’elevata flessibilità e

rapidità di azione. Inoltre, vanta di relazioni e reputazione riconosciuta, competenze organizzative,

conoscenza dei mercati internazionali ed elevata capacità di apprendimento.

14. Fattori che caratterizzano le PI di successo

Le caratteristiche di successo di una PI sono: la qualità imprenditoriale, ovvero elevate competenze

personali dell’imprenditore, forte e costante spinta propulsiva, imprenditore come perno relazionale e

governance equilibrata; sviluppo del capitale immateriale, sia sul piano della maturazione di nuove

conoscenze sia sulla valorizzazione di quelle già detenute; competizione focalizzata su nicchie di mercato;

capacità innovativa diffusa come investimenti in innovazione, attitudine al cambiamento organizzativo e

flessibilità strategica.

15. Le determinanti del successo delle piccole imprese: i vantaggi dell’appartenenza alla rete

Un determinante fattore di successo per le PI è far parte di un business network, ovvero un distretto

produttivo (cluster) e una rete d’impresa poiché può sfruttare un migliore accesso alle informazioni, alle

risorse, al capitale umano e alle conoscenze specialistiche, nonché trarre vantaggio per l’immagine e la

reputazione percepita.

16. L'impatto dell'internazionalizzazione sulla variabile finanziaria e capitale intangibile.

L’internazionalizzazione aumenta la dinamica dei flussi di cassa rendendone maggiore la difficoltà di

previsione e la variabilità.

Il capitale intangibile, invece, a seguito dell’espansione estera aumenta per rafforzamento dell’immagine e

del marchio, ampiezza competenze detenute e migliore qualità organizzative.

17. Impatto del processo di internazionalizzazione su variabile finanziaria e domanda di finanza.

Parlare dei servizi a supporto

18. Come l'internazionalizzazione ha influito sulla domanda di finanza delle medie imprese nel caso del

made in italy

19. Piccola impresa, quali sono i fattori critici e spiegare variabile finanziaria

20. Spiegare la domanda di finanza delle pi e la questione dei flussi di cassa

21. Impatto dell’internazionalizzazione sulla variabile finanziaria, spiegare la natura e dinamica del

fabbisogno finanziario.

La PI per internazionalizzarsi ha bisogno di un adeguato livello di fonti finanziarie che solitamente è

raggiunto tramite il ricorso al credito. La PI necessita di risorse disponibili in tempi veloci e con utilizzabilità

flessibile, condizioni di rimborso il più avanti nel tempo e servizi a supporto.

CAP 4

1. Reazione delle imprese/ cause di fallimento/ processo utilizzato made in italy alla crisi distrettuale /

2. Multinazionali tascabili / Business model delle PMI

Il business model delle MI made in Italy si caratterizza per flessibilità strategica e design di prodotto e di

marketing.

3. Perché il made in italy ha successo a livello internazionale

La MI made in Italy ha la capacità di aggirare il confronto concorrenziale tramite la concntrazione degli

investimenti e delle attività su particolare segmenti di domanda.

4. Focalizzazione dinamica

Per focalizzazione dinamica si intende mosse strategiche e successivi adattamenti.

5. Spiegare in cosa consiste la rifocalizzazione della strategia di crescita delle medie imprese del made

in italy.

La ri-focalizzazione consiste nel riposizionamento verso l’alto per compensare il calo dei volumi di vendita

con l’incremento del margine unitario

6. Pluri-flocalizzazione

Si ha pluri-focalizzazione quando si amplia il business originale e si ricerca sinergie tra segmenti interrelati.

È bene porre attenzione all’aumento dei costi di coordinamento e alla perdita di specificità del modello di

business.

7. Punti di forza e debolezza dell'internazionalizzazione del made in italy rispetto ai paesi emergenti

Le MI made in Italy si rivolgono a Paesi Emergenti come Asia, Sud America, Est Europeo, Golfo arabo con

premium price.

8. Cosa incide nella scelta tra modalità equity e non equity

Resource based view (RBV) e transaction cost analysis (TCA)

9. Cosa incide nella scelta tra modalità mercati lontani e vicini

Vantaggi place e market specific e grado di tolleranza al rischio

10. Matrice modalità/mercati

La matrice modalità/mercati delinea dove e come entrare nei mercati esteri considerando due dimensioni:

la modalità (equity o non equity) e i mercati (vicini o lontani); nella scelta della modalità incide la resource

based view e la transaction cost analysis, mentre nella scelta dei mercati ad incidere sono i vantatti place e

market specific e il grado di tolleranza al rischio.

La matrice ha una duplice lettura: una lettura statica che riguarda la teoria aziendale secondo cui una MI

può adottare una modalità semplice (non equity-mercati vicini), una modalità complessa (equity-mercati

lontani) o una modalità intermedia con un solo elemento di complessità. La teoria dei percorsi evolutivi,

lettura dinamica della matrice, prende in considerazione il tipo di estensione attuabile: dell’approccio (da

non equity a equity) o del mercato (da vicino e lontano).

11. Orientamento ai volumi di vendita specificando attività internalizzate e internazionalizzate

Investimenti dirett

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SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/08 Economia e gestione delle imprese

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher vale.masseretti di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di economia e gestione delle imprese internazionali e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bergamo o del prof Piantoni Mariella.