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Le priorità essenziali delle riforme strutturali nell’ambito della strategia europea per l’occupazione SEO,
altrimenti dette “i 10 comandamenti” sono:
1. La realizzazione di misure attive e preventive a favore dei disoccupati e delle persone inattive, atte a
ridurre la disoccupazione e accrescere la forza lavoro
2. Trasformazione del lavoro nero in occupazione regolare
3. Incentivi fiscali e finanziari per rendere il lavoro più attraente, incoraggiando la partecipazione al
mercato del lavoro da parte delle categorie più svantaggiate mediante un riesame del sistema
impositivo e d’indennità
4. Integrazione delle persone svantaggiate e lotta alla discriminazione
5. Promozione della parità uomo-‐donna, eliminazione della segregazione verticale e orizzontale,
riesame dei sistemi retributivi e migliorando la trasparenza e l’accesso a istruzione e formazione,
riesaminando gli strumenti che possono far convivere vita lavorativa e vita privata
6. Promozione dell’invecchiamento attivo grazie a migliori condizioni di lavoro, evitare il costoso
pensionamento anticipato o prematuro.
7. Promozione dello sviluppo del capitale umano, dell’istruzione e della formazione permanente.
8. Promozione della capacità di adattamento al lavoro, della mobilità, del dialogo sociale e della
responsabilità sociale delle imprese
9. Creazione di posti di lavoro e promozione dello spirito imprenditoriale, alleggerendo gli oneri
amministrativi e normativi per la creazione di nuove imprese e PMI, facilitare l’accesso ai capitali.
10. Attenuazione delle differenze regionali in materia di occupazione,
Personalmente ritengo di assoluta priorità il caposaldo legato agli incentivi fiscali e finanziari. Io
come molti altri coetanei ci affacciamo ad un mondo del lavoro che ci offre contratti di
collaborazione occasionale, anche se non è ben definita l’occasione, senza diritto a ferie, malattie,
indennità né contributi.
9. Segregazione verticale e orizzontale:
Per segregazione si intende l’allocazione dei lavoratori in particolari settori o qualifiche. Dicesi segregazione
verticale il fenomeno per cui nell’ambito di organizzazioni di natura pubblica o privata, le donne sono
presenti massicciamente nei livelli più bassi e medi dell’inquadramento, salvo diradarsi per poi sparire nei
livelli più alti e nei ruoli dirigenziali. Il fenomeno è strettamente connesso con quello definito “soffitto di
cristallo” per cui una barriera invisibile impedisce alle donne di fare carriera.
Dicesi segregazione orizzontale il fenomeno per cui alcuni settori produttivi e di servizi sono altamente
femminilizzati (es servizi sociali, scuola, industria tessile, settori amministrativi) sulla base di stereotipi e
pregiudizi di genere, che ritengono le donne più idonee ad alcune mansioni rispetto agli uomini. Questi due
fenomeni danno inevitabilmente origine a una segregazione economica e retributiva.
10. Discriminazione:
Per discriminazione si intende la pratica di ridurre le possibilità di partecipazione sociale, politica ed
economica per alcuni individui in base a caratteristiche non giustificabili come il colore della pelle o il
genere. La discriminazione dunque esiste quando ad un gruppo di persone è corrisposta una retribuzione
inferiore a parità di produttività. La produttività potenziale e dedotta secondo diverse caratteristiche dei
lavoratori come l’abilità, i gusti, l’atteggiamento ecc…
11. La domanda di lavoro risentirà degli effetti del cambiamento demografico perché l’invecchiamento degli
occupati comporterà un aumento dei costi del lavoro per almeno tre motivi. Indicare quali:
Anche la domanda di lavoro risentirà degli effetti del cambiamento demografico: l’invecchiamento degli
occupatiàaumento dei costi del lavoro e più complessa gestione delle risorse umane. I costi del lavoro
aumenteranno per 3 ordini di ragioni:
a. Per l’aumento delle retribuzioni dei dipendenti date dalla maggiore anzianità di servizio a meno
che gli aumenti di retribuzione non siano compensati da aumenti di produttività dati da innovazione
tecnologica
b. Per l’aumento degli oneri della riqualificazione, le conoscenze infatti diventano obsolete con
l’invecchiamento
c. Per l’aumento dei costi del lavoro dati da nuove assunzioni, poiché l’offerta di lavoro qualificata
sarà scarsa le imprese si contenderanno il capitale umano necessario.
12. Qual è il motto dell’Unione Europea? Cosa significa?
“Unita nella diversità”, (lat. “In varietate concordia”) recita il motto dell’Unione Europea, scelto nel 2000 tra
una serie di proposte di studenti di tutti i paesi membri e accettato dalla Presidente del Parlamento
Europeo, Nicole Fontaine. Probabilmente sarà sostituito da quello leggermente modificato “Uniti nella
diversità” scritto nella bozza della Costituzione Europea e che appare oggi nei siti web ufficiali.
Il trattato che adotta una Costituzione per l’Europa è stato firmato a Roma il 29 ottobre del 2004, l’accordo
sul testo era stato raggiunto durante il Consiglio Europeo di Bruxelles il 17-‐18 giugno dello stesso anno. Il
trattato è diviso in 4 parti, oltre al Preambolo. La prima contiene i principi generali, la seconda il testo della
carta dei diritti fondamentali, la terza è dedicata alle politiche e al funzionamento dell’Unione l’ultima infine
contiene le disposizioni generali e finali. Proprio nel Preambolo si vede specificato:
“Ispirandosi all’eredità culturale [..] dell’Europa da cui si sono sviluppati i valori universali [..], convinti che
l’Europa intende avanzare sulla via della civiltà[…] persuasi che i popoli d’Europa, pur restando fieri della loro
identità sono decisi a superare le antiche divisioni […], certi che “Unita nella diversità”, l’Europa offre ai suoi
popoli le migliori possibilità di proseguire […] si conviene quanto segue[…].”
L’Unione si fonda sui valori del risp