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Organizzazioni internazionali e la loro struttura istituzionale

Infine le organizzazioni internazionali devono essere dotate di una struttura istituzionale permanente in cui siano rappresentati tutti i membri dell'organismo, questa è l'Assemblea generale, vi deve poi essere un secondo organo politico ristretto, nel caso dell'ONU è il Consiglio di sicurezza, composto da 15 membri di cui 10 elettivi e 5 permanenti. In generale in tali organi a ogni Stato corrisponde un voto e le decisioni sono assunte a maggioranza semplice o qualificata.

Tuttavia, vi sono delle eccezioni. L'articolo 27 paragrafo 3 della carta di San Francisco stabilisce che le decisioni di carattere non procedurale, che quindi devono essere prese dal Consiglio di sicurezza, siano votate attribuendo ai cinque permanenti il potere di veto. In altri casi, il voto dipende dal peso dello Stato che è calcolato in base al contributo finanziario, questo per esempio accade nel Fondo Monetario Internazionale. Infine, ogni organo...

tecnico-amministrativo dotato di una burocrazia o di un segretario i quali funzionari internazionali non sono rappresentanti o delegati dei paesi membri ma dovrebbero essere delle autorità super partes; questi devono essere reclutati in base al criterio geografico più esteso possibile ma sempre tenendo in considerazione il massimo grado di efficienza, competenza ed integrità. I paesi membri devono poi dotare ogni singola Organizzazione di risorse finanziarie che oggigiorno corrisponde a circa il 1% dei bilanci militari. Nonostante questo possa sembrare un quantitativo piuttosto basso dei bilanci statali, non sono mancati problemi che hanno anche portato a ricatti veri e propri dell'organizzazione da parte degli Stati Uniti d'America (anni 60). Le organizzazioni internazionali sono: un'unione di più soggetti di diritto internazionale, costituita su base paritaria, dotata di un proprio ordinamento e di organi e mezzi propri, mirante a conseguire.conformemente all'accordo internazionale che l'ha istituita, finalità comuni ai membri che la compongono. Più difficile è definire quelle non governative perché agiscono in vari campi generalmente quelli diritti umani ma anche su scienza, cultura e perché generalmente sono delle organizzazioni private, in parte somiglianti a quelle governative per via del fatto che il loro bilanci devono essere in parte autonomi, in modo da tutelare l'autonomia dell'organismo e devono essere costituite mediante un atto formale che generi uno statuto depositato o registrato nel paese dove ha sede il segretariato. Finalità, strumenti e procedure decisionali devono chiaramente essere indicate esplicitamente in tale documento, tuttavia come già detto in precedenza, queste si differenziano per via del fatto che i suoi appartenenti sono degli individui o delle associazioni di individui. Elaborare una classificazione delle organizzazioniinternazionale risulta estremamente complesso, tuttavia potremmo adottare alcuni criteri che ci permettono di avere una visione sommaria delle varie differenze. Il primo criterio per distinguere fra loro le organizzazioni internazionali governative e quello che rimanda alla composizione di ognuna di esse: esse possono essere universali o particolari. È detta universale un'organizzazione che deve prevedere come unico requisito per l'adesione l'acquisizione di personalità internazionale da parte dei singoli soggetti, pertanto originariamente l'Onu non poteva essere detta organizzazione universale in quanto tagliava fuori da sé diversi paesi. Affinché tale finalità sia ovviamente raggiungibile è necessario creare delle procedure di ammissione semplici, l'Onu per esempio si basava su una procedura che passava prima per il Consiglio di sicurezza, dove i membri permanenti potevano eventualmente imporre il veto (l'UnioneSovietica lo utilizzo ben 51 per negare la possibilità di una ingrandimento del fronteoccidentale, strumento che fu poi utilizzato da gli stessi paesi occidentali nei confronti per esempio della Cina, poi risoltonel 1955 con l’ammissione di 16 paesi; l'organizzazione passo da 76 a 192 stati). Esistono però anche organizzazioniinternazionali governative di tipo particolare, queste sono quelle generalmente locali che impongono, per potervi aderire,che lo Stato rientri nello spazio geografico di pertinenza, o che gli stati siano Uniti da caratteristiche politiche economichee culturali comuni. Insomma che ci sia qualcosa che unisca i vari stati tra loro. Così dicendo quindi, le organizzazioniinternazionali particolari si possono poi suddividere in globali, continentali, regionali e sub-regionali. La differenzasostanziale è che: quelle universali tendono ad enfatizzare l'aspetto della indivisibilità dei fini o valori che promuovonomentre,

Quelle regionali hanno come obiettivo quello di affrontare i problemi ed assicurare gli interessi comuni, quindi hanno una sfera d'azione sicuramente molto più particolare e tecnica.

Altro criterio poi è quello della sfera d'azione: ossia in base agli obiettivi, essa può essere considerata generale o settoriale. Sono del primo tipo le organizzazioni che tendono a trattare tutta la gamma di interessi dei consociati indipendentemente dalla loro natura. Settoriali sono invece le organizzazioni che si distinguono per la specificità dell'attività che le contraddistingue. Avremo quindi organizzazioni economiche come il Fondo Monetario Internazionale, che sono economiche, altre che sono tecniche come l'Unione internazionale per le telecomunicazioni, altre culturali e scientifiche come l'Unesco.

Due ultimi criteri possono essere poi quello della natura dell'attività svolta e quello delle efficacia delle decisioni assunte.

che può essere: immediata come nel caso dell'Unione Europea, oppure mediata dagli stati quando, affinché unanorma sia vincolante deve essere ratificata da ogni Stato. Come vediamo, proporre una classificazione delleorganizzazioni internazionali non governative risulterebbe ancora più complesso. Parliamo di enti profit e no-profit le prime sono anche dette Bingo perché esse ricomprendono le imprese multinazionalied hanno come fine ultimo il lucro: ossia la promozione dell'interesse materiale dei propri associati e la partecipazione alprocesso politico internazionale, quindi carpire un qualche vantaggio politico-economico. Gli enti no-profit invece sonoquelli che sono generalmente tenuti in maggiore considerazione perché non caratterizzati da un portare avanti i propriinteressi particolaristici. Ancora poi possiamo distinguere le non governative in cause oriented e non-cause oriented: leprime si battono per promozione di valori, le seconde

più specializzate e tecniche. Come è possibile vedere risultacomplesso catalogare ogni diversità caratterizzante le organizzazione, per via delle differenze che le caratterizzano, nonché anche per il numero delle stesse organizzazioni che sono tra loro estremamente differenti per tematiche affrontate o per organizzazione. Questo ci fa anche acquisire piena consapevolezza della difficoltà e della complessità della politica internazionale e dei soggetti di cui essa si costituisce.

Per comprendere quanto contano le organizzazioni internazionali e in che misura esse influenzino gli sviluppi della politica internazionale è necessario ragionare e comprendere i caratteri salienti dell'ambiente in cui esse operano. Si potrebbe infatti sostenere che siano il riflesso della burocratizzazione del processo decisionale amministrativo interno, tuttavia è bene andare un po' più a fondo della questione dacché l'ambito

Internazionale si presta a letture piuttosto diverse che hanno molteplici implicazioni nelle funzioni proprie delle organizzazioni internazionali. Ai fini del tema che affrontiamo è necessario dire che possiamo concepire l'ambito internazionale in due modi: da una prospettiva statocentrica, concepire la politica come una rete più o meno fitta di contatti intercorrenti tra gli stati. Le organizzazioni costituiscono i fili della rete attraverso la quale la comunicazione fluisce. Altra interpretazione potrebbe essere quella del sistema di unità interagenti che si influenzano reciprocamente e sono influenzate nel loro complesso dall'essere partidi questo sistema. Ora il funzionamento di ogni sistema è imperniato su un concetto basilare basato sul processo di conversione delle domande dei soggetti politici, quindi i cittadini In primo luogo, in decisioni e, la sopravvivenza di un sistema politico dipende dalla sua capacità di offrire risposte adeguate,

Logiche e pertinenti alle domande fatte e maggior pregio assume il sistema. Ovviamente chi ha posto le domande verifica la qualità delle risposte manifestando il proprio sostegno e soddisfazione o insoddisfazione e disappunto.

Andando più a fondo dobbiamo comprendere anche quello che è ruolo di queste organizzazioni: esistono tre differenti interpretazioni,

  1. Esse sono definite come strumenti a disposizione degli Stati membri, tuttavia descrivere le organizzazioni internazionali come uno strumento a disposizione dei loro membri non comporta che ogni decisione debba essere spiegabile in base al fatto che sia utile agli interessi di ciascun membro. Potremmo dire che la tesi dello strumento è piuttosto riduttiva, essa riconosce un modesto potere autonomo, ai rappresentanti e al segretariato ma dal punto di vista pratico concepisce l'intera organizzazione come uno strumento, un mezzo attraverso il quale si possano portare avanti i propri interessi particolaristici.
Differente invece 2. La visione dell'Agorà o Arena, che concepisce l'organizzazione come un contesto nel quale gli stati o i loro rappresentanti possano incontrarsi, discutere in maniera pacifica o comunque in un contesto di tranquillità, le tematiche da affrontare, in un insieme di regole procedurali che agevolano lo svolgimento dei lavori diplomatici. Infine ultima visione è quella 3. Degli attori, che concepisce le organizzazioni come veri e propri attori, fautori di una politica internazionale; quasi come se fossero le stesse organizzazioni a prendere delle decisioni univoche internazionali, alle quali gli stati devono sottostare. Quindi una visione attiva rispetto alle precedenti che invece sono passive, che vedono l'organizzazione come capace di influenzare, attraverso il suo funzionamento, la condotta degli Stati membri. Questo, porterebbe a concepire le organizzazioni come degli organi autonomi che prendono esse stesse delle decisioni. Ciòerferito il corso degli eventi mondiali. Tuttavia, è importante sottolineare che l'ONU non è immune da critiche e che le sue azioni non sempre hanno portato ai risultati sperati. Ad esempio, ci sono stati casi in cui l'ONU non è riuscita a prevenire conflitti o a risolvere dispute internazionali in modo efficace. Inoltre, l'organizzazione è stata spesso accusata di essere influenzata da interessi politici e di non essere sufficientemente rappresentativa di tutte le nazioni del mondo. Nonostante queste critiche, l'ONU rimane uno dei principali attori nel mantenimento della pace e nella promozione dei diritti umani a livello globale.
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Publisher
A.A. 2020-2021
21 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/04 Storia contemporanea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher matteoloi01 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia contemporanea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia o del prof Albarani Giuliano.