vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
AUTOEDUCAZIONE ED EDUCAZIONE PERMANENTE
7.
L'educazione permanente, è un processo costante di apprendimento
comportamentale e nozionistico che deve riguardare tutta l'intera vita di una
persona. Non è solo una prima fase dell'esistenza, in cui attraverso la scuola
e la famiglia, la persona apprende la propria “educazione”. È una lunga
fase che praticamente non ha mai fine. Gli elementi comuni a tutte le forme
di educazione permanente riguardano, innanzitutto, lo sviluppo soggettivo di
un individuo. Ogni uomo entrerà in contatto con agenti e fenomeni diversi a
seconda dell'ambiente in cui opererà. Lo scopo dell’ educazione permanente
è quello di aumentare in ogni persona la consapevolezza della diversità del
proprio ruolo individuale e sociale. Il primo risultato di questa consapevolezza
deve essere quello che “non si finisce mai di imparare”. L'apprendimento non
è solo quello che si acquista nel periodo della frequentazione scolastica o nei
primi anni di un’ attività, ma deve continuare anche nelle fasi successive della
vita. In conseguenza di ciò, più l'individuo è consapevole di apprendere e di
poter migliorare il proprio ruolo nella società e più migliorano le condizioni di
benessere sociale e civile. Questo tipo di educazione è fondamentalmente
autoeducazione perché permette di educarsi al cambiamento e ad essere più
consapevoli e padroni di sé attraverso forme di riflessione, su quello che
accade e auto riflessione, come soggetto dell’educazione stessa. Nella
società attuale, caratterizzata da ritmi molto veloci e dalla rapida acquisizione
di competenze, abilità e conoscenze, il modello educativo - formativo muta
radicalmente sollecitando la persona ad un continuo aggiornamento del
proprio sapere, del proprio stile di vita e della propria visione del mondo.
L’acquisizione di competenze diverse, gioca un ruolo fondamentale: il nuovo
concetto di formazione viene ridefinito in base a quelli che sono gli effettivi
bisogni formativi, espressi dall’economia e dalla società, orientati quasi
esclusivamente al contesto lavorativo. La parola competenza, ha assunto un
valore molto forte rispetto al campo semantico di alcuni anni fa. Oggi
possiamo definire la competenza come “capacità di orientarsi in determinati
campi, potestà d’azione, autorità legittima per attinenza, spettanza’’.
La competenza è quindi la facoltà di giudicare o l’abilità di chi conosce, di
adattare le proprie conoscenze ad un determinato contesto. Le componenti
del sapere -“ciò che sai”, saper fare - “ciò che sai fare” e del saper essere -
“ciò che sei”, permettono la formazione della persona rendendo più semplice
l’intraprendere (per un uomo) la strada che porta a percorsi formativi e
professionali, oltre che il riconoscimento dell’uomo come il buon cittadino
facente parte della comunità.
PROFESSIONALITA’ EDUCATIVA NELLE SCIENZE
8.
MOTORIE
Ci sono 3 momenti della progettazione su cui si basa un
professionista:
1: la progettazione,
2: la programmazione,
3: l’organizzazione dell’attività motoria e sportiva.
I laureati di specialistica in questo ambito, potranno esercitare
funzioni di elevata responsabilità che riguardano i tre ambiti sopra
elencati. Oltre ad avere una buona preparazione in ambito delle
scienze motorie, devono anche avere delle competenze avanzate
in ambito teorico, metodologico e tecnico nelle varie discipline
sportive, per poter operare nell’ambito dell’alta prestazione fisica.
Ovviamente una buona parte della preparazione dell’educatore
deve porre una specifica attenzione alla tutela della salute dello
sportivo come al rischio di uso di sostanze non legali e non giuste
anche a livello etico come il doping, ma soprattutto devono anche
saper gestire le attività sportive per i disabili lavorando con loro in
ampia autonomia. Un buon istruttore inoltre, deve saper
comunicare e soprattutto saper stimolare quotidianamente l’atleta.
Per la progettazione anche in ambito sportivo dunque si chiede una
sorta di razionalità riflessiva, riflettendo appunto sull’importanza
dello sport a livello fisico, ma soprattutto sulla sua valenza
educativa. Se il percorso dell’atleta non dovesse garantire il
‘’successo’’ infatti, consentirebbe comunque di creare i presupposti
necessari affinché lo stesso atleta possa esprimere al meglio le
proprie potenzialità perfezionando dunque la sua persona.
1a EDUCAZIONE SPORT E SALUTE
Lo sport, possiede delle strutture che fungono da educatori per il
cittadino, migliorando sé stesso sul campo tecnico, ma soprattutto
migliorandolo in ambito sociale rendendolo un cittadino migliore.
Altre figure, oltre l’atleta, nello sport sono impegnate sotto diversi
aspetti: gli allenatori e educatori sportivi sono figure di riferimento
per i giovani aventi una formazione adeguata, poi abbiamo quello
delle associazioni, che promuovono con il gioco l’inserimento
sociale di persone con svantaggio fisico, psichico sociale, oppure
come quello degli sportivi aventi limitazioni, come il carcere, area in
cui lo sport può fare la differenza. Lo sport è significativo dal punto
di vista educativo. Ha la capacità di valorizzare varie caratteristiche
(non solo fisiche) delle persone che lo praticano e suscita i valori
umani dell’uomo. Il ruolo dell’educatore sportivo diventa così molto
importante e richiede una specifica formazione per ‘’tirare fuori’’ il
meglio della persona oltre che dell’atleta. In modo naturale si crea
dunque una vera e propria centralità del ruolo
dell’allenatore/educatore. Gli obiettivi educativi vanno così oltre la
preparazione fisica e l’allenamento: guidare lo sviluppo corretto
dell’autostima, la corretta percezione di sé, l’educazione al fair play.
Grazie allo sport si può creare, è stato infatti possibile ad esempio
creare, varie attività sociali, come l’integrazione dei ragazzi migranti
nelle attività sportive. Lo sport è fondamentale anche per sviluppare
le capacità (oltre che motorie, anche sociali), dei ragazzi disabili. Lo
sport è educativo, ancor di più se praticato a livello agonistico, è
capace di far interagire le persone al fine di perseguire
quell'interesse comune che esalta il bene dei singoli. Questo perché
non è l'educazione il suo fine ultimo, ma è il lavoro necessario alla
preparazione di una vittoria, che costituisce inevitabilmente un serio
percorso formativo. Allo sport vengono assegnate, a seconda della
prospettiva da cui se ne parla, una finalità educativa, una finalità di
prevenzione delle malattie, una finalità sociale, di educazione alla
legalità ed alla democrazia, una finalità di promuovere ed veicolare
il divertimento, una finalità economica e di promozione turistica di
un territorio. Lo sport ha il potere di suscitare emozioni, ha il potere
di ricongiungere le persone come poche altre cose, insomma ha il
potere di cambiare il mondo.
1b EDUCAZIONE E COSTITUZIONE ITALIANA
Chiarire cosa si intenda per educazione alla cittadinanza implica
una
preliminare comprensione delle dinamiche storiche che hanno
interessato il concetto di cittadinanza e di come quest’ultima
continui a modificarsi in modi e termini che sembrano dilatarne la
forma ed i confini. Dentro l’idea di cittadinanza troviamo quindi la
conoscenza e la pratica dell’insieme di convenzioni, leggi, regole
che determinano una comunità civile. Il termine cittadinanza
presenta una forte valenza etico – pedagogica.
Il rapporto con lo Stato di cui si è cittadini rimane fondamentale ma,
a partire da questo rapporto, oggi si sviluppano modi diversi di
intendere il
concetto di cittadinanza. Dalla cittadinanza intesa come mera
‘appartenenza’ di una persona ad uno Stato si passa ad una
cittadinanza come nucleo essenziale intorno al quale sviluppare il
corredo dei diritti umani e delle libertà. Oggi la cittadinanza è una
sorta di patrimonio della persona. Una riflessione pedagogica può
cercare di far capire quali sono le reali caratteristiche che
definiscono il concetto di cittadinanza, da quella giuridica a quella
etica, da quella politico-sociale a quella culturale.
Tra i principi fondamentali della Costituzione della Repubblica
Italiana, si evidenziano: il riconoscimento e la garanzia dell’uomo
sia come singolo che nelle formazioni sociali, la richiesta di
adempimento dei doveri di solidarietà politica, economica, sociale
(art. 2);
il compito di rimuovere gli ostacoli di ordine economico, sociale che
impedisce lo sviluppo della persona umana (art. 3)
ogni cittadino ha il compito di svolgere secondo le proprie
possibilità, un’attività o una funzione che concorra il progresso
materiale della società (art.4)
promuovere lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e
tecnica (art.9). Nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, si
afferma che ogni individuo ha diritto all’educazione (art.26), mentre
nell’articolo 29 ogni individuo ha doveri verso la comunità nella
quale è possibile il libero e pieno sviluppo della sua personalità.
1c EDUCAZIONE, DEFINIZIONE ETICO POLITICA
L’uomo è un animale sociale, politico e simbolico, la cui evoluzione
è una continuità storica. L’adattamento dell’uomo sull’ambiente si è
prodotto non tanto per modificarne le strutture corporee, ma tanto
per l’attività dell’ingegno. L’uomo adatta se stesso all’ambiente, o
l’ambiente a se stesso, soprattutto facendo uso delle proprie abilità,
capacità inventive e conoscenza. La natura umana, intesa non
come qualcosa di astratto, ma concretamente definita dalle
condizioni evolutive fisiologiche, è l’elemento di continuità del
cambiamento: comprendere il cambiamento significa renderlo
accettabile, quindi contribuire davvero a governarlo. È possibile
comprendere l’uomo come un unico sistema, poiché non è un
semplice composto di elementi interdipendenti, ma un tutto
inscindibile. Non è soltanto il corpo dell’uomo, ma l’intero uomo che
deve essere considerato come il risultato di un processo evolutivo.
Il comportamento umano è in genere acquisito nel processo di
socializzazione e di educazione che dipende anche da altri<