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ATTO I
Sganarelle con una tabacchiera in mano, parla del tabacco, la passione delle persone civili, chi è senza
tabacco non è degno di vivere. Ravviva, purifica il cervello, addestra le virtù e grazie ad esso si impara ad
esser civili. Appena una persona ne fa uso, parla agli altri in modo garbado. Ispira sentimenti d’onore e di
virtù. Poi torna agli argomenti seri, si rivolge a Gusman chiedendo conferma del fatto che Elvira, sapendo
della loro partenza, li abbia seguiti per cercare il suo padrone che le ha ferito il cuore. A parer suo, li ha
raggiunti inutilmente. Gusman non comprende il motivo. Sganarelle dice che è solo una propria opinione.
Gusmano non comprende come una partenza imprevista possa realmente essere un segno di infedeltà di
Don Juan. Sganello gli spiega che è giovane ancora, non sa ancora che tipo di uomo sia. Gusman è
preoccupato che possa commettere un’azione tanto vile dopo la proposta di matrimonio ad Elvira, dopo le
dimostrazioni d’amore e le lettere, che gli hanno fatto forzare perfino il convento. Sganarelle dice che il suo
padrone è uno scellerato, un cane, un diavolo, un eretico, non crede né al Cielo né all’Inferno, né ai Santi né
a Dio. Ha sposato la sua padrona per passione, prender moglie è uno scherzo. Le donne di ogni genere
apprezza, la lista delle donne che ha ottenuto è lunga. Un giorno verrà punito dalla collera del Cielo, lui gli è
fedele perché deve esserlo. Sta giungendo Don Juan e dice a Gusman che tutto ciò che ha udito deve
restare tra loro.
Don Juan chiede di chi si trattasse e che cosa volesse. Sganarelle spiega che era Gusman che chiedeva
informazioni riguardanti la sua partenza, lui ha detto di non saper nulla ma evidentemente Elvira è
preoccupata. Don Juan chiede un suo parere a riguardo e Sganarelle risponde che secondo lui sono partiti
perché il suo padrone si è infatuato di un’altra donna. Don Juan conferma e pensa di aver ragione, ma
Sganarelle, sotto consenso del padrone, esprime il proprio disdegno nei confronti di un uomo che ha così
tante donne in giro. Don Juan non concepisce che un uomo si limiti alla prima donna che gli piace senza
aver occhi per nessun’altra. La fedeltà è un falso onore che seppellisce per sempre la passione. La costanza
è la virtù delle persone da poco, ogni donna ha diritto a sedurci. Lui trova la bellezza e cede ad essa, anche
se ama una donna non può esser ingiusto con le altre. E’ dolce osservare gli impegni ottenuti giorno dopo
giorno verso una donna, nel combattere con ardore, sospiri e pianti, nel condurre la sua anima dove si
voglia. La passione poi va via, fino a quando non incontriamo un altro oggetto del nostro desiderio. Ha un
cuore che può amare tutti, vorrebbe addirittura che ci fossero altri mondi per estendere le sue conquiste
amorose. Sganarello vorrebbe commentare, ma il discorso di Don Juan sembra non essere sbagliato, seppur
lo è. Si limita a dire di esser scandalizzato dalla vita che conduce Don Juan: il fatto di prender
continuamente moglie, è un modo di burlarsi di un sacramento. Prendersi gioco del Cielo è un brutto gioco.
Don Juan lo interrompe, non vuole prediche e, ironicamente, Sganarelle dice lui che sa che agisce per delle
sue ragioni, ma se fosse un libertino come tutti quelli che credono di esser persone superiori per dovere, gli
direbbe di non prendersi gioco del Cielo, delle cose sante, che presto verrà punto. Don Juan continua
parlando della sua nuova conquista, senza turbarsi per il Commendatore ucciso sei mesi prima, senza
turbarsi dei suoi amici e parenti. Dunque continua a parlare della donna: è una promessa sposa, condotta
qui dal suo futuro marito. Sono due persone felici, con un grande amore. La dolcezza delle loro effusioni lo
colpì e dunque lui ne fu geloso, dunque pensò al piacere che avrebbe provato nel turbare il loro accordo,
spezzare il loro attaccamento. Fino a questo giorno ogni suo tentativo è stato vano, il promesso sposo ha
deciso di passeggiar con l’amata oggi al mare, dunque don Juan la vuole rapire. Mentre dice a Sganarelle di
prepararsi, giunge Elvira e Don Juan va su tutte le furie per non averlo saputo, Sganarelle risponde che non
gli è stato chiesto.
Elvira vede che don Juan è stupito ma non in maniera positiva. Ha messo in dubbio per molto tempo il suo
tradimento, accecata dall’amore. E’ stata sciocca nel farsi ingannare, ha cercato di scusare ciò che alla
passione appariva come un venir meno del suo affetto. Si è inventata cento motivi che rendessero legittima
la sua partenza. Nessuna voce lo rendeva peccatore ai suoi occhi, ascoltava chi lo dipingeva come
innocente. Adesso non dubita più, ma vuol sapere le ragioni della partenza. Don Juan manda Sganarelle a
rispondere, non sapendo cosa dire, dice di esser partiti a causa di Alessandro ed altri mondi. L’affermazione
non ha senso e Don Juan sostiene ciò che Sganarelle ha detto. Elvire si stupisce del fatto che lui non sappia
difendersi, che sia in imbarazzo. Non giura di amarla, né di volerla fino alla morte. Non le rivela neanche
perché sia partito, vuole che l’attenda lì da dov’è venuta. Don Juan le dice di esser partito per fuggire da lei,
perché pensa di non poter vivere accanto a lei nel peccato. Per prenderla in moglie l’ha sottratta al
convento, infrangendo i voti. Preso dal rimorso, ha pensato al loro matrimonio come un adulterio che
avrebbe attirato delle sventure. Elvira lo maledice, non crede alle sue parole. Don Juan adesso vuol pensare
alla sua impresa amorosa.
ATTO II
Pierrot racconta ciò che è successo: erano sul bordo del mare lui e il grande Lucas, si divertivano a
spassarsela quando hanno visto qualcosa. Pensò che ci fossero degli uomini che stavano nuotando, fino a
quando non ebbe chiaro che si trattava di due uomini. I due uomini iniziarono a chiamarli e loro andarono a
soccorerli. Presto giunge Mathurine a cui hanno fatto gli occhi dolci. Si sono rivestiti davanti a loro, dunque
Pierrot li descrive come grandi uomini cortigiani con i loro vestiti. Charlotte decide di andarli a vedere ma
prima di andare Pierrot aggiunge di non esser soddisfatto di lei, i due dovranno sposarsi ma lui crede che lei
non lo ami. Lei promette di fare tutto il possibile per dimostrargli il suo amore.
Don Giovanni spiega la situazione: hanno mancato il colpo a causa di una tempesta che ha attaccato la loro
nave. Tuttavia ritiene che la contadinella che ha appena lasciato possa essere un rimedio alla disgrazia.
Sganarelle è stupito nell’esser sfuggito da un pericolo mortane e nel vedere il suo padrone attirato già da
nuove fantasie. Vedendo Charlotte, Don Juan apprezza anche la sua bellezza mentre la giovane crede che si
burli di lei. Don Juan le chiede se è sposata, lei risponde di esser destinata a Pierrot, figlio di Simonette la
vicina. Don Juan le dice di voler impedire il suo matrimonio, non deve sposare un contadino poiché lui la
ama. Charlotte ha difficoltà a rispondere a Don Juan, in quanto parla in modo complesso e lei non è
abbastanza colta, ma crede sia un inganno e non vuol essere disonorata. Don Juan le dice di non volersi
prender gioco di una ragazza come lei, la ama e la rispetta e per dimostrarglielo le propone il matrimonio.
Charlotte accetta se la zia accetterà ma è ancora titubante, teme l’inganno.
Interviene Pierrot che contrasta il volere e le parole del Don Juan. Non vuole che il Don Juan sia giunto a
usurpare delle loro donne e accusa anche Charlotte, preferisce vederla morta che di un altro. La fanciulla
crede di diventare padrona e di potergli dunque concedere qualcosa quando sarà sposata con il don Juan.
Don Juan si appresta a picchiarlo, Sganarelle cerca di fermarlo ricevendo lui stesso uno schiaffo.
Ma Mathurine giunge sulla scena e chiede a Don Juan se stesse parlando d’amore anche a Charlotte. Don
Juan le dice che Charlotte l’avrebbe voluto sposare, ma lui è impegnato. Charlotte chiede cosa voglia
Mathurine, don Juan risponde che è gelosa perché le sta parlando e vorrebbe che la sposasse. Don Juan fa
in modo che le due si attacchino senza rivelar le proprie intenzioni. Quando le due rivelano di aver ricevuto
entrambe le proposte, don Juan con fare ingegnoso, si rivolge ad entrambe a bassa voce dicendo di voler
sposar l’una piuttosto che l’altra. Quando le due lo obbligano a spiegar le cose, inizia un discorso ambiguo
in cui lui dice di voler sposare colei a cui ha dato la parola ed è inutile dunque chiarire ciò che è già chiaro.
La sua tecnica dunque si basa sulla mancata rivelazione a favore dell’ambiguità. Sganarelle, stupito dalla
loro ingenuità, consiglia loro di non farsi ingannare e rimanere al villaggio. Nel momento in cui sta per
giungere Don Juan, nega quanto detto ed elogia le intenzioni del padrone.
La Ramée è giunta ad avvertir Don Juan di ciò che accade: dodici uomini a cavallo lo stanno cercando e
presto lo raggiungeranno. Don Juan lascia le donne promettendo di tornare e chiede a Sganarelle di
mettersi i suoi abiti.
ATTO III
Don Juan è in abiti da campagna, Sganarelle in abiti da medico. Sganarelle ha trovato gli abiti comprando
quello da medico, che gli da una certa importanza siccome alcuni gli hanno chiesto pareri medici dando
prescrizioni sulla base di proprie intuizioni dettate dall’ignoranza. Don Juan difende la sua posizione come
medico mascherato, è giusto che anche lui sia medico poiché non ha nulla di diverso dagli altri: nessuno
cura i malati più di quanto Sganarelle non faccia, la loro arte è finzione. La medicina è uno dei grandi errori
dell’uomo, non crede neanche nel vino emetico (una sostanza che ha dato morte ad un uomo in agonia da
sei giorni, da sei giorni non riusciva a morire). Sganarelle abbandona la discussione medica per
intraprendere quella religiosa, vuole comprendere il pensiero di Don Juan a riguardo, il quale spiega: non
crede al Cielo, all’Inferno, alla vita ultraterrena, al Diavolo, ai fantasmi. Tutte cose a cui Sganarelle crede,
soprattutto i fantasmi. Il servo non è acculturato, non ha studiato ma ha il buon senso e comprende che il
mondo così come si presenta ha avuto un’origine e uno sviluppo, così come l’uomo e le sue creazioni. Ci
sono cose che nessuno sa spiegare. Don Juan rimane cinico e indifferente al ragionamento di Sganerelle.
Don Juan e Sganerelle fermano un mendicante per capire la strada da prendere per giungere in città. Lui gli
indica la strada e chiede del denaro. Don Juan si mostra nuovamente cinico, Sganerelle lo scusa e gli chiede
cosa faccia in mezzo agli alberi. Il mendicante risponde che prega il Cielo per la prosperità delle persone per
bene che gli danno qualcosa. Don Juan interviene con ironismo, dicendogli che allora dovrebbe esse