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Storia delle lingue occidentali
Le lingue occidentali hanno subito diverse trasformazioni nel corso dei secoli. Attualmente, le principali lingue occidentali sono l'inglese, il tedesco, il nederlandese, il frisone, l'afrikaans e lo yiddish.
L'inglese ha avuto una significativa evoluzione nel corso della sua storia. La Bibbia di re Giacomo, del 1612, non è la prima traduzione della Bibbia in inglese (che è stata fatta da Tyndale), ma è stata commissionata da re Giacomo per unificare la chiesa e distribuita in tutte le parrocchie, contribuendo così a uniformare la lingua. Successivamente, si è verificato il Great Vowel Shift, in cui il sistema fonematico dell'inglese si è discostato molto da quello grafematico [thou (au) espoon (u)]. Nonostante ciò, la Bibbia non è stata modificata e quindi la scrittura è rimasta quella precedente. Dal XIV al XVII secolo, si è sviluppato il Middle English, che ha incorporato un ampio lessico romanzo (derivato dal francese e quindi dal latino) sulla base dell'anglosassone.
La battaglia di Hastings del 1066 ha avuto un impatto significativo sulla lingua inglese. I normanni, che erano di origine danese e si erano stabiliti in Normandia, parlavano un dialetto franco-normanno. Dopo la loro vittoria, i nobili normanni hanno imposto l'uso dell'anglo-normanno (una lingua romanza) nei testi e nella letteratura. Tuttavia, l'inglese è rimasto la lingua parlata comune e ha iniziato a riemergere nella scrittura a partire dal XIV secolo. L'Old English, o anglosassone, era la lingua utilizzata prima della battaglia di Hastings.
1066.Viene usato molto nella letteratura, tipo nel Beowulf. Con la perdita del potere da parte dei normanni la lingua non scompare, si modifica verso l'Inglese Medio e la produzione scritta diminuisce drasticamente.
2.1.2. In Inghilterra vi erano i popoli celti precedenti, poi arrivano Angli, Sassoni e Iuti, popolazioni dalla Germania settentrionale e dalla Danimarca continentale, si insediano nell'isola e parlano circa la stessa lingua, ma si distanziano in zone diverse.
2.1.2.1. Sassoni, soprattutto in Wessex ("Area sassone occidentale") ed Sussex, parlavano la variante sassone occidentale dell'Old English.
2.1.2.2. Iuti, nell'area del Kent e nell'isola di Wight, parlavano il dialetto Kentico.
2.1.2.3. Angli, stanziati tra il fiume Tamigi e il Vallo d'Adriano, parlavano l'Anglico, a sua volta diviso in due dialetti:
2.1.2.3.1. In Northumbria, il dialetto Northumbrico, cioè sopra il fiume Humber, ed è ancora presente nelle parlate
locali perl'accento;2.1.2.3.2. In Mercia, il dialetto Merciano, area tra il Tamigi e il fiume Humber, area di Londra.
2.1.2.4. Le popolazioni celtiche precedenti, i Britanni, vengono spinte verso ovest (Galles). Esisteva anche il dialetto Cimbrico in Cornovaglia ma scompare nel 1800; ovunque tranne nel Galles le terre si anglicizzano.
2.1.3. I periodi sono:
2.1.3.1. Tardo Antico, III-VI secolo, regni romano-barbarici (late antiquity)
2.1.3.2. Alto Medioevo, VI-XI, early middle ages,
2.1.3.2.1. Vi è una tripartizione nel medioevo inglese, cioè esiste anche un high middle ages che copre il periodo tra XII e XIII secolo,
2.1.3.3. Basso Medioevo, XI-XV per noi, per gli inglesi XIII-XV, low o late middle ages.
2.2. Tedesco, la cui versione moderna non esiste prima della Bibbia di Lutero, anzi viera una tripartizione geografica,
2.2.1. Dal 750ca al 1050ca compare l'ATA, cioè Alto Tedesco Antico, alto dovuto all'orografia del terreno, cioè parlato sulle montagne,
nella partecentrale e meridionale del paese, 2.2.2. l'Antico Sassone, parlato nella parte settentrionale di valli è molto vicino all'inglese, 2.2.3. l'Alemanno veniva parlato in Renania e in Svizzera, 2.2.4. Il Bavarese veniva parlato dai Baiuvari, cioè in Bavaria ma anche Austria e Alto Adige, 2.2.4.1. l'Alto Adige non è separato: non è un'isola linguistica come la Val Formazza in Piemonte e le aree intorno al Monte Rosa dove visono le comunità Walser in valle d'Aosta e Piemonte (Gressoney e Macugnaga, con Rima e Rimella) che sono completamente circondate da parlanti piemontesi e valdostani e che stanno scomparendo. Queste popolazioni si sono spostate dalla Svizzera durante il Basso Medioevo quando i ghiacciai si sono sciolti e durante la microglaciazione sono rimaste separate, tutt'oggi continuano a parlare un dialetto alemanno medievale, un po' come gli Amish in Pennsylvania. In Veneto, nell'altopiano diAsiago (Vi)nei Sette Comuni, ci sono comunità che parlano il cimbro, un dialetto bavarese, e pochi a Verona (Giazza). I Cimbri sono immigrati recenti, circa XVIII secolo, e anche questi in via d'Estinzione. Tra il 1050 e il 1450 circa, l'ATA diventa la lingua della corte e delle saghe (Nibelunghi) fino a Lutero, che crea una lingua che di fatto non esiste, ma elimina gli elementi spiccatamente dialettali, toglie gli elementi più estremi, smussa le differenze. Per esempio, a Berlino dicono "ik bin" e a Bolzano dicono "isch pin", la forma standard diventa "ich bin". Il baricentro linguistico era nelle cancellerie imperiali, cioè i franco-germani, nella Germania centrale. In antico sassone abbiamo solo il poema Heliand ("Il Salvatore", IX, vita di Gesù in versi), delle comunità Anseatiche, quelle della Lega di Hansa. Paesi Bassi, Nelle coste vengono parlate due lingue, il nederlandese e il frisone antico: Il nederlandeseè vicino al francòne, testi già presenti dal BassoMedioevo.
In Frisia viene parlato il Frisone Antico, noto per le leggi, fu schiacciato tra il tedesco e il nederlandese, sta scomparendo ma in Olanda lo proteggono con scuole bilingui.
XVII secolo, i Boeri, contadini, lasciano i Paesi Bassi e si stanziano in Sud Africa, specialmente nelle parti interne, e la lingua si semplifica per quanto riguarda la morfosintassi, radici nederlandesi ma semplici, non è un dialetto ma una lingua asé stante, oggi lingua koinè, lingua veicolare data la grande varietà linguistica del paese, è l’Afrikaans.
La diaspora del popolo ebreo inizia nel 70 d.C. con la distruzione del tempio di Gerusalemme da parte dei romani, buona parte della popolazione si muove nel bacino del Mediterraneo e in seguito l’Europa medioevale, fino alla formazione di due gruppi, i Sefarditi in Spagna e gli Aschenaziti dalla Francia alla Russia.
I primi
Parlano arabo all'inizio, poi lingue castigliane insieme all'ebraico biblico; dopo che vengono cacciati da Isabella d'Aragona (1492) si spostano a Venezia e a Livorno in Italia, Grecia e Turchia all'estero.
Gli aschenaziti sviluppano una nuova lingua dovuta ai continui spostamenti, come lingua comune per comprendersi, nasce dall'ATM (Alto Tedesco Medio) e dall'ebraico, mescolati, veniva parlato in tutta l'Europa centrale ma dopo la shoah è quasi scomparso, parlato soprattutto in Palestina e in USA ma molto poco e dagli anziani, è lo Yiddish (serie tv Unorthodox).
Orientali, tutte lingue morte, ma sopravvissute nelle loro evoluzioni, scarsa testimonianza, ma vi sono il gotico, il longobardo, il vandalico e il burgundo.
Gotico, è la lingua germanica con testimonianza più antica, IV secolo, dove il vescovo Vùlfila [lupo+vezzeggiativo, nome parlante, "lupacchiotto", come Attila vuol dire circa
papino] traduce insieme a un'équipe di traduttori l'intero testo biblico. Di questo vescovo sappiamo che era bilingue, nato da madre greca della Cappadocia e padre eretico in quanto credeva nell'eresia ariana, molto estesa all'epoca e in particolar modo tra i goti. Questa Eresia consisteva nel fatto di non credere al concetto di trinità, sostenevano che dal padre discendesse il figlio e dal figlio lo spirito santo, eresia così diffusa e pericolo che ancora oggi viene recitata una frase contraria a ciò nel credo a messa "generato non creato". I goti si convertono in blocco per via dell'imperatore romano d'oriente Valente, e viene richiesta una traduzione integrale della bibbia tranne i libri dei re perché vengono ritenuti troppo bellicosi. Per fare ciò inventano anche un alfabeto gotico per avere una corrispondenza grafico-fonematica, alcune lettere vengono tratte dall'alfabeto runico, e il testo viene
Scritto in maiuscola biblica (font). Della Bibbia di Vùlfilastupisce più che altro la perizia di traduzione, quasi mai errori e quasi maiambigua. Per esempio per tradurre cammello nell’episodio della cruna dell’agoallarga lo spettro semantico per dare l’idea. Oppure nella prima lettera ai Corinziper far capire il significato religioso della parola “mistero” (intenzione di Dio)nella frase “se conoscessi ma fossi senza amore, sarei nulla” usa come soluzione ilconcetto di rune, in quanto necessitano di maestria tecnica per essere incise supietra, qualcuno che sappia comporre una scrittura che possa avere più letture (dadestra a sinistra e da sinistra a destra), in più hanno un valore acrofonico cioèpossiedono un significato proprio, nomi, quindi è una questione molto complessasia per lo scritto sia per l’interpretazione, proprio come la volontà di Dio èconosciuta da pochi.
Successivamente abbiamo un buco di produzioni scritte tra il V e il VI secolo per il gotico, e dopo troviamo produzioni su pergamena, tutti fatti in Italia e tutti testi biblici. Sono rimasti soprattutto frammenti di vangeli e lettere, in particolare il Codex Argenteus, ora a Uppsala, Svezia, chiamato così per via delle copertine argentate che però sono recenti, non originali, molto prezioso in generale (copertine bagnate nella porpora e inchiostro oro/argento), oggetto di lusso da mostrare e probabilmente è per questo che non è stato cancellato. Prodotto a Ravenna, tesoro della chiesa regia degli Ostrogoti, salvato per ⅔ per via della sua preziosità, tutto il resto è in palinsesti (cioè lo stato in cui si trovano le pergamene, cancellate, raschiate e riscritte, il testo originario viene detto inferiore e quello nuovo superiore, rimangono tracce a seconda di quanto violentemente il testo precedente sia stato cancellato e specialmente se).vengonousate delle luci UV). Quasi tutti i testi provengono dal monastero di Bobbio, lapiù importante biblioteca della cristianità in epoca medioevale, con circa 750 testi,che ora sono divisi tra la biblioteca di Uppsala, Vaticana, Ambrogiana euniversitaria di Torino. Perché sono diventati palinsesti? Erano sinonimo diarianesimo, quindi eretici, se possibile li si cancella e così la lingua cade in disusodalla fine del VI secolo, smette di avere parole per le cose e ha prestigio e menoparlanti (come nei dialetti italiani), sopravvive per un secolo come lingua scrittaper la liturgia longobarda ma poi basta.
3.1.1. Ioca monachorum, erano giochi fatti dai monaci, “trivial pursuit”, dovevenivano chieste domande su argomenti religiosi, gare di conoscenze tra imonaci, e una domanda registrata era appunto “chi era Wùlfila?”, da quisappiamo l’importanza del suo lavoro. Inoltre il gotico non è