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Prima della guerra del Vietnam nessuno pensava che gli USA fossero una superpotenza in grado di
raggiungere i suoi obiettivi una volta definiti. Certo vi era il modello alternativo sovietico-comunista ma il
vantaggio era sempre stato a vantaggio statunitense. Il Vietnam era infatti una sfida tra modello USA e
modello URSS. La guerra del Vietnam non ha un significato importante per gli equilibri geopolitici ma
quello che gli USA perdono durante il conflitto (’60-75) il ruolo degli Usa di una superpotenza come
modello assoluto di democrazia . Per le generazioni post-vietnam è difficile pensare al modello americano
come qualcosa di completo ed efficiente. Non vi era solo la sx che criticava il modello americano ma anche
alcuni nazionalisti. Il modello statunitense sembrava eticamente giustificato.
La guerra per gli USA dopo 13 di conflitto, significherà una sconfitta durante la quale dispiegheranno molte
risorse. Il costo e la lunghezza di questa guerra producono sul piano interno delle conseguenze importanti
visto che Johnson si era preposto di attuare delle trasformazioni interne per la società statunitense soprattutto
sul fatto della discriminazione razziale dovuta a carenze educative e sanitarie. Queste problematiche erano
già viste dall’amministrazione Kennedy ma non saranno attuate. L’obiettivo principale dell’amministrazione
seguente sarò proprio quello della Great Society, un piano di politica interna per trasformare il tessuto sociale
interno con un focus sulla discriminazione sociale. Questo nuovo sistema era già stato costruito in Europa
mentre negli USA visto il sistema capitalista, non si era ancora attuato.viene attuata questa politica anche per
affrontare le nuove sfide economiche dal momento che gli USA cominciano a sentire la concorrenza Europa
e Giapponese; problema che si amplierà sempre più. Johnson si interfaccia con la dimensione interna della
politica. Il programma non riesce ad essere attuato per carenza di risorse visti gli alti costi della guerra
vietnamita che non permettono lo sviluppo del welfare interno. Gli USA devono affrontare una ribellione
interna degli afro-americani e da parte anche dei ragazzi che stanno arrivando alla maturazione lavorativa e
non trovano lavoro. La crisi sul piano interno è parallela alla crisi d’immagine e credibilità degli USA
come alleati. Il Vietnam del sud rimane vittima infatti dell’incapacità statunitense come protettore; crisi del
soft-power statunitense.
La guerra del Vietnam è importante perché mette gli Usa in una posizione di debolezza soprattutto in termini
di credibilità economica e di modello sociale e culturale spingendo a motivare gli USA alla ricerca della
distensione.
Il passo successivo è la vietnamizzazione di Nixon che viene eletto con un programma di mettere fine alla
guerra in Vietnam. Cosa che si può raggiungere nel caso in cui si crei l’immagine forte e credibile di una
scelta razionale statunitense per raggiungimento dei propri obiettivi e di un Vietnam forte. Questo significa
che fra il 1969 e 1973 egli continua a dare risorse al Vietnam del Sud ma vi è prima una lunga fase durante la
quale il conflitto viene attuato per creare una sostanziale vittoria USA. Costi e dinamica bellica continuano,
contribuendo all’indebolimento degli Usa. La distensione di Nixon arriva per le difficoltà statunitensi.
Verso la grande distensione
La distensione è un processo che è portato avanti da USA e URSS che avviano un dialogo ed ha un terreno
privilegiato nell’ambito nucleare; in realtà è un processo politico complessivo che mira a ridimensionare e a
tenere sotto controllo lo scontro politico inevitabile per permettere la coesistenza competitiva in una fase di
stallo, non eliminando la differenza fra i regimi e l’idea che ciascuno consideri l’altro erroneo: si può
coesistere per il bene collettivo dell’umanità.
E’ una forma di legittimazione e riconoscimento reciproco post guerra fredda.
Obiettivi strutturali
Gli Usa vogliono stabilizzare il conflitto per rilanciare su basi più realistiche la leadership globale
riguadagnando libertà d’azione. Negli anni della guerra del Vietnam, gli Usa erano obbligati a fare delle cose
che non volevano fare, ma non ne potevano fare a meno. Nixon inventa la dottrina Nixon: in medio oriente
non bisogna sostenere tutti i nostri alleati, ma solo Israele, paese più sviluppato economicamente e
militarmente. Il ridimensionamento degli impegni (over stretching) avviene per mancanza di risorse.
L’obiettivo strutturale dell’URSS è il riconoscimento della parità strategica per proseguire la sfida globale
riducendo i rischi e guadagnando tempo per un futuro socialista. l’URSS pretende dagli USA indeboliti, la
legittimazione di “altra super potenza” per poter combattere meglio e con più tempo a disposizione,
utilizzando questi migliori rapporti per ottenere scambi economici e tecnologici.
non si abbandona la conflittualità ma una realistica gestione delle diversità di amministrazione.
Si vuole inoltre ridurre i costi della corsa agli armamenti che sta comportando, da entrambe le parti, difficoltà
interne. Gli Usa necessitano di ripensare il loro impegno internazionale per pensare allo sviluppo economico
interno. C’è poi anche la macchina economica sovietica che non funziona.
Ci sono poi le difficoltà nella gestione dei rispettivi blocchi: gli Usa guardano alla costruzione della
Comunità Europea in modo preoccupato per la Francia e per la Germania. Vi è la forte contestazione della
guerra del Vietnam e della rivoluzione del ’68 che coinvolge tutta Europa mettendo in discussione l’alleanza
occidentale. l’URSS ha difficoltà a gestire il suo blocco che sfocerà nella primavera di Praga: in
Storia delle relazioni internazionali 15/16/17 Aprile
Cecoslovacchia si vuole rivendicare la nascita di un socialismo dal volto umano, che realizzi i valori che
promette.
La primavera di Praga viene sepolta da carri armati e l’URSS perderà di credibilità. Anche per l’Unione
Sovietica quindi c’è bisogno di costruire nuovamente la propria immagine.
Nixon-Kissinger e la distensione
Vicepresidente di Eisenhower, conservatore ed anticomunista. Nixon e Kissinger (Segretario di Stato)
elaborano l’idea della distensione come un processo di realismo politico che non mette in discussione le
differenze con l’URSS ma prende atto dei limiti della superpotenza americana e sulla base di questi bisogna
perfino negoziare con l’URSS trovando accordi concreti per raggiungere degli obiettivi.
Non si vuole però negoziare da una posizione di debolezza. Ciascuno cerca di sfruttare la debolezza
dell’altro (Guerra del Vietnam / apertura della politica economica tedesca/conflitto sino-sovietico). Gli Usa
arriveranno a mettere in moto le relazioni con la Cina, mettendo pressione ai sovietici per una distensione più
accondiscendente agli obiettivi statunitensi.
Il percorso di avvicinamento fra Cina e USA (1969/1971) è fondamentale per capire come l’URSS dovrà
accettare le piccole vincite dell’USA. Il punto di approdo saranno gli accordi fra URSS e Usa che
comprendono accordi di carattere nucleare (Accordi SALT 1) per limitare il numero di vettori. Accordo di
cogestione delle grandi crisi internazionali USA-URSS.
Da un lato vi è la volontà di arginare la corsa agli armamenti ma anche la condivisione degli obiettivi di
mantenimento della Pace, bypassando l’ONU.
Secondo l’amministrazione Kennedy si arriva a delle iniziative americane con obiettivo di rafforzare il
quadro atlantico dentro cui l’UE va bene su: relazioni monetarie, relazioni commerciali e l’ambito della
difesa e nucleare.
L’ambito nucleare passa attraverso il piano della forza multilaterale: di fronte all’aspirazione di dotarsi di
proprie armi nucleari, (Francia, Germania, Italia) Kennedy propone che siano gli Usa a mettere a
disposizione dei paesi europei delle armi nucleari che verranno controllate da ambo le parti.
E’ un modo di condividere l’arma nucleare ed anche un modo per controllare la capacità nucleare degli
alleati.
La dimensione monetaria vedeva nella passata, il dollaro come strumento centrale del sistema monetario
mentre le altre venivano denominate rispetto al dollaro; il suo valore era infatti stabilito dall’oro. Questo
ruolo da molti vantaggi agli USA ma anche degli oneri. In quesi anni il dollaro alimenta il sistema
economico internazionale e la sua crescita. Questa funzione avviene però creando un aumento della massa
monetaria che provoca inflazione e problemi economici sul piano interno; inoltre di fronte al
deprezzamento del dollaro si vede un rafforzamento di alcune altre monete fra cui lo yen e il marco
tedesco.
Dall’inizio degli anni ’60 quando si torna alla convertibilità generale delle monete, il dollaro registra delle
difficoltà e Kennedy cerca aiuto in Europa per far funzionare questo sistema. De Gaulle però pensa che
questo sistema avvantaggi troppo gli Usa e pensa che bisogna tornare al gold standard in cui l’oro era l’unità
di misura della potenza della moneta.
Kennedy vuole inoltre giocare sul piano commerciale: va bene che i paesi europei aprano un commercio
europeo ma questo non deve essere a scapito del mercato statunitense e di altre parti del mondo.
Kennedy propone queste riforme per rimettere in ordine le cose in modo che questo sviluppo europeo non
avvenga a scapito della potenza USA.
Nel 1961 l’UK decide che deve aprire il suo mercato all’Europa ma gli altri paesi europei pensano che questa
annessione non faccia a caso loro. Poche settimane dopo viene firmato l’accordo franco-tedesco: prevede
una cooperazione ambiziosa in ambito culturale e di difesa; a questo accordo vi è un preambolo in cui si
afferma che non deve compromettere il rapporto di collaborazione atlantica e con gli Usa. Questo accordo
viene fortemente depotenziato e segna la fine della carriera di Adenauer.
Alla fine del 1963 questo da le dimissioni e viene sostituito da Ludwig Erhard ma negli anni successivi i
democristiani si indeboliscono dovendosi unire ad altri partiti.
Dopo la seconda guerra mondiale questo partito taglia i ponti con la teoria marxista; la nuova
socialdemocrazia non elimina l’obiettivo ultimo della trasformazione dei rapporti di produzione ma accetta
di farlo all’interno di uno sviluppo parlamentare utilizzando le strutture della liberal democrazia liberale.
Il partito diventa maggior compatibile al blocco occidentale e più papabile al governo. Nel 1966 comincia
questa grande coalizione che prepara la strada ai sociali democratici che governeranno dalla fine dei ’60.
Questo avviene in un macro spostamento della politica verso sinistra; cosa che avviene anche in Italia con la
fondazione de